dandy
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martedì 13 febbraio 2024
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"posso venire con voi?"
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Dal racconto breve "Second Variety" di Philip K Dick,un buon b-movie anni '90 a tema post-apocalittico che a dispetto dei limiti produttivi sa creare un'atmosfera cupa e desolante anche grazie all'abilità nello sfruttare le uniche due locations a disposizione(una fabbrica dismessa e una cava).Una visione decisamente nera del futuro con l'umanità soggiogata dalla tecnologia(fonte di inquietanti risvolti infantili) e anche laddove l'amore può valicare certi confini il destino non concede speranze.Qualche eco non spiacevole da "Blade Runner"(inevitabile vista la fonte?)e citazioni shakespeariane nei dialoghi.Meno riuscito di altri film del periodo tipo "Hardware",ma ancora oggi abbastanza piacevole per i fan.
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Dal racconto breve "Second Variety" di Philip K Dick,un buon b-movie anni '90 a tema post-apocalittico che a dispetto dei limiti produttivi sa creare un'atmosfera cupa e desolante anche grazie all'abilità nello sfruttare le uniche due locations a disposizione(una fabbrica dismessa e una cava).Una visione decisamente nera del futuro con l'umanità soggiogata dalla tecnologia(fonte di inquietanti risvolti infantili) e anche laddove l'amore può valicare certi confini il destino non concede speranze.Qualche eco non spiacevole da "Blade Runner"(inevitabile vista la fonte?)e citazioni shakespeariane nei dialoghi.Meno riuscito di altri film del periodo tipo "Hardware",ma ancora oggi abbastanza piacevole per i fan.La sceneggiatura di Dan O'Bannon risaliva a ninzio anni'80.Girato in Canada.Scarso successo di pubblico.Un sequel nel 2009.
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movieman
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lunedì 29 giugno 2020
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intelligenze artificiali assassine
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Le intelligenze artificiali, nell’ambito della narrazione fantascientifica cinematografica e letteraria, vengono sempre connotate da una certa dose di ambiguità: rappresentano, sia pure con mille varianti, entità imprevedibili che potrebbero acquisire una loro autonomia e sfuggire, qualche volta nel bene e molto più spesso nel male, al controllo dei loro creatori, cioè gli uomini.
“Screamers” non fa eccezione: le creature meccaniche al centro di questo film sono ribelli e letali, sono capaci di fare veri e propri bagni di sangue, lanciano urla stordenti (il lavoro sugli effetti sonori è ottimo), usano una psicologia sottile per cogliere il nemico di sorpresa, sanno costruire altri loro simili e, come se non bastasse, hanno pure imparato a mimetizzarsi fra gli esseri umani.
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Le intelligenze artificiali, nell’ambito della narrazione fantascientifica cinematografica e letteraria, vengono sempre connotate da una certa dose di ambiguità: rappresentano, sia pure con mille varianti, entità imprevedibili che potrebbero acquisire una loro autonomia e sfuggire, qualche volta nel bene e molto più spesso nel male, al controllo dei loro creatori, cioè gli uomini.
“Screamers” non fa eccezione: le creature meccaniche al centro di questo film sono ribelli e letali, sono capaci di fare veri e propri bagni di sangue, lanciano urla stordenti (il lavoro sugli effetti sonori è ottimo), usano una psicologia sottile per cogliere il nemico di sorpresa, sanno costruire altri loro simili e, come se non bastasse, hanno pure imparato a mimetizzarsi fra gli esseri umani. Insomma, non sono proprio una compagnia raccomandabile, ma (in compenso) con loro non ci si annoia. La storia si svolge nel futuro, in piena colonizzazione spaziale. Due fazioni nemiche si contendono un pianeta, Sirius 6B. Il pianeta è stato ormai reso (quasi) invivibile da una guerra atomica scatenata dalle suddette fazioni, decise a contendersi una preziosa sostanza minerale presente su di esso. Per vincere la guerra, una delle due fazioni ha costruito gli screamers, robot veloci e muniti pure di lame. Sul pianeta, al comando di uno sparuto gruppo di militari, c’è il comandante Hendricksson. Un giorno i soldati ricevono un messaggio: le due fazioni hanno raggiunto un accordo e c’è da confermare il trattato di pace con gli ex-nemici. Tuttavia, qualcosa non quadra: poco dopo, un velivolo nemico precipita proprio accanto alla base. Dopo aver salvato l’unico superstite, il soldato Jackson, da un attacco degli screamers, Hendricksson e i suoi uomini scoprono che il mezzo trasporta una testata nucleare: la guerra non è, quindi, finita ed il messaggio sembra essere un inganno. Nonostante tutto, Hendricksson è stufo della guerra e, deciso a negoziare ugualmente la pace, si avvia verso la base nemica portandosi dietro Jackson. Una volta giunti a destinazione, i due fanno una preoccupante scoperta: i superstiti nella base (nella quale i robot hanno fatto una vera e propria strage) li informano che gli screamers hanno imparato a nascondersi sotto sembianze umane e, di conseguenza, non ci si può fidare di nessuno.
