dandy
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sabato 25 dicembre 2021
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un buon passatempo e basta.
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Dall'omonimo romanzo di Jean-Christophe Grangè(che sceneggia col regista) un thriller con venature horror un pò sulla scia dei prodotti americani a partire da "Seven" e un pò un omaggio a quelli nostrani vecchia scuola di Argento e Avati.La prima parte è efficace,nella seconda le forzature si sprecano e la soluzione è la più ovvia e già intuibile prima che venga allo scoperto.Ma la regia è competente e l'intrattenimento e l'atmosfera lugubre e morbosa ci sono.Purchè non si abbiano pretese si può recuperare ed apprezzare.Dominique Sanda e Jean-Pierre interpretano suor Andrèe e il dr. Bernard Chernezè.
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Dall'omonimo romanzo di Jean-Christophe Grangè(che sceneggia col regista) un thriller con venature horror un pò sulla scia dei prodotti americani a partire da "Seven" e un pò un omaggio a quelli nostrani vecchia scuola di Argento e Avati.La prima parte è efficace,nella seconda le forzature si sprecano e la soluzione è la più ovvia e già intuibile prima che venga allo scoperto.Ma la regia è competente e l'intrattenimento e l'atmosfera lugubre e morbosa ci sono.Purchè non si abbiano pretese si può recuperare ed apprezzare.Dominique Sanda e Jean-Pierre interpretano suor Andrèe e il dr. Bernard Chernezè.Sbeffeggiato in patria dalla critica,ha avuto un gran successo commerciale ovunque.L'ultimo per il regista,che da qui in poi non riuscirà a girare decentemente fino al contestato "Rebellion".Con un seguito solo nominale.
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vighi
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venerdì 12 maggio 2017
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per amanti del genere
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Chi ama i thriller non puo' non essere stato colpito da questo film. Ben ambientato, bella suspence,crudo quanto basta, giallo dalla trama avvincente, bravi i due protagonisti. Ha pero' un grave difetto: il "tragicomico" colpo di scena finale. Peccato.. Ma fin li' mi e' cosi piaciuto che voglio comunque dare le 4 stelline.
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luigi chierico
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domenica 9 febbraio 2014
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fiumi diu sangue
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Sebbene le prime immagini siano sconvolgenti, la trama è subito coinvolgente.
Cosa si trama dietro un omicidio la cui atrocità non trova e non troverà mai una ragionevole spiegazione? A sciogliere i nodi di una ingarbugliata matassa viene chiamato il commissario Pierre Niemans (Jean Reno), che non solo non vi riuscirà da solo, ma neanche allorché sarà collaborato dal giovane ispettore Max Kerkerian (Jean-Pierre Cassel) che indaga su una profanazione di una tomba, indagine non compita, e di un furto commesso in una scuola di un paese distante circa 200 chilometri da quello del delitto. L’indagine avverrà in un secondo momento, tardivamente, per far luce su una serie di omicidi rimasti all’oscuro e privi di una ragionevole spiegazione.
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Sebbene le prime immagini siano sconvolgenti, la trama è subito coinvolgente.
Cosa si trama dietro un omicidio la cui atrocità non trova e non troverà mai una ragionevole spiegazione? A sciogliere i nodi di una ingarbugliata matassa viene chiamato il commissario Pierre Niemans (Jean Reno), che non solo non vi riuscirà da solo, ma neanche allorché sarà collaborato dal giovane ispettore Max Kerkerian (Jean-Pierre Cassel) che indaga su una profanazione di una tomba, indagine non compita, e di un furto commesso in una scuola di un paese distante circa 200 chilometri da quello del delitto. L’indagine avverrà in un secondo momento, tardivamente, per far luce su una serie di omicidi rimasti all’oscuro e privi di una ragionevole spiegazione.
La partenza quindi del film è buona, con un Jean Reno e un Jean-Pierre Cassel seriamente impegnati a svolgere le loro indagini, non sono invece seri il capitano e i gendarmi chiamati a collaborare. Il regista, pirandelliano, avrà voluto certamente inviare un messaggio agli spettatori: “Non è una cosa seria”. Man mano che si susseguono i numerosi delitti infatti ci si rende conto che di serio nella vicenda c’è proprio ben poco. Un solo delitto è più che sufficiente a fare di un libro o di in film un giallo, quando si ricorre a tanti delitti in pochi giorni, non è più,infatti, una cosa seria. E’già tanto difficile scoprire l’autore di un delitto che non c’è ragione di far ricorso a tanti morti.
