Come accade in Ercole alla conquista di Atlantide e ne Il Gigante di Metropolis anche Maciste si muove in una storia fantascientifica nella quale non si colgono le sfumature horror presenti in molti film del genere mitologico italiano. Nonostante l’incursione nella fantascienza il film adotta i codici di genere del peplum traendo ispirazione per i personaggi da analoghe fortunate pellicole. Rodope, per esempio, è molto simile al Kobrak di Maciste contro il vampiro. C’è la saggezza degli anziani che non viene ascoltata dal popolo, ci sono creature dalla forza sovrumana simili ai mostri e ai semidei affrontati dagli altri eroi del peplum, anche se questa volta provengono dalla luna o sono create dai dominatori sbarcati dal satellite della terra.
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Come accade in Ercole alla conquista di Atlantide e ne Il Gigante di Metropolis anche Maciste si muove in una storia fantascientifica nella quale non si colgono le sfumature horror presenti in molti film del genere mitologico italiano. Nonostante l’incursione nella fantascienza il film adotta i codici di genere del peplum traendo ispirazione per i personaggi da analoghe fortunate pellicole. Rodope, per esempio, è molto simile al Kobrak di Maciste contro il vampiro. C’è la saggezza degli anziani che non viene ascoltata dal popolo, ci sono creature dalla forza sovrumana simili ai mostri e ai semidei affrontati dagli altri eroi del peplum, anche se questa volta provengono dalla luna o sono create dai dominatori sbarcati dal satellite della terra. La scena iniziale riecheggia analoghe sequenze tipiche dei cosiddetti “B-movies” fantascientifici statunitensi dell’epoca. Nei panni el protagonista c’è il romano Sergio Ciani ben mimetizzato dallo pseudonimo di Alan Steel, già conosciuto dagli appassionati per aver vestito i panni di Macigno nel 1961 in Sansone, di Commodo in Ursus il gladiatore ribelle e di Eridione in La furia di Ercole, entrambi del 1962.
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