Il film, in parte in lingua friulana ma acessibile a tutti, è un horror thriller che sebbene la fattura semi-amatoriale riesce a creare tensione e claustrofobia grazie ad una fortunata alchimia tra ambientazione-sceneggiatura-regia. L'effetto che si viene a creare unendo una regia a basso badget, con i sotterranei angusti della scuola in cui è stato girato, può essere paragonabile al solo The Blair Witch Project con meno rumor mediatico ma di più alto spessore narrativo. Lanciato in Friuli tramite passa parola, merito della famosa sede in cui è ambiento ossia il maggiore istituto tecnico della provincia, riceve man mano consensi non per l'ambientazione ma per la reale tensione che l'opera trasmette.
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Il film, in parte in lingua friulana ma acessibile a tutti, è un horror thriller che sebbene la fattura semi-amatoriale riesce a creare tensione e claustrofobia grazie ad una fortunata alchimia tra ambientazione-sceneggiatura-regia. L'effetto che si viene a creare unendo una regia a basso badget, con i sotterranei angusti della scuola in cui è stato girato, può essere paragonabile al solo The Blair Witch Project con meno rumor mediatico ma di più alto spessore narrativo. Lanciato in Friuli tramite passa parola, merito della famosa sede in cui è ambiento ossia il maggiore istituto tecnico della provincia, riceve man mano consensi non per l'ambientazione ma per la reale tensione che l'opera trasmette. Senza grandi aspettative riesce a raggiungere le sale cinematografiche Udinesi creando un caso e coronando la sua avventura tramite una distribuzione in DVD.
Un film di genere consigliato come Horror d'autore che forse, a causa della lingua friulana, riesce si ad arrivare con forza al pubblico "indigeno" senza tuttavia superare i confini della terra dell'Est, come forse avrebbe meritato.
Questa recensione non vuole essere una pubblicità gratuita bensì una atto di "gratitudine" per avermi fatto "tremare" quella notte al cinema.
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(di ginger snaps)
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