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urbano78 domenica 10 luglio 2016
gli usa dopo nixon e prima di carter Valutazione 5 stelle su cinque
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Fondendo le storie di molti personaggi, per ciascuno dei quali offre un attendibile ritratto psicologico, Altman ritrae la società americana della metà degli anni '70 con un virtuosismo degno del miglior Fellini (come molti capolavori felliniani è un film insieme corale e intimo e un grande circo), in una ricca, folta ma fluida e avvincente opera che è anche una celebrazione degli Stati Uniti nel loro bicentenario, con i loro pregi (ottimismo, voglia di andare avanti nonostante tutto) e difetti (cinismo, opportunismo, ignoranza, superficialità, kitsch). Altman forza il semidocumentarismo per approdare all'iperrealismo, che ben calza all'America, patria, non dimentichiamolo, dello sdoganamento della pornografia, iperrealismo per eccellenza. [+]

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andrea alesci venerdì 12 febbraio 2016
nel fluviale disordine di una nazione Valutazione 4 stelle su cinque
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Come detriti trasportati lungo un fiume, si affastellano le storie di ventiquattro personaggi cui Robert Altman concede medesimi spazio, peso e libertà d’azione. Il procedere incontrollato di uomini e donne che si muovono nell’orizzonte di Nashville (Tennessee) e di un atteso festival di musica country.
 
Un festival preannunciato da una (finta) sigla interna al film nella quale scorrono i profili patinati di chi ritroveremo poco a poco nelle imprevedibili intersezioni di aspiranti artisti, comuni cittadini, divi affermati come Barbara Jean (Ronee Blakley) e Haven Hamilton (Henry Gibson), giornalisti superficiali (Geraldine Chaplin), fan ossessionanti, ragazze in cerca di fama, giovani confuse (Shelley Duvall), cantanti sulla cresta dell’onda come Tom Frank (Keith Carradine), cricche politiche che spingono per l’elezione presidenziale del reazionario Hal Philip Walker (continuamente evocato ma mai in scena). [+]

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gianni lucini lunedì 24 ottobre 2011
nashville, specchio dell'america Valutazione 4 stelle su cinque
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Annunciato come un  un grande affresco sul mondo della musica country, Nashville è anche una lucida analisi, tutt'altro che metaforica, sulla provincia statunitense con i suoi vizi e con le sue tentazioni razziste, autoritarie e di destra. La narrazione descrive lo svolgersi parallelo di due avvenimenti che si intersecano tra di loro: un festival di musica country per il bicentenario della nascita degli Stati Uniti e la campagna elettorale di un candidato alla presidenza. Utilizzando una tecnica di registrazione sonora a otto piste capace di fondere suoni, musica, voci e slogan, il regista racconta attraverso le vicende di ventiquattro personaggi cinque giorni di baldoria paesana che si concludono con l'uccisione di una cantante da parte di un reduce dal Vietnam, mentre il pubblico continua a cantare It don't worry (Non me la prendo). [+]

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il cinefilo sabato 11 settembre 2010
una summa del cinema degli anni settanta Valutazione 5 stelle su cinque
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TRAMA:La storia si svolge nella città americana di Nashville dove si sta svolgendo un festival di canzoni country e si intrecciano le vicende di un gruppo di persone...COMMENTO:Il regista Robert Altman firma uno dei film più importanti degli anni 70 e considerato anche,successivamente,come il punto più alto del suo cinema.
Il film racconta l'america di quel periodo descrivendone,con una straordinaria precisione,gli abitanti con i loro vizi,i loro pregi,l'intelligenza e la stupidità diventando così"personificazione"di un intera nazione carica di falsi miti canori e politici altrettanto falsi e ipocriti.
La musica,la politica,la religione,il cinema e la televisione(mondi diversi tra loro)vengono mescolati insieme con lo scopo di costruire un ritratto realistico e,a suo modo,ammaliante della società americana inquadrata"nel cuore stesso del quotidiano". [+]

