giovanni morandi
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sabato 1 ottobre 2022
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dovrebbero proiettarlo a scuola. giovanni morandi
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"C'eravamo tanto amati" è un film del 1974, da molti considerato il capolavoro di Ettore Scola. È la storia di tre amici e di 30 anni di storia italiana (40/70). Il film comincia con un' azione di resistenza contro i Tedeschi. Poi, conclusa la Resistenza, si ritrovano, finita la guerra, in una trattoria a spartirsi la "mezza-porzione". Prenderanno strade diverse: Gianni (Vittorio Gassman) deluso dalla professione di avvocato, sposerà (per avidenti interessi economici) la figlia , cafona ed ignorante (una bravissima Ralli, che riesce a dare a questa commedia, un pizzico di tragico) di un palazzinaro romano, arricchito col malaffare (A.
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"C'eravamo tanto amati" è un film del 1974, da molti considerato il capolavoro di Ettore Scola. È la storia di tre amici e di 30 anni di storia italiana (40/70). Il film comincia con un' azione di resistenza contro i Tedeschi. Poi, conclusa la Resistenza, si ritrovano, finita la guerra, in una trattoria a spartirsi la "mezza-porzione". Prenderanno strade diverse: Gianni (Vittorio Gassman) deluso dalla professione di avvocato, sposerà (per avidenti interessi economici) la figlia , cafona ed ignorante (una bravissima Ralli, che riesce a dare a questa commedia, un pizzico di tragico) di un palazzinaro romano, arricchito col malaffare (A.Fabrizi), rinnegando il passato giovanile. Nicola (Stefano Satta Flores), prototipo dell'intellettuale di sinistra, sarà invece sempre e costantemente tormentato per il dover scegliere tra famiglia ed ideali. Antonio (Nino Manfredi), a fasi alterne infermiere e portantino, (ovvero schiavo per non esser salito sul carro, o, meglio sui carri dei vincitori) continuerà a sentirsi partigiano nelle piccole battaglie quotidiane.Un particolare della pellicola è che Il passare del tempo è scandito da memorabili citazioni cinematografiche, quasi a raccontare l'Italia, attraverso il cinema: la tragedia post bellica tramite "Ladri di biciclette" di De Sica, il boom economico con "La Dolce Vita" di Fellini, fino a denunciare (per bocca di Giovanna Ralli) le prime alienazioni di una società, ormai benestante, attraverso "L'Eclisse" di Antonioni. I protagonisti si rincontreranno dopo 25 anni, nella solita trattoria di gioventù - quella della "mezza porzione " e, come allora, finiranno col litigare, forse per la paura di dover ammettere di non essere riusciti a cambiare il mondo che, invece, ha inesorabilmente cambiato loro."Tutto cambia e niente cambia..."
Un' opera così va oltre la sola cinematografia, è quasi un testo di storia del nostro Paese, certamente, vista da un'angolatura molto personale, ma comunque attendibile sotto ogni aspetto; non di limita a raccontare le semplici vicende di tre amici, ma racconta anche come, nel dopoguerra, siano intervenuti tanti mutamenti nei costumi della gente, prima felice, piena di speranze che non si sono mai avverate,
Non basta cambiare la storia dal bianco e nero al colore, quello può avvenire solo al cinema
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eugen
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domenica 31 luglio 2022
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uno dei capolavori"tardivi"del cinema italiano
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"C'eravamo tanto amati"(Ettore Scola, anche autore di soggetto e sceneggiatura con Age & Scarpelli, 1974)racconta di tre amici compagni di Resistenza che si ritrovano nel primo dopooguerra, dove uno e'diventato portantino, uno avvocato, l'altro ancora professore di ginnasio.liceo dapprima a Nocera Inferiore, poi invec, lasicato l0insegnamento, fa il critico cinematografico a Roma. Di"mezzo"l'amore per una donna, contesa tra Gianni(l'avvocato)e Antonio(il poirtantino), con un'escapdade anche con il prof, Ma la vera"querelle"e'il rinnegamento dei propri ideali da parte di Gianni, ideali che pero'tornano a perseguitarlo,, avendo sposato la figlia di un ricchiissimo capomastro fascista, che poi muore tragicamente, dunque per puro interesse e altri conflitti che perseguitano gli altri due; alla fine tuttie e tre ri ritrovano amaramente ma certo neppure "tragicamente".
