samanta
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domenica 21 febbraio 2021
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la tempesta in arrivo ...
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Sangue sulla luna significa tempesta ed è quello che succede in una località del West in questo film del 1948, in originale in b/n e poi colorizzato (abbastanza bene) nella versione DVD.
Tate Riling (Robert Preston noto caratterista: Beau geste, Giubbe rosse, Victoria, Il buio oltre le scale) incontro l'amico Jim Garry (Robert Mitchum) pistolero e cowboy errante ma uomo onesto, gli propone di proteggere i piccoli allevatori e agricoltori da un grande proprietario terriero Lufton (Tom Tully) che già aveva conosciuto con le 2 figlie Emma (Barbara Bel Geddes, la matriarca di Dallas) e Carol (Phillys Thaxter). In realtà Tate, che aveva sedotto Phillis per essere informato delle intenzioni del padre, è in combutta con l'agente governativo del territorio indiano Morgan (Frank Faylen: La vita è meravigliosa; Sfida all'O.
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Sangue sulla luna significa tempesta ed è quello che succede in una località del West in questo film del 1948, in originale in b/n e poi colorizzato (abbastanza bene) nella versione DVD.
Tate Riling (Robert Preston noto caratterista: Beau geste, Giubbe rosse, Victoria, Il buio oltre le scale) incontro l'amico Jim Garry (Robert Mitchum) pistolero e cowboy errante ma uomo onesto, gli propone di proteggere i piccoli allevatori e agricoltori da un grande proprietario terriero Lufton (Tom Tully) che già aveva conosciuto con le 2 figlie Emma (Barbara Bel Geddes, la matriarca di Dallas) e Carol (Phillys Thaxter). In realtà Tate, che aveva sedotto Phillis per essere informato delle intenzioni del padre, è in combutta con l'agente governativo del territorio indiano Morgan (Frank Faylen: La vita è meravigliosa; Sfida all'O.K. Corral) dove stazionavano 7000 capi di bestiame di Lufton con il consenso degli indiani, ma Morgan gli ingiunge di togliere la mandria dal territorio con il proposito di sequestrarlo e poi con l'aiuto di Tate rivenderlo. Lufton però obbedisce e riporta il bestiame via dal territorio indiano al di là del fiume, dove i piccoli proprietari sobillati da Tate con la violenza riportano il bestiame dall'altra parte del fiume e nello scontro muore un agricoltore Fred Borden. Jim è onesto e si è innamorato di Emma, disgustato dall'imbroglio reagisce contro Tate riesce a catturare Morgan ma viene ferito e si rifugia con Emma nella capanna del padre di Fred, Kris (Walter Brennan) che lo aiuta perchè ha capito il malvagio imbroglio di Tate, la capanna viene circondata da Tate e da 2 suoi compari, ma Jim riesce ad uccidere Tate e i suoi 2 complici. Morgan viene arrestato e i contadini si accordano con Lufton, Emma e Jim che rinuncia alla vita errante vivranno insieme, quanto a Phillys è disperata per essere stata strumentalizzata da Tate.
I conflitti degli agricoltori o dei piccoli allevatori con i grandi allevatori di bestiame sono sempre stati un soggetto in molti western, ma questo film offre spunti interessanti. Innanzitutto si avverte una direzione abile e sicura, il regista è infatti Robert Wise in assoluto uno dei migliori registi della Hollywood dei tempi d'oro, (due Oscar per la regia e 2 per il migliore film: West Side Story e Tutti insieme appassionatamente) che affrontò, con successo, i generi più diversi, spaziando dalla fantascienza al musical all'avventura, al dramma (Ultimatum alla terra, Stasera ho vinto anch'io, Non voglio morire, Quelli della San Pablo). La vicenda in questo film è raccontata in modo avvincente, la storia ben costruita, le scene sono concise e veloci in particolare le scene di massa (il furto del bestiame) o di azione (l'inseguimento lungo i tornanti della montagna innevata), la psicologia dei personaggi non è banale, supportata dalla buona recitazione dei personaggi specialmente quella di Robert Mitchum, di Barbara Bel Geddes che interpreta una donna volitiva e coraggiosa, bravo, come sempre, l'impareggiabile Walter Brennan.
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elgatoloco
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giovedì 28 maggio 2020
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interessante, forse anche "criptico"
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Non per voler iper-interpretare(rischio sempre presente)ma"Blood on the Moon"(Robert Wise, 1948, dal romanzo di qualche anno prima di Luke Short"Gunman's Chance"), oltre ad essere un western noir che esprime la solitudine dell'eroe(vaquero, cowboy solitario), che si trova ad affrontare i veri"lupi"del west, ossia i latifondisti(uno in particolare(che espropiano a loro piacere i piccoli appezzamenti, ma soprattutto gli allevatori di bestiame con le loro, spesso piccole mandrie, potrebbe essere anche un riferimento al maccatismo che all'epoca imperversava in the USA.... Non conosco il romanzo di Short, conosco un po'la fimografia di Wise e non mi sentirei di escludere del tutto tale possibilità, anzi.
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Non per voler iper-interpretare(rischio sempre presente)ma"Blood on the Moon"(Robert Wise, 1948, dal romanzo di qualche anno prima di Luke Short"Gunman's Chance"), oltre ad essere un western noir che esprime la solitudine dell'eroe(vaquero, cowboy solitario), che si trova ad affrontare i veri"lupi"del west, ossia i latifondisti(uno in particolare(che espropiano a loro piacere i piccoli appezzamenti, ma soprattutto gli allevatori di bestiame con le loro, spesso piccole mandrie, potrebbe essere anche un riferimento al maccatismo che all'epoca imperversava in the USA.... Non conosco il romanzo di Short, conosco un po'la fimografia di Wise e non mi sentirei di escludere del tutto tale possibilità, anzi...Certo è che il tema dell'ingiusitizia sociale e del drelitto che, dopo esitazioni iniziali, fa il giustiziere"buono"è tutto nel film e dunque, anche senza"messaggi"particoalri(quelli li porta il postino, Hitchcock dixit), il film qualcosa sa dire e il western era comunque un veicolo per comunicare idee anche di giustizia sociale rivolte all'(allora)presente. una Tematica che pot riprenderà anche Clint Eastowwod come regista, in alcuni suoi(intendo da regista.autore, non solo da protagonista)western che sono quasi anti-western e si incentrano sul cavlaeire solitario, ma qui, certo, politicamente, andremmo ancora in un'altra direzione, quella del libertarismo vagamente(ma vagamente, appunto("di destra", sempre che le categorie ideologico-politiche made in the USA siano esprimibili in questo modo, il che è in realtà molto opinabile, con buona pace anche di un pensatore rilevante come Noam Chomsky. Rober Mitchum qui giovane era interprete di qualità, come lo era Robert Preston come, a livello di interpreti femminili, lo era Barbara Bel Geddes, film cupo, fosco, dove anche la"hope"(speranza)finale sembra non essere precisamente ssupportata da grandi aspettative future, "Blood on the Moon"è anche una sfida rrispetto al western corrivo del semplice duello finale, del"regolamento di conti"e della soluzione facile che in realtà non spiega assolutamente nulla. Indovinato anche il soundtrack,opear adi Roy Webb. Le grandi praterie, anche sul piano fotogtrafico, ci sono, le mandrie enromi anche, la solitudine umnaa pure, con tutta le tematica dei lonelymen, senza alcun cliché relativo al saloon con donnine e/o a vecchi"saggi ubriachi", nonostante anche qui il whysky sia presente... El Gato
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