francismetal
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giovedì 3 agosto 2017
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il preludio del nazismo
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è un Bergman anomalo, basandomi sui film già visti da me.
Qui Bergman descrive la miseria della repubblica di Weimar e tutto ciò che ha portato alla nascita del nazismo, sia quello politico che quello "scientifico", malato e perverso.
Micidiale la "profezia" del nazismo che sarebbe nato 10 anni dopo.
la miseria rende la gente vulnerabile al populismo e il populismo genera il nazifascismo.
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martedì 20 dicembre 2016
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opera minore un cavolo, ahahah !
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Ritengo che chi assegna 3 stelle ad un film di Bergman , giudicandolo un opera minore sia un minus habens , credo sia meglio si dedichi alle recensione dei cinepanettoni.
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stefano capasso
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lunedì 21 dicembre 2015
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sulle paure dell'uomo
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Nei giorni che precedono il primo di tentativo di ascesa al potere di Adolf Hitler, siamo a Berlino nei primi giorni di novembre del 1923, Abel Rosenberg si trova coinvolto in una serie di omicidi. E’ un trapezista che dopo diverse delusioni ha abbandonato il suo lavoro e passa la vita ad ubriacarsi. Con Mamiela, ex moglie del fratello morto suicida che vive arrangiandosi in diversi modi tra cui la prostituzione, tentano di ricostruirsi una vita migliore senza successo. Scopriranno di essere al centro di una serie di terribili esperimenti sull’uomo condotti dal professor Vergenus, responsabile della clinica Sant’Anna.
C’è tutta la forza espressiva di Ingmar Bergman in questo film che descrive le condizioni di precarietà e di paura che favorirono l’ascesa del nazismo e che attraverso il protagonista ci fa vivere la paura.
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Nei giorni che precedono il primo di tentativo di ascesa al potere di Adolf Hitler, siamo a Berlino nei primi giorni di novembre del 1923, Abel Rosenberg si trova coinvolto in una serie di omicidi. E’ un trapezista che dopo diverse delusioni ha abbandonato il suo lavoro e passa la vita ad ubriacarsi. Con Mamiela, ex moglie del fratello morto suicida che vive arrangiandosi in diversi modi tra cui la prostituzione, tentano di ricostruirsi una vita migliore senza successo. Scopriranno di essere al centro di una serie di terribili esperimenti sull’uomo condotti dal professor Vergenus, responsabile della clinica Sant’Anna.
C’è tutta la forza espressiva di Ingmar Bergman in questo film che descrive le condizioni di precarietà e di paura che favorirono l’ascesa del nazismo e che attraverso il protagonista ci fa vivere la paura. La paura che rende schiavi, incapaci di reagire. E’ solo quando si sceglie di affrontarla e fare luce sul mistero che contiene che si presenta l’opportunità di prendere finalmente un’altra strada.
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max
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domenica 7 dicembre 2008
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bergman e la crisi europea.
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Capolavoro di bergman che permette di cogliere il clima angoscioso che precedette l'avvento del nazismo.
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gfnb
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venerdì 29 giugno 2007
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non sarei così severo
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Forse Bergman decise di andare un op verso il pubblico, ma il film rimane al di sopra di quelli di altri registi.
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