Un gatto nel cervello

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Un film di Lucio Fulci. Con Adriana Russo, Malisa Longo, David L. Thompson, Jeoffrey Kennedy Horror, durata 91 min. - Italia 1990. MYMONETRO Un gatto nel cervello * 1/2 - - - valutazione media: 1,90 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
dandy mercoledì 9 ottobre 2019
tanto va il gatto al cervello... Valutazione 2 stelle su cinque
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Terzultimo film del regista.Rispetto ai lavori di fine anni'80,qui c'è l'azzeccata  trovata metacinematografica che vede il regista nel ruolo di se stesso,alle prese ovviamente con situazioni estreme.Fulci non è male davanti alla macchina da presa,e il resto,posto che non si abbiano pretese di sorta,è abbastanza divertente.La storia si imita a un accumulo di sequenze forti sempre giocando sul contrasto tra set e realtà,tenute insieme da un leit motiv esilissimo.Gli effetti gore sono copiosi e poveri,nel complesso funzionali.Le sequenze riciclate da altri film del regista e non("Quando Alice ruppe lo specchio","Sodoma's Ghost" e "Non aver paura della Zia Marta","Massacre","Luna di Sangue","Hansel e Grethel" e "Fuga dalla morte"di Mario Bianchi,Enzo Milioni,Giovanni Simonelli)in parte sono indovinate. [+]

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biso93 mercoledì 9 agosto 2017
malato e innovativo Valutazione 4 stelle su cinque
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Un gatto nel cervello e' un film del 1990 diretto e sceneggiato in parte, da Lucio Fulci. Film a bassissimo budget, pervaso da un infinito mare di idee  il quale unito ad un ottima messa in scena, lo rendono un opera surreale e metacinematografica. Il protagonista é interpretato dallo stesso fulci che improvvisamente comincia a manifestare macabre visioni e per questo decide di intraprendere una cura offertagli da uno psicanalista. Questo incipit narrativo, permette a fulci di dare libero sfogo a tutto il suo repertorio horrorifico, violenza sesso sangue e terrore si susseguono durante la visione del film, a ritmo serrato e senza seguire uno schema narrativo definito. Finzione e realtà si mescolano e la semplicità della sceneggiatura viene elevata dalla grandissima idea di metacinema che Fulci decide di intraprendere, ne é una prova il divertente finale che strappa più di un sorriso e ci ricorda la natura stessa del cinema. [+]

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fassbinder81 venerdì 31 ottobre 2014
come non amarlo? Valutazione 3 stelle su cinque
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Certo, non è indicativo della tecnica di Fulci ed è lontanissimo dai suoi film migliori. Certo, è un film frankenstein realizzato con brandelli di altri film. Certo, è un'operazione qua e là cialtronesca. Ma il suo fascino, con Fulci nei panni distorti di se stesso, è unico.
Divertente, arguto, azzardato: più che un film di Fulci, un extra sulla sua vita.

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flatout giovedì 3 maggio 2012
un gatto nel cevello - nightmare concert Valutazione 2 stelle su cinque
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Lucio Fulci (nella parte di se stesso) è ossessionato dai film truculenti che gira, e si affida alle cure di uno psicologo, che però è un maniaco omicida pronto a sfruttare la situazione in suo favore.

Fulci (discreto come attore) si mette in scena e si discute con igore quasi godardiano in un horror incredibilmente rozzo (a cominciare dai pessimi e truculenti effetti speciali), ma pieno di umorismo non sempre involontario. Un capolavoro della serie Z dove utilizza scene da due suoi film: 'Quando Alice ruppe lo specchio' e 'Sadoma's ghost - I fantasmi da Sadoma'.

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paolo 67 domenica 11 marzo 2012
alla faccia della psicoanalisi? Valutazione 3 stelle su cinque
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La vita di Lucio Fulci non è stata felice, e nonostante lui lo abbia negato, è probabile vedere chiari riflessi autobiografici dei lutti, delle tragedie e delle malattie che hanno segnato la sua esistenza in molti suoi film. In questa pellicola sperimentale Fulci interpreta autoironicamente un regista dell'orrore di nome Lucio Fulci che in preda agli incubi (tratti da spezzoni di suoi stessi film) viene ipnotizzato dallo psichiatra al quale si era rivolto per commettere una serie di omicidi. Quando sembra che stia davvero per uccidere, in realtà il regista sta realizzando un suo nuovo film. Il rifiuto del regista a vedere una corrispondenza psicoanalitica tra la sua vita e la sua opera gli costò pure una separazione da una fidanzata psicoanalista. [+]

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paolo 67 sabato 10 marzo 2012
alla faccia della psicoanalisi? Valutazione 3 stelle su cinque
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ocron mercoledì 29 giugno 2011
un gatto nel cervello Valutazione 3 stelle su cinque
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Ultimo film horror/splatters di Lucio Fulci. A me è piaciuto molto perchè il regista ha saputo alternare momenti divertenti alla violenza e alla drammaticità della situazione.
Ma è un film che mostra anche com'era Fulci in realtà: un uomo solitario, ribelle e che sopratutto odia gli psichiatri (come dichiarò in un intervista).
Bella anche l'idea di far vedere spezzoni di suoi film precedenti che sembra essere quasi un compimento della sua lunga carriera cinematografica, anche se negli ultimi anni lavorò per la tv.

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nick castle venerdì 15 ottobre 2010
pessimo film di fulci... Valutazione 1 stelle su cinque
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Dire pessimo film di Fulci, fa quasi ridere se si pensa che i suoi film sono quasi tutti come questo... Ma questo cosa ha in meno dei già altri brutti film di Fulci? Questa storiella che ci vien propinata è costruita a doc, per poterci montare pezzi di altri film, per spendere sostanzialmente meno nelle riprese... Infatti tra i più evidenti troviamo: "Il fantasma di Sodoma" e "Quando Alice ruppe lo specchio" dello stesos Fulci, poi Fulci attinge spezzoni anche da opere non proprie come: "Massacre" di Andrea Bianchi, "Luna di sangue" di Enzo Milioni, "Non aver paura della zia Marta" di Mario Bianchi, "Hansel e Gretel", "Fuga dalla morte" tutti e due di Giovanni Simonelli e diversi altri. [+]

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alessandro chiappetta martedì 20 gennaio 2009
povero fulci! Valutazione 1 stelle su cinque
33%
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Questo film o si ama o si odia. A dire il vero fa un po pena vedere Fulci nei panni di se stesso, dato che fino a qualche anno prima aveva realizzato almeno un film degno di nota (Quella villa accanto al cimitero). Il film è trash, montato uno schifo con tutte le scene riciclate dai b movie della seconda metà degli anni ottanta. Non può che piacere a chi ama solo le scene splatter o chi era un fan del regista. Non a caso ci sono persone che lo considerano un mezzo capolavoro. Degustibus.

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michele mercoledì 5 novembre 2008
mi ha fatto ridere Valutazione 0 stelle su cinque
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L'ho visto - in parte - in un recente passaggio in tv; non mi ha impaurito, anzi... a volte mi son messo anche a ridere... è troppo, dai...

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