laurence316
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lunedì 3 dicembre 2018
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cervellotico e ammaliante, un anime memorabile
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A 9 anni di distanza, il seguito di Ghost in the Shell, uno dei più influenti film d'animazione della storia: Innocence, sempre diretto da Oshii, che questa volta l'ha anche scritto. Come sempre, la trama è quasi indecifrabile, criptica e complessa come non mai. E il film tenta così di mantenersi agli stessi livelli, anche sul piano visivo, del precedente.
Con inaspettate digressioni e improvvisi sprazzi di violenza e fantasiosi effetti speciali, con scenografie maestose e intricatissime, CGI utilizzata al massimo delle proprie potenzialità e una qualità del disegno veramente impressionante, lo supera anche, l'originale, per quanto riguarda l'aspetto grafico.
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A 9 anni di distanza, il seguito di Ghost in the Shell, uno dei più influenti film d'animazione della storia: Innocence, sempre diretto da Oshii, che questa volta l'ha anche scritto. Come sempre, la trama è quasi indecifrabile, criptica e complessa come non mai. E il film tenta così di mantenersi agli stessi livelli, anche sul piano visivo, del precedente.
Con inaspettate digressioni e improvvisi sprazzi di violenza e fantasiosi effetti speciali, con scenografie maestose e intricatissime, CGI utilizzata al massimo delle proprie potenzialità e una qualità del disegno veramente impressionante, lo supera anche, l'originale, per quanto riguarda l'aspetto grafico. Un po' meno sul piano narrativo, nonostante si mantenga sempre su un gran buon livello.
Perché molteplici temi emergono dai meandri dell'intricata narrazione, alcuni già presenti nel primo film (la vita quotidiana in un mondo ormai abituato alla costante presenza dei cyborg, l'identità di genere, etc.) e altri introdotti in questo secondo (come ad esempio, la costante ricerca di uno scopo, di un'identità, anche nell'artificiale vita di un robot).
Evidenti i risvolti filosofici (le citazioni letterarie si sprecano, spaziano da Milton, Il paradiso perduto, a Auguste de Villiers de L'Isle-Adam, Eva futura, a Locus Solus di Raymond Roussel, o alla teoria cyborg di Donna Haraway, per non parlare dei frequenti richiami a brani tratti da Confucio, Buddha, il Vecchio Testamento, e delle forti ispirazioni agli scritti di autori come Saito Ryokuu, Max Weber, Jacob Grimm e Platone).
Non bisogna quindi guardare a Innocence come ad un “semplice” anime, ma bensì come ad un cupo e violento (nonché memorabile e ammaliante) film di fantascienza, complesso e stratificato, influenzato dalle atmosfere cyberpunk e fortemente debitore di tanti altri esempi di genere, anche cinematografici (vedi Blade Runner).
Fondamentale anche il contributo reso dalle torbide melodie ad opera di Kenji Kawai e in particolare dal celebre tema musicale già presente nel precedente lungometraggio.
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liuk
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venerdì 16 marzo 2018
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passo indietro
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Rivisto dopo anni con mio figlio, Ghost in the Shell Innocence non ha il medesimo impatto del primo, nè come storia nè come realizzazione.
Siamo nel 2004 quindi non possiamo aspettarci effetti troppo tecnologici, ma in questa pellicola si utilizzano tecniche grafiche miste che tra loro proprio non hanno nulla a che fare.
Discreto ma nulla più, suggerisco di prendere il primo o, eventualmente, il suo remake (2.0).
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mcelroy
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mercoledì 12 novembre 2008
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se conosci la sezione 9 capirai molte cose
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Chi apprezza Oshii godrà di un buon film collocato temporalmente alla fine di Ghost in the shell 1.5
Chi ha recensito non conosce la storia ,il Mayor è il Maggiore Kusanagi, eroina della serie e del manga. Se non si ha la base di conoscenza dell'universo di GiTs difficilmente si apprezzerà la pienezza della narrazione e delle citazioni. Un capolavoro visivo ma con una pesantezza di storia che non lo renderà gradito a tutti.
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gionata
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lunedì 10 novembre 2008
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assolutamente incomprensibile
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siamo troppo ignoranti per vedere questa pellicola...in modo più adeguato ,noi aniconeti non possiamo cogliere i gridi dei fotogrammi ,perchè non siamo educati.Vedetelo frà 50 anni forse capiremo.Se Dalì avesse visto ghost in the shell non avrebbe fatto il pittore!
[+] amen fratello
(di patrickbateman47)
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semplicementemarco
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domenica 7 settembre 2008
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errori nella recensione ufficiale
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leggendo la recensione scritta sul Morandini di questo capolavoro ho notato parecchi "errori".
