maria wośko
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lunedì 12 aprile 2021
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valori universali e mondo di personaggi fantastici
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L'autore del romanzo ha creato un mondo fantastico, con tanti personaggi strabilianti. Ma nel suo contenuto è nascosto anche un messagio religioso, espressione di valori universali nel mondo fantastico, infatti la trama e ognuno dei personaggi fanno riferimento alla Bibbia. Tolkien, quindi, riflette sul tema della lotta eterna tra il Bene e il Male. Secondo me questo film è un capolavoro. Oltre alla scenografia, gli effetti e la creazione degli ottimi personaggi, il tema è molto importante. Mostra il corso della vita di ognuno di noi, non solo di fede cristiana. Presenta i nostri dilemmi, le scelte, le tentazioni, le debolezze. Il film riflette sui principi dell'amore, della giustizia, della fedelta ecc, che dovrebbero essere alla base del mondo.
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luca scialo
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domenica 3 maggio 2020
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capolavoro fantasy
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Il nuovo Millennio si è aperto nel modo più rassicurante e promettente possibile. I Kolossal possono ancora essere fatti, sebbene di genere Fantasy. Trasporre un romanzo del medesimo genere non è mai facile. Occorre mixare nel migliore dei modi una trama non banale, effetti speciali imponenti e personaggi in grado di reggere al gioco. Orbene, Peter Jackson ci è riuscito in pieno trasponendo l'omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. Condensando in poco più di 3 ore una pellicola che molti registi avrebbero probabilmente amputato in più parti per starci dentro o avrebbero diviso in più film. Il primo episodio - La compagnia dell'anello - apre nel migliore dei modi una trilogia ben fatta.
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Il nuovo Millennio si è aperto nel modo più rassicurante e promettente possibile. I Kolossal possono ancora essere fatti, sebbene di genere Fantasy. Trasporre un romanzo del medesimo genere non è mai facile. Occorre mixare nel migliore dei modi una trama non banale, effetti speciali imponenti e personaggi in grado di reggere al gioco. Orbene, Peter Jackson ci è riuscito in pieno trasponendo l'omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. Condensando in poco più di 3 ore una pellicola che molti registi avrebbero probabilmente amputato in più parti per starci dentro o avrebbero diviso in più film. Il primo episodio - La compagnia dell'anello - apre nel migliore dei modi una trilogia ben fatta. Il regista sigla il suo capolavoro epico adattando la trama con il tocco femminile della moglie Fran Walsh e di Philippa Boyens. Per riuscirvi, si avvale di un ottimo cast, della scenografia naturale offerta dalla Nuova Zelanda, di effetti speciali che ben si collimano con i primi e non sono solo fuochi d'artificio buttati negli occhi degli spettatori e delle musiche di Howard Shore. Il film parte dalle origini della Seconda Era, della suddivisione del Mondo in zone diverse e di come il crudele Sauron, Signore di Mordor, abbia elargito degli anelli alle varie creature della Terra col solo scopo di controllarle. Tuttavia, esso perse il suo anello in battaglia e con esso, la possibilità di esercitare la sua supremazia. Ma gli esseri umani anziché distruggerlo per porre fine alla sua tirannia, decidono di tenerlo per avarizia. E l'anello così finisce prima nelle mani di una creatura che vive ai margini, Gollum, ma poi dopo ben 5 secoli, gli sfugge e finisce nelle mani di uno Hobbit: Bilbo Baggins. Il quale lo conserva con premura sentendo la stessa attrazione provata dai suoi precedenti proprietari. Tuttavia, anche consigliato dallo stregone Gandalf il grigio, decide di lasciarlo in eredità al nipote che ha cresciuto: Frodo. Tuttavia, dopo che Gandalf ha fatto delle ricerche scoprendone la pericolosità, consiglia al giovane ragazzo di disfarsene. Ma l'unico modo è quello di distruggerlo dove è nato: a Mordor. Inizierà così una difficilissima avventura, durante la quale sarà però aiutato da eroici amici: ciascuno appartenente proprio alle creature viventi sulla Terra: Gimli per i Nani, Legolas per gli Elfi, Boromir per gli Uomini, Granpasso per i Raminghi e i 3 amici di Frodo. Nello stesso anno uscirà un altro cult del genere Fantasy: Harry Potter e la pietra filosofale. Che aprirà un'altra fortunata serie.
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kakolookiyam
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mercoledì 18 marzo 2020
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imperdibile
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Capolavoro unico nel suo genere, come tutta la trilogia - non credo si potesse fare di meglio. La compagnia dell'anello è forse, tra i 3, quello più dinamico e "leggero" della saga: il crescente potere e peso dell'anello di Frodo corrisponde alla "pesantezza" del film stesso durante il suo corso, quindi all'inizio risulta davvero piacevole. Le ambientazioni in cui si sviluppa il film sono davvero tante, tutte davvero fantastiche (effetti speciali da nobel, il Balrog è un capolavoro a mio avviso). Ovviamente, da vedere in versione estesa.
