Il tesoro della Sierra Madre

Siamo nel Messico del 1925 a Tampico, vive nella miseria senza lavoro un americano Fred (Humphrey Bogart)  costretto ad elemosinare per potere mangiare, a seguito di una truffa (lavora senza essere pagato da un americano) fa amicizia con il giovane Bob anche lui in miseria, i due amici incontrano al dormitorio un vecchio: Howard (Walter Houston papà di john) che ha passato la vita a cercare l'oro e che racconta che ad alcune settimane di cammino in mezzo ai monti c'é una ricca miniera, a seguito di una fortunata vincita Fred con i soldi ottenuti insieme a Bob e a Howard si attrezza per la ricerca, i 3 comprano una decina di asini e partono per la montagna e dopo settimane raggiungono il monte indicato dal vecchio e che effetivamente ha una bella vena d'oro. [+]

Siamo nel Messico del 1925 a Tampico, vive nella miseria senza lavoro un americano Fred (Humphrey Bogart)  costretto ad elemosinare per potere mangiare, a seguito di una truffa (lavora senza essere pagato da un americano) fa amicizia con il giovane Bob anche lui in miseria, i due amici incontrano al dormitorio un vecchio: Howard (Walter Houston papà di john) che ha passato la vita a cercare l'oro e che racconta che ad alcune settimane di cammino in mezzo ai monti c'é una ricca miniera, a seguito di una fortunata vincita Fred con i soldi ottenuti insieme a Bob e a Howard si attrezza per la ricerca, i 3 comprano una decina di asini e partono per la montagna e dopo settimane raggiungono il monte indicato dal vecchio e che effetivamente ha una bella vena d'oro. I 3 riescono ad estrarre una notevole quantità di polvere d'oro, ma tra loro incominciano a nascere la diffidenza temendo di essere derubati dai compagni, quando verso la fine del lavoro sono raggiunti da un americano Jim che chiede di aggregarsi al loro gruppo, i 3 dopo molte discussioni decidono di ucciderlo pperché non riveli il luogo, ma proprio in quel momento vengono attaccati dai banditi, Jim li aiuta a difendersi e proprio nello scontro rimane ucciso, nel suo corpo trovano un portafoglio con la foto della giovane moglie e del loro bambino e una straziante lettera d'amore e Tim si ripromette di portarla a destinazione. I tre raccolto l'oro e le attrezzature decidono di andare in una cittadina vicina per venderlo, ma Howard si ferma in un villaggio di indios per curare un bambino malato incaricando gli amici di vendere la sua parte. Nel viaggio esplode la follia di Fred che crede ingiustamente che Bob lo voglia derubare lo ferisce e crede di averlo ucciso e riparte da solo, ma nella strada incontra tre banditi che lo uccidono e si impadroniscono delle attrezzature e dgli asini mentre disperdono al vento i sacchetti con la polvere d'oro credendo che sia comune polvere. Quando Bob guarito e Howard che ha curato con successo il bambino, arrivano nella cittadina ritrovano gli animali e le attrezzature ma scoprono anche che l'oro è andato disperso. 
Il film è un capolavoro di John Houston che vincerà gli Oscar per la regia e la sceneggiatura (saranno gli unici anche se otterrà molte nomination), girato in bianco e nero con una splendida fotografia, è ambientato in massima parte in Messico con paesaggi e scorci di montagne e pianure ammirevoli, la vicenda è narrata in modo asciutto e lineare, non ci sono scene superflue o dialoghi inutili o improvvisati, viene descritto in modo realistico ma  semplice che coinvolge lo spettatore scena dopo scena, come la ricchezza possa rovinare la mente di un uomo che per il suo raggiungimento non riconoscerà alcun limite compreso quello della vita o vincolo di amicizia. Il finale in realtà è doppio: c'é la perdita della vita di Fred e dell'oro che era costato un anno di faticoso lavoro, ma c'è anche  l'ottimismo che si possa rifare una vita: Howard ritornerà al villaggio indio doviene onorato e trattato come uno stregone guaritore, mentre Tim andrà a trovare la vedova di Jim per portargli il portafoglio sperando che l'accolga in casa sua. La recitazione è di alto livello, eccezionale quella di "Bogie" i suoi occhi spiritati in preda alla follia che brillano nell'oscurità della notte durante il ritorno per vendere carico d'oro, rimarranno nella storia del cinema (Bogart riceverà l'Oscar solo anni dopo con la Regina d'Africa sempre con Houston), bravo Walter Houston quasi alla fine della sua carriera cinematografica che riceverà l'Oscar come mgliore attore n.p., bravo anche Tim Holt che ebbe un discreto curriculum cinematografico (L'orgoglio degli Amberson) e che morì ancora giovane. [-]

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Un cast eccellente per un film che resta un caposaldo del cinema d'avventura. Houston come pochi dimostra di comprendere a fondo le caratteristiche del genere e riesce a tradurre tutta la potenza del racconto.

