efrem
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domenica 19 aprile 2020
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la palla n° 13
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Il capolavoro assoluto di Buster Keaton, dove la comicità è la metacinematografia si uniscono in un racconto perfetto. Una riflessione sul sogno del cinema, basti pensare alla scena dello schermo cinematografico. Pietra miliare.
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great steven
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venerdì 3 maggio 2019
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commedia mozzafiato con un buster irripetibile.
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LA PALLA N°13 (USA, 1924) diretto da BUSTER KEATON & JOSEPH M. SCHENCK. Interpretato da BUSTER KEATON, KATHRYN MCGUIRE, JOE KEATON, ERWIN CONNELY, WARD CRANE, FORD WEST
Giovane proiezionista del cinema di un piccolo paese è innamorato della figlia di un facoltoso borghese, e sogna di fare il detective, perciò sostituisce spesso al lavoro lo studio di un manuale che insegna come risolvere i misteri. Ingiustamente accusato del furto di un orologio che in realtà aveva trafugato il padre della sua amata, viene cacciato via da quella casa con l’imperativo di non farsi rivedere mai più là e, durante la proiezione di un film giallo, s’addormenta e sogna di agire nei panni di Sherlock jr.
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LA PALLA N°13 (USA, 1924) diretto da BUSTER KEATON & JOSEPH M. SCHENCK. Interpretato da BUSTER KEATON, KATHRYN MCGUIRE, JOE KEATON, ERWIN CONNELY, WARD CRANE, FORD WEST
Giovane proiezionista del cinema di un piccolo paese è innamorato della figlia di un facoltoso borghese, e sogna di fare il detective, perciò sostituisce spesso al lavoro lo studio di un manuale che insegna come risolvere i misteri. Ingiustamente accusato del furto di un orologio che in realtà aveva trafugato il padre della sua amata, viene cacciato via da quella casa con l’imperativo di non farsi rivedere mai più là e, durante la proiezione di un film giallo, s’addormenta e sogna di agire nei panni di Sherlock jr., un miracoloso investigatore privato. Nel sogno, il ragazzo cattura una banda di malviventi che avevano sottratto dei preziosi di gran valore a una famiglia benestante, al termine di tragicomiche peripezie. Al risveglio, la ragazza, resasi conto dell’equivoco architettato ad hoc dai suoi famigliari per screditare il proiezionista, lo raggiunge in cabina e lì il loro reciproco affetto si concretizza. Una delle vette del cinema muto, un capolavoro di divertimento e spassosità che ricorre non a stereotipi, ma a gag congegnate in un insieme fortemente anti-estemporaneo che rispetta alla perfezione i tempi comici e mescola le necessità del giallo con i diademi del comico slapstick. Opera con una trama alquanto coesa, un atletismo sbalorditivo (il regista non adoperò controfigure nelle scene pericolose, ferendosi involontariamente al collo), un eccellente virtuosismo artistico e un’esplorazione avanguardistica dell’atavica dicotomia fra realtà e illusione. In coppia con lo scintillante Il cameraman (1929), questo Sherlock jr. affronta la natura del cinema. Keaton riflette sulle operazioni che sta compiendo, lui attore-folletto, alle prese con una macchina talora prodigiosa talora infernale, capace di riprodurre la vita. Questa coscienza delle proprietà del marchingegno cinematografico distingue Keaton dagli altri comici alla ribalta della sua generazione, ponendolo, per certi versi, allo stesso livello di un maestro incomparabile come Chaplin. È per il cinema quello che Sei personaggi in cerca d’autore rappresentò per il teatro. Inoltre, anticipa di sessant’anni La rosa purpurea del Cairo. Si perdono numericamente gli esilaranti espedienti utilizzati nella vicenda per darle linfa vitale: la palla da biliardo che in verità è una sorta di bomba a mano ch’esplode al minimo contatto; la vettura col freno nelle quattro ruote la cui carrozzeria sbalza via quando Keaton e McGuire sono in prossimità del fiume; la motocicletta che attraversa come un’entità invisibile e invulnerabile le strade senza che nessuno la piloti, col solo Keaton a cavalcioni sul suo manubrio; le affannose ricerche del dollaro perduto (e sperduto) fra le cartacce spazzate al di fuori del cinemino; le innumerevoli corse fra "guardie e ladri" in larghi spazi aperti. Inappuntabile la costruzione ambientale, cui è stata dedicata un’immensa cura, e di tutto rispetto la colonna sonora pacata e al tempo stesso travolgente, insieme ad un montaggio frenetico che è in sublime linea con l’accanito tempo narrativo e ad una fotografia il cui recente restauro permette di vedere le immagini con maggiore nitidezza. Il più sbalorditivo risultato del repertorio keatoniano se osservato dalla sua abituale prospettiva di edificare le storie: ciò che è elementare diventa complicatissimo, ciò che non potrebbe essere più difficile si tramuta in una passeggiata, il tutto assume un rilievo di riabilitazione per un protagonista che parte dalle stalle e arriva alle stelle. Grandioso.
