erika
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domenica 2 gennaio 2022
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un pippone colossale
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Non capisco come possa un film così essere considerato capolavoro...solo perché è stato girato nel 1939 non significa che sia un bel film...O meglio, scenografia e fotografia, top per l'epoca. Ma stop. Storia improbabile e crudele. Una donna che si sposa 2 volte e si innamora di un terzo, è assurdo per l'epoca. E un uomo che dice "francamente me ne infischio" fosse girato adesso sarebbe un flop. Però, ci dobbiamo sorbire il pippone colossale solo perché si chiama "Via col vento"... Per carità...
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candido89
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sabato 9 maggio 2020
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il film per eccellenza
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Nessuna recensione renderebbe giustizia al kolossal in question. Sarebbe come voler definire il cinema: è inevitabile che, pur in un lago di parole, si finisca per dimenticare o non lasciar emergere qualche aspetto. Le critiche post-datate di razzismo etc. sono ingiuste. E' un film del tempo, con canoni e idee che a noi sembrano provenire da un'altra epoca. Ed in effetti, è proprio così, essendo un film del 1939! Ad ogni modo, un classico da vedere e apprezzare per l'ardore e la professionalità dei suoi interpreti. Unico difetto, la colonna sonora è stata poi ripresa da Porta a Porta. E' il destino dei grandissimi film, quello di giungere proprio a tutti.
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Nessuna recensione renderebbe giustizia al kolossal in question. Sarebbe come voler definire il cinema: è inevitabile che, pur in un lago di parole, si finisca per dimenticare o non lasciar emergere qualche aspetto. Le critiche post-datate di razzismo etc. sono ingiuste. E' un film del tempo, con canoni e idee che a noi sembrano provenire da un'altra epoca. Ed in effetti, è proprio così, essendo un film del 1939! Ad ogni modo, un classico da vedere e apprezzare per l'ardore e la professionalità dei suoi interpreti. Unico difetto, la colonna sonora è stata poi ripresa da Porta a Porta. E' il destino dei grandissimi film, quello di giungere proprio a tutti.
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elgatoloco
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lunedì 23 dicembre 2019
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un "monumento"in forma di film
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Parlare di"GOne with the Wind"(1939, Victor Fleming, ma precedentemente George Cukor, Sam Wood)è una miniera di spunti, per cui meriterebbe ben più di un saggio, per non dire di una nota...Alcune considerazioni: A)Nonostante le difficoltà di lavorazione, date anche dai venti di guerra che si stavano abbattendo, anche se non erano ancora attuali negli e per gli States, il film è un "monumento"oltre a tutto dedicato a un'altra guerra, la"madre delle guerre", negli States, detta alternativamente e a seconda die punti di vista"di Secessione"o di Indipendenza... IL risultato è comunque straordinario, anche considerando che questo kolossal risale appunto al 1939 ed è uno straordinario film a colori, dove il colore viene usato in maniera eccelsa,Idem per scenografia, costumi, interpretazione e recitazione(Clark Gable, Vivien Leigh, ma anche Olivia de Havilland, Leslie Howard, ma anche l'indimenticabile Hattie MC David, l'indimenticabile Mami, domesicva-istitutrice di colore, personaggio tra i più commoventi del cinema); B) tratto dal romanzo di Margaret Mitchell, il film è indimenticabile ben più del romanzo da cui, appunto, è tratto.
