elgatoloco
|
venerdì 19 giugno 2020
|
un classico di jules dassin
|
|
|
|
"TOpkapi"(Jules Dassin, 1964, dal romanzo"THe Light of the day"di Eric Ambler)è a suo modo un classico assoluto del film d'azione e"Poliziesco", visto, però dal punto di vista dei malviventi, truffatori, lestofanti, ladri non troppo" gentilhommes", anzi..internazionali, in quanto realmente di tutte le possibili origini(dal russo allo svizzero etc.). Certo, una certa lentezza nella preparazione, ben più che nell'esecuzione di questo"supercolpo"oggi può essere stancante, ma, se consideriamo la tecnologia allora disponibile, anche tale "ante-colpo"risulta una spiegazione intelligente di quanto avviene.
[+]
"TOpkapi"(Jules Dassin, 1964, dal romanzo"THe Light of the day"di Eric Ambler)è a suo modo un classico assoluto del film d'azione e"Poliziesco", visto, però dal punto di vista dei malviventi, truffatori, lestofanti, ladri non troppo" gentilhommes", anzi..internazionali, in quanto realmente di tutte le possibili origini(dal russo allo svizzero etc.). Certo, una certa lentezza nella preparazione, ben più che nell'esecuzione di questo"supercolpo"oggi può essere stancante, ma, se consideriamo la tecnologia allora disponibile, anche tale "ante-colpo"risulta una spiegazione intelligente di quanto avviene. Oltre a ciò, oltre a mostrare Istanbul-Costantinopoli-Bisanzio, la città delle tante religioni e stratificazioni culturali, che tanti monumenti, come appunto, il Palazzo di Topkapi documentano in maniera tangibile, il film accenna, certo senza creare incidenti diplomaitci che sarebbero stati di grande nocumento alla realizzazione stessa del film, all'odio inveterato dei Turchi, che si ritengono eredi dell'Impero ottomano, nei confronti degli Arabi(dove la comune appartenezan religosa all'ISlam non deve ingannare, appunto essendo i Turchi discendenti dai reggenti dell'Impero, mentre gli Arabi sarebbero solo i dominati-ciò, naturalmente, nella concezione imperailistca rurca, di cui ora l'attuale presidente ruco Erdogan è chiaramente erede diretto), akkatavico contrasto mai realmente sanato(e invece sfociato in varie guerrre)greco-turco, a vari altri problemi, come la dicotomia nella quale il mondo del 1964 si trovava, dictomoia tra i due blocchi e anche)n apparenza, almeno)tra due opposte concezioni del mondo, Est-Ovest, dove l'ossessione delle"spie russe"(poi anche, ma successivamente)delle"spie cinesi"ha sempre gfiocato un ruolo fortissimo. Ma il vero"clou"della cosa è nella destrezza dei personaggi e degli straordinari interpreti che in questo film daano loro volto e voce: l'algida ma al tempo stesso sesnuale Elizabeth Lipp(la già allora non proprio ventenne Melina Mercouri, che in seguito darà anche ottima ininistra della cultura e delle arti, nella sua Grecia), il caotico ma non sciocco truffatore Arthur Simon Simpson(il grande Peter Ustinov, britannico di origini russe), lo svizzero tedesc Walter Hariper, reso da Maximilian Schell, l'"immobile"intelligentissimo genio dell'elettronica Cedric(quel caratterista straordinario ce era Robert Morley, interpete anche in seguito di tanti film, anche tratti da Agatha Christie), lo "strano"Gerven, interpretato da Akim Tamirfoff,e ancora Giluio, detto"La mosca umana"che è Gilles SèGal, Galleria d'arte, possiamo ben dire(considerando il "bel di Dio"artistico, nella belissima panoramica della capitale della Turchia europea e certo non solo di questa, antica capitale dellImpero romano d'Oriente), ma anche galleria di tipi, dove quelli citati sono certamente i più emblematici e i più degni esponenti. UN film che, a oltre mezzo secolo di distanza, attesta ancora una modalitò di fare cinema che oggi sembra consegnato piuttosto all'"artgianato cinematografico", ma che in realtà attinge vette decisamente notevoli dell'arte filmica nel suo complesso, considerandola tout court. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
venerdì 29 dicembre 2017
|
preparativi per maxi-rapina
|
|
|
|
Preparativi per grande rapina, in questo"Topkapi"(1964)di Jules Dassin, che il regista statunitense di origini ebraiche e inviso al governo USA per le sue simpatie comuniste realizzò con la moglie(<allora fidanzata, la sposerà due anni dopo) Melina Mercouri. UN film che nei nostri anni forse non seguiremmo più con grande interesse, ma che riesce(del resto 9 anni prima Dassin aveva diretto"Rififi", film dalla stessa tematica e per molti aspetti analogo)ad avvincere nella sua resa analitica delle fasi precedenti la rapina stessa e poi della fasi della rapina propriamente detta. Film costellato di humour(quello della tradizione yiddish di Dassin), a tratti di comicità più direttamente espressa, con elementi forti di descrizione della realtà della città di Istanbul(ex-Costantinopoli)dal punto di vista etno-antropologico ma anche paesaggistico e architettonico e caratterizzazioni dei singoli personaggi, dalla coppia Mercouri-Maximilan Schell, dell'immmarcescibile very english Robert Morley, del grandissimo Peter Ustinov, di Akim Tamiroff, di altri(anche in ruoli minori), personaggi sempre tratteggiati con grande intelligenza proprio anche, ancora una volta, "analitica", per un film che , ovviamente, non può avere un"happy end"per i ladri, perché altrimenti contravverrebbe totalmente ai dettami dell'etica e della morale(etica intesa hegelianamente come sintesi tra morale e diritto, ossia come morale sociale e morale nel senso più individuale del termine), ma un film decisamente" eversivo"perché rappresenta i rapinatori(mega-diamante nella capitale della Turichia europea)come, a modo loro, "lavoratori", come"operatori", tanto che, dal carcere la Mercouri, pur ossessonata da una terribile"kapò", troverà l'occasione per teorizzare un'ulteriore rapina"miliardaria"in quel di Leningrago(ora nuovamente Pietroburgo).