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dandy
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mercoledì 29 luglio 2015
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una vetta del cinema comico e non.
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Oltre ad essere uno dei capolavori del regista,è probabilmente il primo film(beninteso un mediometraggio)che utilizza l'idea di film nel film,e di intreccio tra cinema e realtà.Idea ripresa un'infinità di volte,talora riuscite("La rosa purpurea del Cairo" qui citata),talora no(i film di Parenti stanno a Keaton come Enrico Brignano sta a Bill Hicks).Oltre alle gag classiche slapstick,e alle acrobazie spericolate del protagonista(come sempre senza controfigure:pare si ferì al collo)c'è lo smantellamento dei canoni del linguaggio cinematografico(lo sbalzamento da un paesaggio all'altro)e una riflessione lodevole sul cinema come mezzo per compensare i propri limiti nella realtà e trovare un modello ideale.
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Oltre ad essere uno dei capolavori del regista,è probabilmente il primo film(beninteso un mediometraggio)che utilizza l'idea di film nel film,e di intreccio tra cinema e realtà.Idea ripresa un'infinità di volte,talora riuscite("La rosa purpurea del Cairo" qui citata),talora no(i film di Parenti stanno a Keaton come Enrico Brignano sta a Bill Hicks).Oltre alle gag classiche slapstick,e alle acrobazie spericolate del protagonista(come sempre senza controfigure:pare si ferì al collo)c'è lo smantellamento dei canoni del linguaggio cinematografico(lo sbalzamento da un paesaggio all'altro)e una riflessione lodevole sul cinema come mezzo per compensare i propri limiti nella realtà e trovare un modello ideale.Riflessione tanto più geniale perchè concentrata negli ulitimi istanti del film,dove Keaton prende spunto dal film per riallacciare con la fidanzata,e nel finale guarda perplesso i protagonisti sposati e circondati dai bambini.L'insensato titolo italiano si riferisce alla palla da biliardo esplosiva con cui si cerca invano di uccidere il protagonista.
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il befe
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domenica 1 febbraio 2015
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grande...
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il befe
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martedì 11 novembre 2014
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che detective!!!
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Grande film con grandi invenzioni tecniche
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il befe
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martedì 11 novembre 2014
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lungo?
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Forse poteva durare 30minuti in più
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il befe
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martedì 11 novembre 2014
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holmes mi fa un baffo
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Dopo the general forse il migliore
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il cinefilo
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lunedì 7 marzo 2011
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quando il coraggio lo si trova in un sogno
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Si dice,a volte,che i sogni(ma anche gli incubi)sono il luogo dove ogni cosa può accadere e dove ciò che non riusciamo a esprimere nella dura realtà di tutti i giorni si manifesta più apertamente...probabilmente è questo lo spunto narrativo,peraltro veramente affascinante,che si trova alla base di questo film muto assolutamente perfetto...il regista e attore Buster Keaton riesce a fare centro ancora una volta poichè l'eccellenza tecnica parrebbe essere il suo marchio di fabbrica.
Il protagonista è il classico ragazzo timido e impacciato che si innamora di una ragazza ma finirà per ritrovarsi in un brutto guaio circa il furto di un orologio di cui verrà ritenuto responsabile.