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Parlare di"GOne with the Wind"(1939, Victor Fleming, ma precedentemente George Cukor, Sam Wood)è una miniera di spunti, per cui meriterebbe ben più di un saggio, per non dire di una nota...Alcune considerazioni: A)Nonostante le difficoltà di lavorazione, date anche dai venti di guerra che si stavano abbattendo, anche se non erano ancora attuali negli e per gli States, il film è un "monumento"oltre a tutto dedicato a un'altra guerra, la"madre delle guerre", negli States, detta alternativamente e a seconda die punti di vista"di Secessione"o di Indipendenza... IL risultato è comunque straordinario, anche considerando che questo kolossal risale appunto al 1939 ed è uno straordinario film a colori, dove il colore viene usato in maniera eccelsa,Idem per scenografia, costumi, interpretazione e recitazione(Clark Gable, Vivien Leigh, ma anche Olivia de Havilland, Leslie Howard, ma anche l'indimenticabile Hattie MC David, l'indimenticabile Mami, domesicva-istitutrice di colore, personaggio tra i più commoventi del cinema); B) tratto dal romanzo di Margaret Mitchell, il film è indimenticabile ben più del romanzo da cui, appunto, è tratto. Sarà per la forza del cinema, ma anche perchjé il libro non è, dciamo così, un capolavoro senza eguali...Capacità del cinema vero di attrarre e di coinvolgere; C)Film sentimentale e film di guerra, film "storico"ma dove il sentimento ha sempre, "fatalmente"l'ultima parola, con la forza del cinema(ma non di ogni film, chiaramente)di evidenziare come pulsioni, emozioni e sentimenti siano in ogni caso più forti, anche se poi "razionalizzati"e ricondotti nei binari della"logica comune"che non conosce queste dimensioni o meglio pretende di inquadrarle, di funzionalizzarle altrimenti. Film realizzato "a strati"per il turn-over registico, ma assolutamente inimitabile, in qualche modo; D)"Gone with the Wind"è il film dalle "frasi indimenticabili", poi magari ricondotte nell'alveo"da Baci Perugina"...senza alcuna vena polemica o ironica da parte mia... Un film"inolvidable"per vari motivi, dove un'analisi più specifica richiederebbe, appunto, vari tomi , che probabilmente non l'esaurirebbero, comunque. La prospettiva razzista, da"Old South", ma complessivamente meno che, per es., nel monumentale"film muto""The Birth of a Nation"di David Wark Griffith, 1915, film peraltro voluto e realizzato con il concorso del KKK. El Gato
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gustibus
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sabato 25 febbraio 2017
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l'olimpo del cinema!
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SINCERAMENTE AVEVO SCRITTO UN PAPIRO...SU QUESTA E UNICA PIETRA MILIARE DEL CINEMA...UN FILM DI 78 ANNI FA....DOVE PRIMEGGIAVANO STANLIO E OLIO...CHARLOT...E FILM CON SFONDI DOVE IL CARTONATO ALLE SPALLE SI VEDEVA...SONO AMERICANI...E RISTORCETE IL NASO..MA NON ERANO ANCORA ENTRATI IN GUERRA E IL NUCLEARE DEL CINEMA L'AVEVANO GIA' PREPARATO LORO...INSUPERABILE ANCORA ORA NEL 2017...FILM IMBATTIBILE TUTT'ORA!...LA'...SOLO...NELL'OLIMPO!
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gustibus
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sabato 25 febbraio 2017
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nel 1939 si apre l'era del grande cinema!
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Non era ancora entrata in guerra..1939..quando L'EUROPA era ormai nel turbine.L'AMERICA il nucleare cinematografico L'AVEVA gia'inventato!Producendo questo film...davvero impensabile capire come abbiano fatto....hanno iniziato le riprese nel '37...cambiando piu'volte il regista..E intanto uscivano e vediamo FILM sgranati di quel periodo...tutti in bianco e nero...in fondo erano i momenti di Stanlio e olio...di Charlot...e invece siamo sempre in quel periodo quando usci'questo FILM...CAPOLAVORO?..ma NN ce'aggettivo!...impensabile...solo come abbiano fatto a realizzarlo...Visto ora nel 2017..78anni fa!!!in full HD...sembra fatto adesso!....qui siamo oltre in tutto.
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Non era ancora entrata in guerra..1939..quando L'EUROPA era ormai nel turbine.L'AMERICA il nucleare cinematografico L'AVEVA gia'inventato!Producendo questo film...davvero impensabile capire come abbiano fatto....hanno iniziato le riprese nel '37...cambiando piu'volte il regista..E intanto uscivano e vediamo FILM sgranati di quel periodo...tutti in bianco e nero...in fondo erano i momenti di Stanlio e olio...di Charlot...e invece siamo sempre in quel periodo quando usci'questo FILM...CAPOLAVORO?..ma NN ce'aggettivo!...impensabile...solo come abbiano fatto a realizzarlo...Visto ora nel 2017..78anni fa!!!in full HD...sembra fatto adesso!....qui siamo oltre in tutto.Credo che quando i miei genitori mi portarono a vederlo SEMBRAVA un evento di teatro mai visto.Credo avessero pagato 200lire quando il prezzo normale era sulle 80£....HO 63 Anni ma la senzazione E'quella...la meraviglia del cinema!Via col vento ha aperto l'era del cinema...quello vero!...e non storcete il naso PERCHE'ERA made in USA...noi come Italia siamo arrivati dopo..con De Sica...FELLINI..ma erano FILM in bianco/nero e molto piu'personalizzati a noi...Per me CINEMA..E' FOTOGRAFIA...COLRE STUPENDO...COLONNA SONORA...RECITAZIONE....SCENEGGIATURA...MONTAGGIO...Noi abbiamo solo sfiorato queste qualita'...Bertolucci...Leone...Salvatores...hanno impiegato ATTORI non ITALIANI per uscire dal guado...alla fine i maggiori incassi sono stati...conTrinita'....e ultimamente con Zalone...vabbe'....VIA CIL VENTO E'PIETRA SULL'ILIMPO DEL CINEMA!