[+]
Preparativi per grande rapina, in questo"Topkapi"(1964)di Jules Dassin, che il regista statunitense di origini ebraiche e inviso al governo USA per le sue simpatie comuniste realizzò con la moglie(<allora fidanzata, la sposerà due anni dopo) Melina Mercouri. UN film che nei nostri anni forse non seguiremmo più con grande interesse, ma che riesce(del resto 9 anni prima Dassin aveva diretto"Rififi", film dalla stessa tematica e per molti aspetti analogo)ad avvincere nella sua resa analitica delle fasi precedenti la rapina stessa e poi della fasi della rapina propriamente detta. Film costellato di humour(quello della tradizione yiddish di Dassin), a tratti di comicità più direttamente espressa, con elementi forti di descrizione della realtà della città di Istanbul(ex-Costantinopoli)dal punto di vista etno-antropologico ma anche paesaggistico e architettonico e caratterizzazioni dei singoli personaggi, dalla coppia Mercouri-Maximilan Schell, dell'immmarcescibile very english Robert Morley, del grandissimo Peter Ustinov, di Akim Tamiroff, di altri(anche in ruoli minori), personaggi sempre tratteggiati con grande intelligenza proprio anche, ancora una volta, "analitica", per un film che , ovviamente, non può avere un"happy end"per i ladri, perché altrimenti contravverrebbe totalmente ai dettami dell'etica e della morale(etica intesa hegelianamente come sintesi tra morale e diritto, ossia come morale sociale e morale nel senso più individuale del termine), ma un film decisamente" eversivo"perché rappresenta i rapinatori(mega-diamante nella capitale della Turichia europea)come, a modo loro, "lavoratori", come"operatori", tanto che, dal carcere la Mercouri, pur ossessonata da una terribile"kapò", troverà l'occasione per teorizzare un'ulteriore rapina"miliardaria"in quel di Leningrago(ora nuovamente Pietroburgo).Un film , per dirla con una formula quasi condivisa, "come ormai non se ne fanno più ed è un peccato". Certo che, a tratti, la pazienza degli spettatori viene messa a dura prova; ora che viviamo, da più di un quarto di secolo, in un'epoca di "dromologia"(Virilio), di rapidità e velocità incessanti... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
renato c.
|
sabato 11 luglio 2015
|
non è bello tifare per i ladri, ma.....!
|
|
|
|
E'vero! Io, a differenza di quella gente di dice:"Poverini! Rubano perchè hanno fame!!", ho sempre condannato il furto, comunque più quello privato,(dove il povero derubato se non ucciso o ferito dai ladri stessi può morire d'infarto!) che non quello pubblico, anche se moralmente può essere più condannabile perche viene rubata una cosa appartenente alla collettività! Comunque, vedere in questo film il modo in cui il furto del pugnale viene studiato scientificamente nei minimi dettagli, e l'impegno che viene messo da tutti coloro che pertecipano al progetto, alla fine dispiace che il colpo non sia andato a buon fine! Comunque, ottima la regia, ed ottimo il cast! Una Melina Mercouri non più tanto giovane ma in ogni caso, sempre sexy, ad un grande Peter Ustinov, che, se lo ricordiamo nella pa
[+]
E'vero! Io, a differenza di quella gente di dice:"Poverini! Rubano perchè hanno fame!!", ho sempre condannato il furto, comunque più quello privato,(dove il povero derubato se non ucciso o ferito dai ladri stessi può morire d'infarto!) che non quello pubblico, anche se moralmente può essere più condannabile perche viene rubata una cosa appartenente alla collettività! Comunque, vedere in questo film il modo in cui il furto del pugnale viene studiato scientificamente nei minimi dettagli, e l'impegno che viene messo da tutti coloro che pertecipano al progetto, alla fine dispiace che il colpo non sia andato a buon fine! Comunque, ottima la regia, ed ottimo il cast! Una Melina Mercouri non più tanto giovane ma in ogni caso, sempre sexy, ad un grande Peter Ustinov, che, se lo ricordiamo nella parte di Nerone in "Quo vadis!" possiamo vedere quale grande attore sia stato! Due ore che passano in suspence, ma anche con qualche relax ironico, e la location esotica in cui il fatto si svolge!! Da vedere e da gustare!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renato c. »
[ - ] lascia un commento a renato c. »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
lunedì 27 aprile 2015
|
un prezioso pugnale
|
|
|
|
Nel museo di Topkapi, ad Istanbul in Turchia, fra le varie ricchezze appartenuti a grandi sultani, vi è anche un pugnale tempestato di diamanti di enorme valore; Elizabeth, ladra di lungo corso, progetta il furto perfetto insieme al collega Walter, quest'ultimo consiglia alla donna di farsi aiutare in questo difficile furto non da esperti del mestiere bensì da persone comuni; uno di questi è il signor Arthur Simpson (P.Ustinov) e proprio da questo signore, la storia prenderà una piega importante e decisiva.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
|