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giovedì 20 settembre 2012
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parigi, la pop-art e lei, josé...
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A dire il vero il protagonista assoluto di questo splendido film, vera icona cinematografica francese della fine anni '60, è Laurent Terzieff, perfettamente calato nella parte di un uomo colto, raffinato, amante del bello ma tormentato e con un equilibrio piuttosto fragile. Impersona Stan Hassler, un gallerista mercante d'arte molto quotato e con buone conoscenze nella Parigi che conta. Alto, bello, affascinante ma pervaso spesso da un'inquietudine che attrae le donne incuriosite da questo forte contrasto. E ride molto poco... La sua casa è arredata in modo sublime, è moderna ma austera allo stesso tempo e c'è uno studio fotografico con fotocamere e obiettivi di ogni tipo che serve per soddisfare il suo hobby della fotografia, del tipo "glamour".
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A dire il vero il protagonista assoluto di questo splendido film, vera icona cinematografica francese della fine anni '60, è Laurent Terzieff, perfettamente calato nella parte di un uomo colto, raffinato, amante del bello ma tormentato e con un equilibrio piuttosto fragile. Impersona Stan Hassler, un gallerista mercante d'arte molto quotato e con buone conoscenze nella Parigi che conta. Alto, bello, affascinante ma pervaso spesso da un'inquietudine che attrae le donne incuriosite da questo forte contrasto. E ride molto poco... La sua casa è arredata in modo sublime, è moderna ma austera allo stesso tempo e c'è uno studio fotografico con fotocamere e obiettivi di ogni tipo che serve per soddisfare il suo hobby della fotografia, del tipo "glamour". In effetti con le sue modelle occasionali si spinge spesso oltre, e va a sconfinare in pose un pò spinte e saffiche. José (Elisabeth Wiener) ne viene subito attratta e cerca a tutti i costi di conoscerlo meglio, facendosi invitare a casa sua. Bernard Fresson impersona invece il marito di José, uno scultore di pop-art che lavora in casa costruendo sculture bizzarre e semoventi usando anche trapani e altri attrezzi nel salotto. Divertente a questo proposito la scena dove per "finire" un pezzo deve indossare addirittura gli occhiali da fiamma ossidrica... Inoltre è buon amico di Stan Hassler, con cui spesso si consulta e propone le sue opere per esporle nelle mostre. Il rapporto fra Stan e José diventa a poco a poco sempre più intimo, nonostante i dubbi della ragazza per avere scoperto le proprie tendenze masochistiche. In ogni caso José si innamora di Stan e va sempre più spesso nella sua casa a fare nuove esperienze fotografiche. Non è un rapporto proprio sereno, comunque partono per una località balneare e sembra che arrivi finalmente la felicità. Insomma, per qualche giorno. Poi il delicato equilibrio di Stan si rompe improvvisamente e se ne torna a Parigi da solo, con la sua Dino Spider, lasciando José triste in albergo senza spiegarle nulla. Parigi, spesso piovosa, è struttura portante del film, con i suoi bistrot, i grandi viali, i suoi famosi tetti e con la Renault 4 Parisienne di José che accompagna il marito alle mostre e che viene addirittura prestata da lei a lui (Fresson) per accompagnare a casa una famosa giornalista che potrebbe scrivere un importante articolo. Ci sono alcune scene dove Terzieff e Elisabeth Wiener recitano benissimo, attratti uno dall'altra con una complicità disarmante. Si nota all'inizio anche Michel Piccoli, nel ruolo di un invitato ad una bellissima mostra di Hassler, dove si notano sculture e dipinti in puro stile "optical" come era di moda in quel periodo. Il film offre alcune inquadrature molto ricercate, un vero piacere per lo spettatore, ad esempio quando Terzieff/Hassler, seminascosto da una grossa lampada, al telefono viene a sapere di un imprevisto... Tre sequenze devono essere citate per la loro bellezza. La prima quando Stan e José arrivano con la Dino Spider per il soggiorno balneare, sono felici e spensierati come ogni coppia dovrebbe essere. La seconda, la schermaglia dialettica sul tetto tra Terzieff e Fresson, con Parigi a fare da sfondo autunnale al duello per la donna che amano entrambi. La terza, la sequenza onirica dove José rivede tutto ciò che negli ultimi tempi ha avuto un senso per lei, modificandole l'esistenza. Un vero esercizio di montaggio dove compaiono oggetti d'arte, visi che si intersecano e altre finezze stilistiche. - di "Joss" -
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