Tempo d'estate

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Un film di David Lean. Con Rossano Brazzi, Katharine Hepburn, Isa Miranda Titolo originale Summertime. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 99 min. - USA 1955. MYMONETRO Tempo d'estate * * * - - valutazione media: 3,07 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
paolp78 domenica 14 febbraio 2021
quante opere d''arte! Valutazione 4 stelle su cinque
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Il cinema è considerato una forma d'arte, tanto che si parla comunemente di settima arte riferendosi appunto alla cinematografia; da appassionato condivido in pieno questa definizione. Non credo che tutti i film siano opere d'arte, come non lo sono tutti i quadri o tutte le poesie, oppure si potrebbe dire che ci sono artisti ed opere d'arte di vari livelli. Comunque la si voglia mettere a mio parere David Lean è uno dei maggiori registi della storia del cinema e le sue pellicole, questa compresa, sono opere d'arte.
In questo caso l'aspetto artistico del film è piacevolmente sublimato dal fatto che la romantica storia narrata è ambientata a nell'incantevole Venezia, così splendidamente costellata di opere d'arte, da risultare in definitiva un gigantesca opera d'arte essa stessa. [+]

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elgatoloco domenica 7 febbraio 2021
troppo turistico, ma... Valutazione 0 stelle su cinque
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Decisamente troppo turistico, ma come fare altrimenti, forse:::"Summer Madness/Summertime"(David Lean, scritto, sceneggiatura dallo stesso Lean con H.E.Bates, da un romanzo di Arthur Laurents, 1955), questo film romantico, che si conclude sine tristitia, dopo alcuni giorni spensierati che una turista very american, abbastanza piacente ma un po'in età, con alle spalle varie delusiioni amorose(lo si intende dai pianti "raffermati")trascorsi con un antiquario vereziano, in quanto "illustra Venezia"(quando si pensa a Venezia ci viene in mente"Morte a Veneza", romanzo di Thomas Mann, anche nella versione filmica di Visconti e"Dont Lok Now"di Nicolas Roeg, da Daphne Du Maurier-e il romanzo non p certo inferiorse al bellissimo film di Roeg, a "Que c'est tiriste Venise"di Aznavour), ma comunque validamente oscillante tra commedia e dramma, dove Katherine Hepburn è bravissima nel ruolo(difficile)delle donna non più govnaissima e in crisi, Rossano Brazzi, dal canto suo, cerca di sfuggire al cliché "eterno"del"Latin lover"(e qui, Lean comunque ha evitato il cliché, mentre ci mostra gli Italiani rumorosi e"casinari", sterotipio comunque non alieni dal vero, almeno non sempre,. [+]

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samn97 sabato 10 gennaio 2015
fruttuoso sodalizio lean/hepburn a venezia Valutazione 4 stelle su cinque
91%
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“Crede che Venezia potrebbe... non piacermi?”.
“Sono certo di sì ma... vede, non a tutti fa lo stesso effetto: alcuni la trovano troppo quieta, altri la trovano chiassosa... ed è molto chiassosa. Ma la maggioranza la trova molto bella”
.
"Capisco, beh io mi schiererò con la maggioranza"
(dialogo d'apertura tra Jane e un passeggero sul treno per Venezia)

Due sono i punti di forza (e che forza!) di Tempo d'Estate: la regia magistrale di David Lean e l'interpretazione della sua protagonista Katharine Hepburn, qui nel ruolo della turista Jane Hudson.
David Lean (eccezionale regista due volte vincitore del Premio Oscar per Il ponte sul fiume Kwai e Lawrence d'Arabia, nonchè di film quali Breve Incontro, Grandi Speranze, il Dottor Zivago e Passaggio in India) ci accompagna in un meraviglioso viaggio a Venezia, riuscendo a valorizzare non solo la bellezza del luogo in modo non banale e non convenzionale, ma anche e soprattutto l'interiorità di Jane, e non tralascia di dare importanza anche agli altri personaggi di cornice. [+]

[+] miranda/hepburn- affascinante confronto (di giupy79)
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lisa basaldella martedì 11 gennaio 2011
tempo d'estate Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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Questo film è uno dei più bei film che abbia mai visto. Amo i film sentimentali poi è uno dei film da me preferiti perchè hanno ripreso mio nonno. Vorrei rivederlo grazie!!!!!!!!!!!!!

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finka mercoledì 28 maggio 2008
noioso e banale Valutazione 2 stelle su cinque
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100%

veramente noioso e banale; la Hepburn è veramente sprecata in questo ruolo.

