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Cartone fantasy cinese di ben 2 ore e 24 minuti.
E' conosciuto all'estero come Ne Zha 2, ed è il seguito del Ne Zha del 2019, scritti e diretti da Jiaozi.
Mancando il 2 nell'edizione italiana, si va a vederlo fiduciosi di capire tutto. Invece c'è una sorta di resoconto che fa immaginare che ci sia stato un altro film.
Complessivamente non è così drammatico, sebbene sia difficoltoso seguire sempre tutto. Colpa pure dei numerosi personaggi e dei nomi cinesi a cui non siamo abituati. Qui è quasi tutta mitologia cinese. Personaggi, lineamenti, caratteristiche. Per gli occhi è uno spettacolo. La fotografia dei grandi luoghi trasmette sempre un senso di enormità. E' in grafica computerizzata, e si porta appresso tutti i difetti di questa tecnologia: movimenti un po' innaturali, modelli facciali tutti con le medesime caratteristiche. Però sono comunque più curati, caratteristici e dettagliati dei corrispettivi occidentali. Ma ne ha anche i pregi, nel dettaglio della fotografia ambientale, ricchissima di immagini, luoghi ed edifici magnificamente e monumentalmente creati. Specchio della cultura cinese che raramente si vede da queste parti. Vi hanno comunque inserito elementi deliranti di certa incultura occidentale. Alla fine dietro c'è sempre il solito sponsor che promuove il "buon diavolo" (Ah, ma io questo dove lo ho già visto?...). Ne Zha è un potentissimo demone.
E' un cartone sanguigno, si lotta spesso e bene. La coreografia dei combattimenti è molto efficace, anche se un tantino fine a se stessa.
Difetti? Si, è fin troppo lungo in senso generale, e anche alcune sequenze "strappalacrime" la tirano davvero troppo per le lunghe. Inoltre la produzione ha insistito più volte in scene "divertenti" basate sui liquidi e semiliquidi umani. Davvero disgustoso.
Questo film è campione d'incassi; è il cartone che ha incassato di più nella storia. Facile da capire: orgoglio nazionale cinese e i cinesi sono un miliardo.
Riassumedo, è bello da vedere, sia per il grandioso lavoro estetico, sia perché abbiamo un potente assaggio della mitologia cinese. La trama è valida, sebbene la tiri troppo per le lunghe e sia un tantino troppo contorta e non è sempre facile da seguire, finendo per smorzare un poco il suo stesso climax e accartocciarsi sotto il suo stesso peso. E c'è qualche brutta idea corporale che potevano risparmiarsi.
PS La voce del protagonista è chiaramente di una donna. Non è un caso infrequente, perché le donne riescono a dare la voce giusta a certi personaggi giovani. Qui però il genere della doppiatrice è fin troppo evidente, e stona un po'.
PPS Questo film è un libero adattamento del romanzo del XVI secolo "L’Investitura degli Dei" di Xu Zhonglin.
PPPS Mi ha ricordato per un particolare il film animato della Disney, The Black Cauldron ("Il calderone nero", denominato "Taron e la pentola magica" nella versione italiana).
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