Io sono ancora qui |
||||||||||||
|
Un film di Walter Salles.
Con Fernanda Torres, Selton Mello, Fernanda Montenegro, Valentina Herszage.
continua»
Titolo originale I'm Still Here.
Drammatico,
durata 135 min.
- Brasile, Francia 2024.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 30 gennaio 2025.
MYMONETRO
Io sono ancora qui
valutazione media:
3,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||
|
||||||||||||
|
|
||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Brasile inferno e paradiso
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Un uomo intelligente e sfacciata mente felice, un ingegnere che dalla vita ha avuto tutto ciò che si può desiderare (e sarebbe in grado di restituire il favore al mondo, per la felicità di tutti), viene improvvisamente sequestrato da militari in borghese davanti a moglie e figli.
Rinchiuso, umiliato, interrogato, probabilmente torturato, anche se dal momento in cui sparisce agli occhi della famiglia neanche noi lo vedremo più. Quell'uomo, che in Brasile è una figura ancora molto nota, si chiamava Rubens Paiva. Prima ancora che da Walter Salles in questo bel film, la sua storia è stata rievocata in un libro da uno dei suoi cinque figli, Marcelo, dodicenne nel 1971, quando il padre, ex deputato, viene portato via. Tagliando in due la vita di tutti. E il film che stiamo vedendo.
Dal paradiso all'inferno, per semplificare. Da un mondo traboccante di facce e di sentimenti - il lungo prologo sulle spiagge di Rio e nella vasta e sempre affollata casa dei Paiva è una delle più convincenti rappresentazioni della felicità viste al cinema da anni in qua - all'universo concentrazionario dei militari al potere. Corridoi, rumori, qualcuno che lava i pavimenti. Soprusi mescolati a formalità (È il protocollo). La tristezza di quegli sgherri che spiano la vita delle classi privilegiate. Ma sono dettagli. Richiami a una storia tristemente nota, cui il film accenna appena per concentrarsi su una dimensione più elusiva. La memoria. Il dove re della memoria. Lo strazio della memoria. Il lavoro della memoria. Incarnato nei decenni a venire da quella moglie destinata a sopravvivere e a ricordare, o almeno a provarci, prima una straordinaria Fernanda Torres, poi Fernanda Montenegro, già memorabile protagonista di "Central do Brasil", che nella vita è sua madre. Ma sintetizzato in quella prima parte che concentrando segni e miti dei più gioiosi anni Settanta (locandine, canzoni, film, super 8 di famiglia) ricrea a meraviglia non solo un'epoca ma i suoi sogni di benessere, apertura, progresso.
Sogni ingenui forse, ma irrinunciabili, motore non così segreto di un film che fonde storia privata e collettiva, a costo di apparire qua e là evasivo. Anche perché Salles conosceva i Paiva e la loro casa, in quella bellissima confusione è cresciuto, in senso fisico e intellettuale. Ed è il primo a sapere cosa rischiamo di perdere, oggi, con quella storia. Gli anni della giunta militare (19641985) sembrano lontani ma Bolsonaro era al potere fino alla fine del 2022. Grande successo in Brasile, candidato a tre Oscar, "Io sono ancora qui" ce lo ricorda mobilitando due forze poco praticate oggi. La bellezza e il coraggio.
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||