laurence316
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lunedì 23 gennaio 2017
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cappuccetto rosso sangue e l'uomo lupo
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Il film, scritto da Mamoru Oshii (sulla base del suo manga Kenrou densetsu [inedito in Italia, e conosciuto anche con il titolo inglese Kerberos Panzer Cop in quanto parte, per l’appunto, della più ampia saga di Kerberos]), che ha lasciato la regia a Okiura su pressione dello studio, è l'ultimo kolossal giapponese interamente realizzato in animazione tradizionale.
Jin-Roh ha richiesto oltre tre anni di lavorazione alla rinomata Production I.G., e i risultati si vedono tutti: gli sfondi sono complessi e dettagliati, e il charachter design, le movenze, le espressioni dei personaggi assolutamente credibili e realistiche (seppur con qualche rigidità).
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Il film, scritto da Mamoru Oshii (sulla base del suo manga Kenrou densetsu [inedito in Italia, e conosciuto anche con il titolo inglese Kerberos Panzer Cop in quanto parte, per l’appunto, della più ampia saga di Kerberos]), che ha lasciato la regia a Okiura su pressione dello studio, è l'ultimo kolossal giapponese interamente realizzato in animazione tradizionale.
Jin-Roh ha richiesto oltre tre anni di lavorazione alla rinomata Production I.G., e i risultati si vedono tutti: gli sfondi sono complessi e dettagliati, e il charachter design, le movenze, le espressioni dei personaggi assolutamente credibili e realistiche (seppur con qualche rigidità).
La storia non è altro che una rielaborazione in chiave moderna, cupa e violenta, della prima (e altrettanto cruenta) versione della fiaba di Cappuccetto Rosso, quella di Charles Perrault, con il tramite, sicuramente, dell’ispirazione a La svastica sul sole, geniale romanzo di Philip K. Dick. Jin-Roh è infatti calato in un’immaginaria ambientazione, molto affascinante, parte (probabilmente) di un ipotetico universo parallelo in cui le potenze dell’Asse hanno vinto la guerra (lo dimostrerebbero i libri, le divise, le auto tedeschi).
Alcune scene sono straordinarie (è il caso, ad esempio, della sequenza iniziale) e la regia di Okiura si distacca, molto e bene, dallo stile del maestro, ricavandone uno stile del tutto personale intrigante e dal sicuro impatto che forse potrà risultare indigesto allo spettatore meno “avvezzo” alla cinematografia orientale, ma che rimane assolutamente degno di nota.
Certo, la storia può a tratti risultare un po’ criptica e destreggiarsi nella fitta trama di intrighi politici non è sempre facile, ma Jin-Roh è un film carico di suggestioni e di spunti di riflessione, forse un po’ lento ma non statico e, qualora si riesca ad entrare in sintonia con le sue atmosfere, neppure noioso, anzi, appasionante. Molto ben realizzato, è un film da vedere anche solo per aver modo di apprezzarne la ricchezza figurativa. Bella la musica di Hajime Mizoguchi. Grande successo in patria, da noi non viene neanche distribuito nelle sale. Assolutamente da recuperare.
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rea dec.or di o.r. (brescia)
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giovedì 23 maggio 2013
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b
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CRUDA RIVISITAZIONE DELLA FAVOLA DI CAPPUCCETTO ROSSO... è un interessante film animato per adulti, SCONSIGLIATO AI BAMBINI !
Sia pur ASSAI DRAMMATICO E CRUENTO (tanto da renderlo assolutamente inadatto ad un pubblico non adulto), a suo modo l'intero racconto è intriso di una poetica malinconico-romantica che vorrebbe trovare sviluppo positivo dentro il pessimismo (giustificato) di una AMARA CONDIZIONE UMANA E SOCIALE difficilmente risolvibile (purtroppo).
