Tabio confeziona una commedia semplice e briosa che si concede anche il lusso, in apertura, di citare esplicitamente Bunuel.
Un gruppo di persone rimane bloccato in un’isolata stazione di servizio per il guasto ad un autobus. Quello che sembra un incubo kafkiano si trasforma piano piano in una convivenza dove viene fuori il lato migliore degli uomini. I personaggi, calcati e ad una dimensione, sono un semplice veicolo del messaggio complessivo: la cooperazione e la capacità di trovare la gioia nelle piccole cose – dal cucinare delle erbe al ridipingere la stazione quasi a sottolinearne lo status di nuova “casa” per tutti – salvano l’uomo nelle difficoltà. Un messaggio umano (con un sottotesto politico non indifferente) di speranza.
[+]
Tabio confeziona una commedia semplice e briosa che si concede anche il lusso, in apertura, di citare esplicitamente Bunuel.
Un gruppo di persone rimane bloccato in un’isolata stazione di servizio per il guasto ad un autobus. Quello che sembra un incubo kafkiano si trasforma piano piano in una convivenza dove viene fuori il lato migliore degli uomini. I personaggi, calcati e ad una dimensione, sono un semplice veicolo del messaggio complessivo: la cooperazione e la capacità di trovare la gioia nelle piccole cose – dal cucinare delle erbe al ridipingere la stazione quasi a sottolinearne lo status di nuova “casa” per tutti – salvano l’uomo nelle difficoltà. Un messaggio umano (con un sottotesto politico non indifferente) di speranza.
Troppo zucchero? Niente panico, il finale riserva un colpo ad effetto non male, soprattutto perché arricchisce il ritmo di un film che altrimenti avrebbe corso il rischio di essere troppo monocorde e didascalico.
[-]