dandy
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sabato 7 novembre 2015
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semo governati da lì 'pazzi!
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Non una parodia,bensì una rivisitazione"abbassata" della storia come un sonetto di Pascarella.Un film di stampo teatrale,con un cast in forma e una visione della storia antica che guarda a quella contemporanea,scettica,decadente,insolente.Se all'epoca certe battute suonavano ovvie("Er più pulito c'ha la rogna"),oggi l'insieme risulta tristemente profetico,così come lo spirito rassegnato di fondo e l'immagine di una politica indifferente e spregevole,incarnata da Catone(un sublime Gassman).Un pò statico,con qualche passabile anacronismo,ma azzeccato nella scelta(involontaria?)di ambientare il tutto tra le rovine antiche(Villa Adriana,Paestum,ecc.
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Non una parodia,bensì una rivisitazione"abbassata" della storia come un sonetto di Pascarella.Un film di stampo teatrale,con un cast in forma e una visione della storia antica che guarda a quella contemporanea,scettica,decadente,insolente.Se all'epoca certe battute suonavano ovvie("Er più pulito c'ha la rogna"),oggi l'insieme risulta tristemente profetico,così come lo spirito rassegnato di fondo e l'immagine di una politica indifferente e spregevole,incarnata da Catone(un sublime Gassman).Un pò statico,con qualche passabile anacronismo,ma azzeccato nella scelta(involontaria?)di ambientare il tutto tra le rovine antiche(Villa Adriana,Paestum,ecc...),rendendo così più incisiva la "decadenza" dell'Impero.Non banale l'uso del romanesco al posto dell'italiano,divertente senza inutili volgarità com'era facile aspettarsi(anche se Strode doppiato da Renzo Montagnani è discutibile).Turi Ferro è un godibile Giove meno divino che mai.Per la prima ad ultima volta recita a fianco di Marcello Mastroianni(con pelata alla Lino Banfi)suo fratello Ruggero,noto montatore.Il critico Morando Morandini sconsigliò pubblicamente la visione del film e si beccò(giustamente)una querela dalla produzione.
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titone
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giovedì 12 dicembre 2013
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la repubblica è salva...
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Film che definire attuale è dire poco.Bellissimo,con attori di un altro livello.
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maurizio frizziero
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venerdì 5 agosto 2011
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quando gli attori erano attori e...
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... gli sceneggiatori facevano bene il loro lavoro! I due colossi non snobbano un fim minore e non fanno altro che confermarsi grandi affrontando questo film con evidente senso dell'humour. I dialoghi intelligenti arricchiscono il film rendendo questa storia minima affascinante e piena di elementi di costante attualità.
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andrea s.
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domenica 6 dicembre 2009
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il passato per capire il presente
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Quando si parla di Luigi Magni, si parla indubbiamente di un maestro del cinema, un grande sceneggiatore prima che grande regista. Scipione è uno dei suoi miglior film, senza dimenticare capolavori quali Nell’anno del Signore e In nome del papa re che hanno avuto come protagonista un immenso Nino Manfredi, certamente l’attore più ricercato dal regista romano. La capacità di Magni è quella di prendere la storia ed utilizzarla per spiegare brillantemente il presente. La storia infatti, racconta quasi sempre, purtroppo, episodi di violenza e di soprusi. Essa quindi si presta bene per mettere in evidenza la genealogia del potere, un potere coercitivo, subdolo ed infimo che viene sempre dall’alto (sia lo Stato, la Chiesa o altra istituzione), pronto a mutare in base ai cambiamenti sociali e politici pur di mantenere viva la sua influenza sul “popolo fregnone”.
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Quando si parla di Luigi Magni, si parla indubbiamente di un maestro del cinema, un grande sceneggiatore prima che grande regista. Scipione è uno dei suoi miglior film, senza dimenticare capolavori quali Nell’anno del Signore e In nome del papa re che hanno avuto come protagonista un immenso Nino Manfredi, certamente l’attore più ricercato dal regista romano. La capacità di Magni è quella di prendere la storia ed utilizzarla per spiegare brillantemente il presente. La storia infatti, racconta quasi sempre, purtroppo, episodi di violenza e di soprusi. Essa quindi si presta bene per mettere in evidenza la genealogia del potere, un potere coercitivo, subdolo ed infimo che viene sempre dall’alto (sia lo Stato, la Chiesa o altra istituzione), pronto a mutare in base ai cambiamenti sociali e politici pur di mantenere viva la sua influenza sul “popolo fregnone”.
