Commedia,
durata 95 min.
- Italia 2021.
- Lucky Red
uscita mercoledì 3novembre 2021.
MYMONETROIo sono Babbo Natale
valutazione media:
3,10
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Il film di Edoardo Falcone "Io sono Babbo Natale"(anche scritto dal regista, 2021)uscito nelle sale un anno e un giorno dopo la morte del grande Gigi( Luigi) Proietti, dimostra ancora una voltaa l'ottima fattura, come anche l'ottima intenzione del film, da sempre programmato per un rapido passaggio in TV(e'corpodotto da RAiCinema)e come tale si conferma al"top"delle produzioni TV(telefilm , TV Movies , come vogliamo dire) sul Natale e anche come film natalizio tout court, ben distinguendosi dai tanti, spessi indigesti"cinepanettoni". Precisa la finalita'"morale"del film(il recupero del"buon ladrone", per drila evengalicamente), senza che essa pesi moralisticamente sul film, anzi, essa si inquadra in essso senza in alcun modo essere"aggettante"sullo stesso.
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Il film di Edoardo Falcone "Io sono Babbo Natale"(anche scritto dal regista, 2021)uscito nelle sale un anno e un giorno dopo la morte del grande Gigi( Luigi) Proietti, dimostra ancora una voltaa l'ottima fattura, come anche l'ottima intenzione del film, da sempre programmato per un rapido passaggio in TV(e'corpodotto da RAiCinema)e come tale si conferma al"top"delle produzioni TV(telefilm , TV Movies , come vogliamo dire) sul Natale e anche come film natalizio tout court, ben distinguendosi dai tanti, spessi indigesti"cinepanettoni". Precisa la finalita'"morale"del film(il recupero del"buon ladrone", per drila evengalicamente), senza che essa pesi moralisticamente sul film, anzi, essa si inquadra in essso senza in alcun modo essere"aggettante"sullo stesso. Siamo , semmai, a livello dei grnadi film made in the USA sul Natale, vista anche la bravrua di Proietti(the best, ormai e'inutuole irpeterlo)e di un marco Giallini, come anche degli/dlle altri/e interpreti. Deciasamente, sia a livello di sceneggiatura sia a livello reistico e di interpretazione, come anche di effetti sperciali, decisamente significanti, siamo al top, considerando budget e finalita'del film, anche considerando che rivisto un anno dopo, il film fa ancora lo stesso effetto, pruduce ancora sensazioni, reazioni e giudizi analoghi a quelli di un anno fa. Eugen
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Bene, in ogni senso, questo"IO sono Babbo Natale"(2021, Eduardo Falcone che ha scrtto e diretto il film), nel quale Gigi Proietti e'il vero Santa Claus. Babbo Nalale, mentre Marco Giallini , ex detentuto in quanto ladro incallito, alppena rilasciato, ha dietro di se'una storia triste, in quanto i regali che Santa Claus gli portava veinivano sottratti dai suoi genitori. rispettivamente ladro e spacciatrice di droga; incontra Proietti-Claus , inizialmente lo deruba e seuqestra in casa, poi invece, essendo comunque di animo buono caratterialmente, lo aiuta come "badante", complice la"ex"di lui(del ladro)che e'assistente sociale. Poi, pero', cooptato dal curioso Santa Claus, ne diventa l'aiutante sulla magica slitta, tanto da diventare(un po'paradossalmente, ma la logica non entra e non deve entrare nella leggenda, dato che quella di"Santa Claus "e'una leggenda, per l'appunto), kui stesso Babbo Natale, con Proietti finaknebte pensionato.
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Bene, in ogni senso, questo"IO sono Babbo Natale"(2021, Eduardo Falcone che ha scrtto e diretto il film), nel quale Gigi Proietti e'il vero Santa Claus. Babbo Nalale, mentre Marco Giallini , ex detentuto in quanto ladro incallito, alppena rilasciato, ha dietro di se'una storia triste, in quanto i regali che Santa Claus gli portava veinivano sottratti dai suoi genitori. rispettivamente ladro e spacciatrice di droga; incontra Proietti-Claus , inizialmente lo deruba e seuqestra in casa, poi invece, essendo comunque di animo buono caratterialmente, lo aiuta come "badante", complice la"ex"di lui(del ladro)che e'assistente sociale. Poi, pero', cooptato dal curioso Santa Claus, ne diventa l'aiutante sulla magica slitta, tanto da diventare(un po'paradossalmente, ma la logica non entra e non deve entrare nella leggenda, dato che quella di"Santa Claus "e'una leggenda, per l'appunto), kui stesso Babbo Natale, con Proietti finaknebte pensionato.. Ottimo film capace di rispettare scadenze e regole precise della leggenda relativa al"magico vecchietto", dove Proietti, alla sua ultima performance , e'straordinaro come sempre, da vero maestro quale interprete e anche Giallini e'un partner di tutto rispetto, tanto che l'interqzione fatalmente"dialettica"(quanto ai ruoli interpretati, ovviamente, intendo) tra i due va benisismo e anche i comprimari, dove Barbara Ronchi ha la parte maggiore, sono felicemente contagiati dai due e da un sceneggiatura e regia che, un a volta tanto, mostra come anche il cinema italiano, che ci aveva abituati a troppi "cinepanettoni"disuguali ma in genere destinati a far ridere in modo superficiale un pubblico anche volgare, sappia fare "filmn di Natale"di qualita', Ripensando a Proietti, chi, come chi scrive questa nota, l'ha conosciuto avendolo visto e avendo commentato bremevemente su un gionale una sua performance in"A me gi ochci, please"forse nel 1987 o 1988, non puo'non commuoversi, ma la commorazione e'"compensata"da una ulteiore grande prova del"Gigi"nazionale. El Gato.Eugen
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Oltre alla classica atmosfera natalizia americana anni ‘80, a Io sono Babbo Natale si aggiungono tematiche attuali, quali possono essere la cattiva educazione da parte di genitori lascivi che inducono i figli sulla cattiva strada della delinquenza e altre tematiche.
