Beast

Nessuna paura in fondo è solo un leone

Regista islandese trapiantato a Hollywood, Baltasar Kormákur si è specializzato nel genere survival, variando dall'altissima montagna (Everest) all'altomare (Resta con me). Con Beast ci trasporta in una riserva naturale del Sudafrica, assieme al dottor Nate Daniels e alle sue due figlie adolescenti. L'intenzione è di compiere un pellegrinaggio sentimentale nei luoghi in cui il dottore conobbe la moglie, prematuramente scomparsa. Ma non va affatto cosi: la famigliola viene attaccata da un gigantesco leone che, unico Scampato alla ferocia dei bracconieri, vede in ogni umano una minaccia. Beast usa la stessa formula di Cujo, il film di Lewis Teague tratto da Stephen King, sostituendo il cagnone sanbernardo col predatore: anche qui buona parte dell'azione si svolge all'interno di un veicolo, dove l'animale tiene sotto assedio gli umani. Se Kormakur usa fluidamente la macchina da presa, i punti deboli di questo thriller dalla suspense discontinua consistono in una certa assurdità delle situazioni; specie quando le ragazze sabotano i tentativi paterni di proteggerle. Tuttavia bisogna dare atto allo stoico Idris Elba di sapersi battere con una nemesi in immagini di sintesi senza cadere nel ridicolo. Aggiungendo che anche il mostruoso felino virtuale è assai convincente: più di tanti leoni taroccati, sedati o presi a prestito da documentari, che il cinema ci ha proposto da Tarzan in poi.
Da La Repubblica, 22 settembre 2022


di Roberto Nepoti, 22 settembre 2022