craziebimboneticavaliersisto
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giovedì 5 luglio 2018
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guarda un pò qual'è il pubblico..., attore, che fi
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questo non comune film in salsa comicità, il caso, la
macchietta di ego e orgogliosità che prende
piede con quel modo di parlare e che scaturisce il riso,
tipo mario bros e quei baffettini da
video games dei suoi tempi, che assurdità e comicità,
soltanto nel sentirli parlare certi
personaggi, creando quel reddito tanto aspirato da
qualunque specie di artista e a
cui non ci si esula, senza trasferirsi a chilometri e chilometri
da casa per poi ostentare a modo
di fake news o alternativ dream, sogno, di vedere in tv il
barcone... di gente non a casa
o nel proprio paese, sarebbe un bel sogno di film,
peccato per quelle e quei trasferitisi a centinaia di km,
pensate poverino a purcarru, che qualche tempo prima del
noto protagonismo dell'attila ormai
dinosaurico e ancora seguito.
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questo non comune film in salsa comicità, il caso, la
macchietta di ego e orgogliosità che prende
piede con quel modo di parlare e che scaturisce il riso,
tipo mario bros e quei baffettini da
video games dei suoi tempi, che assurdità e comicità,
soltanto nel sentirli parlare certi
personaggi, creando quel reddito tanto aspirato da
qualunque specie di artista e a
cui non ci si esula, senza trasferirsi a chilometri e chilometri
da casa per poi ostentare a modo
di fake news o alternativ dream, sogno, di vedere in tv il
barcone... di gente non a casa
o nel proprio paese, sarebbe un bel sogno di film,
peccato per quelle e quei trasferitisi a centinaia di km,
pensate poverino a purcarru, che qualche tempo prima del
noto protagonismo dell'attila ormai
dinosaurico e ancora seguito... dalle genti, dire in tv, però a
quello...di attila, una di queste volte gli danno un ripasso che lo ricorderà,
cosa direbbe l'attila... attore, assurto e immemore.... purtroppo per
i rosiconi, nell'olimpo delle pietre miliari; è il piacimento per l'attore,
per quello che fa, se non vuole scaturire il sorriso in noi,
cosa vuole e cosa fa, e perchè vuole un clichè..., per cosa lo
pagano... si domandano taluni,
cambi mestiere e vada a fare
risse e farsi mal volere da un'altra parte,
in realtà ne ha fatti di km lontano
da casa sua, ne faccia ancora per levarsi
dalle scatole, sto e sono sempre al mio posto,
da spettatore e di pubblico, e per il mio divertimento, non
per il tuo a prendere... i soldi e a rompermi le scatole,
se pensi d'essere bravo con quel modo..., vai a fare il
boxeur... col resto di chi ti permette di
darti quelle ariette, devi dare divertimento, prendere soldi
e essere umile e attendere... se capita, che
qualcuno nel mondo circostante e in caso abbia qualcosa da dire,
tipo perchè col sorriso non applaudite, se non lo fanno,
sennò sembri paranoico, il classico caso di chi
aggredisce il pubblico, senza averti
detto niente, disperato ancora prima d'essere comico, hai
visto da qualche parte che ti abbiano trattato così?
o ti confondi con tal persone, ti risulta un senso?
ciò per dare un donde alla comicità che
niente comunica alla cultura a volte forse e che però
se di complemento, potrebbe essere utile, al divertimento.
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iltrequartista
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martedì 18 luglio 2017
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a come abatantuono
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Certamente siamo nel trash allo stato puro,ricco di forzata volgarità e dai toni diseducativi.
Tuttavia non si può certo nascondere che questa pellicola strappi più di una risata e sia portatrice sana di ironia e simpatia.
D'altronde voleva essere cinema di puro intrattenimento e nulla di più.
Con un budget limitato,senza effetti speciali e costumi presi da qualche magazzino con saldi al 90% ,comunque è rimasto impresso nella memoria collettiva,e mi sembra già un gran successo.
L'Abatantuono prima "maniera" è all'apice della forma fisica e della dialettica sgarbata,intorno a lui,tanti altri buoni attori italiani dalla stupidità contagiosa.
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Certamente siamo nel trash allo stato puro,ricco di forzata volgarità e dai toni diseducativi.
Tuttavia non si può certo nascondere che questa pellicola strappi più di una risata e sia portatrice sana di ironia e simpatia.
D'altronde voleva essere cinema di puro intrattenimento e nulla di più.
