silvia a.
|
domenica 25 dicembre 2016
|
un capolavoro letterario bistrattato e violato
|
|
|
|
Il film è tratto da uno dei più bei romanzi della letteratura americana: Chiedi alla Polvere di John Fante.
Arturo Baldini è un aspirante scrittore di origini italiane che negli anni Quaranta arriva a Los Angeles in cerca di ispirazione, successo e soldi. Passa le sue giornate con la sigaretta in bocca davanti alla macchina da scrivere in una camera d'albergo a Los Angeles. Camilla è una caliente e indomita messicana che lavora come cameriera in un bar poco lontano dal suo albergo. I due si conoscono e si piacciono. Ne nasce una storia disperata e complicata che vede sullo sfondo una Los Angeles luccicante e spietatata che forse non è grande abbastanza per accogliere i sogni di tutti.
[+]
Il film è tratto da uno dei più bei romanzi della letteratura americana: Chiedi alla Polvere di John Fante.
Arturo Baldini è un aspirante scrittore di origini italiane che negli anni Quaranta arriva a Los Angeles in cerca di ispirazione, successo e soldi. Passa le sue giornate con la sigaretta in bocca davanti alla macchina da scrivere in una camera d'albergo a Los Angeles. Camilla è una caliente e indomita messicana che lavora come cameriera in un bar poco lontano dal suo albergo. I due si conoscono e si piacciono. Ne nasce una storia disperata e complicata che vede sullo sfondo una Los Angeles luccicante e spietatata che forse non è grande abbastanza per accogliere i sogni di tutti.
Il romanzo è un capolavoro ma non si può dire altrettanto del film.Gli attori protagonisti sono belli e bravi ma evidentemente bellezza e bravura non bastano a trasformare un capolavoro letterario in un capolavoro cinematografico. Nel film la storia tra Arturo e Camilla viene svilita ad una soap opera insulsa e patinata. Il personaggio di Camilla perde tutta la sua forza e intensità per vestire i panni di una seduttrice con capelli e trucco sempre a posto. Il finale della storia poi è stato modificato. Se il libro si chiudeva lasciando il lettore con il dubbio e la segreta speranza che Camilla ce l'avesse fatta ad attraversare quel deserto, il film toglie questa speranza. E lo fà in modo banale e semplicistico davanti ad un cumulo di piete e a una croce.
Se volete avvicinarvi a questa storia, se volete conoscere Arturo e Camilla, se volete provare a vivere California degli anni quaranta leggete il romanzo non guardate il film.
Il romanzo ci parla di una storia d'amore indimenticabile e lo fa portandoci sulle rive dell'oceano, nelle strade assolate, nel deserto, nella polvere, nel sogno americano.
Il film si concentra solo sulle belle facce e sui bei corpi degli attori protagonisti. E ovviamente non basta
[-]
|
|
[+] lascia un commento a silvia a. »
[ - ] lascia un commento a silvia a. »
|
|
d'accordo? |
|
renato c.
|
venerdì 19 luglio 2013
|
un bel dramma sullo sfondo dei problemi razziali!
|
|
|
|
Quando si pensa al razzismo negli Stati Uniti, la mente va subito agli afro-americani, e non si ricorda che, negli anni '30, il razzismo c'era contro tutti coloro che non avessero il cognome d'origine anglo-sassone! Si sa che gli Italiani, in quegli anni, non hanno avuto la vita tanto facile, ma non si pensa che la cosa fosse così generalizzata anche al vicino Messico! La protagonista Camilla non cerca in un marito un uomo da amare, ma un uomo che le faccia avere un cognome anglo-sassone! E quindi anche il protagonista di origine italiana, viene ad avere i suoi problemi quando si innamora della bella cameriera messicana! Salma Hayek è una figura incantevole, specialmente nella nuotata notturna (non per niente ha vinto un premio come migliore scena di nudo!), era così naturale da sfidare ogni censura, di fronte alla bellezza! Colin Farrell fa bene la parte dello scrittore italo-americano, innamorato geloso, per via della simpatia di Camilla per il cameriere del suo bar che vorrebbe sposare solo per adottarne il cognome e non per amore! Si consola con una povera Ebrea dal corpo ustionato, anch'essa innamorata di lui, che però muore durante un terremoto! (La solita fine cinematografica del "terzo incomodo"!).
