felicity
|
martedì 12 gennaio 2021
|
un film mediocre tecnicamente seminale
|
|
|
|
In The Polar Express il conflitto tra fantasia (il magico suono dei campanellini, le renne volanti, Babbo Natale) e principio di realtà (il campanellino non emette alcun suono, le renne non possono volare), tra sogno e razionalità, in ultima analisi tra due mondi, quello dell'infanzia e quello dell'età adulta viene sommerso in ettolitri di melassa.
Quello che poteva essere, un tentativo di dilazionare nel tempo l'ingresso nel mondo adulto salendo sul treno dei 'bambini sospesi', ovvero bambini cui il 'giocare' comincia a non interessare più ma che non sono ancora adolescenti, dopo un promettente inizio si tramuta in un panettone indigesto, inutilmente retorico laddove vorrebbe essere commovente, con un meccanismo narrativo elementare, fatto di colpi di scena telefonati e di prevedibili andirivieni su 'montagne russe' polari.
[+]
In The Polar Express il conflitto tra fantasia (il magico suono dei campanellini, le renne volanti, Babbo Natale) e principio di realtà (il campanellino non emette alcun suono, le renne non possono volare), tra sogno e razionalità, in ultima analisi tra due mondi, quello dell'infanzia e quello dell'età adulta viene sommerso in ettolitri di melassa.
Quello che poteva essere, un tentativo di dilazionare nel tempo l'ingresso nel mondo adulto salendo sul treno dei 'bambini sospesi', ovvero bambini cui il 'giocare' comincia a non interessare più ma che non sono ancora adolescenti, dopo un promettente inizio si tramuta in un panettone indigesto, inutilmente retorico laddove vorrebbe essere commovente, con un meccanismo narrativo elementare, fatto di colpi di scena telefonati e di prevedibili andirivieni su 'montagne russe' polari.
Soprattutto la scelta di affidare al digitale il compito di forgiare il regno di Babbo Natale ed addirittura rimpiazzare carne e sangue umani, per quanto possa essere suggestivo dal punto di vista percettivo assistere alla proliferazione di paradisi artificiali dell'infanzia, appare incomprensibile ed ingiustificata.
Tale scelta pare il frutto di un esperimento fine a se stesso, in cui l'unica cosa che si chiedeva al plot era di essere adatto ad un pubblico di età inferiore agli otto anni, dal momento che lo spettatore adulto si sarebbe concentrato sulla forma 'rivoluzionaria','dimenticandosi' del convenzionalissimo contenuto.
Al di là dei limiti ancora evidenti nella simulazione soprattutto dei movimenti umani (si muovono come robot dagli ingranaggi arrugginiti) e delle espressioni di un volto 'tutto occhi', ciò che convince di meno e che rende quest'operazione un parziale fallimento è la sostanziale vacuità ed inanità del progetto, mal concepito più che mal realizzato.
Zemeckis cade nella trappola che hanno abilmente saputo aggirare i geni della Pixar: quando la tecnica è un fine e non un semplice mezzo, lo sguardo digitale stenta a diventare 'visione'.
Scrostando la melassa accumulata in superficie, si colgono due o tre 'marche autoriali' dello Zemeckis del tempo che fu: il biglietto che svolazza come la piuma di Forrest Gump (scena narrativamente irrilevante ma concettualmente forte); il fantasma che ammonisce il giovane 'non credente', in cui pare materializzarsi, seppure in una presenza fantasmatica ed evanescente, lo spirito dei pionieri sognatori.
The Polar Express resta un tentativo isolato, un film mediocre tecnicamente seminale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
sabato 2 gennaio 2021
|
zemeckis non si smentisce
|
|
|
|
"Polar Express"(2004, Robert Zemeckis, anche autore della sceneggiatura insieme con Willaim Broyles Jr., dal romanzo di Chris Van Allburg di metà anni 1980)è forse, almeno in qullo scorcio di inizio Millennio, il più bel film di Natale, Perfetta l'applicazione(tra l'altro per la pprima volta nella storia del cinema) del principio della per4fromance capture, cioè con personaggi digitali, ricavati captando i movimenti di personaggi in carne e ossa, dove i modelli sono stati Tom Hanks, Josh Hutcheson, Nona Gaye e altri/e, in una instancabile opera di celebrazione del Natale, molto "ecumenica", ossia comunitaria, dove anche i ragazzini più scettici o anche,in qualche caso, "negatori"della magia del Natale si convincono invece a credere nello stesso, vedendolo come un momento realmente"magico"e"miracoloso"(almeno in qualche modo)capace di irrompere positivamwente nel grigiore della quotidianità.