Ed ecco che un film partito benissimo naufraga nel fiume di …porpora, con la delusione dello spettatore che stenta a rimettere insieme l’intera vicenda. I nodi non sono stati sciolti, anzi la matassa si è ingarbugliata. Tra figli di montanari e figli di illustri studiosi,tra gente viva fatta passare per morta, cechi e finti ciechi, arti artatamente asportati, un dito amputato e conservato per mettere in atto, 18 anni dopo, un piano di vendetta trasversale, gemelle separate sul nascere che non si sa come e quando si siano ritrovate per compiere una missione ordita 18 anni prima. Strane impronte digitali di 5 o 4 dita lasciate su una pistola, i conti non tornano, ma tornano i morti tra i buoni per diventare cattivi; una madre, colmo dei colmi, dopo 10 anni sacrifica fisicamente e socialmente una figlia per esserle stata sottratta l’altra figlia gemella, e si ritira in convento per vivere al buio, ed è al buio di tutto (“sono tornati i diavoli”), ma qualcuno dirà “ aveva pensato proprio a tutto”. I figli nati con malattie genetiche scambiati(come?) con i figli sani dei montanari.
I figli con malattie genetiche finiti tra i contadini genereranno figli con malattie genetiche ed il ciclo si chiuderà. Scienziati privi di coscienza e di scienza!
La spiegazione di tutto è data all’inizio allorché il rettore dimissionario dice, mostrando un bambino cieco,” una volta le malattie genetiche colpivano le coppie di signori adesso quelle dei montanari,18 anni fa mi sono dimesso per incompatibilità” ma Pierre Niemans non ha colto il bandolo della matassa!.
Se tanti giochi di parole non bastano occorre andare a vedere il film da….cani; “non di loro bisogna aver paura ma dei loro padroni”.
In conclusione del film si salva solo un dito e, come sempre, Jean Reno e Jean-Pierre Cassel che recitano la loro parte per il film ma non certo per questa ingarbugliata storia, che stento a credere che almeno loro abbiano potuto capire..
chigi
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motorhead
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giovedì 2 maggio 2013
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deve esserci un'ultimo indizio
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il grande ritorno di mathieu kassovitz dopo la sua opera prima l'odio.
i fiumi di porpora è uno dei thriller migliori della storia grazie a tre fattori.
1)la grande regia di mathieu kassovitz che dopo la sua opera prima l'odio è ritornato sul grande schermo con un thriller ricco di suspace che riesce sempre a stupirti.
2)i grandi attori, jean reno che come sempre riesce a dare vita al suo personaggio in modo che lo spettatore possa seguire il commissario ni'emans con il fiato sospeso,vincent cassel (anche il protagonista dell'odio) che riesce anche lui a trasmettere molta credibilità nello spettatore gia ammaliato dalla trama del film.
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il grande ritorno di mathieu kassovitz dopo la sua opera prima l'odio.
i fiumi di porpora è uno dei thriller migliori della storia grazie a tre fattori.
1)la grande regia di mathieu kassovitz che dopo la sua opera prima l'odio è ritornato sul grande schermo con un thriller ricco di suspace che riesce sempre a stupirti.
2)i grandi attori, jean reno che come sempre riesce a dare vita al suo personaggio in modo che lo spettatore possa seguire il commissario ni'emans con il fiato sospeso,vincent cassel (anche il protagonista dell'odio) che riesce anche lui a trasmettere molta credibilità nello spettatore gia ammaliato dalla trama del film.
3)il grande romanzo da cui è tratto il film.
ma soffermiamoci un secondo sulla trama,l'inizio è di grande effetto e ti intriga fin da subito quando il commissario ni'emans inizia a indagare sl caso,lo svolgimento crescie sempre di più fino ad arrivare ad un punto in cui lo spettatore è talmente preso dal film che il mondo attorno a lui scompare,la fine invece stupisce piacevolmente tutti dato che è una cosa nuova e che difficilmente si capisce.
in sintesi grande thriller con una grande regia e grandi attori.
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motorhead
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giovedì 2 maggio 2013
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film capolavoro
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i fiumi di porpora è un vero e proprio capolavoro.
il merito è soprattutto del grandissimo mathieu kassovitz che è uno dei migliori registi francesi che ha fatto grandissimi film come l'odio.
gli attori sono eccellenti: jean reno come sempre riesce ad essere molto convincente e a dare una certa importanza a quello che dice,mentre vincent cassel (protagonista dell'odio) riesce anche lui a dare molta credibilità allo spettatore.
il film non è per niente banale,ha una trama abbastanza intrecciata e che riesce a tenere lo spettatore con il fiato sospeso dall'inizio alla fine del film,il finale è assolutamente una cosa nuova che lascia lo spettatore piacevolmente sorpreso.