[+]
Quando si pensa al razzismo negli Stati Uniti, la mente va subito agli afro-americani, e non si ricorda che, negli anni '30, il razzismo c'era contro tutti coloro che non avessero il cognome d'origine anglo-sassone! Si sa che gli Italiani, in quegli anni, non hanno avuto la vita tanto facile, ma non si pensa che la cosa fosse così generalizzata anche al vicino Messico! La protagonista Camilla non cerca in un marito un uomo da amare, ma un uomo che le faccia avere un cognome anglo-sassone! E quindi anche il protagonista di origine italiana, viene ad avere i suoi problemi quando si innamora della bella cameriera messicana! Salma Hayek è una figura incantevole, specialmente nella nuotata notturna (non per niente ha vinto un premio come migliore scena di nudo!), era così naturale da sfidare ogni censura, di fronte alla bellezza! Colin Farrell fa bene la parte dello scrittore italo-americano, innamorato geloso, per via della simpatia di Camilla per il cameriere del suo bar che vorrebbe sposare solo per adottarne il cognome e non per amore! Si consola con una povera Ebrea dal corpo ustionato, anch'essa innamorata di lui, che però muore durante un terremoto! (La solita fine cinematografica del "terzo incomodo"!). Il film ha un finale tragico, Camilla muore di tisi ed è anche bello che il film, dal momento che tratta problemi razziali, termini così e non con un "happy-end". La morale è buona: "Quando trovi l'amore, non lasciarti mai sopraffare dall'orgoglio! Perderai del tempo prezioso, e, quando te ne renderai conto, sarà troppo tardi!"
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renato c. »
[ - ] lascia un commento a renato c. »
|
|
d'accordo? |
|
albymarat
|
giovedì 23 maggio 2013
|
dopo la scena del ritorno al bar ho interrotto...
|
|
|
|
Tutto abbastanza bene fino alla scena del ritorno al bar di bandini. Poi Salma hayek chiede: "queste scarpe sono troppo belle per le mie gambe?" e farrell risponde: "No sono le tue gambe ad essere troppo belle per queste scarpe". Lei gli accarezza sensualmente i capelli. Il film per quanto mi riguarda è finito qui. Hanno completamente stravolto il personaggio ( il libro invece si costruisce su questa impossibilità, su questa rabbiosa domanda che bandini si pone spesso: "cercai il mio desiderio ma non lo trovai, perchè mi succede questo? " ). hanno inserito una storia d'amore patinata al posto di una storia di ossessione. Il nucleo non c'e'. Concordo pienamente con chi ha accennato alla mancanza di una grande protagonista: la città di los angeles.
|
|
[+] lascia un commento a albymarat »
[ - ] lascia un commento a albymarat »
|
|
d'accordo? |
|
mrmettiu
|
martedì 2 aprile 2013
|
all'altezza delle aspettative: mediocre
|
|
|
|
Arturo Bandini, giovane italo-americano e per questo considerato un outsider, vive nella polverosa Los Angeles il suo sogno americano. Insegue la metamorfosi da giovane scrittore promettente, autore di "Il cagnolino rise", a stella consacrata del mondo della scrittura. Il suo progetto viene però a intrecciarsi con quello della suadente cameriera Camilla Lopez. Anch'ella reietta a causa della sue origini messicane che tenta di rinnegare, Camilla sogna di superare la discriminazione etnica per vivere una vita normale. Ne nasce una relazione turbolenta e riottosa, che a malapena il capolavoro di Fante riesce a descrivere.
"Chiedi alla polvere" è una di quelle storie che non andrebbero proiettate sul grande schermo: è una storia nata da profondi sentimenti intimi, e con grande difficoltà è stata tradotta in parole e frasi.