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"C'eravamo tanto amati"(Ettore Scola, anche autore di soggetto e sceneggiatura con Age & Scarpelli, 1974)racconta di tre amici compagni di Resistenza che si ritrovano nel primo dopooguerra, dove uno e'diventato portantino, uno avvocato, l'altro ancora professore di ginnasio.liceo dapprima a Nocera Inferiore, poi invec, lasicato l0insegnamento, fa il critico cinematografico a Roma. Di"mezzo"l'amore per una donna, contesa tra Gianni(l'avvocato)e Antonio(il poirtantino), con un'escapdade anche con il prof, Ma la vera"querelle"e'il rinnegamento dei propri ideali da parte di Gianni, ideali che pero'tornano a perseguitarlo,, avendo sposato la figlia di un ricchiissimo capomastro fascista, che poi muore tragicamente, dunque per puro interesse e altri conflitti che perseguitano gli altri due; alla fine tuttie e tre ri ritrovano amaramente ma certo neppure "tragicamente". Straordinaria"inquisition"sull'Italia sognata da tre amici resistenti, ma in realta'da tutta una generazione, sul rapporto spesso conflittuale tra amore e amicizia, dove prevale sempre e comunque la seconda, il film e'anche, in primis , una sintesi straordinarai(per cui il film e'veramente, ormai quasi a meta'anni 1970, un cpapolavoro del cinema italiano)tra commedia e dramma,(la tragedia in epoca borghese non esiste piu', almeno in senso proprio)e una riflessione fatta di immagini e parole, dunque mai verbosa o reotrica sul passato, come speranza e il futuro come speranza delusa(non siamo qui in una prospettiva agostinianan o bergsoniana, ma blochiana, del"principio speranza), dvoe il cinema e la sua storia sono eleemtni fondamentali, con l'omaggio a Vittorio De Sica ma anche a Fellini, che qui partecipa al film nel ruolo di se' stesso-e non manca neppure Mike Bongiorno, simbolo della TV nazionapopolare con"Lacia e Raddoppia". Gassman, Manfredi, Stefano Satta Flores sono bravissimi, la Sandrelli e'bravissima quanto stupenda, Giovanna Ralli rende straordinariamente bene il ruolo di Elide, la moglie di Gianni e Aldo Fabrizi disegna da par suo il personaggio dell'anziano "commenda"di chiara ispirazione fascista-reazionaria. El Gato
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xantoflores
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lunedì 22 luglio 2019
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ma che volete di più?
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Ho rivisto il film per la quinta o sesta volta ieri 21 luglio 2019, ma stavolta in compagnia di mia moglie (belga) e di 15 anni più giovane, e di mia figlia 22enne. Speravo provassero le stesse emozioni che provo io ogni volta che visiono questo staordinario capolavoro, ma purtroppo non è stato così. Diversa cultura, diverse età... I miei familiari hanno apprezzato il film , ma non fino al punto che speravo. Molti personaggi incastonati nel film, da Fellini a Mike Bongiorno neppure li conoscevano.... Come non conoscevano certe sequenze di altri film che io ben conosco. Peccato... ma capisco che devi avere la mia età di quasi 67 anni per penetrare totalmente il significato del film.
