Uno dei primi prison movie ed al contempo un raro esempio, a Hollywood ed in quell’epoca, di film di denuncia sociale, nella fattispecie una critica impietosa di Don Siegel al sistema penitenziario americano degli inizi degli anni ’50. I politici vengono dipinti come ignavi o cinici, i giornalisti interessati soltanto al titolone da mettere sui giornali; l’unico a salvarsi è il direttore del carcere, un compassato e compassionevole Emile Meyer, che sacrifica la propria carriera per assicurare migliori condizioni di vita ai detenuti. Nonostante l’incipit sia in stile documentaristico la trama evolve subito in un doppio dramma, quello per la sopravvivenza delle guardie prese in ostaggio e quello della lotta per capeggiare la rivolta tra il delinquente duro ma ragionevole, a suo modo un idealista, interpretato da Neville Brand ed il criminale pazzo esaltato, assetato di vendetta, impersonato da Leo Gordon.