Il lungo addio

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Un film di Robert Altman. Con Sterling Hayden, Elliott Gould, Nina Van Pallandt, Mark Rydell, David Carradine.
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Titolo originale The Long Goodbye. Drammatico, b/n durata 112 min. - USA 1973. - VM 14 - MYMONETRO Il lungo addio * * * 1/2 - valutazione media: 3,96 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
figliounico mercoledì 28 febbraio 2024
queste cose le ho viste solo nei film Valutazione 4 stelle su cinque
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Altman nel ’73 traspone rielaborandolo a modo suo l’omonimo romanzo di vent’anni prima di Chandler, ne stravolge la trama, il finale e lo stesso personaggio di Marlowe, reso perfettamente da Elliott Gould, è caratterizzato in modo estremo per renderlo più adeguato allo spirito dei tempi della sua epoca. Il Marlowe di Altman non è soltanto il disincantato antieroe del secondo dopoguerra, che, nonostante l’apparente cinismo, crede ancora nei valori dell’amicizia e dell’onestà, ma è oramai un uomo totalmente distaccato dal mondo, vive come un eremita in compagnia del suo gatto, è un alieno solitario, strafottente e disilluso, costretto a stare suo malgrado in mezzo alla gente di cui non condivide più nulla e di cui può soltanto prendersi gioco. [+]

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elgatoloco martedì 15 gennaio 2019
tutto chandler in un film Valutazione 0 stelle su cinque
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"TGe Long Goodbye"(1973, Robert Altman, da Raymond Chandler)è notoriamente un grande film: pur spostando l'ambientazione del film agli anni Seventies, ossia alla contemporaneità(allora), mantiene tutta la tematica chanleriana in pieno. L'ambiente è chandleriano, chandleriana è l'atmosfera, la "cupa solitudine esistenziale di Philip Marlowe, investigatore privato, quanto gli succede intorno riguardandolo, senza coinvolgerlo o invece coinvolgendolo pienamente.  Elliott Gould è perfetto nel ruolo di Marlowe, di cui rimane la strafottenza che però si rivela un"i care"quando si tratta di amici, salvo poi divenire altro quando da questi amici(in realtà al singolare, quando l'amico si rivela essere differente da come sembrava essere), l'indifferenza apparente come autodifesa. [+]

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stenoir lunedì 4 luglio 2016
philip marlowe, detective privato disilluso Valutazione 4 stelle su cinque
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Los Angeles, nel pieno della notte, Philip Marlowe riceve la visita di un suo grande amico, Terry Lennox; quest’ultimo chiede al detective un passaggio fino a Tijuana, al confine tra Stati Uniti e Messico. Tornato a casa, trova due poliziotti ad attenderlo e viene informato che il suo amico è accusato di aver ucciso la moglie, Sylvia Lennox, ma Marlowe non crede a questa versione dei fatti e per provarlo si ritroverà invischiato in una vicenda con una trama articolata, come d’altronde è consuetudine del genere noir/hard boiled.
Il protagonista, fumatore incallito, è un solitario (a parte la compagnia di una gatta diffidente sul cibo in scatola…), ironico e disilluso eroe che si muove in una Los Angeles fredda, nonostante la continua presenza del sole, cinica e pericolosa, dove tutti hanno dei segreti: dai vicini di casa dei Lennox a Malibù, i coniugi Wade (il marito Roger, interpretato da Sterling Hayden, uno scrittore alcolizzato ispirato alla figura di Ernest Hemingway, la moglie Eileen, Nina Van Pallandt, femme fatale fedifraga) al dottore della casa di cura dove si reca Roger Wade, per finire allo stesso Terry Lennox. [+]

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filmtalker 98 domenica 17 gennaio 2016
marlowe e mai più marlowe Valutazione 4 stelle su cinque
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ci troviamo, in questo Lungo Addio, di fronte a un mondo scuro, a cavallo tra gli anni '40 e '70, popolato di personaggi strani. Philip Marlowe è un "dritto", pesce fuor d'acqua. Vive a los Angeles city, ma vediamo gli spazi di appartamenti, spazi angusti e naturalmente i chandleriani centri benessere, qui in città, là sperduti nel deserto. Le macchiette sono numerose, a iniziare dal "gangster" ebreo mitomane, salutista di facciata. E in effetti ci poniamo la domanda: "ma come diavolo fa a fumarsi 50 sigarette al giorno quel Marlowe?". Così voleva Altman, uno schiaffo in faccia all'America salutista, California in particolare, purista e ricca. Marlowe è uno vecchio stampo. Ci troviamo, qui, in faccia a una voluta non-trama, che da spunti di riflessione su un'epoca, gli anni '70 in America, il perbenismo eccetera, e un genere, il noir, già abbandonato ma usato come veicolo, che quella faccia dipinta di nero ci ricorda. [+]

