Serebrennikov si lancia sulle tracce dell'Angelo della Morte nazista, Josef Mengele, sempre al centro della scena come un buco nero pronto ad assorbire la luce. CANNES78. Fuori concorso
di Riccardo Baiocco Sentieri Selvaggi
Josef Mengele è, nel nuovo film del dissidente russo Kirill Serebrennikov, come un buco nero. È lì, al centro dell'inquadratura per la maggior parte delle sue due ore di durata, interpretato da un grandissimo August Diehl sempre carico come una molla pronta a scattare, ma è come se non si potesse penetrare l'orizzonte degli eventi per vederlo davvero. Ne possiamo esaminare le ossa, come fa il professore brasiliano di medicina nella primissima scena del film, e dedurre i passaggi fondamentali della sua vita da quei resti. [...]
di Riccardo Baiocco, articolo completo (3086 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 23 maggio 2025