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francesco mercoledì 28 maggio 2008
a favore di:: tempo d'estate, di david lean Valutazione 4 stelle su cinque
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David Lean è sempre stato un grande regista di suggestive atmosfere, e nel contesto dei valori e degli umori degli anni'50, questo è - a mio parere - un ottimo film. Molto convincente,e direi commovente, l'ottima interpretazione della già matura Hepburn, perfetta nel suo ruolo di donna sola, sfiorita, con pregiudizi, eppure desiderosa d'amore, di romanticismo, di illusioni. Esprime, con garbo, pudore e slanci. Saprà tuttavia, con decisione e dolore, fare i conti con la dura realtà di proseguire un amore che si rivelerà impossibile. Convincente anche l'interpretazione di Rossano Brazzi, adatto al ruolo. Brava anche Isa Miranda, sebbene con un ruolo sacrificato, decisamente minore; avrebbe meritato qualche scena supplementare. [+]

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prof.claudio pedrazzini lunedì 13 settembre 2004
"breve incontro", dieci anni dopo Valutazione 3 stelle su cinque
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Quasi dieci anni dopo “Breve incontro”, rimasto nella nostra memoria più che per la storia in sé per l’ottimo commento musicale basato sulla “Rapsodia su un Tema di Paganini” di Sergeij Rachmaninov, David Lean propose “Summertime”, storia d’amore anche più scontata della precedente e certamente più melensa, avente per sfondo – e non solo sfondo. A ben vedere, anche la città è uno dei protagonisti – la scontata Venezia. Scontata, perché una storia del genere non può che essere ambientata a Venezia – o, al più a Roma o a Firenze – nell’immaginario di un regista straniero. La scelta, a mio giudizio, si dimostra banale proprio perché scontata: sarebbe stata ben più drammatica e commovente – e fors’anche verosimile – se fosse stata ambientata nella Milano di quegli anni, magari d’inverno, con la nebbia. [+]

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prof.claudio pedrazzini lunedì 13 settembre 2004
"breve incontro", dieci anni dopo Valutazione 3 stelle su cinque
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Quasi dieci anni dopo “Breve incontro”, rimasto nella nostra memoria più che per la storia in sé per l’ottimo commento musicale basato sulla “Rapsodia su un Tema di Paganini” di Sergeij Rachmaninov, David Lean propose “Summertime”, storia d’amore anche più scontata della precedente e certamente più melensa, avente per sfondo – e non solo sfondo. A ben vedere, anche la città è uno dei protagonisti – la scontata Venezia. Scontata, perché una storia del genere non può che essere ambientata a Venezia – o, al più a Roma o a Firenze – nell’immaginario di un regista straniero. La scelta, a mio giudizio, si dimostra banale proprio perché scontata: sarebbe stata ben più drammatica e commovente – e fors’anche verosimile – se fosse stata ambientata nella Milano di quegli anni, magari d’inverno, con la nebbia. [+]

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prof.claudio pedrazzini lunedì 13 settembre 2004
"breve incontro", dieci anni dopo Valutazione 3 stelle su cinque
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Quasi dieci anni dopo “Breve incontro”, rimasto nella nostra memoria più che per la storia in sé per l’ottimo commento musicale basato sulla “Rapsodia su un Tema di Paganini” di Sergeij Rachmaninov, David Lean propose “Summertime”, storia d’amore anche più scontata della precedente e certamente più melensa, avente per sfondo – e non solo sfondo. A ben vedere, anche la città è uno dei protagonisti – la scontata Venezia. Scontata, perché una storia del genere non può che essere ambientata a Venezia – o, al più a Roma o a Firenze – nell’immaginario di un regista straniero. La scelta, a mio giudizio, si dimostra banale proprio perché scontata: sarebbe stata ben più drammatica e commovente – e fors’anche verosimile – se fosse stata ambientata nella Milano di quegli anni, magari d’inverno, con la nebbia. [+]

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prof.claudio pedrazzini lunedì 13 settembre 2004
"breve incontro", dieci anni dopo Valutazione 3 stelle su cinque
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Quasi dieci anni dopo “Breve incontro”, rimasto nella nostra memoria più che per la storia in sé per l’ottimo commento musicale basato sulla “Rapsodia su un Tema di Paganini” di Sergeij Rachmaninov, David Lean propose “Summertime”, storia d’amore anche più scontata della precedente e certamente più melensa, avente per sfondo – e non solo sfondo. A ben vedere, anche la città è uno dei protagonisti – la scontata Venezia. Scontata, perché una storia del genere non può che essere ambientata a Venezia – o, al più a Roma o a Firenze – nell’immaginario di un regista straniero. La scelta, a mio giudizio, si dimostra banale proprio perché scontata: sarebbe stata ben più drammatica e commovente – e fors’anche verosimile – se fosse stata ambientata nella Milano di quegli anni, magari d’inverno, con la nebbia. [+]

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