L'Arminuta

L'arminuta, il romanzo di successo che al cinema regge con (troppa) fatica

Esiste un cinema italiano ricco delle caratteristiche che entrano facilmente in sintonia con i lettori di romanzi e gli spettatori teledipendenti, ma sul grande schermo funzionano, ahinoi, pochino. L' arminuta ne offre un esempio lampante perché è tratto dal molto venduto e molto premiato romanzo omonimo della teramana Donatella Di Pietrantonio (Einaudi edizioni) che sbriciolato e farcito nelle puntate di una fiction modello L' amica geniale sfonderebbe di sicuro l' audience. Il regista Giuseppe Bonito (Pulce non c' è, Figli) ha scelto, invece, la strada del film letterario classico entrando a vele temerariamente spiegate nel comparto del filone dedicato alle pene patite dai bambini che ha contato in passato su qualche illustre specialista come De Sica e Comencini: stilisticamente tenuto come in stand-by, tempestato di musiche enfatizzanti, basato sugli sguardi e le movenze a scapito dei dialoghi pressoché inesistenti, scarnificato sino a sfiorare l' impalpabilità, l' operina tuttavia regge soprattutto per merito della bravura e la credibilità della coppia delle giovanissime interpreti. [...]

di Valerio Caprara, articolo completo (3963 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino 22 ottobre 2021