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uno dei migliori film della storia

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Nel Messico del 1920 tre Americanos squattrinati si accingono a cercare l’oro sulle impervie montagne della Sierra Madre, riuscendo infine a trovarlo, ma, come aveva predetto il saggio Howard (un vecchio cercatore, interpretato da Walter Huston) la ricchezza segna la fine dell’amicizia, al punto che Dobbs (Humphrey Bogart) tenta di uccidere il compagno Curtin (Tim Holt) per sottrargli la sua parte. I desperados della Sierra, tallonati dai Federales, fanno il resto, disperdendo inconsapevolmente il tesoro faticosamente accumulato e finendo davanti al plotone d’esecuzione. L’anziano Howard, che nel frattempo è diventato un apprezzato guaritore presso una tribù indigena, la prende con filosofia, mentre Curtin ritiene di avere ancora una nobile missione da compiere. [+]

Nel Messico del 1920 tre Americanos squattrinati si accingono a cercare l’oro sulle impervie montagne della Sierra Madre, riuscendo infine a trovarlo, ma, come aveva predetto il saggio Howard (un vecchio cercatore, interpretato da Walter Huston) la ricchezza segna la fine dell’amicizia, al punto che Dobbs (Humphrey Bogart) tenta di uccidere il compagno Curtin (Tim Holt) per sottrargli la sua parte. I desperados della Sierra, tallonati dai Federales, fanno il resto, disperdendo inconsapevolmente il tesoro faticosamente accumulato e finendo davanti al plotone d’esecuzione. L’anziano Howard, che nel frattempo è diventato un apprezzato guaritore presso una tribù indigena, la prende con filosofia, mentre Curtin ritiene di avere ancora una nobile missione da compiere. Una storia cruenta nel contesto di un western psicologico, ambientato in una terra aspra e inospitale, dove la sopravvivenza rappresenta una lotta quotidiana. Il film, diretto da John Huston e attinto dal celeberrimo romanzo di Berick Traven, è un autentico capolavoro in bianco e nero della durata di 126 minuti che meritò nel 1949 l’aggiudicazione di 3 Oscar (miglior regia, miglior attore non protagonista a Walter Huston, padre del regista, e miglior sceneggiatura a John Huston)oltre a 3 Golden Globe come miglior film drammatico, miglior regia e miglior attore non protagonista a Walter Huston.  Il Messico tratteggiato da Traven, povero e travagliato da miseria e rivoluzioni continue, riproposto sullo schermo nella produzione della Warner Bros., è infido e crudele quanto i bandidos che vi imperversano, assaltando treni e ammazzando la gente anche per motivi banali. Humphrey Bogart, solitamente impiegato in ruoli positivi, riveste qui una performance che si articola in due fasi distinte: dalla condizione iniziale di diseredato passa all’alterazione prodotta dal rapido e improvviso arricchimento. Personaggio fondamentale del film rimane tuttavia il vecchio cercatore d’oro Howard, che, pur avendo inseguito la fortuna per quasi tutta la sua vita senza riuscire a raggiungerla, non ha smarrito la sua umanità di fondo. Anche l’ultima esperienza, che gli fa soltanto sfiorare la ricchezza, non abbatte la sua figura monolitica, costruita su sani principi. Il giovane Curtin uscirà da quest’avventura povero in canna, com’era alla partenza, ma fortemente rigenerato nello spirito. Fra le tante sequenze di crudo realismo che la pellicola mostra, memorabile quella della fucilazione dei banditi da parte dei Federales della Jefatura Municipal.  Il vento soffia via il sombrero di uno dei giustiziati, così come disperde fra la polvere l’oro contenuto nei sacchetti fatti a pezzi dai fuorilegge a colpi di machete: un tocco d’arte del grande maestro John Huston.
 
Domenico Rizzi, scrittore    
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Solo oggi, per caso. nel rimettere ordine tra i titoli di Huston, mi è capitato di rileggere la critica del Morandini, che assumo peraltro come assoluto punto di riferimento in generale.
Su questo film dissento però decisamente dal Morandini. Questo film è un autentico capolavoeo che riassume la quasi totalità dei sentimenti  e dei comportamenti umani . 5 stelle !!!
Non solo il miglior film di Huston ma anche uno dei migliori in assoluto di tutta la storia del cinema.
Giorgio Cuzzeri
 