In questo film in dialetto romano, Scipione l’Africano (Marcello Mastroianni) e suo fratello Scipione l’Asiatico (il fratello di Matroianni, Ruggero) vengono accusati dal censore Catone (Vittorio Gassman) di essersi intascati cinquecento talenti, tributo versato dal re Antioco all’erario romano. Sulla figura mitica dell’Africano, dunque, piove un’accusa infamante e lui, l’eroe che ha vinto Annibale a Zama salvando Roma dal nemico più pericoloso della sua storia, è pronto a difendere il suo nome e la sua leggenda con tutte le forze. Catone, che lo “perseguita”, appare ambiguo: la sua è semplicemente la volontà di un uomo che difende la repubblica da qualsiasi abuso di potere (<< demo da esse tutti uguali >>), o è invidia per un personaggio straordinario, pieno di gloria ed irreprensibile come Scipione? Fatto sta che alla fine la moglie di Scipione (Silvana Mangano) apre gli occhi al marito e gli fa capire che non può più sopportare di vivere accanto ad un uomo che non sbaglia mai, tanto perfetto da non sembrare neanche umano. A questo punto il generale comprende, e comprende anche la battaglia intrapresa da Catone, tanto che decide di macchiare il suo onore accusandosi non solo di aver rubato il denaro (intascato in realtà dal fratello), ma anche di tanti altri reati (tutti inventati). Alla fine Catone ed il senato, di fronte all’ “umanità” ed alle debolezze di quest’ultimo, decidono di essere clementi e di perdonarlo, come a dire: gli altri preferiscono sempre pareggiare le proprie colpe e le proprie meschinità con quelle del prossimo, soprattutto se questi è un uomo di indiscussa statura morale.
Il film è scritto benissimo, con dialoghi sempre vivi e stimolanti che inducono alla riflessione (come spesso succede nei film di Magni), e con un cast di assoluto livello.
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gian franco
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venerdì 2 gennaio 2009
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repetita iuvant
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Film stupendo in se stesso ma perchè ha sostituito le cavolate natalizie di Sky e della RaiTv. Attori scomparsi e difficilmente sostituibili da una modernità di attori frivola e vuota di ogni sentimento. Grandi Gassmsn, Mastroianni, la Mangano con la sua bellezza insuperabile: Trama comica fin che si vuole ma anteposta di oltre trent'anni alla politica d'oggi. Pur nella rimembranza storica dell'accaduto i dialoghi, le sceneggiature rispecchiano fedelmente quanto oggi accade nella politica italiana e ciò è deprecabile perchè il film non è stato d'insegnamento al ladrocinio politico moderno.
Ottimo, perchè comprensibile, il vernacolo romanesco: differente dall'atuale usato nei film "Romanzo criminale" impossibile poterlo seguire causa un cattivo doppiaggio e un dialetto stringato vietato ai non romani.
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Film stupendo in se stesso ma perchè ha sostituito le cavolate natalizie di Sky e della RaiTv. Attori scomparsi e difficilmente sostituibili da una modernità di attori frivola e vuota di ogni sentimento. Grandi Gassmsn, Mastroianni, la Mangano con la sua bellezza insuperabile: Trama comica fin che si vuole ma anteposta di oltre trent'anni alla politica d'oggi. Pur nella rimembranza storica dell'accaduto i dialoghi, le sceneggiature rispecchiano fedelmente quanto oggi accade nella politica italiana e ciò è deprecabile perchè il film non è stato d'insegnamento al ladrocinio politico moderno.
Ottimo, perchè comprensibile, il vernacolo romanesco: differente dall'atuale usato nei film "Romanzo criminale" impossibile poterlo seguire causa un cattivo doppiaggio e un dialetto stringato vietato ai non romani.
Il film "Scipione...." mi ha rappacificato col cinema italiano dopo le cavolate di De Sica, Boldi e %:
Saluti. Gianni
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marcomogetta
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giovedì 1 gennaio 2009
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attuale
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Penso che il giudizio del sito sia molto ingiusto. Secondo me questa pellicola è elegante e raffinata, con alcune sequenze girate con grande cura, come la cavalcata di Mastroianni insieme ai cavalieri africani.
Attualissima la questione "il più pulito c'ha la rogna", un vero manifesto nel tempo della cosiddetta "questione morale". Più che verbosi, i dialoghi sono secondo me aulici e adeguati alla scena e agli splendidi interpreti.
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valter
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venerdì 16 maggio 2008
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capolavori nascosti
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la prova evidente che i capolavori spariscono quando sono troppo intelligenti........
parlare di fagioli e pommidoro significa che in molti hanno visto del film solo le figure ma non capito il senso, che poi basterebe pensare a luigi magni , il suo pensiero storico e' sempre chiaro.
possiedo una vecchia casseta registrata,,,male,, che si puo' fare x avere il dvd??
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c&c
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domenica 18 novembre 2007
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capolovoro
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film capolavoro, summa della filosofia dei romani (attuali e passati) sulla vita
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joseph
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sabato 3 novembre 2007
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fagioli e pomidoro prima di cristoforo colombo
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Mi piacerebbe tanto sapere come mai Magni faccia mangiare fagioli agli schiavi di Scipione e confezionare la passata di pomodoro ad Emilia?
[+] i fagioli esistevano fra i romani...
(di si che cazzo)
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damadomu
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martedì 27 febbraio 2007
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la salsa nell'antica roma ?
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Emilia, moglie di Publio Cornelio Scipione ("detto anche l'Africano"), nella sua casa fuori Roma, dove si e` rifugiata in attesa del divorzio con la figlia ed il fratello, fa la salsa... con i pomodori che arriveranno in Europa oltre mille e cinquecento anni piu` tardi... bell'errore, direi.
[+] hai ragione.
(di gandalfilbianco)
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(di sergio)
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