gianleo67
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domenica 3 maggio 2015
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kein sex wir sind deutschen!
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Figli di padri diversi Michael e Bruno crescono separati, soffrendo per la continua assenza di una madre hippie e perennemente in viaggio. Ossessionati da un rapporto conflittuale ed antitetico con la sessualità, mentre Michael diventa un genetista di successo solitario e sessuofobo, Bruno è un professore liceale che riversa nella scrittura di testi deliranti e xenofobi le sue frustrazioni matrimoniali e la spasmodica ricerca di una appagante relazione sentimentale. Il primo cambierà lavoro e troverà l'amore in una vecchia fiamma di gioventù, mentre il secondo finirà in un ospedale psichiatrico dopo il suicidio della sua ultima donna; per entrambi la ricerca della felicità seguirà percorsi tortuosi segnati dai traumi del loro passato e dai risvolti inaspettati del loro presente.
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Figli di padri diversi Michael e Bruno crescono separati, soffrendo per la continua assenza di una madre hippie e perennemente in viaggio. Ossessionati da un rapporto conflittuale ed antitetico con la sessualità, mentre Michael diventa un genetista di successo solitario e sessuofobo, Bruno è un professore liceale che riversa nella scrittura di testi deliranti e xenofobi le sue frustrazioni matrimoniali e la spasmodica ricerca di una appagante relazione sentimentale. Il primo cambierà lavoro e troverà l'amore in una vecchia fiamma di gioventù, mentre il secondo finirà in un ospedale psichiatrico dopo il suicidio della sua ultima donna; per entrambi la ricerca della felicità seguirà percorsi tortuosi segnati dai traumi del loro passato e dai risvolti inaspettati del loro presente.
Dal successo letteraio di Michel Houellebecq ('Prix Novembre' 1998 e 'Premio letterario internazionale IMPAC' di Dublino nel 2002), Oskar Roehler scrive e dirige questa commedia drammatica di ambientazione teutonica che riverbera dei riflessi semiseri (incerti) di un cauto determinismo e risente altremodo della pesantezza di un malinteso registro grottesco (forse è il modo dei tedeschi di far ridere e riflettere allo stesso tempo che noi stentiamo a comprendere) costantemente in bilico tra il farsesco e la tragedia. Attraverso una struttura ellittica che ripronone il presente come una conseguenza del passato, Roehler compone il quadro di una sinossi nello sviluppo del carattere che ci mostra le possibili ricadute alternative di un rapporto edipico, dimostrando (se mai ce ne fosse bisogno) come la natura e la cultura siano forze contrastanti che plasmano l'individuo (e la sua vocazione alla felicità) in modi molto diversi tra loro e nello stesso tempo di come i fattori che concorrono a determinare il destino di un uomo siano affidati alla casualità di una combinazione tra determinismo genetico e arbitrarietà del fato (l'occasione della traslazione della salma della nonna, l'incontro dell'anima gemella in un campo di nudisti). Opera singolare e bizzarra che soffre tanto per la difficolta di rendere credibile le istanze controverse del romanzo da cui è tratto (oggetto di una clamorosa disputa tra addetti ai lavori e grande successo di pubblico) quanto per l'inusitata freddezza di un registro che rimane sospeso tra il dramma e la commedia grottesca (Il nostro Ferreri ne avrebbe tratto per certo qualcosa di meglio) senza risolversi in una narrazione che riesca ad incidere la 'passione' dei suoi protagonisti nel processo compiuto di una scrittura convincente, con alcuni passaggi a vuoto e stacchi di montaggio poco comprensibili (il ruolo del padre di Bruno che sortisce dal nulla e senza un ruolo definito). Attori non particolarmente brillanti tra cui lo scialbo e catatonico ricercatore di Christian Ulmen ed il più convincente e nevrotico professore di Moritz Bleibtreu, Orso d'argento per il miglior attore protagonista al Festival di Berlino 2006. Kein Sex wir sind Deutschen!
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paride86
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lunedì 22 ottobre 2012
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pesantissimo
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Una madre hippie abbandone i suoi due figli a se stessi: uno diventerà sessuamane, l'altro asessuato.