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Il regista John Huston adatta per lo schermo un romanzo di B.Traven(che il sottoscritto non ha ancora letto)e mette in piedi un ammirevole metafora western sul potere devastante che lo smisurato desiderio di ricchezza(in questo caso la caccia all'oro)provoca e che porta l'uomo alla rovina più completa. L'anziano cercatore d'oro è Walter Huston(il padre del regista)mentre Humpherey Bogart è strepitoso in questo inedito ruolo di ladro vigliacco e traditore e l'intera sequenza finale(che va dall'uccisione del vile ladro per mano dei banditi fino alla tragicomica"beffa del destino"ai due cercatori d'oro rimasti)merita,a mio giudizio,un posto di prestigio negli annali del cinema western...un film che merita di essere visto. [+]

Il regista John Huston adatta per lo schermo un romanzo di B.Traven(che il sottoscritto non ha ancora letto)e mette in piedi un ammirevole metafora western sul potere devastante che lo smisurato desiderio di ricchezza(in questo caso la caccia all'oro)provoca e che porta l'uomo alla rovina più completa. L'anziano cercatore d'oro è Walter Huston(il padre del regista)mentre Humpherey Bogart è strepitoso in questo inedito ruolo di ladro vigliacco e traditore e l'intera sequenza finale(che va dall'uccisione del vile ladro per mano dei banditi fino alla tragicomica"beffa del destino"ai due cercatori d'oro rimasti)merita,a mio giudizio,un posto di prestigio negli annali del cinema western...un film che merita di essere visto. [-]

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Il tesoro della sierra madre è sicuramente un ottimo film che si avvale di una validissima sceneggiatura sul dramma dell'avidità dell'uomo e un'ottima regia.I personaggi sono caraterizzati benissimo e interpretati perfettamente tra cui spicca Humprey Bogart in una delle sue migliori interpretazioni (inserita al 24° posto nella lista delle migliori performance di tutti i tempi da premiere magazine).C'è l'avventura , la morale e la qualità insomma ci sono tutti gli ingredienti perchè ne esca un ottimo film ma concordo con il morandini :è invecchiato male .

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il profumo, è cambiato tutto. E anziché arrestare il dittatore in un incontro ufficiale ha invaso una nazione indipendente, bombardandola senza un perché. O meglio inventandone uno che si è rivelato una bugia perché l’esistenza di un arsenale di armi di distruzione di massa non è stata comprovata dagli Ispettori della Aiea. Ha creato un carcere autonomo e inaccessibile nella sua depandance cubana. Io mi chiedo a chi gli Stati Uniti venderebbero le loro armi se non ci fossero nemici da combattere. Secondo me molti strumentalmente scambiano per antiamericanismo l’esercizio di spirito critico e soprattutto, la speranza che gli equilibri internazionali cambino ritornando ad un Europa forte e non più suddito dell’antico liberatore. [+]

il profumo, è cambiato tutto. E anziché arrestare il dittatore in un incontro ufficiale ha invaso una nazione indipendente, bombardandola senza un perché. O meglio inventandone uno che si è rivelato una bugia perché l’esistenza di un arsenale di armi di distruzione di massa non è stata comprovata dagli Ispettori della Aiea. Ha creato un carcere autonomo e inaccessibile nella sua depandance cubana. Io mi chiedo a chi gli Stati Uniti venderebbero le loro armi se non ci fossero nemici da combattere. Secondo me molti strumentalmente scambiano per antiamericanismo l’esercizio di spirito critico e soprattutto, la speranza che gli equilibri internazionali cambino ritornando ad un Europa forte e non più suddito dell’antico liberatore. Passiamo a cose più allegre... i preparativi stanno andando bene, nel senso che una volta trovato l'abito per me di fatto sono finiti. Del trucco e parrucco me ne occuperò io, emotivamente le provocazioni sono continuate perché a 2 giorni dalla cerimonia mia cugina, come ti dissi, ha [05/10/2007] sì telefonato per ringraziare del regalo ma non ha chiesto di me (e se in buona fede, avrebbe anche potuto pensare che il suo "invito" non fosse stato ricevuto perché da quando, anni fa mi diede quel numero, che non è mai cambiato, come ufficiale io non sono mai riuscita a contattarla perché è sempre risultato irraggiungibile). Andy Garcia non è per niente male, insomma, ti andò bene. Se poco poco somigliate un po' agli originali siete un bel trio. Bume è un tipo simpatico anche se nei suoi entusiasmi mi ricorda mia cugina. Anche lei avrebbe detto di lasciarsi scappare una lacrimuccia d'ordinanza. Buon weekend, un bacio. P.s.:dalla redazione ancora niente, secondo me non mi risponderanno affatto. [-]

