1964: ascesa e caduta di una garage band beat americana, già diligentemente promossa da una semi-major verso i vertici di Billboard. Alla regia, Tom Hanks anticipa l'amico Spielberg di "Prova a prendermi", nella ricostruzione colorata dei favolosi sixties da poco orfani di JFK. Il gioco di rimandi del musicofilo Hanks è il vero divertimento del film: le stesse chitarre dei Beatles, lo stesso manager, ed il batterista che i 4 di Liverpool licenziarono crudelmente il giorno prima della firma del contratto EMI. Qui - sosia di Hanks da giovane - è lui che inventa il ritmo della band, che ama fraternamente la bella Liv Tyler, che inneggia a sè stesso come Spartaco (ed infatti finirà "morto" ad insegnare composizione jazz).
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1964: ascesa e caduta di una garage band beat americana, già diligentemente promossa da una semi-major verso i vertici di Billboard. Alla regia, Tom Hanks anticipa l'amico Spielberg di "Prova a prendermi", nella ricostruzione colorata dei favolosi sixties da poco orfani di JFK. Il gioco di rimandi del musicofilo Hanks è il vero divertimento del film: le stesse chitarre dei Beatles, lo stesso manager, ed il batterista che i 4 di Liverpool licenziarono crudelmente il giorno prima della firma del contratto EMI. Qui - sosia di Hanks da giovane - è lui che inventa il ritmo della band, che ama fraternamente la bella Liv Tyler, che inneggia a sè stesso come Spartaco (ed infatti finirà "morto" ad insegnare composizione jazz). Chissà se Hanks voleva risarcire in qualche modo il mitico predecessore di Ringo Starr: certo che l'originale non ci ha pensato molto, e proprio quell'anno ha fatto causa (vincendola) ai Beatles, per alcuni miliarducoli di sterline: più di quello che portò a casa il bravo Tom con questo film raffinato, filologico, ma poco fortunato.
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