antonio
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lunedì 13 aprile 2020
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da vedere
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Un cast stellare (De Sica, Loren, Sordi, P. de Filippo, Valeri) per un film che propone al contempo scene esilaranti ma anche riflessioni molto amare. Un film molto utile per farsi un'idea su un mondo che stava cambiando e che si trovava diviso tra istanze conservatrici e altre propense al cambiamento della società.
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antonio
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mercoledì 20 febbraio 2019
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film stupendo, ben recitato
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film stupendo,ben recitato da uno stuolo di attori di tutto rispetto, una Franca Valeri grande che primeggia su tutti, mi permetto di aggiungere,che questo e' un film anche molto commovente (nella scene finali) che apre un sipario su una Roma semplice che si e' persa e che vive e ritorna a vivere, grazie a questo film, nei ricordi offuscati di chi ha vissuto quel periodo di una Roma che non c'e' piu'.
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egitto
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lunedì 6 luglio 2009
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noiosino
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non mi ha divertito questo film, nonostante grandi attori...solo una scena con sordi ladro di macchine...se cercate divertimento non è il film giusto da vedere...non sono molto d'accordo con gli altri commenti( ripeto anche se ci sono dei mostri sacri del cinema italiano)..film un po amaro...un po dolce ( la valeri in una parte ingrata rispetto alla loren, in contrapposizione, chiaramente)..e gli altri come sordi e de sica che si arrangiano...in maniere poco...leali...
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francone
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lunedì 30 marzo 2009
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forse la migliore commedia all'italiana anni '50
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Interpreti eccezionali, dai protagonisti ai comprimari: ecco cosa significa fare il caratterista con preparazione e classe!
Ottimi i vari Sordi, Valeri, De Filippo; uno splendido De Sica e una Loren giovanissima ma già brava.
Sceneggiatura spumeggiante con ottime trovate (c'è il meglio degli sceneggiatori italiani di tutti i tempi).
Insomma, nulla a che vedere con le insulse e noiose commediucole dilettantistiche italiane di oggi; dilettanti allo sbaraglio ("autori" e "attori").
Meglio aspettare i passaggi in tv di certi capolavori, o acquistarne i DVD, che andare a vedere certe "minchiate" al cinema!
Meditate gente, meditate; e poi potreste risparmiare anche i tanti, esagerati "euri" per popcorn e cocacole varie (che, oltretutto, fanno pure male :)).
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ziogiafo
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martedì 4 novembre 2008
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una bella commedia da rivedere…
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ziogiafo – Il Segno di Venere – Italia, 1955 - Questo film è un piccolo spaccato di vita quotidiana di quel mondo apparentemente superficiale ma affascinante, metà anni 50 dove i personaggi si muovono con discrezione nelle loro modeste attività artigianali, con l’eterno problema di come sbarcare il lunario alla “meno peggio”, che risolvono con qualsiasi tipo di espediente non abbandonando mai il sogno di una vita migliore. Una bella commedia che tocca i sentimenti non priva di umorismo, a volte amaro ma pieno di significato, un panorama di vita semplice raccolto in un chiaroscuro d’autore dal grande Dino Risi, dove tanti piccoli personaggi si muovono con originalità ed eleganza. Al centro della storia una Franca Valeri strepitosa, nei panni di Cesira una dattilografa dall’animo sensibile, in continuo conflitto con se stessa e con la cugina più bella, Agnese (Sophia Loren) che le rovina “la piazza” facendo fallire le sue faticose conquiste.