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contrammiraglio
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sabato 21 gennaio 2017
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francamente me ne infischio
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A tratti insostenibile da come è razzista, anche se i negri per metà erano trattati davvero a quella maniera, ma imperdibile; almeno una volta nella vita va visto!
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laurence316
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martedì 1 novembre 2016
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filmone magniloquente datato, razzista e xenofobo
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Uno dei più celebri film della storia del cinema, Via col vento è un interminabile e sconfinato film-fiume, tratto da un altrettanto strabordante romanzo campione di vendite (oltre 60 milioni le copie vendute) di Margaret Mitchell, scritto e rimaneggiato più e più volte dai più svariati autori, di cui accreditato rimarrà soltanto Howard, le cui riprese si sono svolte tra proverbiali difficoltà. Diretto da Fleming, come dai non accreditati Cukor e Wood, oltre che dallo scenografo Menzies, è probabilmente il film di maggior successo di sempre, quantomeno in termini di spettatori (pare che quasi il 90% degli americani lo abbia visto almeno una volta).
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Uno dei più celebri film della storia del cinema, Via col vento è un interminabile e sconfinato film-fiume, tratto da un altrettanto strabordante romanzo campione di vendite (oltre 60 milioni le copie vendute) di Margaret Mitchell, scritto e rimaneggiato più e più volte dai più svariati autori, di cui accreditato rimarrà soltanto Howard, le cui riprese si sono svolte tra proverbiali difficoltà. Diretto da Fleming, come dai non accreditati Cukor e Wood, oltre che dallo scenografo Menzies, è probabilmente il film di maggior successo di sempre, quantomeno in termini di spettatori (pare che quasi il 90% degli americani lo abbia visto almeno una volta).
Peccato che si tratti, più che altro, di un'abile e scaltra operazione commerciale studiata a tavolino messa in piedi dal vero autore del film, il produttore David O. Selznick, più che un vero film. La sua vera importanza risiede nell'enorme sforzo produttivo che ha richiesto per essere prodotto (quasi 4 milioni del 1939!). Il resto è trascurabile e viene trascurato: regia, sceneggiatura, coerenza, tutto è sacrificabile sull'altare del profitto.
Via col vento è un film razzista, xenofobo, sessista, moralistico, didascalico, nostalgico e antistorico, un film che risente e molto del tempo. Malamente sceneggiato, è un film in cui i sudisti (ricchi) vengono raffigurati quali degli eroi, veri baluardi della civiltà occidentale che fieramente si oppongono alla terribile avanzata del progresso (totalmente, volontariamente e colpevolmente ignorando il tema della schiavitù). Ci si prende ripetutamente beffe della Storia, modificandola e piegandola ai propri biechi scopi (in questo, come giustamente osservato da David Reynolds, storico britannico, il film è paragonabile a Nascita di una Nazione di Griffiths).
Le scene spettacolari non riescono in alcuno modo ad oscurare la cocente banalità di fondo, la presenza di personaggi stereotipati e bidimensionali e la generale ambiguità di alcune scene mascherate da romanticismo. Visto al giorno d'oggi non può che lasciare allibiti e disgustati. Ed è inoltre inutile negare che si tratti di un film estremamente noioso (alzi la mano chi non si è quantomeno assopito almeno una volta!)
Buona, in ogni caso, la recitazione. Per la gioia di Selznick e soci, il film verrà premiato da grassi incassi un po' in tutto il mondo, e in particolare negli Stati Uniti. E, inoltre, candidato a 13 premi Oscar risce a vincerne addirittura 8: a miglior film, regia, attrice prot. (Leigh), attrice non prot. (McDaniel, prima attrice di colore a cui viene conferito tale premio), sceneggiatura, fotografia, scenofrafia e montaggio, oltre che un Premio Speciale per Cameron Menzies, il già citato scenografo, e un Premio alla memoria Irving G. Thalberg. Decisamente un ottimo tornaconto.
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jacopo b98
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domenica 24 maggio 2015
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destinato a perdurare: un film per i secoli!
