Gruppo di famiglia in un interno

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Un film di Luchino Visconti. Con Helmut Berger, Burt Lancaster, Silvana Mangano, Claudia Marsani, Enzo Fiermonte.
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Drammatico, durata 120 min. - Italia 1974. MYMONETRO Gruppo di famiglia in un interno * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
giomo891 martedì 20 settembre 2022
visconti malato ci lascia un gran affresco giomo Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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 Come concordemente sottolineato dalla critica, Gruppo di famiglia in un interno, è una delle opere maggiori di Luchino Visconti, forse la sua più sofferta, la più intima. Ma ad uno che ama l'arte pittorica, anche grazie alla fotografia di De Santis, alla sceneggiatura di Medioli, questo è uno stupendo e raffinato "affresco" di una società decadente ed indecente che si contrappone alla purezza ed alla civiltà di un recente passato (quella purezza e bellezza rappresentata non solo nei quadri e dell'arredamento, ma quasi identificata nell'eleganza profonda del Professore, dei suoi ricordi della madre e della moglie-solo appena accennati- con le immagini di Fanny Ardant e di Claudia Cardinale-. [+]

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onufrio mercoledì 16 gennaio 2019
il testamento di luchino Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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Raffinata e stilisticamente perfetta. Visconti realizza in un interno, un opera tecnicamente valida e con una sceneggiatura curata dai dialoghi importanti e mai banali. La scenografia è un tassello importante di questo film e gli attori si dimostrano all'altezza della situazione.

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parsifal venerdì 13 aprile 2018
il testamento Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
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IL Maestro Visconti , nel 1974, giunto quasi al termine
Del suo percorso professionale ed esistenziale, pur essendo
Reduce da un grave ictus che lo rese parzialmente paralizzato
Dà vita a quest’opera , assai significativa, che può essere
Definita ed intesa , a tutti gli effetti, come il suo testamento
Professionale e spirituale.
Nel dar vita alla trama venne assistito da Suso Cecchi D’Amico
Ed Enrico Medioli, suoi fidi collaboratori ed amici.
IL risultato è un lungo ed articolato excursus nella vita di un
Integerrimo professore, del quale non si conosce il nome,
ottimamente interpretato da B. [+]

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luca scial� lunedì 18 marzo 2013
uomo distinto travolto da una famiglia insolita Valutazione 3 stelle su cinque
50%
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La vita di un mite e distinto professore romano, che vive isolato tra quadri e libri, viene travolta dall'arrivo di una famiglia insolente che vuole comprare un suo appartamento inabitato al piano di sopra. Tra loro c'è Konrad, attivista di sinistra che odia la borghesia ma la sfrutta abbindolando donne ricche. La loro convivenza è complicata, resa impossibile dalla vita in solitudine del primo e tumultuosa e anticonvenzionale della seconda. Eppure i loro mondi, così opposti, tendono continuamente ad attirarsi.
Luchino Visconti ci presenta quello scontro frontale post sessantottino in corso in tutto il Mondo occidentale: da un lato la società conservatrice e borghese con le sue tradizioni e dall'altro la novità che avanza, fatta di anticonformismo ostentanto e talvolta selvaggio, spesso indecente. [+]

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poliziano mercoledì 2 novembre 2011
la decadenza in chiave domestica Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
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Forse il film più controverso di Visconti, parrebbe la traslazione intimistica del Gattopardo, più crepuscolare e dimessa; forse non altrettanto raffinata e letteraria, ma non per questo meno chiaroveggente e impietosa. La stessa cornice del film sembra un azzardo: Visconti crea una dialettica che in alcuni passaggi risulta improponibile, forzando la coesistenza di due realtà inconciliabili: e difatti in quella chiusa, meditativa, letterariamente vecchio-borghese del Professore l'intrusione di elementi anti-letterari (cioè attinenti alla realtà contemporanea e pertanto irrappresentabili dalla letteratura e dall'arte), sortisce effetti di curioso anacronismo, d'insensata ostinazione a parlare della realtà con ciò che non esiste più. [+]

