Vesna va veloce

Il film è godibile, come quasi tutti quelli di Mazzacurati. E nonostante il cast esagerato, è proprio la sconosciuta protagonista la figura più autenticamente drammatica. Vesna si sa appena da dove viene (forse), non si sa da cosa e da chi fugga ma lo si intuisce. Ed è disposta a tutto, quindi a battere, perchè sogna una vita nuova e sa che solo coi soldi potrà costruirsela. Il resto non conta, gli affetti sono da evitare con la massima attenzione.
C'è da dire che, rispetto ai successivi film di Mazzacurati, qui l'elemento locale è visto solo come luogo fisico, senza un'anima. Non si capisce altrimenti cosa ci facciano un napoletano, un bolognese, un toscano, un milanese e due siciliani tra Trieste e Rimini, ma tant'è. [+]

Il film è godibile, come quasi tutti quelli di Mazzacurati. E nonostante il cast esagerato, è proprio la sconosciuta protagonista la figura più autenticamente drammatica. Vesna si sa appena da dove viene (forse), non si sa da cosa e da chi fugga ma lo si intuisce. Ed è disposta a tutto, quindi a battere, perchè sogna una vita nuova e sa che solo coi soldi potrà costruirsela. Il resto non conta, gli affetti sono da evitare con la massima attenzione.
C'è da dire che, rispetto ai successivi film di Mazzacurati, qui l'elemento locale è visto solo come luogo fisico, senza un'anima. Non si capisce altrimenti cosa ci facciano un napoletano, un bolognese, un toscano, un milanese e due siciliani tra Trieste e Rimini, ma tant'è. Alla fine solo Marescotti è (quasi) un indigeno.
Un film anomalo nella storia di Mazzacurati, con un cast che annovera molti tra i migliori attori del cinema italiano dell'epoca. 
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  Vesna va veloce, film (1996) di Carlo Mazzacurati  con Tereza Zajickova, Antonio Albanese, Marco Messeri, Silvio Orlando, Stefano Accorsi, Patrizia Piccinini, Ivano Marescotti
 
Malinconico film sul tentativo di fortuna rapida tentata  da una giovane e bella immigrata ceca, che, imprenditrice di sé stessa, lucidamente organizza il suo soggiorno italiano in maniera tale da creare un gruzzolo sufficiente alla realizzazione del suo sogno: aprire un centro di fitness e massaggi da dirigere e poter condurre una vita agiata, come quella che inventa e descrive nelle lettere inviate alla famiglia, così simili a quelle di tanti altri immigrati che nascondono una realtà totalmente diversa nel suo squallore. [+]

 Le 4 stelle sono tutte per  Tereza Zajickova. Difficilmente dimenticherete il personaggio di Vesna con la sua speranza e la sua corsa verso la felicità...

Le 4 stelle sono tutte per  Tereza Zajickova. Difficilmente dimenticherete il personaggio di Nesda con la sua speranza e la sua corsa verso la felicità...

Spesso Mazzacurati , specie nei suoi primi film (ha fatto così anche il "un'altra vita"), confeziona bei film, appassionanti , con ruoli realistici affidati ad ottimi attori, pieni di spunti sociologici , ma che non hanno conclusione. Come se il regista non trovasse finali adatti alle sue messinscene. Finale aperto , qualcuno dirà. Latitanza di idee , dirà qualcuno altro . E questo è ancora peggio quando - torno a dirlo - la realizazzione è appassionante. Infatti , migliore è il film, peggiore è il vuoto che lascia allo spettatore quando non ha conclusione. Una menzione a parte per la bellissima protagonista. Per chi si innamora di solitudini per sconfiggere la propria.

Il film non sarà un capolavoro, ma tenta di inquadrare realisticamente una situazione di prostituzione, specie nei suoi risvolti umani ed esistenziali, fuori dagli schemini stereotipati dello sfruttatore malvagio, del cliente indifferente e crudele, della povera fanciulla innocente e sfruttata e del sistema cupo ed implacabile, veicolati dai media di regime e ribalbettati ad ogni piè sospinto dai pulpiti del vangelo cristiano e di quello marxista. L'assenza di questo goffo schemino, metà ideologico e metà di comodo, fa credere al recensore che il film sia confuso e manchi di un suo "messaggio". Al contrario il film veicola abbastanza bene la ricerca confusa di consumismo e benessere ed i colpi di testa che stanno spessissimo alla base della scelta delle ragazze di venire a battere in Italia, la solitudine che sta dietro alle scorribande sessuali di tanti clienti, i rapporti sballati e precari che ne possono derivare. [+]

Il film non sarà un capolavoro, ma tenta di inquadrare realisticamente una situazione di prostituzione, specie nei suoi risvolti umani ed esistenziali, fuori dagli schemini stereotipati dello sfruttatore malvagio, del cliente indifferente e crudele, della povera fanciulla innocente e sfruttata e del sistema cupo ed implacabile, veicolati dai media di regime e ribalbettati ad ogni piè sospinto dai pulpiti del vangelo cristiano e di quello marxista. L'assenza di questo goffo schemino, metà ideologico e metà di comodo, fa credere al recensore che il film sia confuso e manchi di un suo "messaggio". Al contrario il film veicola abbastanza bene la ricerca confusa di consumismo e benessere ed i colpi di testa che stanno spessissimo alla base della scelta delle ragazze di venire a battere in Italia, la solitudine che sta dietro alle scorribande sessuali di tanti clienti, i rapporti sballati e precari che ne possono derivare... anzi è già troppo buonista a raffigurare una ragazza che non ha come primo scopo quello di farsi sposare per acquistare la cittadinanza! [-]