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Ho rivisto il film per la quinta o sesta volta ieri 21 luglio 2019, ma stavolta in compagnia di mia moglie (belga) e di 15 anni più giovane, e di mia figlia 22enne. Speravo provassero le stesse emozioni che provo io ogni volta che visiono questo staordinario capolavoro, ma purtroppo non è stato così. Diversa cultura, diverse età... I miei familiari hanno apprezzato il film , ma non fino al punto che speravo. Molti personaggi incastonati nel film, da Fellini a Mike Bongiorno neppure li conoscevano.... Come non conoscevano certe sequenze di altri film che io ben conosco. Peccato... ma capisco che devi avere la mia età di quasi 67 anni per penetrare totalmente il significato del film. No starò a tessere lodi a Ettore Scola che non ne aveva certo bisogno. Un gigante tra i giganti di quegli anni. Anni meravigliosi dove commedia all'italiana non significava volgarità e luoghi comuni. Oggigiorno la commedia all'italiana ha lasciato il posto al cinepanettone, alla superficialità, al disimpegno. Che tristezza! Di chi la colpa? Dei registi? Una grossa parte si... Dei produttori... certo anche di quelli, ma soprattutto di un pubblico giovane che non ha avuto la fortuna di gustare le meraviglie di Monicelli, di Dino Risi, di Luciano Salce giusto per citare i primi che mi vengono in mente. Un'epoca d'oro che mai più tornerà.... perchè quei grandi registi, quei meravigliosi attori da Manfredi a Gasmann passando per Tognazzi ormai non sono più tra noi... Forse solo Verdone può vantarsi di essere l'erede di quei grandi... Pensate solo a Neri Parenti... per farvi venire la malinconia.... Grazie Ettore Scola. Il tuo più bel film "Una giornata particolare" è uno dei più bei film che abbia mai visto. Giuseppe Tornatore è una mosca bianca... Autentico genio in un mondo di nani.... Poi il nulla....
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alejazz
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mercoledì 27 febbraio 2019
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scola racconta italia e italiani del dopoguerra
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Antonio, Gianni e Nicola sono tre amici che rappresentano le tre classi sociali dell’Italia del dopoguerra. Antonio, portantino in un ospedale, è la figura dell’operaio: persona semplice, ingenua che odia gli imbrogli e fa tutto alla luce del sole; Gianni, apparentemente uomo giusto si lascia trascinare dalla corruzione e dal potere per perseguire il desiderio di diventare ricco; infine, Nicola, intellettuale e politicante combatte per la gloria dei suoi principi, disposto a lasciare tutto e tutti pur di seguire i propri progetti. Ai tre amici si aggiunge anche Luciana, conosciuta in un primo momento da Antonio, ma poi anche da Gianni e Nicola.
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Antonio, Gianni e Nicola sono tre amici che rappresentano le tre classi sociali dell’Italia del dopoguerra. Antonio, portantino in un ospedale, è la figura dell’operaio: persona semplice, ingenua che odia gli imbrogli e fa tutto alla luce del sole; Gianni, apparentemente uomo giusto si lascia trascinare dalla corruzione e dal potere per perseguire il desiderio di diventare ricco; infine, Nicola, intellettuale e politicante combatte per la gloria dei suoi principi, disposto a lasciare tutto e tutti pur di seguire i propri progetti. Ai tre amici si aggiunge anche Luciana, conosciuta in un primo momento da Antonio, ma poi anche da Gianni e Nicola. Sposa Antonio, rimastole sempre fedele, dopo aver condiviso "dolci" momenti anche con Gianni e Nicola. .
Ettore Scola, coinvolgendo alcuni dei più importanti attori del cinema italiano degli anni ’60-’70 (Gassman, Manfredi, Fabrizi, Sandrelli...), ha voluto rendere omaggio all’Italia che dopo la fine della seconda guerra mondiale, è riuscita a riprendersi generando diverse categorie sociali tra gli italiani. E’ bello poter vedere come in quei tempi certi ideali e valori politici erano così importanti da scatenare ire e forti litigi (costruttivi) anche tra amici.
Alcune particolarità della pellicola: tecnica del flusso di coscienza e montaggio parte bianco-e-nera con quella a colori.
Partendo da una scena teatrale in cui gli attori recitano applicando la tecnica del flusso di coscienza (di Joyce), il film prende spunto da ciò e gli stessi protagonisti nel corso della narrazione si assentano recitando i propri pensieri a voce alta (un riflettore punta su di loro oscurando il resto della scena).
La pellicola è costituita da una parte in bianco e nero per richiamare i momenti narrativi in cui non esisteva ancora il colore (anni’40-’50) per poi passare, senza interruzione, al colore e documentare così gli eventi più recenti (anni ’70).