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Si dice,a volte,che i sogni(ma anche gli incubi)sono il luogo dove ogni cosa può accadere e dove ciò che non riusciamo a esprimere nella dura realtà di tutti i giorni si manifesta più apertamente...probabilmente è questo lo spunto narrativo,peraltro veramente affascinante,che si trova alla base di questo film muto assolutamente perfetto...il regista e attore Buster Keaton riesce a fare centro ancora una volta poichè l'eccellenza tecnica parrebbe essere il suo marchio di fabbrica.
Il protagonista è il classico ragazzo timido e impacciato che si innamora di una ragazza ma finirà per ritrovarsi in un brutto guaio circa il furto di un orologio di cui verrà ritenuto responsabile...riuscirà a dimostrare la sua innocenza e a conquistare il cuore della fanciulla?non c'è bisogno di chissà quale elaborazione di pensiero per comprendere il senso di una storia apparentemente arcinota...ma gli sviluppi totalmente surreali che seguiranno faranno uscire la storia dall'ambito della normalità e la bravura comica dell'attore lo addenseranno di un umorismo capace di fare invidia anche ai giorni nostri...è molto interessante constatare l'imbarazzante(in positivo)modernità di certe commedie risalenti ai primi anni del 20°secolo.
Il proiezionista si addormenta nella stanza per le proiezioni del cinema dove lavora mentre nella sala viene proiettato un film il cui epicentro narrativo(il possibile furto di una collana)casca a fagiolo con le vicende personali del protagonista...già lo sdoppiamento del protagonista,che si divide tra il suo corpo fisico addormentato e il suo essere onirico,sarebbe davvero,tecnicamente,molto ammirevole ma la sequenza immediatamente successiva rasenta la genialità assoluta in cui il corpo onirico entra dentro lo schermo(e dentro il film)trovandosi faccia a faccia con le persone incontrate da sveglio nella vita reale.
Dall'istante in cui il proiezionista"entra"nel film egli inizia lentamente a capire di poter disporre di un mondo"tutto suo"malgrado si rivelerà,ben presto,difficile da controllare...inizialmente si trova in una stanza...ma poi le scene cambiano e il poveretto si trova,fisicamente e di volta in volta,su un giardino,uno scoglio,una montagna,un deserto e in mezzo ai leoni...dopodichè egli prende coscienza della situazione e ne approfitta,e questa è una svolta assolutamente fondamentale,per impersonare un personaggio da lui sempre ammirato:il grande investigatore SHERLOCK JR.del quale tentò di imitare le gesta nel mondo reale...con esiti disastrosi.
Da questo momento in poi egli si dimostrerà arguto,spavaldo e sprezzante del pericolo cosicchè da riuscire,più avanti,a salvare la ragazza di cui è innamorato dalle grinfie di un gruppo di malviventi capitanati proprio da quello che,nella realtà,è il suo rivale in amore nonchè vero responsabile del reato attribuitiglisi.
L'inarrestabile catena di gag surreali trova alcuni dei suoi autentici apici in alcuni particolari elementi e situazioni quali la palla da biliardo n.13(resa esplosiva da coloro che,nel regno dell'immaginazione,vogliono uccidere il coraggioso detective),l'intera sequenza,sopra citata,dei passaggi del ragazzo sullo schermo da una zona all'altra e quella immediatamente prossima al finale in cui il detective fugge insieme alla sua donna su un auto inseguiti dai malvagi e che egli,sempre grazie alla micidiale palla n.13(che fornisce anche il titolo della versione italiana di questo capolavoro)riesce a sbaragliare...per poi svegliarsi e,chiariti i fatti e finalmente provata la sua estraneità al furto,ricongiungersi alla sua amata...in definitiva:insuperabile.
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nabokov91
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venerdì 11 giugno 2010
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il grande keaton
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Forse il suo più grande capolavoro
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nabokov91
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venerdì 11 giugno 2010
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il grande keaton
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Forse il più grande capolavoro di Buster Keaton.
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