bryan_finley
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mercoledì 25 ottobre 2023
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buona (???) la seconda
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Non è semplice scrivere su questo secondo capitolo della saga inventata dalle geniali sorelle Giussani portata sul grande schermo dai Manetti Bros. Rispetto al primo c'è comunque un passo avanti, in quanto Gianniotti è più somigliante a Diabolik di Marinelli. Miriam Leone non si tocca: Eva Kant è lei, identica al fumetto, Mastandrea è (quasi) Ginko, ma andrebbe doppiato come tutti i poliziotti. Il film non è il fumetto, così come non lo era stato il Diabolik di Mario Bava del '68. Allora però c'era la scusa di rendere più appetibile il film mischiando suspence e sensualità, fornita in dosi quasi esagerate da Marisa Mell, noto sex-symbol dell'epoca.
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Non è semplice scrivere su questo secondo capitolo della saga inventata dalle geniali sorelle Giussani portata sul grande schermo dai Manetti Bros. Rispetto al primo c'è comunque un passo avanti, in quanto Gianniotti è più somigliante a Diabolik di Marinelli. Miriam Leone non si tocca: Eva Kant è lei, identica al fumetto, Mastandrea è (quasi) Ginko, ma andrebbe doppiato come tutti i poliziotti. Il film non è il fumetto, così come non lo era stato il Diabolik di Mario Bava del '68. Allora però c'era la scusa di rendere più appetibile il film mischiando suspence e sensualità, fornita in dosi quasi esagerate da Marisa Mell, noto sex-symbol dell'epoca. Inoltre Michel Piccoli nei panni di Ginko era proprio fuori luogo. Ma è stato rivalutato negli anni come espressione della "pop-art" cinematografica. Tornando al film in questione, risultano accettabili i luoghi dell'azione, soprattutto i rifugi a Clerville e dintorni, nonché tutti gli abili artifici (maschere, tunnel, rocce mobili...) usati dal mago del furto. La celebre Jaguar E non smentisce il suo fascino mentre Altea, qua per la prima volta sullo schermo, appare sbiadita e non convince. Un filmetto per una serata senza entusiasmi, sperando che il terzo lavoro dei Manetti Bros ci regali qualche emozione in più e un ritmo più incalzante, con personaggi di contorno più intriganti.
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l''''imbecille
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lunedì 15 maggio 2023
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un conto è un fumetto un conto un film
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Fare un bel film da un fumetto non è di certo cosa semplice. E <<Diabolik-Ginko all’attacco>> di certo ne è la riprova. Passare da una vignetta ad un’altra in un fumetto è d’obbligo ed eloquente; traslare ciò in un video è cosa diversa e non sempre facile! E tutto ciò è accaduto in questo Diabolik. Indubbiamente lo spettatore si sarà posto non poche domande che io proverei a “riassumere”. Comincio dalle più semplici: tutti quei meccanismi super sofisticati (anche se stiamo agli anni sessanta), tunnel, strade sotterranee, automatismi vari ecc. ecc, Diabolik come li ha costruiti?? E che dire della botola sotto la cabina telefonica? Ripeto, in un fumetto ha una sua valenza riportarla in un film cambia linguaggio.