Riguardo le interpretazioni non c’è dubbio che sono tutte di alto livello. In particolare si evidenzia la bravura di Fabrizi e Gassman i quali sono riusciti a reggere dialoghi con ammirevole veemenza.
Infine, Scola, coadiuvato dagli sceneggiatori Scarpelli e Incrocci, ha voluto coinvolgere personaggi famosi che hanno interpretato se stessi (Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Federico Fellini e Mike Bongiorno). Ciò ha reso il film ancora più reale e vicino al pubblico.
Consigliato: Sì
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stefanocapasso
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mercoledì 23 maggio 2018
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un percorso di rinunce e di amicizia
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Tre amici provenienti da diverse parti di Italia condividono un momento importante della loro vita giovane: la lotta partigiana sulle montagne. A fine guerra, Gianni Nicola e Antonio tornano ognuno nei loro paesi d’origine, per fare un pezzo di strada prima di ritrovarsi tutti insieme a Roma. Tra loro Luciana, giovane donna venuta dal Nord in cerca di successo contribuisce a creare allontanamenti e ritrovi nell’arco di 30 anni. Quando infine si ritroveranno sarà il momento della resa dei conti e di rivisitare le loro storie.
Ettore Scola, supportato da un grande lavoro si sceneggiatura di Age e Scarpelli dipinge un grande affresco dell’Italia dal 1943 al 1974 attraverso la storia di tre amici che vivono i cambiamenti della società, con sullo sfondo il fil rouge del cinema a marcare i tempi che passano.
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Tre amici provenienti da diverse parti di Italia condividono un momento importante della loro vita giovane: la lotta partigiana sulle montagne. A fine guerra, Gianni Nicola e Antonio tornano ognuno nei loro paesi d’origine, per fare un pezzo di strada prima di ritrovarsi tutti insieme a Roma. Tra loro Luciana, giovane donna venuta dal Nord in cerca di successo contribuisce a creare allontanamenti e ritrovi nell’arco di 30 anni. Quando infine si ritroveranno sarà il momento della resa dei conti e di rivisitare le loro storie.
Ettore Scola, supportato da un grande lavoro si sceneggiatura di Age e Scarpelli dipinge un grande affresco dell’Italia dal 1943 al 1974 attraverso la storia di tre amici che vivono i cambiamenti della società, con sullo sfondo il fil rouge del cinema a marcare i tempi che passano. Sono tre uomini di estrazione sociale diversa, che in qualche modo cercano di costruirsi quella vita che tanto aveva promesso all’indomani della liberazione. Ognuno a modo suo rimane bloccato in un personaggio che ne impedisce l’evoluzione e che immancabilmente chiede la rinuncia a qualcosa di importante. Per uno è l’amore, per l’altro è la famiglia e per un altro è la dignità personale. Tutti e tre vivono il tradimento di ideali che avevano scelto, vivendone i rimorsi e trovando quel raro conforto nel loro rapporto amicale che rimane sempre improntato al passato. Un percorso evolutivo che rispecchia quello della nazione, giovane e piena di speranza all’indomani della liberazione, e del cinema stesso che dai grandi ideali del neorealismo vede via via la televisione occupare tutto quello spazio di libertà. Un film considerato proprio per questo, l’epitaffio del neorealismo
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l''uomodellasala
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sabato 17 giugno 2017
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l'italia in un capolavoro
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il capolavoro di Ettore Scola. non ci sono altre parole per descrivere questo film, sia commedia che dramma, in cui ripercorriamo una storia: la nostra. dirigendo magistralmente un grande trio comico il regista elabora un nostalgico affresco dell'Italia, dagli anni della resistenza ai 70. c'è Ladri di biciclette, c'è il boom, c'è De Sica, c'è Fellini. il film è girato sia in bianco e nero che ha colori, per intensificare l'idea dei cambiamenti. inoltre, come dimenticare la canzone "... e io ero Sandokan"? purtroppo, il film venne messo in ombra da un altro capolavoro uscito in quel periodo: l'Amarcord felliniano. forse è per questo che il film, uno dei più belli della nostra filmografia, non viene ricordato con la giusta frequenza.