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g_andrini
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mercoledì 16 marzo 2016
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piacevole.
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Ho visto per la prima volta la versione extended. Rimane un buon film, ma il taglio originale mi sembra decisamente più riuscito. Non sempre più materiale significa migliore qualità, anche se in questo caso la versione "lunga" permette di capire alcuni particolari della vicenda, anche se non fondamentali.
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fedeleto
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lunedì 7 marzo 2016
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jackson il signore degli anelli
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Nella contea degli Hobbit,Frodo Beggins viene incaricato di custodire l'anello del potere lasciatogli dalo zio.In aiuto del giovane viene assegnata una compagnia che lo aiuterà nel suo cammino allo distruzione dell anello.Ma la strada da fare è ancora molta nonostante i pericoli siano enormi.Peter Jackson(bad taste)dirige il primo capitolo del romanzo di Tolkien.I risultati sono ottimi,effetti speciali alle stelle (anche la ricostruzione degli orchi non è male)e l'epicita del film si respira ad ogni minuto.Gli attori ce la mettono tutta e si vede.Per gli spettatori più intransigenti c è anche la versione integrale di 3 ore e 50.Un gioiello del fantasy senza età che merita un applauso con il cuore.
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Nella contea degli Hobbit,Frodo Beggins viene incaricato di custodire l'anello del potere lasciatogli dalo zio.In aiuto del giovane viene assegnata una compagnia che lo aiuterà nel suo cammino allo distruzione dell anello.Ma la strada da fare è ancora molta nonostante i pericoli siano enormi.Peter Jackson(bad taste)dirige il primo capitolo del romanzo di Tolkien.I risultati sono ottimi,effetti speciali alle stelle (anche la ricostruzione degli orchi non è male)e l'epicita del film si respira ad ogni minuto.Gli attori ce la mettono tutta e si vede.Per gli spettatori più intransigenti c è anche la versione integrale di 3 ore e 50.Un gioiello del fantasy senza età che merita un applauso con il cuore.Emozioni e azione al punto giusto.Da vedere.
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zero99
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domenica 11 ottobre 2015
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inizia l'avventura di frodo.....
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Questo primo capitolo della trilogia del "il signore degli anelli" è il film che mi è piaciuto di meno, è il più debole della trilogia. Perchè l'avventura è ancora agli albori e non succede nulla di straordinario. Mi sono piaciuti solo i cavalieri neri, Gandalf, e Frodo. Cmq come film rimane valido perchè con questa trilogia Peter Jackson ha fatto un buon lavoro, ma preferisco il secondo e il terzo capitolo. Effetti speciali abbastanza buoni.
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cress95
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mercoledì 26 agosto 2015
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jackson riscrive il modo di fare fantasy
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E nel farlo si avvale nientemeno che dell'immortale capolavoro del maestro inglese J.R.R. Tolkien. Brillante trasposizione cinematografica dell'omonimo testo, "Il signore degli anelli: la compagnia dell'anello" inaugura una delle trilogie più fortunate della storia del cinema, forte di un budget elevatissimo, di un cast tanto ampio quanto d'eccezione e, ovviamente, di paesaggi mozzafiato (tutti i tre episodi, infatti, furono girati insieme -avvenimento unico nella storia del cinema- nei suggestivi scenari della Nuova Zelanda, assai familiari al regista).
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E nel farlo si avvale nientemeno che dell'immortale capolavoro del maestro inglese J.R.R. Tolkien. Brillante trasposizione cinematografica dell'omonimo testo, "Il signore degli anelli: la compagnia dell'anello" inaugura una delle trilogie più fortunate della storia del cinema, forte di un budget elevatissimo, di un cast tanto ampio quanto d'eccezione e, ovviamente, di paesaggi mozzafiato (tutti i tre episodi, infatti, furono girati insieme -avvenimento unico nella storia del cinema- nei suggestivi scenari della Nuova Zelanda, assai familiari al regista).
Destinato tanto a chi ebbe già il piacere di tuffarsi a capofitto nel mondo di Arda, mediante la lettura dei testi del Maestro, quanto a tutti coloro i quali non sapevano neanche che cosa fosse uno hobbit, "Il signore degli anelli: la compagnia dell'anello" coniuga brillantemente la componente fantastico-avventurosa con un'anima squisitamente "action", rendendo lo spettatore partecipe in prima persona delle avventure di Frodo e compagnia. Compagnia, quella di Frodo (brillantemente interpretato da Elijah Wood), che vanta nomi del calibro di Ian McKellen (il saggio stregone Gandalf), Viggo Mortensen (l'audace ramingo Aragorn), Orlando Bloom (l'infallibile elfo Legolas), Sean Astin (il fedele hobbit Sam), John Rhys-Davies (il burbero nano Gimli), questi solo per citarne alcuni. Già, perché il cast de "Il signore degli anelli: la compagnia dell'anello" è veramente smisurato, proprio come un firmamento nel quale brillano stelle sempre più luminose.
