eugenio
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martedì 12 settembre 2023
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l''origine del male
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Il titolo più azzeccato era sicuramente l’originale L’origine del male. Perché di male si parla in questo nerissimo film di Sebastien Marnier, subdolo e inquietante perché in fondo ambientato nel luogo che tutti noi crediamo più protettivo: la famiglia. Ed invece nella traduzione Un vizio di famiglia si perde già quell’appeal che mal non avrebbe guastato in un noir che pirandellianamente intacca i benefici di un’unità di sangue tutt’altro che paciosa e serena, manipolatoria e oscura.
C’è una famiglia che vive isolata in una villa con ettari di parco affacciata sul mare. Una famiglia che ha fatto dal capostipite Serge in poi, la menzogna una ragione di vita per divenire più potente, temibile, ricca.
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Il titolo più azzeccato era sicuramente l’originale L’origine del male. Perché di male si parla in questo nerissimo film di Sebastien Marnier, subdolo e inquietante perché in fondo ambientato nel luogo che tutti noi crediamo più protettivo: la famiglia. Ed invece nella traduzione Un vizio di famiglia si perde già quell’appeal che mal non avrebbe guastato in un noir che pirandellianamente intacca i benefici di un’unità di sangue tutt’altro che paciosa e serena, manipolatoria e oscura.
C’è una famiglia che vive isolata in una villa con ettari di parco affacciata sul mare. Una famiglia che ha fatto dal capostipite Serge in poi, la menzogna una ragione di vita per divenire più potente, temibile, ricca. E a questo fascino del male che la protagonista, Stéphane (Laure Calamy), “venuta da fuori”, tutt’altro che adamantina, si assuefa presentandosi come la “presunta” figlia dell’anziano patriarca nata da una relazione adulterina giovanile. Non che la moglie attuale sia messa meglio, nel suo accumulo seriale di collezioni o cianfrusaglie inutili “per passare il tempo” (e sperperare il patrimonio) e nemmeno la figlia (quella vera, George- perché il padre voleva un figlio maschio), avida rappresentante dell’attività di famiglia dopo anni in Australia. Per non parlare della domestica che si rivende di nascosto le collezioni della “padrona”. Tutte anime nere e quindi dannate pronte a danzare la morte per ghermire come avvoltoi il patrimonio, di quell’anziano uomo, il cui veleno oramai senza antidoto, ha travolto le loro menti e azioni. Ma l’eroina non è appunto Stephane, no. L’originalità di questa dark comedy che poi comedy non è, è rendere la nostra protagonista un coacervo di mistero e perfidia in un malsano e inquietante sviluppo che avvinghia, passata la prima fase interlocutoria, noi spettatori per capire “come diavolo ne uscirà ora”.
Non risparmia nessuno Un vizio di famiglia. Insegue il piacere perverso di un gioco al massacro come fossimo dalle parti di Parasite. Nero e senza speranza come una pellicola coreana, strizza l’occhio a Chabrol e Hitchcock per i suoi riferimenti più evidenti ma nella delizia terribile degli arrampicatori sociali senza scrupoli, talune volte patetici o palesemente manifesti (come la figura della pianta carnivora che mangia la mosca), traccia un ritratto in fondo ironico di una famiglia sui generis, crudele sì, ma in fondo, tremendamente vera.
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ralphscott
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sabato 18 febbraio 2023
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la rossa gatta morta
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Thriller ricco di ironia, approda al grottesco grazie al personaggio della superba Dominique Blanc, grande attrice teatrale qui sapientemente invecchiata. L'anziana del mostruoso gineceo ci appare come la più genuina, forse tonta per calcolo, sicuramente spassosissima maschera che ricorda la Davis di Baby Jane. Anche Stéphane, la protagonista, seppur delinquente appare trasognata in frangenti di vita familiare, quella che forse desidera, accidentalmente, assieme al denaro. Stereotipata, la figlia naturale lesbica.
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reana
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lunedì 23 gennaio 2023
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nonni al cinema
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È previsto per gli anziani over 65, uno sconto sul biglietto di ingresso dal lunedì al venerdì.
invece di sabato e domenica lo sconto non c'è.
voglio far presente che ci sono anziani "nonni" che tutta la settimana fanno i nonni sono alle prese con i nipotini.
in una società dove è necessario sostenere le nascite possibile che non si possa riconoscere il lavoro e il ruolo dei nonni. Almeno andare incontro a quei nonni che in settimana non possono andare al cinema e nel week end invece pagano il biglietto completo anche se vivono solo di pensione.
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maramaldo
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mercoledì 18 gennaio 2023
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noir, come blackout dell''anima
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"La famiglia è una cosa terribile", concetto espresso dalla ragazzotta ancora grezza che non vede l'ora di fuggirne per realizzarsi. Esagera. Non può essere "L'Origine du Mal". Sébastien Marnier ha in mente qualcosa di più fosco, i nostri "cuori di tenebra". Solo che camuffa il tutto, lo abbellisce, lo colora, lo rende godibile ad un pubblico che, semmai, vuol essere atterrito ma rigetta il sermone. Chiaramente, gran parte del film l'ha fatto da sceneggiatore, di prim'ordine.
Vi sovrasta l'ispirazione di una costumista di genio, Marité Coutard, trovate brillanti, estro visionario, eleganza fantasiosa che vuol dire sarcasmo e sberleffo.
