stefano capasso
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sabato 5 marzo 2016
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emozioni e paure rendono "normali"
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Alla morte della madre, Elling, che aveva vissuto tutta la sua vita in casa con lei, viene portato in un ospedale psichiatrico dove stringe amicizia con Kjel, un uomo grosso e rozzo che è il suo opposto. Quando vengono dimessi hanno la possibilità di tentare di reinserirsi nella società grazie ad una casa che gli viene data dallo stato. Dopo un periodo di grande difficoltà iniziale, Kjel conosce una donna ed Elling si fa un nuovo amico. Comincia una nuova fase nella loro vita; si sperimentano nelle relazioni, con le difficoltà che comportano, e questo permette loro di scoprire anche capacità che non sapevano di avere. I loro disagi rimarranno, ma la possibilità di esprimersi nel mondo, innescherà quel circolo virtuoso che darà loro fiducia e la possibilità di una vita diversa.
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Alla morte della madre, Elling, che aveva vissuto tutta la sua vita in casa con lei, viene portato in un ospedale psichiatrico dove stringe amicizia con Kjel, un uomo grosso e rozzo che è il suo opposto. Quando vengono dimessi hanno la possibilità di tentare di reinserirsi nella società grazie ad una casa che gli viene data dallo stato. Dopo un periodo di grande difficoltà iniziale, Kjel conosce una donna ed Elling si fa un nuovo amico. Comincia una nuova fase nella loro vita; si sperimentano nelle relazioni, con le difficoltà che comportano, e questo permette loro di scoprire anche capacità che non sapevano di avere. I loro disagi rimarranno, ma la possibilità di esprimersi nel mondo, innescherà quel circolo virtuoso che darà loro fiducia e la possibilità di una vita diversa.
Un bel film di Petter Naess sul disagio psichico, che con toni dolci e spesso divertenti mette in evidenza quanto sia importante poter esprimere quelle emozioni e quelle paure che possono limitare le capacità relazionali.
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hatecraft
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sabato 24 aprile 2010
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quantà sensibilità in quegli scoppiati
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Negli anfratti - ma neanche troppo - della cinematografia norvegese, svetta questa commedia (nella sceneggiatura) drammatica (nelle interpretazioni e nella incandescente/autunnale fotografia).
Questa pellicola, che sembra calcare le linee guida del romanzo senza perdersi troppo nella frammentazione ad episodi, rappresenta con dignità e un doppiofondo melanconico due uomini reduci da turbe psichiche, tali da non pregiudicarne un pericolo per la società, ma tali da renderli estranei alla nuova Oslo dei tempi moderni. Succede così che dopo aver condiviso la stanza nel nosocomio psichiatrico, lo stato decida di dargli una possibilità per dimostrare di essere pronti ad una vita 'normale' e quindi al 'reinserimento' nella società.
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Negli anfratti - ma neanche troppo - della cinematografia norvegese, svetta questa commedia (nella sceneggiatura) drammatica (nelle interpretazioni e nella incandescente/autunnale fotografia).
Questa pellicola, che sembra calcare le linee guida del romanzo senza perdersi troppo nella frammentazione ad episodi, rappresenta con dignità e un doppiofondo melanconico due uomini reduci da turbe psichiche, tali da non pregiudicarne un pericolo per la società, ma tali da renderli estranei alla nuova Oslo dei tempi moderni. Succede così che dopo aver condiviso la stanza nel nosocomio psichiatrico, lo stato decida di dargli una possibilità per dimostrare di essere pronti ad una vita 'normale' e quindi al 'reinserimento' nella società.
Gli viene affibiato un assistente sociale tout-court che si prende cura di loro con piglio deciso e gli affitta un bell'appartamento. incomincerà così il loro percorso verso la consapevolezza di loro stessi, e verso una tardiva maturità: ma quanta sensibilità in questi <> scoppiati.
Tutto collima rendendo la pellicola piacevole dal primo secondo all'ultimo titolo di coda. Toccante senza essere strappalacrime. Da vedere.
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movstud
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lunedì 4 maggio 2009
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commedia sulle problematiche mentali
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Questo film è divertente ma allo stesso tempo non è frivolo, volgare à la mode dei cinepanettoni. Ha il potere di incollarti allo schemo per 90 minuti. Riesce a descrivere in modo leggero ma non superficiale, la
realtà delle persone che soffrono di "disturbi" mentali. Un mondo che in pochi ci fanno conoscere e Naess (il regista norvegese) lo riporta a galla. Complimenti vivissimi a tutto il cast. Voto: 7.
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il conte di montecristo
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mercoledì 29 aprile 2009
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bella storia
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Un film semplice e raccontato con facilità e volontà di arrivare ad un lieto fine. Porta sepsso al sorriso ed al pianto. Vale la pena vederlo.
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area
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mercoledì 30 luglio 2008
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bellissimo
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fabrizio/bukettes
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venerdì 14 dicembre 2007
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bellissimo film norvegese
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film norvegese di grande impatto emotivo. comovente e divertente allo stesso tempo che offre un personaggio con cui non si puo fare a meno di riconoscersi un pò
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fabrizio/bukettes
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venerdì 14 dicembre 2007
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bellissimo film norvegese
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film norvegese di grande impatto emotivo. comovente e divertente allo stesso tempo che offre un personaggio con cui non si puo fare a meno di riconoscersi un pò
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(di babaciu)
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