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Nella Georgia della guerra di secessione, Rossella O’Hara (Leigh) è innamorata del buon Ashley Wilkes (Howard), che però sposa la sua mite cugina Melania (de Havilland). Per tutta la vita Rossella inseguirà il sogno di un amore con Ashley, ma finirà per sposarsi con due uomini che non ama e, rimasta vedova di entrambi, coronerà il sogno d’amore del suo eterno spasimante, Rhett Butler (Gable), sposandolo. Ma nemmeno l’innamoratissimo Rhett riuscirà a reggere il suo carattere duro, reso spietato dalla guerra, e se ne andrà, lasciandola sola, infischiandosene del suo destino. Ma Rossella, perso ogni scopo nella propria vita, tornerà alle origini, alla propria fattoria di Tara, che ormai cade in rovina.
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Nella Georgia della guerra di secessione, Rossella O’Hara (Leigh) è innamorata del buon Ashley Wilkes (Howard), che però sposa la sua mite cugina Melania (de Havilland). Per tutta la vita Rossella inseguirà il sogno di un amore con Ashley, ma finirà per sposarsi con due uomini che non ama e, rimasta vedova di entrambi, coronerà il sogno d’amore del suo eterno spasimante, Rhett Butler (Gable), sposandolo. Ma nemmeno l’innamoratissimo Rhett riuscirà a reggere il suo carattere duro, reso spietato dalla guerra, e se ne andrà, lasciandola sola, infischiandosene del suo destino. Ma Rossella, perso ogni scopo nella propria vita, tornerà alle origini, alla propria fattoria di Tara, che ormai cade in rovina. E all’amore con Rhett penserà un altro giorno. Uno dei più fluviali melodrammi della storia del cinema, tratto dal romanzo (1936) premio Pulitzer di Margareth Mitchell. Ebbe una lavorazione immensa: la sceneggiatura (ufficialmente di Sidney Howard, che vinse l’Oscar postumo, ma presero parte al copione nientemeno che Francis Scott Fitzgerald e Ben Hecht) fu scritta in fretta e furia, le riprese si svolsero in fretta, nel caos generale, dovuto in gran parte ai cambi di regia (lo girò Fleming, ma fu iniziato da George Cukor e Sam Wood, mentre alcune sequenze furono dirette dallo scenografo W. Cameron Menzies) e alla manichea supervisione del produttore David O. Selznick, generalmente considerato il vero e proprio autore del film. Lo sforzo produttivo fu colossale (i soldi spesi ammontarono a 4 milioni di dollari, cifra vertiginosa per l’epoca), i problemi sul set molti (V. Leigh odiava baciare C. Gable a causa della sua alitosi, e protestò inoltre per il fatto che lui, già famoso, fosse pagato il doppio di lei, che tuttavia aveva più giorni di riprese), ma il risultato è oggettivamente, ancor oggi, straordinario! È un melodramma archetipo, sessista, vagamente razzista (o forse, dovremmo dire, figlio del proprio tempo), ma spettacolare in tutti i sensi: alcune scene di massa sono incredibili, il lavoro scenografico lascia a bocca aperta e il technicolor smagliante (fu uno dei primi film a colori) all’epoca fu rivoluzionario, ma ancor oggi resta notevole, se pensiamo che come fotografia potrebbe tranquillamente sembrare un film anni ’80. Anche dopo 75 anni non ha perso la sua forza: i suoi personaggi sfaccettati sono tra i più belli e famosi della storia (Rossella, Rhett, Melania, l’indimenticabile governante di colore Mami [McDaniel]), e la sua storia, melodramma assoluto, fluviale nella durata e nella quantità di temi affrontati e personaggi, è tra le più belle che siano mai state realizzate al cinema. È un film americano, assolutamente, anzi, è proprio un film che ha smosso le coscienze d’America, è costruito per gli americani (e si calcola che ognuno di essi l’abbia visto almeno una volta). E i suoi infuocati tramonti, irrealistici nel loro tentare di produrre uno spettacolo assoluto, sono tra i paesaggi più significativi della storia del cinema: è la natura che si inchina al cinema, la natura che si pone al servizio dello script, la natura che si inchina a Hollywood. Ogni cosa è posta al servizio del cinema! Memorabili gli interpreti. E Vivien Leigh ha l’onore di recitare una scena finale che è una delle più incredibili e famose della storia del cinema: un finale per i secoli e i secoli. Via col vento è un’opera d’arte assoluta, che per le sue virtù e la sua fama, inevitabilmente, durerà per sempre. Vinse 8 Oscar, più due premi speciali, per un totale di 10 statuette: miglior film, regia, attrice protagonista, attrice non protagonista (H. McDaniel, prima attrice nera a vincere l’Oscar), sceneggiatura, fotografia, scenografia, montaggio, e un premio speciale a William Cameron Menzies (per i notevoli traguardi nell’uso del colore con fini espressivi), oltre all’Oscar onorario alla memoria di Irving G. Thalberg, andato a R.D. Musgrave. Una pietra miliare.
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