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francesco2 martedì 4 giugno 2013
e così, altman ha fatto anche gialli..... Valutazione 3 stelle su cinque
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Sarà un caso (?), ma scene come quella del funerale, o quella concitata in acqua, appaiono veramente metafore di un addio..Forse quello agli anni '60 per un nuovo decennio?

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eugenio giovedì 17 gennaio 2013
film d'autore per un noir d'eccellenza Valutazione 0 stelle su cinque
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Quando l’unica spiegazione, per quanto  assolutamente incredibile e straordinaria rimane da valutare,allora è l’unica possibile.
Los Angeles, anni 40. Marlowe, famoso investigatore privato, antierore per eccellenza, solitario e dal carattere scontroso (interpretato da un convincente e segaligno Elliot Gould), riceve la visita notturna del suo amico Terry che gli chiede un favore,una cosa tanto semplice quanto deleteria: un passaggio a Tijuana al confine col Messico. Una persona sensata avrebbe certamente richiesto ragioni di quel comportamento inusitato , specie nel cuore della notte e conoscendo il personaggio  ma Marlowe, da buon born-loser  in virtù di sacri valori dell’amicizia accetta. [+]

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dandy martedì 12 aprile 2011
addio a questo genere di cinema! Valutazione 5 stelle su cinque
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Uno dei film migliori di Altman nonchè capolavori assoluti della storia del cinema.Memorabile canto funbre di un personaggio e di un genere(il noir vecchio stile)dove l'omonimo romanzo di Raymond Chandler è aggiornato con intelligenza e sagacia ai tempi di allora.La suspence nel senso tradizionale è assente,ma c'è una sottile inquietudine che diventa tensione col proseguire degli eventi.Pefetto il Marlowe incarnato da Gould,che con la sua recitazione scanzonata e disillusa crea un personaggio antieroico destinato sempre a soccombere ad avvenimenti fuori dal suo controllo,ma che saprà riscattarsi nell'indimenticabile finale con un gesto che è un grido di ribellione alla società marcia e ingiusta. [+]

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resi_mone venerdì 29 maggio 2009
il lungo addio Valutazione 3 stelle su cinque
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devo ammetterlo, non mi piace Altman e questo è un film alla Altman, cioè ironico ma con cautela, sconclusionato, succede tutto o niente, non è mai chiaro..certi tratti fan sorridere (tipo il gangster che fa spogliare tutti in nome della verità, l'inizio col micio,il pedinamento di Marlowe da parte dello scagnozzo del boss) spesso però non si capisce bene dove vuole andare a parare, e certi altri annoiano perchè ci si aspetta qualcosa, che puntualmente non accade, cioè in reltà non accade proprio nulla, magari per qualcuno questo è un pregio, per me proprio NO! voto:6,5 un film non fondamentale, da vedere se si vuol conoscere lo stile di Altman, se invece si è in cerca di una folgorazione, PREGO RIVOLGERSI ALTROVE p. [+]

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zen domenica 7 dicembre 2008
marlowe luci e ombre Valutazione 2 stelle su cinque
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E' soprattutto un film d'attori, Gould su tutti, ma certamente è una pellicola che vive di luci e ombre. La professionalità di Altman e dei prestigiosi collaboratori si vede (e si sente nei dialoghi), ma l'intreccio è pesantuccio oltre che poco chiaro. Chi s'aspetta un giallo in senso tradizionale poi, è meglio che s'astenga.

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freaks martedì 26 agosto 2008
capolavoro Valutazione 5 stelle su cinque
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IMMENSO CAPOLAVORO ALTMANIANO. Uno dei vertici del cinema americano degli anni 70. Un film anomalo e geniale, lucido e splendidamente ironico. Indimenticabile l'incipit, splendida interpretazione di Gould.

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