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Fare un bel film da un fumetto non è di certo cosa semplice. E <<Diabolik-Ginko all’attacco>> di certo ne è la riprova. Passare da una vignetta ad un’altra in un fumetto è d’obbligo ed eloquente; traslare ciò in un video è cosa diversa e non sempre facile! E tutto ciò è accaduto in questo Diabolik. Indubbiamente lo spettatore si sarà posto non poche domande che io proverei a “riassumere”. Comincio dalle più semplici: tutti quei meccanismi super sofisticati (anche se stiamo agli anni sessanta), tunnel, strade sotterranee, automatismi vari ecc. ecc, Diabolik come li ha costruiti?? E che dire della botola sotto la cabina telefonica? Ripeto, in un fumetto ha una sua valenza riportarla in un film cambia linguaggio. Ma la cosa che oserei dire più “scandalosa” è l’altra botola che Eva Kant apre sott’acqua correndo su ripide rocce. E poi che fa?? Si tuffa senza sapere dove possa stare e sotto l’acqua trova una botola che la fa entrare non si sa dove. Costruita lì “il giorno prima??”. Concludo questa fase portando all’attenzione dei lettori la sequenza –all’inizio non proprio chiara– di quando Diablok si “maschera” da poliziotto e la sua presunta amica lo vede ma non si accorge che non può essere la stessa persona. Mah!! Non ho parole. Ho letto che alcune valutazioni non proprio positive sono state fatte per i due interpreti di Diabolik e Eva Kant: le condivido pienamente.
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fabiuz62
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domenica 16 aprile 2023
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un disastro totale
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Francamente un disastro sotto ogni punto di vista. Dalla pessima recitazione di tutti, alla regia confusa, alle ambientazioni plasticose. Un pasticcio nemmeno degno di essere catalogato come B movie.
La domanda spontanea è: ma perché?
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fabrizio friuli
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giovedì 16 marzo 2023
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prevedibile
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Il genio del crimine mascherato sta compiendo un altro furto assolutamente elaborato, venendo supportato dalla sua inseparabile ( o quasi ) complice Eva Kant, tuttavia, i numerosi gioielli razziati da Diabolik sono stati messi in una sorta di liquame che li ha resi radioattivi e segnalabili, per tanto , Ginko e la sua squadra sono riusciti a sferrare un colpo inaspettato, ma non si sa se potrebbe essere utile per fare scacco matto . Inoltre, appare una nuova figura: Altea, una ricca donna che ha una relazione segreta con l' inesorabile, ostinato ma competente Ispettore Ginko, che , pur amandola , non riesce ad obliare il suo fine vitale : La cattura di Diabolik, che sembrerebbe essere un fine utopico.
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Il genio del crimine mascherato sta compiendo un altro furto assolutamente elaborato, venendo supportato dalla sua inseparabile ( o quasi ) complice Eva Kant, tuttavia, i numerosi gioielli razziati da Diabolik sono stati messi in una sorta di liquame che li ha resi radioattivi e segnalabili, per tanto , Ginko e la sua squadra sono riusciti a sferrare un colpo inaspettato, ma non si sa se potrebbe essere utile per fare scacco matto . Inoltre, appare una nuova figura: Altea, una ricca donna che ha una relazione segreta con l' inesorabile, ostinato ma competente Ispettore Ginko, che , pur amandola , non riesce ad obliare il suo fine vitale : La cattura di Diabolik, che sembrerebbe essere un fine utopico.
I Fratelli Manetti hanno realizzato un altro lungometraggio, basato sui fumetti che hanno come personaggio principale il genio del crimine che riveste sé stesso con una calzamaglia nera e che ha l' abilità di camuffarsi, creando maschere che sembrano dei veri e propri volti umani, tuttavia, piuttosto che soffermarsi sulla figura di Diabolik , è palese notare che, in questo nuovo lungometraggio, Diabolik non è stato impersonato dal talentuoso attore italiano Luca Marinelli , bensì da Giacomo Gianniotti, ed è anche palese la differenza tra i due attori, infatti, le doti recitative di Gianniotti risultano essere meno elevate delle doti recitative di Ĺuca Marinelli ( nonostante sia Luca Marinelli che Giacomo Gianniotti lo abbiano caratterizzato come un' intelligenza artificiale ) invece la femme fatale Eva Kant è stata nuovamente