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i fiumi di porpora è un vero e proprio capolavoro.
il merito è soprattutto del grandissimo mathieu kassovitz che è uno dei migliori registi francesi che ha fatto grandissimi film come l'odio.
gli attori sono eccellenti: jean reno come sempre riesce ad essere molto convincente e a dare una certa importanza a quello che dice,mentre vincent cassel (protagonista dell'odio) riesce anche lui a dare molta credibilità allo spettatore.
il film non è per niente banale,ha una trama abbastanza intrecciata e che riesce a tenere lo spettatore con il fiato sospeso dall'inizio alla fine del film,il finale è assolutamente una cosa nuova che lascia lo spettatore piacevolmente sorpreso.
i fiumi di porpora è uno dei miglior thriller della storia con scenografie fantastiche e che riesce a non cadere mai nella banalità.
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koko69
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mercoledì 13 febbraio 2013
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parte bene, si perde a metà, si schianta sul final
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La partenza è buona e ricca di aspettative. L'inizio è buono e fa sperare in qualcosa di diverso dai soliti brutti film francesi.
Tutte le aspettative vengono deluse e tradite dalla metà del film in poi. Quando ti aspetti sviluppi che ti lascino a bocca aperta tutto diventa ovvio e scontato.
La trama è più che deludente ed anche a volerlo rivedere diverse volte si fa fatica a trovare una spiegazione, un filo logico che colleghi gli avvenimenti. Anzi, più lo guardi è più lo trovi incoerente... Confuso... decisamente Malfatto.
Non riesci a trovare una spiegazione in nulla. Sembra che il regista abbia cambiato copione e dalla metà in poi si sia dedicato ad un film che mostra immagini a casaccio prive di trama.
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La partenza è buona e ricca di aspettative. L'inizio è buono e fa sperare in qualcosa di diverso dai soliti brutti film francesi.
Tutte le aspettative vengono deluse e tradite dalla metà del film in poi. Quando ti aspetti sviluppi che ti lascino a bocca aperta tutto diventa ovvio e scontato.
La trama è più che deludente ed anche a volerlo rivedere diverse volte si fa fatica a trovare una spiegazione, un filo logico che colleghi gli avvenimenti. Anzi, più lo guardi è più lo trovi incoerente... Confuso... decisamente Malfatto.
Non riesci a trovare una spiegazione in nulla. Sembra che il regista abbia cambiato copione e dalla metà in poi si sia dedicato ad un film che mostra immagini a casaccio prive di trama.
Il finale ovvio, scontato, deludente in una parola BRUTTO.... in due BRUTTO, BRUTTO.
Tempo perso per chi lo ha fatto, per chi la scritto e sopratutto... per chi lo ha Guardato!
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4ng3l
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venerdì 14 settembre 2012
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thriller adrenalinico e con tanta crudeltà
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Riesce a tenerti ben inchiodato ad una visione illuminante e spesso attraente. Carina l'ambientazione, ben progettata l'indagine ed i personaggi sono credibili e semplici allo stesso tempo. Si lascia seguire e fà bene ciò che un Thriller di ottimo livello sa fare, pone allo spettatore tante domande. Risoluzione del mistero magnifica con uno scoppiettante finale.
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tiamaster
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domenica 25 dicembre 2011
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ben riuscito.
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I fiumi di porpora è un thriller ben riuscito,sopratutto nella prima ora di film,in qui regia,narrazzione,ambientazioni e colonna sonora si uniscono per dare a lo spettatore una sensazione sinistra e inquietante,a parte qualche scena ridicola (quella di vincent cassel che picchia i ragazzi nel'officina è quantomeno ridicola) il film tiene un ottima atmosfera.Mathieu Kassovitz si perde un pò nella seconda parte,come sè fosse stanco di girare.
Tutto sommato un ottimo film che incute timore con il solo uso delle ambientazioni e della colonna sonora.
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dellos
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domenica 22 maggio 2011
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ottimo thriller con meravigliose scenografie
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Bellissimo film con una stratosferica regia di Kassovitz, ottime scenografie e buon intreccio della storia. In particolare la regia fa capire allo spettatore quanto ci sia di misterioso nell'università, o per meglio dire, nell'allevamento di nazisti. Buona recitazione di Reno e Cassel, ma anche della Fares, in particolare quando intepreta alla fine Judith.
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elvis shot jfk
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domenica 28 febbraio 2010
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fiumi di porpora
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