Sulla sceneggiatura non c’è molto da dire, Io sono Babbo Natale è ben scritto e ben strutturato sia come storia che ritmicamente parlando: le sequenze avanzano veloci e sono chiare e concise. Vengono sfruttati tutti gli elementi di un classico film natalizio: musiche, atmosfere, scenografie e luoghi sono perfettamente in linea con quelli che possono essere elementi stereotipati da film di Natale, dalle luci calde, alle colonne sonore natalizie che ogni tanto si possono sentire riecheggiare come sottofondo alle scene più drammatiche.
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Oltre alla classica atmosfera natalizia americana anni ‘80, a Io sono Babbo Natale si aggiungono tematiche attuali, quali possono essere la cattiva educazione da parte di genitori lascivi che inducono i figli sulla cattiva strada della delinquenza e altre tematiche.
Sulla sceneggiatura non c’è molto da dire, Io sono Babbo Natale è ben scritto e ben strutturato sia come storia che ritmicamente parlando: le sequenze avanzano veloci e sono chiare e concise. Vengono sfruttati tutti gli elementi di un classico film natalizio: musiche, atmosfere, scenografie e luoghi sono perfettamente in linea con quelli che possono essere elementi stereotipati da film di Natale, dalle luci calde, alle colonne sonore natalizie che ogni tanto si possono sentire riecheggiare come sottofondo alle scene più drammatiche.
Tutto ciò va in contrapposizione con la particolarità del film, infatti all’atmosfera prettamente natalizia e quasi ovattata di Io sono Babbo Natale possiamo vedere alternati momenti in cui prevalgono scene d’azione e inseguimenti degni del classico dei più classici film di delinquenza all’italiana.
Quello che, però, colpisce di più, sono i siparietti “alla romana” che si creano tra i due attori protagonisti: Giallini e Proietti insieme regalano momenti divertenti, leggeri e che strappano un sorriso anche allo spettatore più burbero. Questo è uno dei punti forti di Io sono Babbo Natale: la comicità che ci hanno regalato in questa pellicola Giallini e Proietti, insieme, raramente la possiamo trovare in altri prodotti di questo genere. Insomma, una commedia natalizia a tutti gli effetti che però non si è fatta mancare momenti drammatici e dinamici, con luci, colori, elfi natalizi e tutti gli elementi tipici di un film perfetto per questo periodo dell’anno.
L’aria natalizia, già malinconica di per sé, viene fortemente accentuata ogni volta che il pensiero viene rivolto sul fatto che questa di Io sono Babbo Natale sia stata l’ultima interpretazione di Proietti e questa sensazione di mancanza fa affezionare fortemente lo spettatore al film, che verrà senza ombra di dubbio ricordato per questa motivazione piuttosto che come l’ennesimo film di Natale.
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Nella Roma attuale , immersa nell' atmosfera natalizia , viene rilasciato un furfante che , dopo aver scontato la sua pena , viene imbrogliato dalla banda di criminale con cui egli stesso ha avuto a che fare , e , dopo essere rimasto senza denaro e senza il sostegno di una sua fiamma , egli si insidia nella tenuta di un anziano signore ,che scopre essere Babbo Natale , nonostante l'ovvio scetticismo di Ettore , ma col tempo , capisce che l'anziano signore non bluffa ed entrambi incrociano i loro fati , ed Ettore riesce a migliorare se stesso , anche se Babbo Natale ha sempre saputo che Ettore non è un vero " cattivo " ma un " buono " nato in un ambiente abietto.