Con un budget limitato,senza effetti speciali e costumi presi da qualche magazzino con saldi al 90% ,comunque è rimasto impresso nella memoria collettiva,e mi sembra già un gran successo.
L'Abatantuono prima "maniera" è all'apice della forma fisica e della dialettica sgarbata,intorno a lui,tanti altri buoni attori italiani dalla stupidità contagiosa.
Silone,l'addio a chi lascia a questa terra,la filastocca alfabetica,la caccia ai cinghiali,le sfide interne per essere capo popolo ed oserei dire anche Rita Rusic fanno diecimila volte più "Cult" degli orribili cinepanettoni che siamo costretti a sorbirci da più di un decennio.
Chi asserisce il contario è pagato profumatamente da Vanzina,Boldi e De Sica,che rimangono i veri Barbari degli anni duemila.
Onore dunque a quesrti tamarri degli anni ottanta,guidati da questo Attila super cafone.
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aristoteles
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sabato 28 novembre 2015
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chi e lo re????
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È sicuramente un filmaccio di bassa qualità,un terribile racconto storico in chiave grottesca.
Abatantuono, al meglio della firma fisica,tuttavia a tratti incanta nel ruolo di Attila.
Un tamarro di alta qualità.
Alcune scene rimangono mitiche come l'incontro con il filosofo Silone .
L'improbabile lessico sfoggiato da Diego e la canzoncina sull'ultimo saluto per chi muore,rimangono quasi leggenda.
Super trash nei modi,nei costumi e nella sceneggiatura.
Un gruppo di idioti così sarà difficile rivederlo in futuro.
Vi saluto "Scpappari".
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great steven
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domenica 29 settembre 2013
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abatantuono veste il ruolo del condottiero unno.
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ATTILA, FLAGELLO DI DIO (IT, 1982) di CASTELLANO & PIPOLO con DIEGO ABATANTUONO – RITA RUSIC – MAURO DI FRANCESCO – FRANCESCO SALVI – FRANZ DI CIOCCIO – GIUSEPPE CASTELLANO – ARMANDO MARRA – ANGELO INFANTI – VINCENZO CROCITTI § Una truppa di legionari romani saccheggia il villaggio di re Ardarico mentre questi è a caccia con la sua combriccola di straccioni. Avendo saputo da una fattucchiera che ci sarà un barbaro che schiaccerà i romani e lascerà dietro di sé terra bruciata, cambia il suo nome in Attila e parte alla volta della capitale per compiere quello che crede il suo destino.
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ATTILA, FLAGELLO DI DIO (IT, 1982) di CASTELLANO & PIPOLO con DIEGO ABATANTUONO – RITA RUSIC – MAURO DI FRANCESCO – FRANCESCO SALVI – FRANZ DI CIOCCIO – GIUSEPPE CASTELLANO – ARMANDO MARRA – ANGELO INFANTI – VINCENZO CROCITTI § Una truppa di legionari romani saccheggia il villaggio di re Ardarico mentre questi è a caccia con la sua combriccola di straccioni. Avendo saputo da una fattucchiera che ci sarà un barbaro che schiaccerà i romani e lascerà dietro di sé terra bruciata, cambia il suo nome in Attila e parte alla volta della capitale per compiere quello che crede il suo destino. Abatantuono all'apice del suo periodo demenziale, conclusosi infelicemente con questo film che si rivelò un flop al botteghino, quando uscì. C'è chi lo identifica con una parodia o imitazione in chiave grottesca di Brancaleone alle crociate, che però fu girato con attori più bravi e talentuosi e quindi ebbe un successo decisamente maggiore. Eppure non manca di saporose scene comiche (la caccia al cinghiale iniziale, l'assalto alla roccaforte e la sbronza dei barbari vicino all'acquedotto), anche se molte appaiono strascicate e infiocchettate di una volgarità più o meno desiderata. Al giorno d'oggi viene considerato, con un grosso pizzico di esagerazione, un cult, e potrebbe anche esserlo se solo mancasse quel brutto gusto per il trash che lo rovina almeno per la metà. R. Rusic (qui al suo debutto) diventerà poi la moglie di Vittorio Cecchi Gori.
Grottesco; giudizio personale: 6 (sufficiente)
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ultimoboyscout
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venerdì 3 agosto 2012
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chi è lo re?