interpretata da Miriam Leone, e purtroppo, le hanno dovuto tingere i capelli, dato che i capelli del personaggio sono biondi, tra l' altro, la seconda attrice Monica Bellucci, che nel film ha impersonato Altea, indossa delle lenti a contatto che mutano il colore dei suoi occhi, e quel dettaglio potrebbe rovinare la credibilità dei personaggio. Quel che si può dire su questo lungometraggio è che consiste in una pellicola PREVEDIBILE, perché, nonostante l' Ispettore Ginko e la sua squadra siano riusciti a tenere testa al criminale per grand parte del film , al termine del film stesso si riesce a comprendere che Diabolik, riuscirà sempre a vincere, e l colpo di scena non è in grado di sorprendere, comunque, non è un brutto film , perché in una scena, appaiono delle attrici che, pur essendo state catturate e abbandonate da Diabolik durante uno dei suoi colpi, loro entrano in un bar, mettono fuori gioco un corteggiatore molesto e chiamano l' Ispettore Ginko e rivelano di essere delle poliziotte sotto copertura, e in molte scene, è possibile percepire della tensione, la sceneggiatura è sufficiente ma non di più, e forse, sarebbe meglio se i Fratelli Manetti cessino di realizzare dei lungometraggi basati sul ladro inafferrabile, sulla sua femme fatale e sul determinato ispettore, molto simile al famoso personaggio creato da Arthur Conan Doyle ( Sherlock Holmes ). La principale pecca di questo film è l' agente di polizia arrogante che cerca di emulare i tipici " sbirri " dei film americani che , nel film, ha cercato di catturare Diabolik da solo, venendo assassinato e usato come travestimento dal famigerato furfante nel corso del film, la seconda pecca è l' interpretazione di Monica Bellucci che utilizza uno stano accento straniero mentre parla, senza dimenticare che Monica Bellucci non sia rammentata per le sue doti recitative, che però, non sono esattamente discutibili.
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andy dufresne
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lunedì 13 marzo 2023
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inguardabile
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Non capisco come si faccia a dare un giudizio minimamente positivo a questo film. Mi riferisco alle recensioni dei cosiddetti critici, a partire da Simone Emiliani, che lo giudica solo come "meno appassionante" del precedente film della saga, che secondo luiera invece "riuscitissimo"! Non si deve prendere in giro la gente che viene su questo sito per farsi un'idea dei film da andare a vedere, pagando, in sala. E a maggior ragione non si dovrebbero buttare i soldi di noi tutti abbonati Rai per produrre cose del genere. Se infatti il primo film era da definire (generosamente) come imbarazzante, questo è da bollare come impresentabile, quasi offensivo. Sulla regia stendiamo un velo pietoso.
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Non capisco come si faccia a dare un giudizio minimamente positivo a questo film. Mi riferisco alle recensioni dei cosiddetti critici, a partire da Simone Emiliani, che lo giudica solo come "meno appassionante" del precedente film della saga, che secondo luiera invece "riuscitissimo"! Non si deve prendere in giro la gente che viene su questo sito per farsi un'idea dei film da andare a vedere, pagando, in sala. E a maggior ragione non si dovrebbero buttare i soldi di noi tutti abbonati Rai per produrre cose del genere. Se infatti il primo film era da definire (generosamente) come imbarazzante, questo è da bollare come impresentabile, quasi offensivo. Sulla regia stendiamo un velo pietoso. A chi ha scritto la sceneggiatura non dovrebbero permettere mai più di prendere una penna in mano o di avvicinarsi alla tastiera di un pc. Operazioni del genere fanno malissimo all'ormai morente cinema italiano e agli stessi attori che, alle prese con scene di tal bassa scrittura, finiscono per involversi dando il peggio di sè.
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luigi antonio
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lunedì 6 marzo 2023
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squallido
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Che squallore, che mediocrità...
Ora capisco perché a Hollywood deridono i film Italiani!
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stramonio70
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domenica 5 marzo 2023
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ai livelli di una fiction pomeridiana di raiuno...