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il capolavoro di Ettore Scola. non ci sono altre parole per descrivere questo film, sia commedia che dramma, in cui ripercorriamo una storia: la nostra. dirigendo magistralmente un grande trio comico il regista elabora un nostalgico affresco dell'Italia, dagli anni della resistenza ai 70. c'è Ladri di biciclette, c'è il boom, c'è De Sica, c'è Fellini. il film è girato sia in bianco e nero che ha colori, per intensificare l'idea dei cambiamenti. inoltre, come dimenticare la canzone "... e io ero Sandokan"? purtroppo, il film venne messo in ombra da un altro capolavoro uscito in quel periodo: l'Amarcord felliniano. forse è per questo che il film, uno dei più belli della nostra filmografia, non viene ricordato con la giusta frequenza.
da vedere assolutamente.
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parsifal
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lunedì 27 marzo 2017
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epopea italiana
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Ettore Scola, autore del soggetto e della sceneggiatura , insieme ai colleghi Age e Scarpelli, dirigendo questo film, reale capolavoro del cinema italiano del '900, da vita ad una vera e propria epopea, dal sapore nettamente nostrano. Le vicende alterne di tre giovani partigiani Antonio ( Nino Manfredi) idealista e combattivo, Nicola intellettuale polemico e logorroico e Gianni Perego avvocato rampante , dapprima idealista e poi sempre più pragmatico, dalla loro clandestinità in montagna durante la lotta di liberazione al ritorno alla vita civile, con iniziale entusiasmo e poi le successive vittorie , sconfitte , delusioni politiche e personali. Ciò che li unì da giovani, li separa poi nella realtà quotidiana per molto , molto tempo, salvo intersecarsi in maniera non casuale a causa dell'amore per la stessa donna, Luciana, attrice di scarso successo e di forte instabilità emotiva.
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Ettore Scola, autore del soggetto e della sceneggiatura , insieme ai colleghi Age e Scarpelli, dirigendo questo film, reale capolavoro del cinema italiano del '900, da vita ad una vera e propria epopea, dal sapore nettamente nostrano. Le vicende alterne di tre giovani partigiani Antonio ( Nino Manfredi) idealista e combattivo, Nicola intellettuale polemico e logorroico e Gianni Perego avvocato rampante , dapprima idealista e poi sempre più pragmatico, dalla loro clandestinità in montagna durante la lotta di liberazione al ritorno alla vita civile, con iniziale entusiasmo e poi le successive vittorie , sconfitte , delusioni politiche e personali. Ciò che li unì da giovani, li separa poi nella realtà quotidiana per molto , molto tempo, salvo intersecarsi in maniera non casuale a causa dell'amore per la stessa donna, Luciana, attrice di scarso successo e di forte instabilità emotiva. Decenni di mutamenti sociali, politici e di costume narrati con il garbo e l'amara ironia di cui Scola era portavoce, prendendo a prestito le tre vite degli amici, con destini e percorsi molto diversi. Salvo poi incontrarsi nuovamente in età matura, per constatare , con amare risate ed eloquenti silenzi, che gli ideali di un tempo sono tramontati , lasciando spazio ad un deludente e noioso pragmatismo. Da segnalare il cameo di Fellini e Mastroianni, che interpretano loro stessi durante la lavorazione della " Dolce Vita" , il ruolo del suocero arrogante , grossolano e privo di scrupoli conferito ad un ottimo Fabrizi e la moglie di Gianni Perego, Elide ( Giovanna Ralli) unica ad amare, non ricambiata, il cinico e spetato affarista. Un affresco sempre affascinante ed istruttivo , nonostante il passare degli anni e questo rendeva il cinema di Scola di un livello superiore, cioè la capacità narrativa la di sopra del tempo. Da vedere e rivedere.