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ralphscott sabato 5 settembre 2009
cupo e irrisolto Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
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Il soggetto é molto bello,ma lo sviluppo risulta in parte come un'occasione persa. Il gran signore,dalla compagnia dei quadri e delle opere d'arte,passa a quella chiassosa di una "famiglia allargata". La prima parte é riuscita,soprattutto la messa in scena del rapace insediamento nell'appartamento,con le reazioni suscitate nel padrone di casa e nella sua inseparabile serva. In seguito,la volgarità dei nuovi inquilini risulta un po' posticcia,intuibile,ma oscura. Certo,Visconti non ci risparmia gli epiteti forti che Bianca e il suo amante si rimbalzano,ma ciò non basta a dipanare una sceneggiatura involuta. E,sull'intero film,aleggia un clima cupo,forse voluto a rafforzare il senso della solitudine,ma ottenuto con una fotografia decisamente troppo buia. [+]

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julio martedì 30 giugno 2009
straordinario mondo privato Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
67%

film che inquadra il disagio esistenziale della famiglia borghese a cavallo degli anni '70,esprime la riflessione del regista sui valori che la società sta perdendo,senza alcuna fiducia sulla capacità o l'impegno sociale dei giovani,che appaioni fagocitati in quel riflusso politico che di lì a poco avrebbe caratterizzato la società italiana.Il film conclude la riflessione inmtimista del grande regista,inaugurata con "Gattopardo" e,nel contempo,la sua sfiducia verso gli ideali politici che si prospettavano in quegli anni.

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paride86 lunedì 29 dicembre 2008
stupendo Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Bellissimo film di Luchino Visconti, mi è piaciuto più di "Morte a Venezia" e "Ludwig". E' la storia di un vecchio professore che, suo malgrado, avrà a che fare con una famiglia della nuova altoborghesia italiana. L'identificazione dello spettatore con l'anziano protagonista funziona molto bene, e sia l'uno che l'altro rimarranno torbidamente affascinati dalla volgarità di Silvana Mangano (strepitosa, stavolta più del solito), dalla spavalda irrequietezza del suo amante e dalla sincera e innocente amoralità della figlia e del suo fidanzato. Sono contento che il regista non abbia insistito più di tanto sul contrasto vecchio-nuovo, perché altrimenti il film sarebbe scaduto nella solita solfa del "si stava meglio prima", "noi uomini di una volta avevamo dei valori e voi giovani di oggi no" ecc. [+]

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mary martedì 16 dicembre 2008
un film che si sforza... Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

e riesce a comunicarci un qualcosa attraverso la giungla degli estetismi, virtù e limite di Visconti. Estrapolando è un flm davvero diperato...con mille pecche..ma forse è il migliore del regista..forse...

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giorgio mercoledì 19 marzo 2008
quando visconti diventa luchino Valutazione 4 stelle su cinque
69%
No
31%

Film non facile, ma è certo tra quelli dove forse Visconti è meno Visconti e più ... Luchino! La trama deve essere colta a livello profondo, ossia a livello di "fabula" (non del nudo intreccio, molto esile e apparentemente insulso!). Se si legge a questo livello il film, ci si accorge (come ci svela il protagonista chiaramente in un grande monologo finale: il "monologo dell'inquilino" da Proust!) che l'ingresso della famiglia (mangano e soci) ha determinato nel Professore un brusco risveglio della sensualità, subito avvertita (in termini schopenaueriani) come presagio di morte. Ma in questo risveglio, il Professore conosce un momento di lucidità e di auto-consapevolezza: si rende conto, cioè, che quella famiglia avrebbe potuto essere la sua, perchè, in fondo, specchio segreto e profondo delle sue contraddizioni irrisolte: se avesse avuto una famiglia, non avrebbe potuto che venire fuori così! In questi termini, allora, il Professore, che tanto deplora il mondo nelle "torre eburnea" della sua cultura e del culto del bello, si rende conto di come cultura ed estetismo non siano stati che paravento patetico per una vita chiusa e accidiosa. [+]

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