Metto le mani avanti: “Screamers” è un poco al di sotto di due capolavori come “Blade runner” (con il quale condivide la fonte di origine, lo scrittore Philip Kindred Dick) e “La cosa” (a cui è accomunato, fatte le debite differenze, da un’atmosfera paranoica fondata sul sospetto che l’altro possa essere, sotto le apparenze umane, il nemico) , ma ciò non gli impedisce di essere un intelligente e notevole incubo fantascientifico. Anzi, l’artigiano Christian Duguay e lo staff che lo aiutò, realizzarono, nell’ormai remoto 1995, un film sottovalutato (molto, perfino troppo), realizzato con una certa eleganza visiva (la fotografia è suggestiva) e dove non mancano momenti inquietanti capaci, ancora oggi, di suscitare qualche brivido (gli screamers usano la pietà, non vi racconto con quali metodi, per adescare le proprie vittime ed è questa l’idea più inquietante). Sotto le sembianze di un puro film di intrattenimento, la pellicola è un’opera degna della fantascienza più matura: la visione del futuro che offre è, forse, eccessivamente pessimista, ma è anche piuttosto credibile (guerre, colonialismo e armi di distruzioni di massa sempre più pericolose continueranno ad esistere anche nel futuro) e problematica (che cosa potrebbe succedere se le intelligenze artificiali si umanizzassero?). Ovviamente, non basta un complesso discorso di fondo per fare un bel film: ci vuole anche professionalità , per realizzare un lungometraggio che sia almeno notevole e, quindi, divertente. Questo film lo è: riesce a sfruttare bene gli interni (è notevole il lavoro scenografico nella rappresentazione della base nemica, labirintica al punto giusto) e gli esterni (belli i “campi lunghi”), gli attori fanno il loro dovere e le musiche di Normand Corbeil non sono affatto male (drammatiche, ritmate e perfino angoscianti, dove la storia lo richiede, al punto giusto). Una segnalazione a parte meritano gli effetti speciali che, questa volta, sono pochi ma necessari (qui sono gli effetti al servizio della storia e non viceversa, come troppo spesso avviene) e anche piuttosto efficaci, considerando il basso budget. La sceneggiatura presenta qualche passaggio che, di primo acchito, potrebbe sembrare contraddittorio: invece bisogna rivederlo più volte per capire quanto il “piano” di queste intelligenze robotiche è logico (dato il fine bellicoso). Infine “Screamers” non difetta di colpi di scena, non gli manca la fantasia e nemmeno il ritmo, perché alterna sapientemente scene d’azione ad altre in cui i tempi morti sono carichi di ottima tensione. Allo spettatore (se poi piace oppure no, dipende dai gusti personali) non resta altro che accogliere l’invito a partire con l’astronave dell’immaginazione per atterrare sul pianeta Sirius 6B e godersi un solidissimo b-movie fantascientifico molto più inquietante, intelligente e divertente di tanti altri esponenti più acclamati di questo genere.
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natoacittè
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domenica 20 marzo 2016
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citan(d)o... che divertimento.