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g. romagna giovedì 28 gennaio 2010
nashville Valutazione 4 stelle su cinque
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Lo svolgimento di un grande concerto a Nashville è il pretesto per raccontare, attraverso una miriade di personaggi singolari, uno spaccato di America con mirabile sarcasmo e perfidia. Ogni singolo individuo è lo specchio di qualche bassezza, di qualche mediocrità figlia della popolarità, del consumismo, del conformismo o del successo a tutti i costi. E così largo alla giornalista cretina (Geraldine Chaplin) che non "spettegola con la servitù" delle stelle dello spettacolo e che non trova di meglio da fare che andare ad organizzare servizi finto-poetici nelle discariche automobilistiche, alla moglie dell'impresario musicale che lo tradisce per un più giovane musicista country, alla ragazzina che, pur di poter stare a contatto con il "gotha" convenuto a Nashville, non fa nemmeno visita alla zia morente, alla ragazza stonata che, pur di godere del suo quarto d'ora di celebrità, accetta di umiliarsi denudandosi in un club in cui era stata assoldata per cantare, alla star della musica in preda a perenni crisi nervose, ad Haven, attempato cantante buonista e spocchioso che si candida a governatore dello Stato e, infine, al candidato presidente Hal Walker, che non compare mai sullo schermo ma che ci riempie le orecchie con i suoi messaggi registrati in cui riesce a parlare decine di minuti senza sosta e senza mai dire nulla. [+]

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prosdocima sabato 28 ottobre 2006
welcome to nashville!!!!!!!!!!!!! Valutazione 4 stelle su cinque
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Uno dei più bei film Altmaniani di sempre, facilmente collocabile tra i capolavori degli anni 70 assieme a Arancia Meccanica, Barry Lindon e Qualcuno volò sul nido del cuculo. La società americana di Altman è un unica massa di persone che si sfruttano a vicenda, che non riescono ad essere inferiori a qualcun altro e vogliono tutto il potere. Belle canzoni. Divertente e riflessivo, Nasville è il capolavoro di Altman.

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cineofilo92 domenica 22 ottobre 2006
una delle (tante) americhe di altman Valutazione 3 stelle su cinque
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La vicenda si svolge a Nashville, nel Tenesse, per un superconcerto di musica folk/country. Vi sono varie storie intrecciate assieme che anno per protagonisti personaggi famosi, dilettanti e gente qualunque. Tutta la vicenda sa, oltre che di dramma, anche di documentario. Male. Alcune canzoni sono belle, altre decisamente no. La vicenda è un pò troppo ripetitiva e sconnessa. Anche qui Altman spiega una società americana opportunista e mistificante, che sfrutta tutto e tutti solo per il suo piacere. è consigliabile vederlo in lingua originale sottotolata. Molto interessante la scena in cui la donna contempla le macerie delle automobili e del bus.

[+] le acca (di frà dolcino)
[+] ahh i cinefili improvvisati!!! (di nicola1)
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stefano domenica 15 gennaio 2006
robert altman e l'incubo americano Valutazione 5 stelle su cinque
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24 personaggi diversi che casualmente si ritrovano tutti quanti a Nashville, in Tennessee, in occasione del Festival nazionale della musica country; per cinque giorni, per la durata del Festival, le loro rispettive vicende si intrecceranno le une con quelle degli altri, disegnando un’ironico, amaro e dissacrante ritratto dell’America degli Anni ’70. È questa la trama di “Nashville”, il maggiore capolavoro del mitico regista Robert Altman e di sicuro uno dei migliori film mai realizzati. Accolto dalle lodi entusiastiche della critica all’epoca della sua uscita, nel 1975, il film resta ancora oggi uno straordinario esempio della grande cinematografia d’autore americana e un magnifico, terrificante affresco della moderna società dello spettacolo. [+]

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nicola76 giovedì 13 giugno 2002
racconto polifonico Valutazione 5 stelle su cinque
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Qualcuno sa cosa vuol dire fare cinema? racconto polifonico, vuol dire accerchiare il tema del film, canalizzando altre storie ( che diventano quindi ipocentriche ) attraverso lo sguardo dissoluto del regista. in questo fil lo sguardo si tramuta nell'uso ( aanche quì ) rivoluzionario del suno, direzionato da più piste ( in questo caso 12 ). Il risultato è l'opera che ha creato l'intervento registico inteso come è lui e solo lui che può decidere cosa il protagonista farà adesso! ciao!

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