Titolo originale | Prisma |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Ludovico Bessegato |
Attori | Mattia Carrano, Lorenzo Zurzolo, Caterina Forza, Chiara Bordi, LXX Blood Matteo Scattaretico, Cristian Di Sante, Marta Zoffoli, Gabriele Coppola, Federico Majorana, Giancarlo Porcacchia, Filippo Valle, Clarita Gatto, Zakaria Hamza, Leo Rivosecchi, Flavia Del Prete, Riccardo Afan de Rivera Costaguti. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 settembre 2022
Un drama di formazione che ruota intorno alla complessa relazione tra l'aspetto fisico e l'identità.
CONSIGLIATO N.D.
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Teen drama italiano scritto da Ludovico Bessegato e Alice Urciolo: protagonisti sono i gemelli diciassettenni Andrea e Marco, molto uniti ma apparentemente diversi, socievole e centrato il primo, introverso e sensibile il secondo. In realtà entrambi stanno attraversando percorsi interiori di ricerca e adattamento al mondo circostante, così come le ragazze e i ragazzi intorno a loro, nel contesto di provincia della città di Latina. I temi principali sono l'esplorazione dell'identità di genere, delle preferenze sessuali, dell'affettività, ma attraverso un meccanismo di flashback si sottolinea come il contesto e il vissuto abbiano influito sul presente dei personaggi. Prisma è particolarmente attenta a rappresentare credibilmente gli adolescenti di oggi, tra musica trap, sport, social media e feste, ma decostruendone esplicitamente tutti gli eventuali stereotipi: questi ragazzi e ragazze sono tridimensionali e diversificati, e Prisma sembra volersi configurare anche come una affettuosa finestra sull'adolescenza che possa "educare" gli adulti a guardare senza pregiudizi e stereotipi a quella delicata fase della vita.
La seconda stagione della serie
Recensione di a cura della redazione
Questa nuova stagione riprenderà a raccontare le storie di un gruppo di ragazzi di Latina, da dove li avevamo lasciati alla fine della prima stagione, con il ritorno del cast corale.
Un prodotto perfetto per chi ha amato Skam Italia. Ma già visto e senza innovazione
Recensione
di Claudia Catalli
Andrea e Marco sono due gemelli di Latina. Con i loro compagni e amici tentano di rispondere alla domanda "Chi sono io?", mentre la vita scorre tra un primo bacio e una serata in discoteca con gli amici.
Due gemelli diversi di diciassette anni stanno crescendo ed esplorando se stessi. Sono diversi nello stile dei capelli, ma soprattutto nel carattere, uno è impacciato e fragile, l'altro apparentemente spavaldo ma con una vita parallela.
Sono i protagonisti (anzi, il protagonista, dato che ad interpretarli è sempre Mattia Carrano) di Prisma, stessa produzione e stesso regista di SKAM Italia (Ludovico Bassegato), format di successo sull'universo teen importato dalla Norvegia che in cinque stagioni è diventato un fenomeno generazionale. Anche in scrittura ci sono le stesse penne di SKAM, Bassegato e Alice Urciuolo.
È proprio questo il punto: si sentiva il bisogno di una serie "gemella", è il caso di dire, di SKAM? Di una sorta di spin-off ambientato a Latina ma analogo per linguaggio, stile visivo (con molti ralenti in più, non sempre funzionali) e narrativo? Sì, se Prime Video mira a catturarne il pubblico. L'operazione alla base della serie sembra chiara, si aggiunge la volontà, dichiarata sin dal titolo, di soffermarsi sul racconto adolescenziale della fluidità di genere, sulla complessità prismatica oltre alla binarietà. Uno dei due gemelli non si sente solo un ragazzo, scoprirà puntata per puntata il coraggio di affermare davanti a sé stesso e davanti agli altri la propria identità. Lo stesso proveranno a fare gli amici e compagni intorno a lui.
Il racconto parte con una serata in discoteca e avanza continuamente inframmezzato da flashback, che spesso raccontano traumi: le gravi ferite riportate da chi spacca un vetro con un pugno, la delusione di una bocciatura seguita dallo choc di trovare la propria fidanzata a letto con un'altra ragazza. Ci sono tutti i temi cari alle narrazioni di coming of age: le prime esperienze sentimentali e sessuali, la scoperta dei corpi e dei caratteri, la comunicazione via chat, le droghe leggere, il rapporto con gli amici e con i genitori.
I personaggi si dividono tra interessanti e già visti, tra questi ultimi c'è il coatto tormentato Daniele interpretato da Lorenzo Zurzolo, che porta avanti il progetto di un videoclip trap con gli amici. Degna di nota è invece Carola, interpretata da Chiara Bordi, che porta sullo schermo la disabilità fisica finalmente affrontata senza retorica né focus particolari, ma con tutta la normalità che merita.
Per chi ama l'utilizzo iperbolico di musiche e scritte colorate Prisma è il prodotto perfetto: ogni sfasamento temporale è segnalato da lettere cubitali fluorescenti (i richiami al passato sono continui), e le musiche sono una costante della serie. Una serie il cui merito è esplorare il racconto di chi ha identità di genere complesse, mostrare la fluidità dei rapporti, evidenziare il sostegno del Lgbtq+ help center. Peccato prosegua lungo un cammino già tracciato altrove senza innovare, riproponendo storie e personaggi già visti, focalizzando talmente tanto l'attenzione sui teenager da dimenticare di approfondire le figure circostanti, gli adulti, con genitori monodimensionali e appena abbozzati, cosa che altre serie teen come Summertime e Baby non mancavano di fare.
Prisma non è neanche Elite - serie fluida e queer senza il didascalismo del monotema, capace di raccontare anche molto altro -, nè ha la forza innovativa e sorprendente di teen show internazionali come Thirteen, Sex Education, The End of the F***ing World. Piacerà comunque ad un pubblico adolescenziale, ben disposto a identificarsi con i suoi protagonisti in cerca del loro posto nel mondo, e magari nostalgico di mood e stile di serie teen di successo come SKAM Italia.
La prima stagione della serie
Recensione di a cura della redazione
Andrea e Marco sono due gemelli di Latina. Con i loro compagni e amici tentano di rispondere alla domanda "Chi sono io?", mentre la vita scorre tra un primo bacio e una serata in discoteca con gli amici. Due gemelli diversi di diciassette anni stanno crescendo ed esplorando se stessi. Sono diversi nello stile dei capelli, ma soprattutto nel carattere, uno è impacciato e fragile, l'altro apparentemente spavaldo ma con una vita parallela.