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luperco
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mercoledì 24 febbraio 2016
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la vita che delude l'idea
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La costante di questo film è la continua illusione e la sua inevitabile delusione (de-illusione). Il film si muove in due piani su questo tema: il primo quello storico-sociale, rappresentato dalla grande illusione degli ideali della resistenza e delle agitazioni sociali del dopoguerra che finiscono per essere affogate in una società non meno brutale di quella che tanto avevano voluto combattere ossia la società dei consumi e dell'omologazione, ricca ma completamente svuotata di ideali e di speranze; il secondo è quello degli affetti e dei rapporti tra i protagonisti. In questo secondo piano in cui si muove il film, il personaggio principale (secondo me) è quello di Luciana, vera chiave di lettura del film, lei rappresenta l'esatto opposto del grande ideale (sia esso politico o sentimentale) si potrebbe dire che lei è esattamente il divenire che vive la sua vita per quello che è e non per come vorrebbe che fosse, tanto è vero che passa da un amore all'altro senza eccessivi rimpianti ma con una naturalezza e spontaneità che rasenta l'immagine di una bambina che gioca sempre con un giocattolo nuovo.
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La costante di questo film è la continua illusione e la sua inevitabile delusione (de-illusione). Il film si muove in due piani su questo tema: il primo quello storico-sociale, rappresentato dalla grande illusione degli ideali della resistenza e delle agitazioni sociali del dopoguerra che finiscono per essere affogate in una società non meno brutale di quella che tanto avevano voluto combattere ossia la società dei consumi e dell'omologazione, ricca ma completamente svuotata di ideali e di speranze; il secondo è quello degli affetti e dei rapporti tra i protagonisti. In questo secondo piano in cui si muove il film, il personaggio principale (secondo me) è quello di Luciana, vera chiave di lettura del film, lei rappresenta l'esatto opposto del grande ideale (sia esso politico o sentimentale) si potrebbe dire che lei è esattamente il divenire che vive la sua vita per quello che è e non per come vorrebbe che fosse, tanto è vero che passa da un amore all'altro senza eccessivi rimpianti ma con una naturalezza e spontaneità che rasenta l'immagine di una bambina che gioca sempre con un giocattolo nuovo. All'esatto opposto c'è Nicola, l'idealista marxiano con tratti parossistici ("l'intellettuale è più oltre") che finisce per buttare le poche cose belle che la vita gli aveva messo di fronte, la moglie e il figlio e la possibile vittoria di lascia o raddoppia, per un orgoglio arido e la speranza in una futura età dell'oro che mai arriverà, il perdente per antonomasia per cui tanto grande è stata l'illusione e tanto amara la delusione. Gianni è l'altro grande sconfitto di questo film, nonostante la sua scorza di arrivista e furbo cavalcatore dell'immondizia sociale dell'Italia del boom, quando alla fine del film rincontra Luciana, si capisce che aveva vissuto una vita intera illudendosi che lei lo avesse sempre amato ( e quindi odiato) nonostante la sua fuga volontaria verso la figlia del suo ricco assistito che gli ha consentito il successo, quando per lei era invece stato semplicemente un gioco poco più serio degli altri ma comunque un gioco. Antonio invece, è quello che dei tre ne esce meno sconfitto; sebbene all'inizio del film lui rappresenti l'oppresso per antonomasia, che esce sconfitto sia nelle battaglie sociali che in quelle sentimentali, lui è anche il tipo di uomo che, facoltà estranea agli due personaggi, è capace di accontentarsi. Rispetto agli altri personaggi, Antonio è sicuramente quello più ignorante ma anche il più puro di cuore, quello più sanguigno ma anche quello più semplice ed è proprio questo suo carattere che gli consente di prendere la vita così com'è, amara per certi versi ma anche dolce se si da importanza anche alle piccole cose, e questo suo "amor fati" è la chiave per conquistare (o riconquistare) Luciana, la vita o l'eterno divenire, fatto di alti e bassi ma dove alla fine il reale paga sempre più dell'ideale.