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Film che segna la fine dell'Abatantuono prima maniera. E nonostante non abbia nulla di veramente ottimo funziona come meglio non potrebbe. Nel suo genere demenziale all'amatriciana è quasi il meglio, nonostante le gag si trascinino senza particolare forza e tutto sia legato al filo del nonsense. Il film si fregia della presenza di numerosi caratteristi e attori comico-brillanti di buon livello e dei nudi generosi di Anna Kanakis e di Rita Rusic: la pellicola segna la fine della Rusic attrice per far iniziare quella di Rita Cecchi Gori. Il film racconta le gesta di Ardarico, capo dei barbari della tribù di Segrate che dopo essere stati derubati da una legione romana, decide di partire per Roma per saccheggiarla e devastarla.
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Film che segna la fine dell'Abatantuono prima maniera. E nonostante non abbia nulla di veramente ottimo funziona come meglio non potrebbe. Nel suo genere demenziale all'amatriciana è quasi il meglio, nonostante le gag si trascinino senza particolare forza e tutto sia legato al filo del nonsense. Il film si fregia della presenza di numerosi caratteristi e attori comico-brillanti di buon livello e dei nudi generosi di Anna Kanakis e di Rita Rusic: la pellicola segna la fine della Rusic attrice per far iniziare quella di Rita Cecchi Gori. Il film racconta le gesta di Ardarico, capo dei barbari della tribù di Segrate che dopo essere stati derubati da una legione romana, decide di partire per Roma per saccheggiarla e devastarla. Non prima di autoproclamarsi Attila. I veri guizzi, per un Abatantuono che qui è stato flagello di se stesso, sono le invenzioni e le deformazioni verbali del protagonista nella sua solita versione terrunciello in versione Brancaleone. Non c'è molto da dire se non che il film perde occasioni su occasioni per far ridere come si dovrebbe, non fa nulla e non ha nulla per farsi ricordare come si vorrebbe però funziona benissimo e nonostante sia stato un flop clamoroso nel 1982 oggi è un vero cult.
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lorenzomnt
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lunedì 5 luglio 2010
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non ci sono mezze misure
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Il primo film di Abatantuono degli anni '80 che ho visto.Indimenticabile. é il trash più puro che possa esistere!Non è il mio preferito tra quelli di Abatantuono;però è comunque bello.
«Attila:
A come atrocità,
Doppia T come terremoto e traggeddia,
I come ira d'iddio,
L come laco ti sancue
e A come adesso vengo lì e ti sfasc' le corna! »
Aahhhaahhah!!
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andreabarella
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lunedì 16 novembre 2009
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geniale
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certo è il genere comico che rispecchia la fantasia di quegli anni nulla ache vedere con il piattume umoristico degli anni 90 e 2000 con i vari vanzina e co.
abatantuono agli esordi si inventa un modo nuovo di far ridere, certo la trama in sè è semplice ma adatta allo scopo... far ridere e pensate non hanno nemmeno avuto bisogno di andare a miami o sul nilo...
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andreabarella
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lunedì 16 novembre 2009
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geniale
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certo è il genere comico che rispecchia la fantasia di quegli anni nulla ache vedere con il piattume umoristico degli anni 90 e 2000 con i vari vanzina e co.
abatantuono agli esordi si inventa un modo nuovo di far ridere, certo la trama in sè è semplice ma adatta allo scopo... far ridere e pensate non hanno nemmeno avuto bisogno di andare a miami o sul nilo...
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fabio
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sabato 17 gennaio 2009
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una stronzata colossale e indimenticabile!
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è tremendo, è veramente il peggio del trash! ma lasciatevi trascinare dal vostro cervello all'occorrenza disattivato e vi divertirete un mondo! film cult che in quanto tale va "al di là del bene e del male", o meglio, al di la della critica! da godere come ci si può godere una sbronza!
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picocco
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venerdì 7 settembre 2007
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o si odia o si ama
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Capolavoro del trash anni 80 non certo del cinema, alterna gag infantili a momenti esilaranti.
Tutto sulle spalle (mai così larghe) di Abatantuono che, saggiamente, decise in seguito di affrancarsi da un personaggio ormai consumato.
Due momenti su tutti : l'attraversamento del ponte (A come atrocità..) e la lezione del maestro.
Un finale tra i più demenziali e sconclusionati che abbia mai visto,parrebbe proprio inventato al momento.
Ma forse è proprio questa la forza del film: un'involontaria improvvisazione che supplisce ad una sceneggiatura oggettivamente povera.
Attila o si ama o si odia.
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