Melodramma mascherato da film d'introspezione, "Le particelle elementari" parla di tutti i peggiori sentimenti umani coniugando superficialità d'introspezione e pessimismo cosmico.
Potrebbe sembrare un film d'ampie vedute, ma in realtà si tratta di una storia piuttosto reazionaria nel messaggio che manda allo spettatore, soprattutto per quanto riguarda il sesso.
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Una madre hippie abbandone i suoi due figli a se stessi: uno diventerà sessuamane, l'altro asessuato.
Melodramma mascherato da film d'introspezione, "Le particelle elementari" parla di tutti i peggiori sentimenti umani coniugando superficialità d'introspezione e pessimismo cosmico.
Potrebbe sembrare un film d'ampie vedute, ma in realtà si tratta di una storia piuttosto reazionaria nel messaggio che manda allo spettatore, soprattutto per quanto riguarda il sesso.
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marica romolini
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martedì 2 ottobre 2012
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alla ricerca della felicità perduta
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Michael e Bruno sono fratellastri. Abbandonati dalla madre hippy e cresciuti dai rispettivi nonni, non potrebbero essere più diversi. O, meglio, le loro vite sono le reazioni speculari ed estreme alla medesima voragine affettiva, che l'uno cerca di colmare nella mistificazione di una scientifica asetticità, l'altro in un bulimico libertinaggio sessuale. A entrambi si prospetta la possibilità di una svolta: un cambio – voluto o coatto – di lavoro, la tentazione del suicidio, l'incontro con una donna. Ma la malattia è in agguato, quasi che, nella demolizione tout court di valori, tradizionali e alternativi, non siano possibili che precarie tangenze affettive.
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Michael e Bruno sono fratellastri. Abbandonati dalla madre hippy e cresciuti dai rispettivi nonni, non potrebbero essere più diversi. O, meglio, le loro vite sono le reazioni speculari ed estreme alla medesima voragine affettiva, che l'uno cerca di colmare nella mistificazione di una scientifica asetticità, l'altro in un bulimico libertinaggio sessuale. A entrambi si prospetta la possibilità di una svolta: un cambio – voluto o coatto – di lavoro, la tentazione del suicidio, l'incontro con una donna. Ma la malattia è in agguato, quasi che, nella demolizione tout court di valori, tradizionali e alternativi, non siano possibili che precarie tangenze affettive. Spiragli di verità, particelle elementari. La scelta di uno stile televisivo assicura un tono di costante understatement (ogni epicità èbandita), essendo però i meccanismi da soap regolarmente parodiati, con agnizioni inesorabilmente fallimentari e accumuli di tensione che si sfaldano nel nulla.
L'ipotesi di una scissione tra sesso e procreazione, che si rifà al Mondo Nuovo di Huxley citato nel film e che Michael e Bruno incarnano alla perfezione, porta a riflettere sull'origine e futuro del mondo, proponendo, secondo una linea eudemonologica minimalista, un'idea di progresso inteso come liberazione dal tormento del bisogno fisico-emotivo. Ma la ricerca della felicità ha come base imprescindibile la conoscenza o, piuttosto, tra i due termini esiste un rapporto di aut aut? Il dubbio apre all'improvviso un varco nella mente di Michael che passeggia su una scogliera irlandese. Subito, un incrocio del caso lo richiude. E, tuttavia, al bisogno di certezze razionali – così il capo del biologo in una delle primissime scene – la civiltà occidentale non ha forse sacrificato felicità, speranze, religione e, di conseguenza, anche la vita?
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dario29
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sabato 14 maggio 2011
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il mistero s'infittisce
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Non posso esprimere un voto per questo film, per 2 motivi:
Motivo 1) Non ho capito nemmeno dopo un corso di cinema, cosa voglia dire il regista
Motivo 2) Questo film soffre della sindrome di Donnie Darko,ovvero, forse vuole dire tanto ma alla fine non dice un cazzo.
La psicologia dei personaggi interpretati nel film non permette di capire bene perchè i personaggi sono quello che sono, si vede solo che hanno problemi di vario tipo, ma non si capisce bene quale sia il messaggio che alla fine il regista voglia lanciare allo spettatore.
Non si capisce il nesso logico delle storie dei due fratelli, non riesco davvero a capirne il legame.