1. il protagonista si chiama Batou, no Bantou (errore di battitura magari)
2. Siamo a Tokio e non a Honk Kong (i kanji e tutte le scritte sono in giapponese, non cinese, anche se i computer/automi del sottomarino in originale parlano invece in cinese!)
3. la squadra di Batou non è la Shell Squad, ma la sezione 9 di pubblica sicurezza come quella del primo film.
Comunque il film rimane un capolavoro di grafica, regia e sceneggiatura con pochi eguali (Ghost in the Shell soprattutto). Lunga vita a Mamoru Oshii!
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poldo
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martedì 12 giugno 2007
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bello e originale
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Premetto che non ho mai visto Ghost in the Shell 1 e che non conosco il Manga; io ho trovato il film bello, coinvolgente, abbastanza scorrevole, abbastanza comprensibile e molto originale. Un'ottima pellicola di fantascienza.
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marti b.
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mercoledì 14 marzo 2007
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"beati gli esseri dotati di voce"
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"Nessun uomo piangerebbe la morte di un pesce:beati gli esseri dotati di voce".
In una Tokyo cibernetica e frenetica,violata da misteriosi omicidi a sfondo sessuale,nei quali sono coinvolte cyborg-geishe programmate per uccidere,si snoda un'avventura investigativa surreale ma godibile,dimidiata fra sparatorie incalzanti e da pause oniriche.E dall'inesauribile saggezza di Batou,un agente cyborg d'intelligenza peculiare,capace da solo di affrontare e sgominare da dentro il pericolo di una rivolta delle macchine...
Trama talvolta ostile alla comprensione,perchè è difficile cogliere ogni aspetto del sofisticato gioco di ologrammi e visioni,mentre la colonna sonora è
ipnotica come una nuvola d'incenso.
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"Nessun uomo piangerebbe la morte di un pesce:beati gli esseri dotati di voce".
In una Tokyo cibernetica e frenetica,violata da misteriosi omicidi a sfondo sessuale,nei quali sono coinvolte cyborg-geishe programmate per uccidere,si snoda un'avventura investigativa surreale ma godibile,dimidiata fra sparatorie incalzanti e da pause oniriche.E dall'inesauribile saggezza di Batou,un agente cyborg d'intelligenza peculiare,capace da solo di affrontare e sgominare da dentro il pericolo di una rivolta delle macchine...
Trama talvolta ostile alla comprensione,perchè è difficile cogliere ogni aspetto del sofisticato gioco di ologrammi e visioni,mentre la colonna sonora è
ipnotica come una nuvola d'incenso...
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icaro
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martedì 22 agosto 2006
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finalmente in italiano.....
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Semplicemente un capolavoro... A mio avviso Ghost in the Shell è il Manga, o film di animazione, + bello mai visto... ero stanco di aspettare Innocence in italiano, e pur avendolo visto in inglese, non ha lo stesso effetto. Se non si è visto il primo, per me più bello di questo capitolo (semplicemente fantastico), si rischia di capire ben poco. Il primo l'ho visto e rivisto svariate volte... Da vedere assolutamente iniziando dal primo!!
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lelelaso
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sabato 19 agosto 2006
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grafica da sogno
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Rispetto al primo ghost in the shell, questo "innocense" (sottotitolo originale del film) rasenta la perfezione grafica, anche se non riesce a coinvolgere altrettanto lo spettatore nei risvolti (o meandri) filosofici che accompagnano da sempre la saga.
Rimane comunque un capolavoro, che segna una svolta nel cimema di animazione giapponese, grazie al superamento di uno scoglio duro che caratterizzava la quasi totalità di queste produzioni: una sceneggiatura scorrevole e attenta dall'inizio alla fine del film, ed una trama decisamente accattivante che affascina lo spettatore quanto, se non oltre, la magnificenza delle arti grafiche.
Ancora manca il finale con colpo di scena che caratterizza il cinema occidentale, al quale siamo condizionati ed abituati; spero che a tal proposito la cinematografia giapponese sappia colmare la lacuna, regalandoci altri capolavori con l'atteso finalone che induce chi esce dalla sala cinematografica al ricordo indelebile della pellicola, facendo così del film in questione un cult e non un titolo da cassetta.
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ivan
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lunedì 14 agosto 2006
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semplicemente un capolavoro
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Atmosfere ipnotiche, allucinanti; un perfetto thriller dell'anima; un sogno cibernetico che non piacerà agli amanti dell'azione a tutti i costi e dei film di "facile fruizione", ma entusiasmerà tutti coloro che insistono a credere che la fantascienza sia qualcosa di più, e di meglio, delle scazzottate di Matrix.
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