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ziogiafo – Il Segno di Venere – Italia, 1955 - Questo film è un piccolo spaccato di vita quotidiana di quel mondo apparentemente superficiale ma affascinante, metà anni 50 dove i personaggi si muovono con discrezione nelle loro modeste attività artigianali, con l’eterno problema di come sbarcare il lunario alla “meno peggio”, che risolvono con qualsiasi tipo di espediente non abbandonando mai il sogno di una vita migliore. Una bella commedia che tocca i sentimenti non priva di umorismo, a volte amaro ma pieno di significato, un panorama di vita semplice raccolto in un chiaroscuro d’autore dal grande Dino Risi, dove tanti piccoli personaggi si muovono con originalità ed eleganza. Al centro della storia una Franca Valeri strepitosa, nei panni di Cesira una dattilografa dall’animo sensibile, in continuo conflitto con se stessa e con la cugina più bella, Agnese (Sophia Loren) che le rovina “la piazza” facendo fallire le sue faticose conquiste. Cesira, passerà purtroppo da una delusione all’altra ma non smetterà mai di rincorrere il suo sogno d’amore, anche dopo una parentesi affettiva e poetica con un gentiluomo attempato: Alessio Spano (Vittorio De Sica), un uomo dal fascino particolare che entra in perfetta sintonia con il suo mondo, ma purtroppo anche lui per questioni “pratiche” preferirà un’altra donna. Intorno a Cesira ruotano altri personaggi fondamentali come la severa zia (la grande Tina Pica), Mario il fotografo, amico fraterno e probabile fidanzato (Peppino De Filippo) e infine l’ambiguo Romolo Proietti (Alberto Sordi) e il bello Ignazio (Raf Vallone). Grandi attori per semplici ruoli… in questo delizioso album di vita italiana ancora umile. “Il segno di Venere” rimane un film memorabile, ambientato in una Roma non ancora alla moda, ma che da lì a pochi anni dopo sarà protagonista della “dolce vita”… e invasa dal «boom economico» italiano.
Una bella commedia da rivedere… cordialmente, ziogiafo
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[+] un bel film d'autore
(di martina)
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filly 82
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martedì 20 maggio 2008
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cast stupendo
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Film ottimo,attori sopra le righe un cast davvero eccezzionale,racchiude dei grandi attori del cinema italiano. Bravissima Tina pica come sempre in tutti i suoi film ,ottima la scena del barcone quando Cesira ( Franca valeri ) stava per cadere di sotto per vedere dalla finestra un suo coinquilino di cui aveva un flirt che stava per sposarsi.inizio gradevole bel film davvero
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clia
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giovedì 30 agosto 2007
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la solita storia...
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Un film d' altri tempi, ma comunque sempre attuale!! La bella che non riesce a farsi rispettare perchè appunto bella e l' intelligente ed emancipata che non riesce a maritarsi perchè in società, ora come allora, quel che conta, purtroppo,, è l apparenza!!
Bravi tuuti gli attori del cast, magistrale le regia di Risi. Rispecchia appieno il post-dopoguerra italiano!
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paolo
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martedì 3 ottobre 2006
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un piccolo gioiello meritevole di riscoperta
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Stupito delle poche, striminzite parole da voi dedicate a "Il segno di Venere", raccomando a chi ancora non lo conoscesse di non lascarselo sfuggire. Tenero ritratto d'un mondo piccolo borghese anni 50 -girato fra un viale Libia ancora in costruzione e una patetica "Casa del Passeggero" ancora in attività- il film
racconta modeste aspirazioni e brevi gioie d'una serie di figurette memorabili, davvero tipiche di tutta un'epoca, e lo fa con un garbo, un'acutezza, un'auto-ironia davvero esemplari. Al centro la dattilografa scipita ma sognatrice (una Franca Valeri già al top delle sue capacità di ritrattista caustico-ironica), affiancata dal fotografo di scarse qualità (un Peppino De filippo inimitabile) e
dal maneggione infingardo (un Alberto Sordi giovane ma già grandissimo).
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Stupito delle poche, striminzite parole da voi dedicate a "Il segno di Venere", raccomando a chi ancora non lo conoscesse di non lascarselo sfuggire. Tenero ritratto d'un mondo piccolo borghese anni 50 -girato fra un viale Libia ancora in costruzione e una patetica "Casa del Passeggero" ancora in attività- il film
racconta modeste aspirazioni e brevi gioie d'una serie di figurette memorabili, davvero tipiche di tutta un'epoca, e lo fa con un garbo, un'acutezza, un'auto-ironia davvero esemplari. Al centro la dattilografa scipita ma sognatrice (una Franca Valeri già al top delle sue capacità di ritrattista caustico-ironica), affiancata dal fotografo di scarse qualità (un Peppino De filippo inimitabile) e
dal maneggione infingardo (un Alberto Sordi giovane ma già grandissimo). Senza contare caratteristi del genere che, è proprio il caso di dirlo, non si trova più, come Tina Pica o Virgilio Riento, e -dieci spanne sopra tutti gli altri- un Vittorio De Sica addirittura gigantesco: fatuo, azzimato, cialtrone. In una parola: irresistibile.
Pe chi ancora ricorda qel mondo, quelle figure, oggi quasi scomparse, ma anche per chi se ne sente semplicemente attratto, l'occasione di scoprire un autentico, piccolo gioiello del nostro cinema.
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