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Ho notato negli ultimi tempi che molti dei miei commenti,così come quelli di chi dialoga con me,vengono cancellati.Sono sicuro che si tratta di disguidi tecnici perchè le nostre frasi non hanno mai contenuto turpiloquio o calunnie nei confronti di nessuno,e non meritavano in alcun modo di essere censurati.Sarebbe strano in effetti che si trattasse di censura e non di errore tecnico,perchè da quando sono entrato nei forum di questo sito ho letto di tutto:minacce,offese che definire volgari è poco,elogi del sadomasochismo,eccetera.Tutto ciò non è stato cancellato,e quindi non mi pare possibile che dei commenti che vertevano su Ang Lee,sui funghi e sulle more abbiano scandalizzato i redattori.Oppure si tratta di uno scherzo,ma francamente pur essendo dotato di autoironia mi sfuggirebbe il lato comico di una operazione di questo genere. [+]

Ho notato negli ultimi tempi che molti dei miei commenti,così come quelli di chi dialoga con me,vengono cancellati.Sono sicuro che si tratta di disguidi tecnici perchè le nostre frasi non hanno mai contenuto turpiloquio o calunnie nei confronti di nessuno,e non meritavano in alcun modo di essere censurati.Sarebbe strano in effetti che si trattasse di censura e non di errore tecnico,perchè da quando sono entrato nei forum di questo sito ho letto di tutto:minacce,offese che definire volgari è poco,elogi del sadomasochismo,eccetera.Tutto ciò non è stato cancellato,e quindi non mi pare possibile che dei commenti che vertevano su Ang Lee,sui funghi e sulle more abbiano scandalizzato i redattori.Oppure si tratta di uno scherzo,ma francamente pur essendo dotato di autoironia mi sfuggirebbe il lato comico di una operazione di questo genere.Da noi in Sicilia si dice:"'ccu non parra u furricunu vivu",cioè:"chi non parla viene sepolto vivo",ovvero "chi non si difende,anche solo con la parola,è destinato a soccombere".Io,a scanso di equivoci,ho parlato. [-]

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E' l'Avventura,allo stato puro.Quando ho visto il film per la prima volta(in lingua originale con sottotitoli),una sera d'estate in cui,per una volta,avevo rinunciato al sollievo della frescura notturna e alla compagnia di amiche e amici,sono rimasto sorpreso,catturato,affascinato.Avendo una spiccata predilezione per le pellicole di questo genere e avendo già visto "Il mistero del falco"(dello stesso Huston) , "Acque del sud" e "Il grande sonno"(di un altro gigante,Howard Hawks) sono rimasto spiazzato dal ruolo interpretato da Bogart e dal fatto che la sceneggiatura non abbia previsto la presenza di un "buono",cosa insolita per l'epoca. Il film descrive le vicende di tre cercatori d'oro,uno di vecchia data (interpretato da Walter Huston,padre di John)e due alle prime armi (Tim Holt e Bogart),incontratisi casualmente a Tampico (Messico):la ricerca della ricchezza sarà costellata di peripezie di tutti i tipi,con la sorte pronta a ridere beffardamente degli sforzi degli uomini. [+]

E' l'Avventura,allo stato puro.Quando ho visto il film per la prima volta(in lingua originale con sottotitoli),una sera d'estate in cui,per una volta,avevo rinunciato al sollievo della frescura notturna e alla compagnia di amiche e amici,sono rimasto sorpreso,catturato,affascinato.Avendo una spiccata predilezione per le pellicole di questo genere e avendo già visto "Il mistero del falco"(dello stesso Huston) , "Acque del sud" e "Il grande sonno"(di un altro gigante,Howard Hawks) sono rimasto spiazzato dal ruolo interpretato da Bogart e dal fatto che la sceneggiatura non abbia previsto la presenza di un "buono",cosa insolita per l'epoca. Il film descrive le vicende di tre cercatori d'oro,uno di vecchia data (interpretato da Walter Huston,padre di John)e due alle prime armi (Tim Holt e Bogart),incontratisi casualmente a Tampico (Messico):la ricerca della ricchezza sarà costellata di peripezie di tutti i tipi,con la sorte pronta a ridere beffardamente degli sforzi degli uomini... In un periodo,come quello odierno,in cui le parole "avventura" e "azione" sono l'equivalente di "effetti speciali" , film come questo dovrebbero passare di più in televisione:ne "Il Tesoro della Sierra Madre" l'unico effetto speciale è costituito dalla bravura di Huston come regista e "narratore" (è sua la sceneggiatura),e dalle straordinarie interpretazioni dei tre attori principali.L'Oscar a Walter Huston (miglior attore non protagonista) è strameritato:la sua interpretazione (da "gustare" assolutamente in lingua originale!) è fenomenale...L'unica nota stonata del film è il mancato riconoscimento dell'Academy a Bogart:la sua caratterizzazione di Fred C. Dobbs rimarrà per sempre scolpita nella mia memoria,per la capacità di tratteggiare un personaggio che si presenta scontroso ed enigmatico all'inizio,per diventare progressivamente il ritratto stesso della follia causata dall'avidità...Un film indimenticabile! [-]

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