elgatoloco
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martedì 3 marzo 2020
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non solo parodia, ma"morale"
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"Poalo il Freddo"(1974, scritto e diretto da Ciccio Ingrassia)più ancora del suo-quasi coevo-"L'Esorciccio", è una parodia di un film famoso: là"L'esorcista"dii Friedkin, qui invece"Paolo il caldo"di Marco Vicario dal celebre libro di Vitaliana Brancati. Se là si trattva di "esorcizzare"gli esorcismi, qui, invece, si tratta di ridere sul tabù sessuale(erano gli anni di Reich e Marcuse,. peraltro), dato che Paolo il freddo, barone di nascita ma completamente rovinato dagli sravizi di Paolo il Caldo, viene coartato dal padre stesso(morto, ma la sua voce-"Il nome del padre"lacaniano o comunque il freudiano"Superego")a vivere di castità sempre lavorando, per dimenticare le donne.
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"Poalo il Freddo"(1974, scritto e diretto da Ciccio Ingrassia)più ancora del suo-quasi coevo-"L'Esorciccio", è una parodia di un film famoso: là"L'esorcista"dii Friedkin, qui invece"Paolo il caldo"di Marco Vicario dal celebre libro di Vitaliana Brancati. Se là si trattva di "esorcizzare"gli esorcismi, qui, invece, si tratta di ridere sul tabù sessuale(erano gli anni di Reich e Marcuse,. peraltro), dato che Paolo il freddo, barone di nascita ma completamente rovinato dagli sravizi di Paolo il Caldo, viene coartato dal padre stesso(morto, ma la sua voce-"Il nome del padre"lacaniano o comunque il freudiano"Superego")a vivere di castità sempre lavorando, per dimenticare le donne. Finisce per fare molte cose, compreso il catrastrofico cameriere, il cane per una signora(Isabella Biagini, tra l'altro, allora molto"in forma"), l'attendente al circo(troppa smaccata la pubblicità per il circo di Moira Orfei, in questo film, che peraltro"sponsorizzava"il film stesso o comunque collaborava con lo stesso), altro ancora, oltre a dover fare"lidraulico", ma non riesce a farlo perché c'è il marito gelosissimo di una donna che aspetta l'amante(che non è Franchi, che, come si sarò ampiamente capito, è Paolo il Freddo), fino a perdere volutamente e felicmente la castità, Con echi felliniani(il circo ma anche e soprattutto il finale con la carrorzza dove "consuma"e"coonsumerà"), ma anche dickensiani e twainiani(l'aristocratico che vive nelle baracche e non viene riconosciuto dai genitori, certo qui con una variante...), il film è simpatciamente"disimpegnato"ma mostra all'inizio frati che predicano il digiuno ma mangiano a quattro palmenti, lasciando a bocca asciutta il povero Paolo(qui tradizione italiana, anzi mondiale, con Boccaccio e Chaucer come maestri, ma non da soli), con un libertino persino nella tromba che predica al figlio la castità etc.... Franchi fa i suoi numeri, in particolare come"cane"e nelle sequenze dell'"idraulico"e nelle sequezne à la Ridolini e à la Gianni e PInotto. Ingrassia, dal canto suo, fa due partecipazioni come attore: come padre morente all'inizio e poi come illusionista"sfortunato"al circo...Qualche partecipazione"di lusso"come quella di Tino Scotti, come"commendator Galbusera"...all'inizio dove Paolo viene accolto dalla zia che in realtà(ambientazione discronica, dato che dopo la legge Merlin non ci sono più in Italia)gestisce un bordello... El Gato
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elgatoloco
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sabato 7 ottobre 2017
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uno dei fim di ingrassia regista
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IN complesso, come parodia di"Paolo il caldo"(romanzo di Brancati prima, poi film di Marco Vicario, 1973) questo"Paolo il freddo"(1974, una delle due regie di Ciccio Ingrassia-l'altra è il famoso"Esorciccio"(1975, ossia un anno dopo)non sfigura affatto rispetto all'originale, sempre che se ne accetti, stando al gioco, l'irriverenza verso un certo modello educativo(amara, durissima, la parodia del convento dove i frati, anche maneschi, mangiano a quattro palmenti, lasciando gli educandi a patire la fame), il tema del"come te erudisco er pupo", ossia il trentenne nobilotto siculo completamente spiantato, cui il padre, famoso"dongiovanni", rovinatosi con le donne, vuole impedire la conoscenza"fisica"dell'altro genere, finché, pur se munito anche di una sorta di "cintura di castità", cade in tentazione, ma(Franco e Ciccio facevano film comunque per tutti/e, non erano dei.
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IN complesso, come parodia di"Paolo il caldo"(romanzo di Brancati prima, poi film di Marco Vicario, 1973) questo"Paolo il freddo"(1974, una delle due regie di Ciccio Ingrassia-l'altra è il famoso"Esorciccio"(1975, ossia un anno dopo)non sfigura affatto rispetto all'originale, sempre che se ne accetti, stando al gioco, l'irriverenza verso un certo modello educativo(amara, durissima, la parodia del convento dove i frati, anche maneschi, mangiano a quattro palmenti, lasciando gli educandi a patire la fame), il tema del"come te erudisco er pupo", ossia il trentenne nobilotto siculo completamente spiantato, cui il padre, famoso"dongiovanni", rovinatosi con le donne, vuole impedire la conoscenza"fisica"dell'altro genere, finché, pur se munito anche di una sorta di "cintura di castità", cade in tentazione, ma(Franco e Ciccio facevano film comunque per tutti/e, non erano dei...)con la sua amata.IL tutto in chiave grottesca, con molto circo e un omaggio anche a Moira Orfei-il tema circense, con numeri e altro è molto presente sia nei film del famoso duo comico sia anche nelle performances TV-risulta piacevole, purché appunto si stia al"play", accettando tutta la trafila comica, che prevede il classico meccanismo inseguimento-fuga(c'è il marito geloso che vuole ucciderlo ritenendolo l'amante della moglie, quando invece si era recato dalla signora in qualità di idraulico, certo catastrofico-fallito), il quasi-divenire animale(Deleuze-Guattari erano, credo, ignoti a Ingrassia, almeno ritengo sia così, ma...)di Franco Franchi come"cane"per una ricca signora(impersonata dalla Biagini), ma c'è ancora parecchio altro, volendo"sfogliare il repertorio". Erotismo e sesso solo allusivi, appunto, ma il tema c'è, diversamente dai film in cui la coppia recita insieme. Qui c'è solo Ingrassia autore e regista, con una comparsata come"mago", poi alcune partecipazioni famose, come quella di Tino Scotti, per fare un esempio. Alla prova dei fatti, comunque, un film dove vale, appunto , il"prendere o lasciare"...ma , se si prende, un esempio di comicità lo si ricava senz'altro, senza voler attingere, certo, modelli chapliniana o keatoniani. El Gato
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toty bottalla
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lunedì 23 settembre 2013
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un mosaico di fantasia a tratti un pò banale!
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Nella rappresentazione parodistica della prima regia di ciccio ingrassia, ci sono degli elementi validi di fantasia come la scena del teatrino, poi va avanti franchi che ci mette grande impegno rimanendo però incastrato tra il semicomico e il clown, perdendo di vista le sue peculiarità esplosive che qui rimangono inceppate, banale, lunga e imbarazzante la scena con isabella biagini del cane, la mia idea è che si poteva fare di meglio come poi è successo in "l'esorciccio" certamente più divertente. Saluti.
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