[+]
Arturo Bandini, giovane italo-americano e per questo considerato un outsider, vive nella polverosa Los Angeles il suo sogno americano. Insegue la metamorfosi da giovane scrittore promettente, autore di "Il cagnolino rise", a stella consacrata del mondo della scrittura. Il suo progetto viene però a intrecciarsi con quello della suadente cameriera Camilla Lopez. Anch'ella reietta a causa della sue origini messicane che tenta di rinnegare, Camilla sogna di superare la discriminazione etnica per vivere una vita normale. Ne nasce una relazione turbolenta e riottosa, che a malapena il capolavoro di Fante riesce a descrivere.
"Chiedi alla polvere" è una di quelle storie che non andrebbero proiettate sul grande schermo: è una storia nata da profondi sentimenti intimi, e con grande difficoltà è stata tradotta in parole e frasi. Non a caso il racconto originale è un dilagante e prorompente flusso di coscienza, un monologo interiore interrotto assai di rado da qualche battuta scambiata tra i personaggi. Come può una pellicola cinematografica, girata da una cinepresa esterna al cuore di Bandini, riprodurre fedelmente il romanzo? Non può, è impossibile.
L'ingrato compito di regista e sceneggiatore è spettato a Robert Towne, che pur veterano del cinema, ha prevedibilmente fallito. La sceneggiatura presenta omissioni inaccettabili e ingiustificate, e in alcuni punti pare addirittura che Towne si sia arrogato il diritto di reinventare uno dei maggiori capolavori della letteratura americana del Novecento. Chi ha approfondito lo studio del testo storcerà il naso in molti passaggi.
Nonostante tutto, rimangono apprezzabili le prestazioni degli attori. Uno straordinario Sutherland è particolarmente credibile nei panni del vecchio Hellfrick e Idina Menzel è sensibile, affascinante e nevrotica quasi come l'originale Vera Rifkin. Punta di diamante è l'interpretazione della caliente Salma Hayek nelle vesti di Camilla, con le insicurezze che prova a celare dietro a un carattere imperioso e deciso. Non del tutto convincente risulta invece Farrell, ma non c'era da aspettarsi nulla di diverso: ripeto, è impossibile per anche il migliore degli attori, calarsi in una parte così profonda, ben descritta e che non lascia spazio a libertà di interpretazione.
Nel complesso scenografie e costumi risultano passabili, seppur spesso assai distanti da quelli descritti da Fante. La colonna sonora non è particolarmente degna di nota.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mrmettiu »
[ - ] lascia un commento a mrmettiu »
|
|
d'accordo? |
|
paride86
|
mercoledì 29 agosto 2012
|
niente di che
|
|
|
|
Il romanzo mi aveva annoiato, questa trasposizione - piuttosto infedele - ha ottenuto lo stesso risultato.
Il film non decolla mai e la storia d'amore che racconta non è credibile.
Peccato per la bella messa in scena.
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
sorella luna
|
mercoledì 8 agosto 2012
|
paragoni
|
|
|
|
Vidi il film anni fa...mi piacque ma non mi convinse non ricordo perchè. Poi comprai il libro e non lo lessi subito... L'ho letto ora... e mi è piaciuto tantissimo ma...è passato troppo tempo da quando ho visto il film e me lo ricordo appena! Vorrei rivederlo solo perchè adoro Colin Farrell e trovo Salma Hayek una delle donne più belle e affascinananti (dopo aver fatto Frida soprattutto)... ma leggendo la tua recensione credo di essere d'accordo e di aver capito perchè il film non mi convinse molto...già allora, prima di aver letto il libro! Era frammentario e mancava di un vero motivo conduttore.. il libro è perfetto!