Così il film (NON UNA SEMPLICE ANIMAZIONE, MA UN FILM VERO E PROPRIO CON ATTORI DISEGNATI) diventa UN'OPERA DI DENUNCIA DELLE OPPRESSIONI GOVERNATIVE CONTRO I POPOLI, la cui unica possibilità di ribellione si traduce in lotta (impari, impietosa, violenta, senza fine o speranza), dove chi ha l'opportunità di cambiare qualcosa finisce per non riuscire a far nulla (anzi, riafferma l'autorità dei poteri forti con le proprie scelte ed i propri comportamenti) poichè incapace di recuperare in sé il coraggio dei sentimenti (amore in primis) o di decidere solo (autonomamente) con la sua testa (ormai irrimediabilmente integrato nel sistema, fin troppo condizionato dagli indottrinamenti ricevuti che sfruttano gli istinti predatori degli uomini trasformandoli in spietati assassini.
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CRUDA RIVISITAZIONE DELLA FAVOLA DI CAPPUCCETTO ROSSO... è un interessante film animato per adulti, SCONSIGLIATO AI BAMBINI !
Sia pur ASSAI DRAMMATICO E CRUENTO (tanto da renderlo assolutamente inadatto ad un pubblico non adulto), a suo modo l'intero racconto è intriso di una poetica malinconico-romantica che vorrebbe trovare sviluppo positivo dentro il pessimismo (giustificato) di una AMARA CONDIZIONE UMANA E SOCIALE difficilmente risolvibile (purtroppo).
Così il film (NON UNA SEMPLICE ANIMAZIONE, MA UN FILM VERO E PROPRIO CON ATTORI DISEGNATI) diventa UN'OPERA DI DENUNCIA DELLE OPPRESSIONI GOVERNATIVE CONTRO I POPOLI, la cui unica possibilità di ribellione si traduce in lotta (impari, impietosa, violenta, senza fine o speranza), dove chi ha l'opportunità di cambiare qualcosa finisce per non riuscire a far nulla (anzi, riafferma l'autorità dei poteri forti con le proprie scelte ed i propri comportamenti) poichè incapace di recuperare in sé il coraggio dei sentimenti (amore in primis) o di decidere solo (autonomamente) con la sua testa (ormai irrimediabilmente integrato nel sistema, fin troppo condizionato dagli indottrinamenti ricevuti che sfruttano gli istinti predatori degli uomini trasformandoli in spietati assassini...altro che in lupi...).
UNO SCENARIO FANTAPOLITICO (*) immaginato quasi quindi anni fa, ANCOR OGGI ATTUALE, che induce alla riflessione, a chiederci (come fa il protagonista) "perché" ...UNA STORIA CHE SUSCITA DOMANDE PIÙ CHE DAR RISPOSTE, INTERESSANTE :-)
(*) la Germania ha vinto la seconda guerra mondiale. Nel 1960 il Giappone ha un governo presieduto dalla Germania, che detiene il potere assoluto e controlla il paese. Tre forze si contrappongono lottando senza tregua o esclusione di colpi per i propri ideali ed i propri interessi... COMUNQUE... TUTTO VIENE PERFETTAMENTE SPIEGATO NEL LIBRETTO INTERNO AL DVD E NEL SECONDO DISCO CON I CONTENUTI SPECIALI :-) BEL PRODOTTO!
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g_andrini
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lunedì 25 marzo 2013
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bello.
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Parla di spionaggio, è una animazione riuscita. I giapponesi sanno creare film cult, e questo ne è una dimostrazione.
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dandy
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sabato 29 dicembre 2012
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il lupo non può ricambiare l'amore di cappuccetto.
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L'ultimo anime giapponese,assieme ad "Arion",realizzato interamente con animazione tradizionale.Rilettura mirabile della fiaba di Charles Perrault(narrata poco a poco per tutta la vicenda),di cui viene recuperata l'originale cupezza e cruenza.Fantapolitico apocalittico,ambientato in un imprecisato periodo del dopoguerra in una Tokyo squassata dagli scontri,fatta prevalentemente di vicoli bui e cunicoli fognari.E inoltre,un tragico e spietato apologo sulla natura umana e la perdita inevitabile dell'innocenza quando di mezzo ci sono guerra e violenza.Fluido nel disegno e con uno stile perfettamente bilanciato tra lunghe pause,scoppi di violenza improvvisa e contemplazioni dolorose.
