diabolik
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venerdì 29 settembre 2006
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un gran finale!
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Leggo nella vostra recensione "ufficiale" che si tratterebbe di un film mediocre e con un "finale inconsistente": io credo invece che il finale sia la cosa più riuscita del film, certo molto "psicanalitico" ma per nulla scontato e anzi a suo modo originale. Il film racconta storie molto vere e molto milanesi, per chi vive da queste parti(come me) potrà facilmente riconoscere i classici "tipi" disillusi, cinici e comunque infelici: sembra quasi di leggere alcuni ritratti fatti da Andrea De Carlo nei suoi libri, dove fa a pezzi con armi simili la cosiddetta "borghesia" milanese.
Il film è riuscito einteressante, e comunque di film su Milano se ne vedono in giro pochi quindi è comunque apprezzabile.
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Leggo nella vostra recensione "ufficiale" che si tratterebbe di un film mediocre e con un "finale inconsistente": io credo invece che il finale sia la cosa più riuscita del film, certo molto "psicanalitico" ma per nulla scontato e anzi a suo modo originale. Il film racconta storie molto vere e molto milanesi, per chi vive da queste parti(come me) potrà facilmente riconoscere i classici "tipi" disillusi, cinici e comunque infelici: sembra quasi di leggere alcuni ritratti fatti da Andrea De Carlo nei suoi libri, dove fa a pezzi con armi simili la cosiddetta "borghesia" milanese.
Il film è riuscito einteressante, e comunque di film su Milano se ne vedono in giro pochi quindi è comunque apprezzabile...
Lo consiglio a coppie in crisi (soprattutto milanesi) e anche ai single, insomma non dovete piangere troppo sulla vostra solitudine, a guardarvi intorno...
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stefano odone
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giovedì 6 settembre 2001
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mica male!
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Un buon film che rispecchia il degrado della società, in particolare della borghesia, senza lasciare alcuna speranza. Tante storie raccontate e vissute all’interno di un locale dove i camerieri discutono sul modo in cui si prepara il martini. Il film dopo un inizio incerto prende quota e si seguono con interesse le varie vicende dei personaggi chiusi nel loro mondo, privi di ideali, senza slanci, mediocri, senza presente e futuro, dei veri e propri “morti viventi”. Particolarmente interessante è la storia d’amore che non riesce a sbocciare fra due impiegati “sfigati” presi in giro dai colleghi che organizzano un incontro a loro insaputa; al momento però in cui finalmente i due si dichiarano reciprocamente il proprio affetto ecco il destino… crudele? che risparmia al pubblico e a loro una patetica storia d’amore.
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