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Tentativo di risollevare il cinema di genere italiano, in questo caso con un cinefumetto, fallito miseramente su tutti i fronti. In realtà il disastro era già stato fatto dai Manetti Bros con la trasposizione l'anno scorso del primo film su Diabolik. Già in quella pellicola i difetti erano così evidenti che mi avevano lasciato senza parole. Marinelli e Mastandrea erano assolutamente fuori parte così come quasi tutto il resto del cast. Per portare sullo schermo un fumetto scritto nel 1962/63 (a quell'epoca infatti risalgono i due albi trasposti in questi due film) occorreva fare un attento lavoro di adattamento sia di sceneggiatura che di dialoghi, cosa che invece non è stata assolutamente fatta.
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Tentativo di risollevare il cinema di genere italiano, in questo caso con un cinefumetto, fallito miseramente su tutti i fronti. In realtà il disastro era già stato fatto dai Manetti Bros con la trasposizione l'anno scorso del primo film su Diabolik. Già in quella pellicola i difetti erano così evidenti che mi avevano lasciato senza parole. Marinelli e Mastandrea erano assolutamente fuori parte così come quasi tutto il resto del cast. Per portare sullo schermo un fumetto scritto nel 1962/63 (a quell'epoca infatti risalgono i due albi trasposti in questi due film) occorreva fare un attento lavoro di adattamento sia di sceneggiatura che di dialoghi, cosa che invece non è stata assolutamente fatta. I registi infatti si sono limitati solo a trasporre sullo schermo le pagine di un fumetto scritto oltre 60 anni fa, con tutte le ovvie conseguenze di una scelta così voluta quanto sbagliata. I dialoghi pertanto risultano fastidiosamente vuoti, banali e didascalici, il ritmo è lentissimo e la recitazione di TUTTI gli attori sembra quella di una fiction televisiva da quattro soldi. Giacomo Gianniotti è sicuramente più adatto a ricoprire il ruolo di Diabolik più di quanto non lo fosse Luca Marinelli nel primo film ma qui al di là del casting (l'unica aderente al personaggio è Miriam Leone, anche se sulla sua recitazione ci sarebbe da lavorare parecchio) i problemi sono ben altri e riguardano sia la sceneggiatura come già detto che la regia stessa. Il colpo di scena finale è di una prevedibilità disarmante e questo proprio perchè la regia non riesce a creare alcun diversivo valido. Assolutamente inutile poi la sottotrama riguardante Ginko e Altea, totalmente irrilevante ai fini della trama, sembra messa lì solo per aumentare il minutaggio del film, rallentandone il già soporifero ritmo. E a questo proposito c'è da dire che la palma della peggiore attrice in questo secondo film va senza dubbio a Monica Bellucci che offre una recitazione che definirla da cani è un complimento. Qualunque attrice sconosciuta con vent'anni di meno avrebbe fatto una figura migliore, e non sto scherzando! Al suo confronto Asia Argento o Valeria Marini sembrano attrici da Oscar. Concludo questa mia riflessione dicendo che leggo Diabolik da quando avevo dieci anni e conosco benissimo il fumetto e mai e poi mai mi sarei aspettato una trasposizione cinematografica così brutta, scialba e pedestre.
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lizzy
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sabato 4 marzo 2023
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fumettoso 2 - reprise
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Di male in peggio.
Che già il Marinelli non c'entrasse nulla con Diabolik lo scrissi ai tempi, ma questo muovo - come si chiama? - Gianniotti... ma chi è, cosa fa, da dove spunta?
Comunque, ancora una volta, una maschera sbagliata per il Re del Crimine.
E tanto è errato l'attore che impersona il nero furfante quanto resta azzeccata (finchè manterrà la giusta fisicità) Eva/Leone: perfetta... appunto, come ha detto qualcuno, fin che non parla.
Non parliamo del personaggio di Altea: ma che c'entra la Bellucci qui? A parte l'età (ha quasi il doppio degli anni che dovrebbe avere la duchessa), ma come la han fatta parlare?
Per com'è conciata, vestita e truccata, assieme alla parlata, sembra più una scrausa badante rumena che una vera altolocata di sangue blu.