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L'ultimo anime giapponese,assieme ad "Arion",realizzato interamente con animazione tradizionale.Rilettura mirabile della fiaba di Charles Perrault(narrata poco a poco per tutta la vicenda),di cui viene recuperata l'originale cupezza e cruenza.Fantapolitico apocalittico,ambientato in un imprecisato periodo del dopoguerra in una Tokyo squassata dagli scontri,fatta prevalentemente di vicoli bui e cunicoli fognari.E inoltre,un tragico e spietato apologo sulla natura umana e la perdita inevitabile dell'innocenza quando di mezzo ci sono guerra e violenza.Fluido nel disegno e con uno stile perfettamente bilanciato tra lunghe pause,scoppi di violenza improvvisa e contemplazioni dolorose.Le varie sottotrame possono risultare ardue da seguire,ma(giustamente)è la lancinante love story tra i protagonisti a catturare.Bellissimi l'inizio in bianco e nero e lo straziante finale.Scritto da Mamoru Oshii,dal suo stesso manga "Ken-roh densetsu",ispirato probabilmente a "La svastica sul sole" di Philip K.Dick.Si,lo spettatore sensibile può rimanerci male ma è uno dei migliori anime di sempre,adulto,e con personaggi perfettamente delineati dal punto di vista psicologico.
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poldo
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giovedì 29 gennaio 2009
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una tragedia greca!
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Un cartone animato con una bella grafica e ben curato. Ha però una storia molto caotica, difficle da seguire, sempre tragica. E' così tragico da essere banale e scontato: basta sempre immaginare il massimo del sangue e delle sventure per capire lo sviluppo di ogni vicenda...
Personalmente lo ritengo guardabie ma mi aspettavo molto di più.
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eug
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mercoledì 10 dicembre 2008
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homo homini lupus
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Cinema di altissimo livello. Durissima, spietata riflessione sulla ineluttabilità di un potere feroce (e dell'inutilità delle istanze di cambiamento) che arriva a sacrificare tutto per mantenere il suo status quo. La tragedia non solo politica, ma che si estende ai rapporti umani tutti, trova il suo complemento nel riferimento continuo, nel corso dell'arco narrativo, alla macabra storia ORIGINALE di cappuccetto rosso. Impressionante la realizzazione tecnica, splendida la complessa e impegnativa sceneggiatura di Oshii fatta di intrighi politici, (a)sentimentali, e sottotesti continui, bella la colonna sonora, riuscitissima l'atmosfera e l'ambientazione nel passato alternativo. Come tutti i capolavori underground, in Italia non è mai passato al cinema.
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Cinema di altissimo livello. Durissima, spietata riflessione sulla ineluttabilità di un potere feroce (e dell'inutilità delle istanze di cambiamento) che arriva a sacrificare tutto per mantenere il suo status quo. La tragedia non solo politica, ma che si estende ai rapporti umani tutti, trova il suo complemento nel riferimento continuo, nel corso dell'arco narrativo, alla macabra storia ORIGINALE di cappuccetto rosso. Impressionante la realizzazione tecnica, splendida la complessa e impegnativa sceneggiatura di Oshii fatta di intrighi politici, (a)sentimentali, e sottotesti continui, bella la colonna sonora, riuscitissima l'atmosfera e l'ambientazione nel passato alternativo. Come tutti i capolavori underground, in Italia non è mai passato al cinema...
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carlo
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domenica 27 luglio 2008
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......beh.....
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i giapponesi sono sempre tragici all'ennesima potenza e questo film lo dimostra, nella scena finale il protagonista si trova davanti alla scelta uccidere il lupo o uccidere l'essere umano.
Peccato che il regista tralasci che solo il confronto tra di loro permetta la distinzione di uno dall'altro e la loro stessa esistenza.
Un messaggio decisamente autodistruttivo secondo me, di fatto lo stesso interrogatico che si pone il regista e' di per se un paradosso, qualunque strada si prenda non ha futuro e di fatto la storia si conclude senza futuro per entrambi i protagonisti che rimangono imbrigliati nella trappola del regista, quando invece la non scelta avrebbe permesso la continuita' ad entrambi, ma forse il regista voleva dimostrare a tutti i costi che ribellarsi fosse un errore.
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