[+]
"Polar Express"(2004, Robert Zemeckis, anche autore della sceneggiatura insieme con Willaim Broyles Jr., dal romanzo di Chris Van Allburg di metà anni 1980)è forse, almeno in qullo scorcio di inizio Millennio, il più bel film di Natale, Perfetta l'applicazione(tra l'altro per la pprima volta nella storia del cinema) del principio della per4fromance capture, cioè con personaggi digitali, ricavati captando i movimenti di personaggi in carne e ossa, dove i modelli sono stati Tom Hanks, Josh Hutcheson, Nona Gaye e altri/e, in una instancabile opera di celebrazione del Natale, molto "ecumenica", ossia comunitaria, dove anche i ragazzini più scettici o anche,in qualche caso, "negatori"della magia del Natale si convincono invece a credere nello stesso, vedendolo come un momento realmente"magico"e"miracoloso"(almeno in qualche modo)capace di irrompere positivamwente nel grigiore della quotidianità. Dunque, oltre alle capacità tecniche assolutamente fondamnetali(con sequenze"incredibili"che giustamente sono valse ai realizzatori vari premi), la vicenda del misterioso(in quanto ha eelmenti anche decisamente"fantasmatici"in sé)treno"Polar Express", ossia che va"To North Pole", al Polo Nord da Babbo Natale. Santa Claus, coinvolgendo b ambini e ragazzini anche in fase di crescita, tendenti a quel" r ealismo"controverso che è tipoico della preadolescenza e dell'adolescneza, veicola la poesia di un a storia che culmina nell'affermazione, fattaa nel subdinale del film dallo stesso Santa Claus, dicendo che"Il vero spitito del Natale alberga nel vostro cuore"e dove i premi sono destinati in particolare a coloro, tra i bambini e ragazzini, che maggiormente dubitavano del Natale, ma anche ai pionieri o meglio alle pioniere della cosa, come la dolce ragazzina di colore che è in qualche modo"promotrice"di tutto questo. Decisamente bravi i tecnici del film, chi ha concepito la storia in chiave filmica, partendo dalla b "base" letteraria, come appunto il regista e il suo collaboratore allo screenplay ma anche tutti quanti hann collaborato al film, con le loro movenze(attori e attirci citati sopra), come chi ha voluto realizzare questo film, certo "politically correct"(non ci sono precisi riferimenti religiosi o ideologici di alcun tipo, per cui, salvando i principi di amore, amicizia, solidaeietà, tutti sono "inclusi" (o pososno sentirsi tali)nel film, ma decisamente si tratta, appunto, di un'operazione coinvolgente e "onnicomprensiva"almeno potenzialmente. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
vepra81
|
mercoledì 23 dicembre 2020
|
grande storia
|
|
|
|
Un bellissimo film di animazione che sa trasportare lo spettatore nella storia.
|
|
[+] lascia un commento a vepra81 »
[ - ] lascia un commento a vepra81 »
|
|
d'accordo? |
|
vepra81
|
mercoledì 23 dicembre 2020
|
grande storia
|
|
|
|
Un bellissimo film di animazione che sa trasportare lo spettatore nella storia.
|
|
[+] lascia un commento a vepra81 »
[ - ] lascia un commento a vepra81 »
|
|
d'accordo? |
|
sellerone
|
venerdì 9 marzo 2018
|
caldo freddo 3d
|
|
|
|
Cosa c’è di bello nel natale? Il freddo della neve che imbianca tutto? Il calore dell’amore che si genera quando le famiglie si riuniscono attorno al simbolo del consumismo statunitense a forma di albero con tante cose appese? O gli effetti del 3d Vision espressi da Polar Express? Ai posteri l’ardua sentenza, per quanto mi riguarda avevo noia ad inforcare gli occhiali 3d e me lo sono ciucciato in normal vision HD Blu Ray (tanto per farvi capire che modestamente conosco la terminologia). Bello, malinconico e dolce. Buona colonna sonora e purtroppo lascia a desiderare la resa dei personaggi umani, a differenza di tutto il resto, ma cosa si può pretendere nel 2004?.