|
|
[+] lascia un commento a sorella luna »
[ - ] lascia un commento a sorella luna »
|
|
d'accordo? |
|
gabriella
|
domenica 7 agosto 2011
|
poteva essere una buona occasione
|
|
|
|
Nel bellissimo libro di John Fante il fulcro della storia è " Arturo ama Camilla, Camilla ama Sam, il barista" e per questo la storia d'amore gli è riuscita così bene, mentre nel film di Towne le schermaglie tra i due protagonisti banalizza la complessa e tragica storia tra i due innamorati. Se fosse stata mantenuta questa struttura poteva anche essere un buon film, invece non emoziona, rimane in superficie , non decolla; e dire che i volti di Colin Farrel e di Salma Hayek li ho riconosciuti, erano gli stessi che mi ero immaginata mentre leggevo il libro ( e l'ho letto più di una volta), rapresentano bene lui, italiano che non rinnega le sue origini, ma che vuole dimostrare di essere bravo quanto gli americani, senza però essere uno di loro, lei che è messicana e che vuole essere una di loro.
[+]
Nel bellissimo libro di John Fante il fulcro della storia è " Arturo ama Camilla, Camilla ama Sam, il barista" e per questo la storia d'amore gli è riuscita così bene, mentre nel film di Towne le schermaglie tra i due protagonisti banalizza la complessa e tragica storia tra i due innamorati. Se fosse stata mantenuta questa struttura poteva anche essere un buon film, invece non emoziona, rimane in superficie , non decolla; e dire che i volti di Colin Farrel e di Salma Hayek li ho riconosciuti, erano gli stessi che mi ero immaginata mentre leggevo il libro ( e l'ho letto più di una volta), rapresentano bene lui, italiano che non rinnega le sue origini, ma che vuole dimostrare di essere bravo quanto gli americani, senza però essere uno di loro, lei che è messicana e che vuole essere una di loro. Arturo è italiano, sogna di diventare scrittore, vuole il successo, belle donne e bei vestiti, ma è anche un cattolico e la sua educazione religiosa lo frena, almeno per quello che riguarda le donne, lo fa sentire in colpa, questo lo si percepisce anche nel film.
Ho sempre sostenuto di non fare mai paragoni con libri e film, però stavolta devo veramente fare un'eccezione, è stata tolta la parte migliore, le pagine più belle... Arturo ama Camilla e la desidera così tanto che è incapace di avere un rapporto fisico con lei e si sente morire per questo. Forse questo ( come sostiene Alessandro Baricco nella prefazione al libro di Fante), non è del tutto comprensibile a un pubblico americano ( e a un regista americano, aggiungo), perchè se non si è nati in un paese cattolico, non può sapere come quella geometria da giudizio finale, s'infili nelle pieghe più recondite della fantasia e sopravvive a qualsiasi sincero ateismo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabriella »
[ - ] lascia un commento a gabriella »
|
|
d'accordo? |
|
perla stella bastoni
|
domenica 19 giugno 2011
|
alla conquista dell'america
|
|
|
|
Film intenso, il sogno americano dalla parte del giovane scrittore e da quella di due donne emarginate, una messicana e un'ebrea.
Amore forte ma difficile, lento e tormentato tra il giovane scrittore e la ragazza messicana , che alla fine, anche con la sua morte tragica, gli darò la chiave di un successo tanto inseguito.
Anche la polvere può dare molto...e i forti sentimenti ci cambiano e ci migliorano
Gli attori sono perfetti, l'America della depressione é ricostruita in un affresco nostalgico.
|
|
[+] lascia un commento a perla stella bastoni »
[ - ] lascia un commento a perla stella bastoni »
|
|
d'accordo? |
|
jeffrea
|
martedì 20 aprile 2010
|
molto bello
|
|
|
|
A mio parere, è un capolavoro.
|
|
[+] lascia un commento a jeffrea »
[ - ] lascia un commento a jeffrea »
|
|
d'accordo? |
|
germi86
|
mercoledì 17 febbraio 2010
|
occasione persa
|
|
|
|
L'ho trovato un film noioso,neanche gli attori mi son piaciuti nelle loro interpretazioni,la storia poteva anche essere interessante,ma raccontata in questo modo non dice niente,non trasmette interesse per i personaggi nè per la trama.
|
|
[+] lascia un commento a germi86 »
[ - ] lascia un commento a germi86 »
|
|
d'accordo? |
|
|