La colonna sonora, impostasi di prepotenza nell'olimpo delle migliori della storia del cinema, porta il nome del grande Howard Shore (peraltro Oscar alla migliore colonna sonora nel 2002 proprio grazie alla fatica del Jackson).
Insomma, non c'è davvero null'altro da aggiungere se non che l'intera trilogia de "Il signore degli anelli" si conferma a pieno titolo la migliore produzione firmata Peter Jackson (assai migliore della successiva e a tratti scadente trilogia de "Lo Hobbit", con la quale il noto regista neozelandese diede troppo l'idea di voler emulare, alquanto frettolosamente a mio avviso, il passato successo, non riuscendo neppure lontanamente nell'agognata, e assai difficile, impresa).
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fedecap
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domenica 9 agosto 2015
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unico come l'anello
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Trasposizione cinematografica del celebre romanzo di J.R.R. Tolkien (il Signore degli Anelli), questa trilogia è, come la sua omonima cartacea, qualcosa d'eccezione, al di fuori del tempo: sembra, infatti, di stare a guardare un misto tra un kolossal hollywoodiano vecchio stampo e un poema cavalleresco, qualcosa che in effetti non appartiene alla cinematografia del ventunesimo secolo. Eppure, proprio grazie a questa estraneità temporale, unita a una semplicità visiva e ad una chiarezza narrativa, i tre film riescono, in primo luogo, a ricreare le atmosfere epiche del romanzo, ed in secondo luogo ad attrarre un vasto pubblico.
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Trasposizione cinematografica del celebre romanzo di J.R.R. Tolkien (il Signore degli Anelli), questa trilogia è, come la sua omonima cartacea, qualcosa d'eccezione, al di fuori del tempo: sembra, infatti, di stare a guardare un misto tra un kolossal hollywoodiano vecchio stampo e un poema cavalleresco, qualcosa che in effetti non appartiene alla cinematografia del ventunesimo secolo. Eppure, proprio grazie a questa estraneità temporale, unita a una semplicità visiva e ad una chiarezza narrativa, i tre film riescono, in primo luogo, a ricreare le atmosfere epiche del romanzo, ed in secondo luogo ad attrarre un vasto pubblico.
Il nostro film (La compagnia dell’Anello) incomincia nella Contea, una regione della Terra di mezzo, abitata dagli Hobbit, creature bizzarre che hanno una forma umana ma che non superano l’altezza di un bambino. Uno di questi, Frodo Baggins (Elijah wood), riceve in eredità dallo zio Bilbo (Ian Holm) un anello, trovato durante un viaggio anni fa. Frodo scopre, suo malgrado, grazie allo stregone Gandalf (Ian McKellen), che l’anello di cui è diventato ‘proprietario’ non è altro che l’Unico, l’anello di Sauron, signore di Mordor, il reame più malvagio della Terra di Mezzo. Frodo partirà dunque, poiché Sauron ha iniziato una caccia spietata e la Contea non è più un luogo sicuro, accompagnato dai suoi amici hobbit. Durante il viaggio Frodo scoprirà che per distruggere l’Unico e Sauron stesso, l’anello dovrà essere gettato nelle fiamme del monte Fato, un vulcano di Mordor. In questa avventura non è solo e verrà accompagnato, oltre che da gandalf e gli amici hobbit, anche da Aragorn (Viggo Mortensen), ramingo dal passato misterioso, legolas (Orlando Bloom), principe elfico di Bosco Atro, Gimli (John Rhys-Davies), nano della Montagna Solitaria, e Boromir (Sean Bean), condottiero del reame di Gondor. Attraverso oscure miniere e boschi incantati, impervie montagne e terre selvagge, Frodo arriverà a capire il peso della sua responsabilità e a prendere una decisione importante che cambierà il destino dei popoli della Terra di Mezzo.
Già nel primo capitolo si nota la cura per i dettagli che Peter Jackson (il regista) ha per ogni aspetto del film, dai costumi al trucco fino alla scenografia, cercando di essere il più fedele possibile al libro. Il tocco originale del film è soprattutto la colonna sonora che riesce a creare l’atmosfera giusta per ogni ambientazione (ad esempio nella foresta di Lorien, per dare più risalto all’alone di mistero e incanto che circonda gli elfi). Il livello della recitazione è buono, come d’altronde ci si aspetterebbe da film di questo calibro, ma comunque niente di eccezionale. I grossi tagli apportati per il passaggio dalla carta allo schermo sono stati compensati dall’eccellente montaggio di John Gilbert, che rende il film fluido e quindi godibile. Un film perfetto? Quasi. Se fossimo fans sfegatati di Tolkien qualche difetto a livello di soggetto (ovviamente) lo troviamo. Ciò nonostante il film, nel suo complesso, è ottimo e rimarrà una pietra miliare tra i film fantasy del suo tempo.
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