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onufrio
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giovedì 25 luglio 2013
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c'eravamo solo illusi
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Trent'anni di storia italiana raccontata e vissuta attraverso quattro protagonisti con i loro ideali, i loro principi che col passare degli anni subiranno delle musioni. Antonio rimarrà fedele al suo posto da portantino in un ospedale romano, Nicola critico cinematografico professore che grida ad alta voce i suoi ideali e li difende a spada tratta sacrificando la vita privata e l'agiatezza economica, Gianni partito da nono assistente di un avvocato diverrà un signorotto borghese grazie al suocero (A.fabrizi), e Luciana una ragazza che vuol fare l'attrice rimarrà attratta a turno da tutti e tre gli uomini per poi scegliere il primo amore ovvero Antonio.
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Trent'anni di storia italiana raccontata e vissuta attraverso quattro protagonisti con i loro ideali, i loro principi che col passare degli anni subiranno delle musioni. Antonio rimarrà fedele al suo posto da portantino in un ospedale romano, Nicola critico cinematografico professore che grida ad alta voce i suoi ideali e li difende a spada tratta sacrificando la vita privata e l'agiatezza economica, Gianni partito da nono assistente di un avvocato diverrà un signorotto borghese grazie al suocero (A.fabrizi), e Luciana una ragazza che vuol fare l'attrice rimarrà attratta a turno da tutti e tre gli uomini per poi scegliere il primo amore ovvero Antonio. E' un racconto che esprime tanta malinconia, riassunta in alcune particolari scene come quella nella trattoria in cui si dice: Volevamo cambiare il mondo ed invece è stato il mondo a cambiare noi, e l'incontro finale con Gassman-Fabrizi in cui un ormai vecchio suocero ricorda al genero la frase che gli disse 30 anni prima, ovvero: I poveri non sono mai soli, stanno sempre insieme, i ricchi sono soli, loro rimarranno sempre soli.
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filippo catani
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martedì 3 gennaio 2012
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illusioni e disillusioni italiane
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Tre amici combattono insieme nei partigiani durante la Resistenza. Finita la guerra si separano. Uno andrà al nord e diventerà un ricco ma infelice avvocato di successo. Un altro farà il portantino a Roma vivendo nell'illusione di una imminente vittoria comunista. Il terzo al sud diventerà un vero e proprio intellettuale scapestrato di sinistra e finirà per partecipare anche a Lascia o Raddoppia. Il comune denominatore di questi uomini è una giovane ingenua aspirante attrice.
Scola dirige un ottimo film in cui non mancano gli spunti di riflessione. Intanto è un ritratto piuttosto amaro dei trent'anni seguiti alla fine della guerra in Italia. La nostalgia per tempi più semplici ricchi di illusioni ma anche ricchi del grande cinema di Rossellini e De Sica a cui è dedicato il film.
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Tre amici combattono insieme nei partigiani durante la Resistenza. Finita la guerra si separano. Uno andrà al nord e diventerà un ricco ma infelice avvocato di successo. Un altro farà il portantino a Roma vivendo nell'illusione di una imminente vittoria comunista. Il terzo al sud diventerà un vero e proprio intellettuale scapestrato di sinistra e finirà per partecipare anche a Lascia o Raddoppia. Il comune denominatore di questi uomini è una giovane ingenua aspirante attrice.
Scola dirige un ottimo film in cui non mancano gli spunti di riflessione. Intanto è un ritratto piuttosto amaro dei trent'anni seguiti alla fine della guerra in Italia. La nostalgia per tempi più semplici ricchi di illusioni ma anche ricchi del grande cinema di Rossellini e De Sica a cui è dedicato il film. A raccogliere il testimone ci proveranno Fellini e Mastroianni presenti nel film. E poi la storia di questi tre amici che finiscono per incarnare tre tipologie di uomini molto diffuse. L'avvocato rampante che si occupa di affari discutibili ed è ricco ma infelice, un portantino che vive in semplicità e un intellettuale privo di soldi che getta al vento una fortuna a Lascia e raddoppia (altro must del tempo) per un cavillo su cui non vuole sentire ragioni. Il tutto con una donna che alla fine deciderà di sposare il portantino Manfredi al termine di una serie di vicissitudini non proprio delle migliori. Ben affiato e con battute taglienti e divertenti il cast Manfredi, Sandrelli,Gasman e Fabrizi con nostalgia per un genere cinematografico che ormai si è quasi del tutto perso.
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