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sembrava un film dal titolo così così
e invece si è rivelato un ottimo film di fantascienza, degli
specie di bambolotti con un tot di rotellle non a posto sembrano
voler invadere la normale appartenenza dell'essere
umano, probabile abbiano sviluppato una
loro teoria errabonda, schivare di essere eletti, impopolare? però,
incandidabile? sulla base di che? gli esseri umani così
sembrano senza parole..., ma va? insindacati e di sinistre opere,
per il quale bene non si sa, sembrano essersi messi
da qualche parte per non
vedersi... felpati e di gran divertimento forse e comunque
impadronitisi di alcune strutture si riproducono a caso
con regole loro, altresì ponendosi delle domande del
tipo, possiamo pappare qualche patrimonio? no grazie
e che direste voi? ma altrettanto ci si augura mi pare ovvio,
reperirsi ove s'erano disbucati, il confronto è assurdo,
dopo che i sospetti riversatisi ovunque e a chiunque, fantasmi
cibernetici che innalzandosi a livelli troppo alti per le
loro possibilità con teoremi e un comunicamento
se non insensato non comprensibile, adducendo rituali
sottoposti del tipo, domandare con farsabilanti ripetitivi rituali
se possano seguirli, gli umani preoccupati di
tali marchingegni la cui simpatia equivale a non
presentare il quorum di rotelle a posto congruo
per tutte le cose che fanno, ritrovano il sistema classico
per rispedirli alla loro funzione, con ottimi propositi
comprendendo tramite il modesto ricercare, indagando.
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sembrava un film dal titolo così così
e invece si è rivelato un ottimo film di fantascienza, degli
specie di bambolotti con un tot di rotellle non a posto sembrano
voler invadere la normale appartenenza dell'essere
umano, probabile abbiano sviluppato una
loro teoria errabonda, schivare di essere eletti, impopolare? però,
incandidabile? sulla base di che? gli esseri umani così
sembrano senza parole..., ma va? insindacati e di sinistre opere,
per il quale bene non si sa, sembrano essersi messi
da qualche parte per non
vedersi... felpati e di gran divertimento forse e comunque
impadronitisi di alcune strutture si riproducono a caso
con regole loro, altresì ponendosi delle domande del
tipo, possiamo pappare qualche patrimonio? no grazie
e che direste voi? ma altrettanto ci si augura mi pare ovvio,
reperirsi ove s'erano disbucati, il confronto è assurdo,
dopo che i sospetti riversatisi ovunque e a chiunque, fantasmi
cibernetici che innalzandosi a livelli troppo alti per le
loro possibilità con teoremi e un comunicamento
se non insensato non comprensibile, adducendo rituali
sottoposti del tipo, domandare con farsabilanti ripetitivi rituali
se possano seguirli, gli umani preoccupati di
tali marchingegni la cui simpatia equivale a non
presentare il quorum di rotelle a posto congruo
per tutte le cose che fanno, ritrovano il sistema classico
per rispedirli alla loro funzione, con ottimi propositi
comprendendo tramite il modesto ricercare, indagando...,
chiedendosi se poeti e scrittori in erba tanto per cominciare
debbano avere una realtà corrispondente alle
fandonie di tali cibernetici pretenziosi a
rotelle..., o se si siano scelti loro... le
risposte, i cibernetici, alle quali saranno date quelle umane,
comprensive forse del tradimento e divisioni altrui, e di quel
che hanno visto e voluto farci vedere, storia complessa a dir
poco se non per chiunque con linee fantascientifiche in più,
e per poi così poter svolgere quel compito
evidente per il quale gli esseri umani sono altresì
conosciuti e concepitti, ricordando batman, non importa chi
sono... quanto quello che faccio, hi hi, ricordano? anche
se forse superman è meglio e silverserf ancorpiù, ottimo film,
forse non il top della fantascienza di quel che holliwood è capace.
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paride86
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martedì 16 ottobre 2012
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buon intrattenimento
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Un'idea interessante sviluppata in modo più che sufficiente, mescolando bene fantascienza e azione.
Il filone sentimentale, invece, è del tutto fuori luogo, oltre che prevedibile e mal sviluppato.
Il lettore cd usato da uno dei protagonisti mi ha fatto davvero sorridere: il futuro che immaginavano nel '95 era molto sottovalutato!
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nick castle
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mercoledì 13 aprile 2011
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buon film di fantascienza...
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Screamers, esempio lampante che per fare un buon film di fantascienza non è necessario avere i mezzi e sopratutto i soldi di James Cameron. infatti, con un modestissimo e dignitoso budget, preservando persino un po' di amore cinematografico, Christian Duguay, regista dall'indubbio potenziale, che sa ciò che fa, quà anche operatore di macchina, da una già più che discreta sceneggiatura a quattro mani di Dan O'Bannon e Miguel Tejada-Flores, cava fuori un ambientazione desolata perfetta e delle buone interpretazioni, Peter Weller innanzitutto. Il resto lo fanno i contributi tecnici, primi fra tutti gli effetti speciali di stampo tipicamente artigianale, con qualche effetto digitale quà e là, ove strettamente necessario, negli altri casi si ricorre a trucco speciale, animatronics e persino alla stop motion per l'animazione degli screamers, il che gli dà un certo sapore vecchio stile ma di assoluta efficacia.
