marbus
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martedì 16 ottobre 2012
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il film come viene? male
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Moltissimi sono i film che mostrano un campionario di "tipi" attraverso il continuo intreciarsi di storie fino a formare un "Mosaico esistenziale" : "Il cielo è sempre più blu " di Grimaldi "Besame mucho" di Ponzi "Le mille bolle blu" di Pompucci e , in America, il maestro del genere è Altman. In questo caso siamo di fronte ad un ' operazione assolutamente inutile, scritta e diretta , con un dilettantismo e un taglio televisivo preoccupanti, dal pur bravo Stefano Incerti ( autore e regista del ben più interessante "Gorbaciof" ) . In ogni scena si intuisce già quale sarà la successiva .
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Moltissimi sono i film che mostrano un campionario di "tipi" attraverso il continuo intreciarsi di storie fino a formare un "Mosaico esistenziale" : "Il cielo è sempre più blu " di Grimaldi "Besame mucho" di Ponzi "Le mille bolle blu" di Pompucci e , in America, il maestro del genere è Altman. In questo caso siamo di fronte ad un ' operazione assolutamente inutile, scritta e diretta , con un dilettantismo e un taglio televisivo preoccupanti, dal pur bravo Stefano Incerti ( autore e regista del ben più interessante "Gorbaciof" ) . In ogni scena si intuisce già quale sarà la successiva . Si capisce che ci scapperà il morto; si capisce già chi è lo "spasimante misterioso" di una efebica Valeria Bruni Tedeschi. Gli attori eseguono senza particolari guizzi un copione sciatto e - perdonate l'infantile gioco di parole col nome del regista - incerto. Per chi vuole vedere un brutto film.
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raffaele palazzo
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domenica 11 maggio 2008
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la vita come viene
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Un altro spaccato su cinque tristi storie italiane. Ognuna sceneggiata come veniva senza prestare troppa attenzione allo svolgimento dei fatti ma più che altro al filo comune che dovrebbe alla fine riallacciarsi in tutte le storie, alla povertà di linguaggio ed a questa drammaticità quasi esasperante e forse unico motore vivo del film.
La regia di Stefano Incerti non brilla per originalità ma almeno riesce a dare un quadro veritiero su qualche storia come quella di Marco(Santamaria)padre di famiglia licenziato che non riesce a farsene una ragione e si dispera con la moglie.
Altre invece decisamente da cestinare come quella tra la Mary(Sandrelli) e il professore(Musante).
Altre ancora decisamente spinte e poco realistiche ma comunque apprezzabili come quella tra il dentista Max(Liotti) amante delle armi da fuoco e la sua compagna Giorgia(Rocca), il cui nudo è una delle parti più interessanti del film, con un altro tipo di fuoco addosso.
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Un altro spaccato su cinque tristi storie italiane. Ognuna sceneggiata come veniva senza prestare troppa attenzione allo svolgimento dei fatti ma più che altro al filo comune che dovrebbe alla fine riallacciarsi in tutte le storie, alla povertà di linguaggio ed a questa drammaticità quasi esasperante e forse unico motore vivo del film.
La regia di Stefano Incerti non brilla per originalità ma almeno riesce a dare un quadro veritiero su qualche storia come quella di Marco(Santamaria)padre di famiglia licenziato che non riesce a farsene una ragione e si dispera con la moglie.
Altre invece decisamente da cestinare come quella tra la Mary(Sandrelli) e il professore(Musante).
Altre ancora decisamente spinte e poco realistiche ma comunque apprezzabili come quella tra il dentista Max(Liotti) amante delle armi da fuoco e la sua compagna Giorgia(Rocca), il cui nudo è una delle parti più interessanti del film, con un altro tipo di fuoco addosso.
Le altre sono noiose e già viste.
Uno di quei film quindi assolutamente non necesari ma che possono prendere se ci si identifica con i personaggi.
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