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Di male in peggio.
Che già il Marinelli non c'entrasse nulla con Diabolik lo scrissi ai tempi, ma questo muovo - come si chiama? - Gianniotti... ma chi è, cosa fa, da dove spunta?
Comunque, ancora una volta, una maschera sbagliata per il Re del Crimine.
E tanto è errato l'attore che impersona il nero furfante quanto resta azzeccata (finchè manterrà la giusta fisicità) Eva/Leone: perfetta... appunto, come ha detto qualcuno, fin che non parla.
Non parliamo del personaggio di Altea: ma che c'entra la Bellucci qui? A parte l'età (ha quasi il doppio degli anni che dovrebbe avere la duchessa), ma come la han fatta parlare?
Per com'è conciata, vestita e truccata, assieme alla parlata, sembra più una scrausa badante rumena che una vera altolocata di sangue blu.
L'unica cosa rimasta uguale è la figura (sempre più sfigata) del Ginko dove Mastrandrea più che una vera interpretazione ne fa una risibile macchietta.
Un pollice verso poi a sceneggiatura e scene varie: ma come... un delinquente che si crea un covo segreto dentro la montagna... fa dipingere le strisce stradali nel tunnel? Mancavano semaforo e cartelli vari e poi la cavolata sarebbe stata completa.
Carina la sigla iniziale, assolutamente mutuata (alla paesana) dai classici 007, ma niente brivid in quella finale (visto che già un terzo episodio è stato girato almeno mettere qualche anteprima succulenta o inserire qualche piccolo indizio.
Ma niente...
I Manetti, così geniali in "Zora", si sono appisolati e sembrano i classici filosofi meridionali del "anzi che c'è".
Il film di per se non sarebbe malissimo, le location andrebbero anche bene e la storia, mutuata dal volume 16 del fumetto, anche decente, ma la recitazione in generale è pessima, gli attori fuori luogo (su tutti la povera Monica...che il suo dio la abbia in gloria!) e si vede che ad un certo punto il progetto ha "preso la mano" ai due fratelli.
Vedremo cosa succederà nel terzo capitolo... ma se le cose stanno così mi sa che dovremo attenderci un ulteriore virata verso il peggio.
P.S. E trovatelo un Diabolik più realistico! Che diamine. E dategli più spazio! Qua son tutti protagonisti (financo il povero Roller) tranne lui.
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maramaldo
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sabato 17 dicembre 2022
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eva, con diabolik così, non si va lontano
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Mi sto rivolgendo alla radiosa Miriam Leone per la quale ho concepito una passioncella. Non è un buon motivo per vedere il film, direte. Un momento, ragioniamo. Innanzitutto, il secondo Diabolik è meglio costruito sull'ispirazione originaria. Poi, emerge una personalità più spiccata, Ginko, meglio delineato che nel fumetto, compito ben riuscito di Valerio Mastrandrea che vi si è impegnato e quando c'è la stoffa... Perfino, una new entry, si fa per dire, Altea, la fidanzata che nessuno aveva rimpianto, gelidina e scialbetta, forse sotto sotto perfidina, da lasciare a Clerville o giù di lì, questa Vallenberg.
Ma, vogliamo insegnare il mestiere ai Manetti? Creatura di un altro pianeta hanno fatto venire.
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Mi sto rivolgendo alla radiosa Miriam Leone per la quale ho concepito una passioncella. Non è un buon motivo per vedere il film, direte. Un momento, ragioniamo. Innanzitutto, il secondo Diabolik è meglio costruito sull'ispirazione originaria. Poi, emerge una personalità più spiccata, Ginko, meglio delineato che nel fumetto, compito ben riuscito di Valerio Mastrandrea che vi si è impegnato e quando c'è la stoffa... Perfino, una new entry, si fa per dire, Altea, la fidanzata che nessuno aveva rimpianto, gelidina e scialbetta, forse sotto sotto perfidina, da lasciare a Clerville o giù di lì, questa Vallenberg.