[+]
Cosa c’è di bello nel natale? Il freddo della neve che imbianca tutto? Il calore dell’amore che si genera quando le famiglie si riuniscono attorno al simbolo del consumismo statunitense a forma di albero con tante cose appese? O gli effetti del 3d Vision espressi da Polar Express? Ai posteri l’ardua sentenza, per quanto mi riguarda avevo noia ad inforcare gli occhiali 3d e me lo sono ciucciato in normal vision HD Blu Ray (tanto per farvi capire che modestamente conosco la terminologia). Bello, malinconico e dolce. Buona colonna sonora e purtroppo lascia a desiderare la resa dei personaggi umani, a differenza di tutto il resto, ma cosa si può pretendere nel 2004?.
Visto rivisto etc, Ovviamente in cassaforte anche se la BluR version me la sarei potuta risparmiare.
Da vedere sotto natale con tutta la famiglia, perché io quella campanella la sento ancora!!!!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sellerone »
[ - ] lascia un commento a sellerone »
|
|
d'accordo? |
|
antoniopagano
|
martedì 6 febbraio 2018
|
si deve credere in babbo natale ?
|
|
|
|
Chi ha dei dubbi può andare a verificare di persona al Polo Nord dove, proprio la Notte Santa, Babbo Natale si appresta a partire con la sua slitta per andare a consegnare in tutto il mondo i regali preparati da un esercito di Elfi. Come si arriva al Polo Nord la notte di Natale? Facile: basta prendere il Polar Express, un treno che ferma proprio davanti casa nostra. C’è posto per tutti su questo treno, oltre ai bambini che non credono: un capotreno impeccabile un po’ burbero e un po’ filosofo (“Una cosa sui treni: l’importante non è dove vanno, l’importante è decidere di prenderli”), una coppia di macchinisti pasticcioni ma efficaci, un fantasma clandestino (o forse è un angelo?), camerieri acrobati e cuochi ballerini.
[+]
Chi ha dei dubbi può andare a verificare di persona al Polo Nord dove, proprio la Notte Santa, Babbo Natale si appresta a partire con la sua slitta per andare a consegnare in tutto il mondo i regali preparati da un esercito di Elfi. Come si arriva al Polo Nord la notte di Natale? Facile: basta prendere il Polar Express, un treno che ferma proprio davanti casa nostra. C’è posto per tutti su questo treno, oltre ai bambini che non credono: un capotreno impeccabile un po’ burbero e un po’ filosofo (“Una cosa sui treni: l’importante non è dove vanno, l’importante è decidere di prenderli”), una coppia di macchinisti pasticcioni ma efficaci, un fantasma clandestino (o forse è un angelo?), camerieri acrobati e cuochi ballerini. La favola del Natale è stata scritta dal cinema in una infinità di modi e questa è certo quella più magica e spettacolare. Basta guardare la coreografia con cui viene servita la cioccolata calda ai bambini o la sequenza della discesa nel burrone ghiacciato dove il Polar Express va in derapata controllata, con le ruote che incidono il ghiaccio in trazione e in frenata per dirigere il convoglio agli ordini del capotreno/timoniere.
Tratto dall’omonimo libro illustrato di Chris Van Allsburg, Polar Express è il primo film girato interamente con la tecnica del motion capture: i movimenti dell’attore umano vengono rilevati da sensori di posizione distribuiti su tutto il suo corpo e poi riprodotti in animazione digitale. Tom Hanks, quindi, ha effettivamente recitato le parti dei suoi personaggi (il capotreno, il clandestino, Babbo Natale) per realizzare i pupazzi digitali in 3D. Robert Zemeckis è un visionario di professione che ci ha abituato a realizzazioni fantasmagoriche (Ritorno al futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit, Forrest Gump) ma è il tema poetico della perdita dell’innocenza il vero effetto speciale: chi di noi ricorda ancora quel suono di carillon che ci incantava da piccoli. E poi, chi di noi non ha mai desiderato (e non solo da bambino) azionare il fischio di una locomotiva a vapore?