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Screamers, esempio lampante che per fare un buon film di fantascienza non è necessario avere i mezzi e sopratutto i soldi di James Cameron. infatti, con un modestissimo e dignitoso budget, preservando persino un po' di amore cinematografico, Christian Duguay, regista dall'indubbio potenziale, che sa ciò che fa, quà anche operatore di macchina, da una già più che discreta sceneggiatura a quattro mani di Dan O'Bannon e Miguel Tejada-Flores, cava fuori un ambientazione desolata perfetta e delle buone interpretazioni, Peter Weller innanzitutto. Il resto lo fanno i contributi tecnici, primi fra tutti gli effetti speciali di stampo tipicamente artigianale, con qualche effetto digitale quà e là, ove strettamente necessario, negli altri casi si ricorre a trucco speciale, animatronics e persino alla stop motion per l'animazione degli screamers, il che gli dà un certo sapore vecchio stile ma di assoluta efficacia. Notevoli anche le musiche di Normand Corbeil, strazianti e perfettamente in linea con lo stato d'animo della pellicola. Tra tutto ciò, il vecchio Christian si sforza ancora e ci mette anche una buona caratterizzazione dei personaggi, primo fra tutti Hendricksson, ufficiale oramai stanco e disilluso, rassegnato alla solitudine, la solitudine di un uomo che non ha più niente e che capisce solo ora di aver combattuto battaglie e guerre, sbagliate fin dal principio e che probabilmente non ha mai avuto niente, rinchiuso in quelle quattro mura della sua base, ad ammirare pecunie antiche al monocolo, ascoltanto il Don Giovanni di Mozart... Lo consiglio molto a chiunque abbia voglia di passare 97 minuti con un buon film come oramai non se ne fanno più. Nel 2009 è ucito un seguito, "Screamers 2: L'evoluzione", un vero seguito intendo, non seguito solo di nome e numero seguente.
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fabian t.
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martedì 21 settembre 2010
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fedele alle atmosfere dickiane
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Girato senza troppe pretese, con dialoghi "pulp" diretti ed efficaci, il film procede dignitosamente rispettando una trama interessante e ben congegnata. Gli attori si calano abbastanza bene nella parte e benché all'inizio il tutto possa apparire un B movie di fantascienza, è in realtà un prodotto più che buono, scevro da tutto ciò che è marketing e spettacolarizzazione. Almeno tre i punti forti di "Screamers" (oltre alla sceneggiatura): la fedele riproduzione dell'atmosfera originale del racconto di Philip K. Dick ("Modello Due"), l'adeguata recitazione del protagonista, l'intelligente finale. Unico punto debole è forse il risentire, nella produzione, degli anni in cui fu girato.
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Girato senza troppe pretese, con dialoghi "pulp" diretti ed efficaci, il film procede dignitosamente rispettando una trama interessante e ben congegnata. Gli attori si calano abbastanza bene nella parte e benché all'inizio il tutto possa apparire un B movie di fantascienza, è in realtà un prodotto più che buono, scevro da tutto ciò che è marketing e spettacolarizzazione. Almeno tre i punti forti di "Screamers" (oltre alla sceneggiatura): la fedele riproduzione dell'atmosfera originale del racconto di Philip K. Dick ("Modello Due"), l'adeguata recitazione del protagonista, l'intelligente finale. Unico punto debole è forse il risentire, nella produzione, degli anni in cui fu girato. In definitiva però risulta molto più ben fatto di altri film sul genere come "Supernova" o "Lost in space" i quali eccellono in effetti speciali ma falliscono alla grande in sceneggiatura e credibilità. Consigliato dunque a tutti gli appassionati di fantascienza.
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lotty97
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mercoledì 17 dicembre 2008
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ciaoooo!!!!
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io pensavo che il film "scremers urla dallo spazio" avesse a ke fare con scream 1 o 2 o 3 (perkè io ne sono appasionata)ma invecie è sol un film di fantascenza!!!
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maclane
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sabato 14 giugno 2008
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finalmente un bel fanta b-movie
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Tratto da un racconto di Philip K.Dick un film di fantascienza low-budget, suggestivo e intrigante. Molto bravo Peter Weller, se la cavano egregiamente anche gli altri attori.
Chissà cosa ne avrebbe tirato fuori un regista come Carpenter.
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