Per colpa di uno scettro magico le quattro tartarughe e la loro amica April, vengono trasportate nel giappone feudale del 1600, e al loro posto a New York arrivano il figlio di un Lord giapponese e quattro guardie. La trama motlo esile di questo terzo capitolo è il problema maggiore, ma anche la regia non scherza per niente. L'unica nota positiva è la fotografia di David Gurfinkel, a cui no si giustificano alcuni trucchetti di fotografia, ma che al di fuori della loro inutilità nella storia, sono ben realizzati. La frase finale della recernsione del Morandini, vuole significare semplicemente, che i bambini "un po' scemi" ridono comunque, davantti a un film piutttosto mediocre. Da non prendere prò alla lettera!