La furia di un uomo

Maria Sole Colombo

Appena un anno fa, con The Gentlemen, avevamo lasciato Guy Ritchie alle prese con la consueta banda di criminali logorroici, intermediari doppiogiochisti, gangster dai gusti eccentrici, e con una vertiginosa quantità di capriole metatestuali. Messe in abisso e giochini autoreferenziali qui c'entrano poco o nulla, ma pure in questo nuovo La furia di un uomo - Wrath of Man, vagamente ispirato al francese Le convoyeur, è subito evidente che le cose non sono quello che sembrano: Jason Statham viene assunto da una compagnia che si occupa di portavalori - sposta cose, insomma, come ai bei vecchi tempi di The Transporter -, dopo un colloquio di lavoro che va bene ma non benissimo (e già qui la cosa puzza: quando mai Jason Statham non è il più cazzuto nella stanza?). [...]

di Maria Sole Colombo, articolo completo (1658 caratteri spazi inclusi) su Film TV 4 gennaio 2022