Big possiede una morale significativa, quella di far capire agli spettatori che il diventare adulti fa perdere inevitabilmente qualcosa di magico e che la purezza mentale dei bambini può aiutare a capire le contraddizioni del moderno mondo aziendale.
Penny Marshall mette in scena una curiosa commedia fantastica, costruendo una favola brillante e infantile che riporta il mondo degli adulti a livello dell'immaginario di un ragazzino. L'idea risulta vincente, divertente e malinconica allo stesso tempo, ma il prosieguo è vittima di alcuni eccessi sentimentali e di una certa ruffianeria di fondo. L'entusiasmo per una trama così originale, inoltre, è smorzato dal sospetto che i produttori americani abbiano saccheggiato a piene mani dal film italiano Da grande (1987), pellicola ancora più riuscita sulla base di un soggetto praticamente identico, con Renato Pozzetto protagonista.