Ma, vogliamo insegnare il mestiere ai Manetti? Creatura di un altro pianeta hanno fatto venire. Monica Bellucci, ce l'avete presente, tenera, calda, palpitante. Giocherella pure, facendo dondolare i fronzoli che pendono da quell'abito così elegante, alta classe come la pensa la borgata.
Introdotto un elemento finora inedito, la sensualità. Avete visto i baci. Compenetrazione morbida, umida, profonda. Vintage, davvero, chi si bacia più così?
Ma, allora, perchè l'episodio è piaciuto meno? Non pretenderete che cerchi una spiegazione. Segnalo, soltanto, alcune cose.
In ambedue gli spettacoli mi è parso che nello sparuto pubblico fossero di più, sole o in compagnia, le donne. Curioso, pensai, senza rifletterci tanto. Poi, mi son ricordato che il fumetto lo leggevano ( e, forse, lo leggono) volentieri anche le ragazze. Curioso anch'esso, perchè le adolescenti, più mature dei maschietti, non stravedono per bravate e ribalderie che tendono a procurare meraviglia o ammirazione infantili. Deve esserci uno stimolo, una suggestione, un fantasma, qualcos'altro in quel Calzamaglia sgusciante.
Più concretamente osserviamo il fenomeno cinematografico. Le più azzeccate e longeve invenzioni della fantasia attirano rivisitazioni anche dagli spiriti beffardi dei parodisti, degli umoristi, dei comici. Senza scomodare James Bond, mi accorsi, occupandomi di Maigret, che, oltre ad averlo fatto i "grandi", lo riprese in tv anche Mr Bean. Non dimentichiamo, coraggioso in tempi di oscurantismo, corrosivo e divertente, ci fu un Totò Diabolicus, 1962.
Necessita qualche riguardo. Intanto, incombe il terzo episodio, se non proprio un quarto tenuto conto del popolo in libro paga. Il retrivo - ce ne sono tra il pubblico che, se non aperto, è almeno pacioso - può paventare un finale del genere: Eva ed Altea se ne fanno una ragione e si mettono assieme; Ginko e Diabò, si allontanano all'orizzonte, tenendosi per mano, a leggeri passi di danza...
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[+] un diabolik moderno..
(di angelitas)
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stefano73
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lunedì 12 dicembre 2022
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buona tecnica...ma scimmiottata
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"Diabolik- Ginko all'attacco". Il secondo episodio dei registi Manetti Bros si fa apprezzare per la fedeltà di stile fumettistico e caricaturale. Tecnicamente ben costruito e girato. Nemmeno in questo caso il nuovo Diabolik (Giacomo Gianniotti) riesce a sviluppare il mito del misterioso ladro. L'interpretazione è piuttosto anonima e trascurata. I personaggi in oltre sono troppi scimmiottati e poco appassionanti. Siamo consapevoli che l'opera è ambiziosa ....ma proprio per questo avrebbe meritato un maggior impegno stilistico. Si fa apprezzare comunque per la cura tecnica e delle ambientazioni essendo un film italiano quindi a basso budget rispetto agli americani.
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"Diabolik- Ginko all'attacco". Il secondo episodio dei registi Manetti Bros si fa apprezzare per la fedeltà di stile fumettistico e caricaturale. Tecnicamente ben costruito e girato. Nemmeno in questo caso il nuovo Diabolik (Giacomo Gianniotti) riesce a sviluppare il mito del misterioso ladro. L'interpretazione è piuttosto anonima e trascurata. I personaggi in oltre sono troppi scimmiottati e poco appassionanti. Siamo consapevoli che l'opera è ambiziosa ....ma proprio per questo avrebbe meritato un maggior impegno stilistico. Si fa apprezzare comunque per la cura tecnica e delle ambientazioni essendo un film italiano quindi a basso budget rispetto agli americani. Voto:5
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