Film cortometraggi francesi

Opera prima di François Truffaut, anticipa alcuni dei temi fondamentali del ciclo dedicato al suo alter ego Antoine Doinel. Il cortometraggio, ambientato a Nîmes, nel sud della Francia, racconta la storia di un gruppo di ragazzi (mistons) tutti innamorati della stessa donna. Gelosi, cercano di ostacolare la sua relazione sentimentale.

Strane cose sono in atto in una scuola francese. All'improvviso, Daniel di 10 anni si ritrova da solo con Marthe - il loro incontro è al contempo tenero e preoccupante, e sembra che si svolga in una sorta di vuoto. I bambini ballano il tango senza tempo, recitano poesie e fanno un'esercitazione per un immaginario attacco terroristico.

Nel corso di una serata un po' particolare, M. si ritrova per caso in un appartamento dove un'orgia sta avendo luogo. Imbarazzato, si chiude nel bagno, ma scopre di non essere solo. Nella vasca c'è un ragazzo addormentato che conosce molto bene. È il suo ex. La loro rottura è dolorosa e recente. Il risveglio sarà dolce.

Attraverso uno sguardo da vicino sulle vicende di Alì, operaio specializzato in bonifiche di amianto, il film indaga sull'irreversibilità delle scelte che ogni persona è costretta a compiere. Sullo sfondo di tetti sconfinati di amianto, Alì si trova in Italia per lavoro, mentre sua moglie e sua figlia sono in Tunisia in attesa dei documenti che possano permettere alla famiglia di ricongiungersi. Per Alì, l'arrivo della famiglia sarà un ulteriore passo che non lo esimerà dall'affrontare altre scelte difficili.

Si tratta di un film sull'autostrada, sui turisti in transumanza, sui tavoli da pic nic in calcestruzzo, sulle linee dei bagni, sulle fette di melone e caramelle. È un film su un uomo che vorrebbe andarsene e un ragazzo che lo tenta in ogni modo di trattenerlo. È un film d'estate.

Per un paio di minuti, vicino al mare in tempesta, coppie di varie generazioni e differenti etnie recitano in successione l'iconica scena del balcone dall'opera Romeo e Giulietta di William Shakespeare.

Una ragazzina arriva ad una gigantesca piscina piena di enormi personaggi. Nonostante le sue paure, decide di tuffarsi e nuotare.

François Truffaut, colpito dagli effetti di un'inondazione nella regione di Montereau, parte con la cinepresa a bordo di un'automobile presa in prestito da Chabrol. Dopo qualche giorno ritorna a Parigi credendo di aver buttato via tempo e seicento metri di pellicola. Ma Godard, dopo aver visto i giornalieri, chiede di poter rimontare liberamente il film.
Riprese documentaristiche e di finzione raccontano una piccola storia sentimentale, le voci fuori campo (dell'attrice e di Godard) divagano e giocano fra citazioni e riferimenti dotti da Chandler, a Gordon Pym, da Baudelaire, a Balzac, a Paul Éluard, e poi Degas, Matisse, Goethe, Max Ophüls, Richard Wagner...