La fine del film come del resto tutto il film, è degna di una canzone di Franco battiato.
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Non posso esprimere un voto per questo film, per 2 motivi:
Motivo 1) Non ho capito nemmeno dopo un corso di cinema, cosa voglia dire il regista
Motivo 2) Questo film soffre della sindrome di Donnie Darko,ovvero, forse vuole dire tanto ma alla fine non dice un cazzo.
La psicologia dei personaggi interpretati nel film non permette di capire bene perchè i personaggi sono quello che sono, si vede solo che hanno problemi di vario tipo, ma non si capisce bene quale sia il messaggio che alla fine il regista voglia lanciare allo spettatore.
Non si capisce il nesso logico delle storie dei due fratelli, non riesco davvero a capirne il legame.
La fine del film come del resto tutto il film, è degna di una canzone di Franco battiato...ascolti e riascolti la canzone...ed alla fine una domanda si erge con prepotenza nella tua mente ed è questa : Ma che cazzo Significa?
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dario29
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venerdì 7 gennaio 2011
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non ho capito il senso del film
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Mi piace il cinema tedesco lo trovo dinamico, coinvolgente, divertente. Ma questo film non sono riuscito a capirlo...insomma non ho capito dove volesse arrivare...non decolla mai. Un altro capolavoro alla donnie darko...ovvero una noia terribile.
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picus
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giovedì 22 gennaio 2009
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il sesso senza senso
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Ciò che impressiona del film e che il regista esprime con ottima sensazione è la diversa personalità dei fratelli ancorati ad una personalità opposta e che fino all'ultimo rimane opposta malgrado la teorica riunione delle vicissitudini. Un film eccellente dove il sesso pur rimanendo in primo piano quale forma di realizzazione dei sentimenti e relativamente delle unioni nel tempo perde di significato soppiantato dalla preponderanza dell'amora un tema che qui viene molto ben ecvidenziato come una sorta di vocazione goethiana stile affinità elettive. Per il regista e credo per il libro ciò che conta è realmente il senso di appartenenza con il quale puoi scambiare o avere qualsiasi forma di interesse anche e forse il più anomalo ma sempre riconducibile allo stato di riconoscenza della coppia.
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Ciò che impressiona del film e che il regista esprime con ottima sensazione è la diversa personalità dei fratelli ancorati ad una personalità opposta e che fino all'ultimo rimane opposta malgrado la teorica riunione delle vicissitudini. Un film eccellente dove il sesso pur rimanendo in primo piano quale forma di realizzazione dei sentimenti e relativamente delle unioni nel tempo perde di significato soppiantato dalla preponderanza dell'amora un tema che qui viene molto ben ecvidenziato come una sorta di vocazione goethiana stile affinità elettive. Per il regista e credo per il libro ciò che conta è realmente il senso di appartenenza con il quale puoi scambiare o avere qualsiasi forma di interesse anche e forse il più anomalo ma sempre riconducibile allo stato di riconoscenza della coppia. il fianle di bruno ne è la dimostrazione
Luigi
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agamennone
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sabato 19 aprile 2008
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gran film
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bravi tutti in un film che fa riflettere
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nigel mansell
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giovedì 27 dicembre 2007
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il sesso
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Fondamentalmente è un film sul sesso. Il sesso condiziona pesantamente i nostri comportamenti, sia se lo ignori sia se non pensi ad altro cone i due fratellastri protagonisti del film. Pellicola molto bella e appassionante.
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luca-to
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venerdì 7 dicembre 2007
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un po' una delusione...
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Interessanti i presupposti e l'inizio del film, diciamo la prima mezz'ora. Molte le scene "buttate lì", di cui uno pensa "più avanti ci sarà un ricollegamento..." e invece no. Il continuo alternarsi delle storie dei due ragazzi diventa presto noioso, per non parlare del finale, che pretende (forse) di indurre a delle riflessioni che però non sorgono facilmente.
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creamy
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sabato 21 ottobre 2006
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cinema tedesco docet
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Sono un'appasionata del bel e del buon cinema vado al cinema anche 2-3 volte a settimana e l'unico commento che posso fare su questo film è che è il miglior film che io abbia visto quest'anno semplicemente stupendo.
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