Il bambino protagonista del film diventato adulto riflette: “Un tempo quasi tutti i miei amici udivano la campanella ma col passare degli anni divenne muta per tutti loro … sebbene adulto, la campanella ancora suona per me e per tutti coloro che sinceramente credono”. Traduzione per i duri di cuore: chi non conserva il suono di una campanella nei propri ricordi vuol dire che non crede più in niente, nemmeno nella fantasia e nella malinconia, nemmeno in Babbo Natale. Ovvero “le cose più reali di questo mondo sono quelle che non si vedono”.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antoniopagano »
[ - ] lascia un commento a antoniopagano »
|
|
d'accordo? |
|
67user
|
domenica 4 giugno 2017
|
una bellissima favola
|
|
|
|
Non ricordo più quante volte l'ho visto e ogni volta riesce a commuovermi.
Bellissima la grafice e le animazioni, trama piena vicende mozzafiato, scenari da sogno e tanti, tanti buoni sentimenti: così si rinnova una storia senza tempo che coinvolge il pubblico il ogni età.
Film su Babbo Natale ce ne sono a mucchi, ma questo è sicuramente uno dei più belli.
|
|
[+] lascia un commento a 67user »
[ - ] lascia un commento a 67user »
|
|
d'accordo? |
|
giuseppetoro
|
giovedì 15 dicembre 2016
|
bel film e commovente!
|
|
|
|
Un film cartone molto bello e narrato da far felici i bambini ed i grandi..un treno per il polo nord da Babbo natale..
|
|
[+] lascia un commento a giuseppetoro »
[ - ] lascia un commento a giuseppetoro »
|
|
d'accordo? |
|
sim one
|
domenica 3 gennaio 2016
|
da guardare prima di natale
|
|
|
|
Anche se non ricco di contenuti o dialoghi, e a tratti contrario alle leggi della fisica, è un film intriso di sensibilità e di magia.
|
|
[+] lascia un commento a sim one »
[ - ] lascia un commento a sim one »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
venerdì 26 dicembre 2014
|
film non certo banale, di sentimenti
|
|
|
|
In una civiltà(civilisation)e società-cultura(sorvolo su tutti i significati storico-culturali, antropologici, sociologici, filosofici, anche contraddittori dei termini e sulle implicazioni reciproche di tali lemmi)della"conoscenza"in accezione di prevalente sviluppo(più che progresso)tecnologica(tecnoscientifica, ma con netta prevalenza della technè)e logocentrica, un film come questo di Zemeckis, certo a suo modo"furbo", quasi"scalto"nell'uso(quasi con il bilancino)dei sentimenti, natalizi e non solo, è in controtendenza e rischia di apparire"alieno", ma proprio per questo credo risulti "salutare", sempre che lo "spirito natalizio"che ne deriva(o può derivare)non si limiti poi solo a poche giornate.
[+]
In una civiltà(civilisation)e società-cultura(sorvolo su tutti i significati storico-culturali, antropologici, sociologici, filosofici, anche contraddittori dei termini e sulle implicazioni reciproche di tali lemmi)della"conoscenza"in accezione di prevalente sviluppo(più che progresso)tecnologica(tecnoscientifica, ma con netta prevalenza della technè)e logocentrica, un film come questo di Zemeckis, certo a suo modo"furbo", quasi"scalto"nell'uso(quasi con il bilancino)dei sentimenti, natalizi e non solo, è in controtendenza e rischia di apparire"alieno", ma proprio per questo credo risulti "salutare", sempre che lo "spirito natalizio"che ne deriva(o può derivare)non si limiti poi solo a poche giornate... ANche l'esperimento(certo ormai non è il solo, anzi...)di film d'animazione con modelli reali(in testa, ovviamente, il ferroviere-cerimoniere Tom Hanks)risulta assolutamente azzeccato, non fosse per una certa dilatazione nei tempi ma soprattutto nell'esibizione spettacolare("muy gringa", viene da aggiungere)nel sottofinale della cerimonia al Polo Nord. UN po'di"Parsimonia"dei/nei mezzi sarebbe stata opportuna, in specie per un'occasione topica quale il Natale. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|