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"La famiglia è una cosa terribile", concetto espresso dalla ragazzotta ancora grezza che non vede l'ora di fuggirne per realizzarsi. Esagera. Non può essere "L'Origine du Mal". Sébastien Marnier ha in mente qualcosa di più fosco, i nostri "cuori di tenebra". Solo che camuffa il tutto, lo abbellisce, lo colora, lo rende godibile ad un pubblico che, semmai, vuol essere atterrito ma rigetta il sermone. Chiaramente, gran parte del film l'ha fatto da sceneggiatore, di prim'ordine.
Vi sovrasta l'ispirazione di una costumista di genio, Marité Coutard, trovate brillanti, estro visionario, eleganza fantasiosa che vuol dire sarcasmo e sberleffo. Il "funeral party" è da antologia.
Il fattore umano c'è, persino rappresentato pateticamente. Il destino di quelle due ragazze, Nathalie (Laure Calamy) e Stéphane (Suzanne Clément), nate male e finite peggio.
Importanza alla corporeità, in modalità piccanti e attraenti, siamo francesi. Altro clima, temperatura più calda, quel rilassamento autonomo in vasca, identico a quello del film su Sissi (ll Corsetto dell'Imperatrice). Un "topos" del femminismo?
Rilievo al personaggio di Serge Dumontet (Jacques Weber), il vecchio che si racconta. Fece i soldi dispensando leisure, ammirato e amato per questo, inevitabilmente fatto segno a sanguisughe, ruberie e raggiri. Scontata la svolta finale in quel "Noeud de Vipères" alto borghese, devo fare esempi? Rassegnato e stanco, sapeva tutto già da principio, lasciò correre l'imbroglio, per tenerezza? per un'espiazione? Accontentato.
Il gruppo delle perverse è più che umano. Ad un certo momento, aiutandosi con qualche sorso di vino prezioso, si rifugia, dove? nel chiarore tenue di tante candele accese. Atmosfera che ammorbidisce i contorni delle cose (e dei fatti), addolcisce i tratti, mitiga i guizzi di paura, sopisce la mente avviandola al sogno. Vi si riconosce la sensazione della fiaccolata, suggestione che vuol far simbolo, l'ultimo misticismo.
"La vilaine de l'histoire" esiste. George. La soperchieria di un maschilista, oltraggio a creatura che l'ethos dei nostri giorni privilegia, motiva la condanna.
PS. Ora, non mi parlate di Doria Tillier, mi rattrista. Ero rimasto a La Belle Epoque, 2019. Rigogliosa, rivitalizzante, ho desiderato di rivederla. Adesso, non mi ricordo nemmeno com' era vestita. "Opaca". Ombra malefica all'ombra del male.
PPS. Cercate una morale spicciola? Ve l'offro io. Il caso si risolve grazie agli squilli di un cellulare. Quello che tenete nel taschino sulla chiappa quando non perennemente davanti al naso. Micidiale, ragazzi. Astenersene, prima durante e dopo il delitto. Devo fare esempi?
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piema
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mercoledì 11 gennaio 2023
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perché non è ricomparso il fratello scacciato?
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Film eccessivo, barocco, pieno di colpi di scena e che strizza l'occhio alle mode e ideolpgie imperanti. Fino a un certo punto regge, poi esagera e sembra non sapere che piega prendere. Alla fine viene da chiedersi: con tanta carne al fuoco perché non ricompare il fratello scacciato?
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piema
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mercoledì 11 gennaio 2023
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perché non è ricomparso il fratello scacciato?
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Film eccessivo, barocco, pieno di colpi di scena e che strizza l'occhio alle mode e ideolpgie imperanti. Fino a un certo punto regge, poi esagera e sembra non sapere che piega prendere
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peer gynt
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giovedì 1 settembre 2022
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orfanella alla ricerca del padre
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Lei, Stéphane, è un'orfana alla ricerca di un padre. Umile operaia (confeziona aringhe in una piccola fabbrica), non ha soldi, ha una storia d'amore con una carcerata violenta e sembra non avere un futuro. Ma arriva una svolta inaspettata: ha trovato suo padre! Che, guarda caso, è un ricco proprietario di una catena di ristoranti, vecchio e malato e circondato da una famiglia (di sole donne) che sembrano odiarlo. Ci troviamo di fronte a una bella fiaba familiare? No, perché la famiglia del suo nuovo padre è un covo di serpenti, e perché anche Stéphane sembra avere qualcosa da nascondere. Come andrà a finire? Bella commedia nera francese, impreziosita dalla verve e dalla simpatia di Laure Calamy, ben raccontata e ben ambientata, con forse una sola piccola pecca: la scena finale (che non raccontiamo) sostanzialmente un po' prevedibile.
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Lei, Stéphane, è un'orfana alla ricerca di un padre. Umile operaia (confeziona aringhe in una piccola fabbrica), non ha soldi, ha una storia d'amore con una carcerata violenta e sembra non avere un futuro. Ma arriva una svolta inaspettata: ha trovato suo padre! Che, guarda caso, è un ricco proprietario di una catena di ristoranti, vecchio e malato e circondato da una famiglia (di sole donne) che sembrano odiarlo. Ci troviamo di fronte a una bella fiaba familiare? No, perché la famiglia del suo nuovo padre è un covo di serpenti, e perché anche Stéphane sembra avere qualcosa da nascondere. Come andrà a finire? Bella commedia nera francese, impreziosita dalla verve e dalla simpatia di Laure Calamy, ben raccontata e ben ambientata, con forse una sola piccola pecca: la scena finale (che non raccontiamo) sostanzialmente un po' prevedibile. Ma, per il resto, si vede con piacere.
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