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Nella Roma attuale , immersa nell' atmosfera natalizia , viene rilasciato un furfante che , dopo aver scontato la sua pena , viene imbrogliato dalla banda di criminale con cui egli stesso ha avuto a che fare , e , dopo essere rimasto senza denaro e senza il sostegno di una sua fiamma , egli si insidia nella tenuta di un anziano signore ,che scopre essere Babbo Natale , nonostante l'ovvio scetticismo di Ettore , ma col tempo , capisce che l'anziano signore non bluffa ed entrambi incrociano i loro fati , ed Ettore riesce a migliorare se stesso , anche se Babbo Natale ha sempre saputo che Ettore non è un vero " cattivo " ma un " buono " nato in un ambiente abietto.
Io sono Babbo Natale è facilmente associabile alle tipiche commedie natalizie americane, tuttavia, essa presenta delle caratteristiche tipiche delle commedie italiane, ahimè , non originali, infatti è possibile notare la presenza di una cosca di farabutti, e il protagonista stesso appare come uno di loro , questa caratteristica lo rende associabile al protagonista della commedia natalizia intitolata Babbo Bastardo , ed entrambi , essendo nati in ambienti sgradevoli hanno una visione della vita estremamente lugubre , i punti di forza di questa commedia natalizia sono le interpretazioni di Marco Giallini e del sembre sbalorditivo Gigi Proietti , la cui dipartita ha lasciato un vuoto nell'anima del cinema italiano, e soprattutto, nelle anime dei cinefili italiani, entrambi gli attori romani sono riusciti a impersonare i loro ruoli senza problemi, anche se Marco Giallini ha ( purtoppo ) indossato la maschera del mascalzone con la parlata romana esposta con una voce profonda che può apparire minacciosa. Non è certo una pellicola di alto livello, ma riesce a guadagnarsi la sufficienza ( a stento ) sia per lo sforzo di aver cercato di realizzare una commedia natalizia, il problema è la criminalità italiana, per il fatto che in molti film italiani ( o meglio , in troppi film italiani ) vengono messe le bande criminali, è se si vuole cambiare in meglio la cinematografia italiana , bisognerebbe omettere elementi triti e ritriti , chiusa questa parentesi, la sceneggiatura è soddisfacente, anche gli altri attori scelti hanno interpretato bene i loro ruoli e sono state realizzate in modo ottimale le riprese delle capitali europee viste dall' alto dai protagonisti del film mentre viaggiano sulla slitta di Babbo Natale ( resa più moderna ) , inoltre, come nei film americani, hanno fatto recitare delle persone affette da nanismo, infatti , gli elfi al servizio di Babbo Natale appaiono come degli " ometti " , forse , avrebbero dovuto avere uno spazio in più all' interno del film , invece , gli elfi appaiono solamente in poche scene , perché, se avessero avuto una presenza scenica maggiore probabilmente uno di loro si sarebbe rivelato un talento, e proprio come nel cinema americano, che dà uno spazio considerevole agli attori affetti da nanismo , anche il cinema italiano potrebbe farlo , e sarebbe una buona idea , anche per chi , essendo caratterizzato da quella particolare condizione, può sperare di riuscire ad essere grande , perché non tutti possono essere dei grandi , ma la grandezza può nascondersi in chiunque.
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Il buon Gigi Proietti, protagonista del suo ultimo film da protagonista, Io sono babbo Natale commuove, diverte e conferma la sua grande verve emotiva lasciando un testamento identitario all'attore Marco Giallini che lo affianca nelle vesti inusitate di un ladruncolo, Ettore, uscito dopo una rapina dal carcere, tutt'altro che redento con una oramai ex compagna- Barbara Ronchi- mica tanto felice di rivederlo e che ora giustamente convive con la pargoletta, con un uomo “dalla testa a posto”, impiegato stressato di una multinazionale.
Ettore è un solitario, molto ma “molto in fondo” dall’animo gentile ma sprezzante e poco misericordioso nei confronti di un simpatico anziano (Gigi Proietti) che in qualche modo lo avvicina caritevolmente alla sua magione.
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Il buon Gigi Proietti, protagonista del suo ultimo film da protagonista, Io sono babbo Natale commuove, diverte e conferma la sua grande verve emotiva lasciando un testamento identitario all'attore Marco Giallini che lo affianca nelle vesti inusitate di un ladruncolo, Ettore, uscito dopo una rapina dal carcere, tutt'altro che redento con una oramai ex compagna- Barbara Ronchi- mica tanto felice di rivederlo e che ora giustamente convive con la pargoletta, con un uomo “dalla testa a posto”, impiegato stressato di una multinazionale.
Ettore è un solitario, molto ma “molto in fondo” dall’animo gentile ma sprezzante e poco misericordioso nei confronti di un simpatico anziano (Gigi Proietti) che in qualche modo lo avvicina caritevolmente alla sua magione. Il ladruncolo finisce per piazzarsi in casa sua, in una dimora démodé ma di grande eleganza, con una cantina molto fornita di regali. Il suo obiettivo è cercare di impossessarsi di quei giocattoli da rivendere, in realtà pronti per essere inviati ai bambini di tutto il mondo. Perchè quell'anziano altri non è che Babbo Natale con tutti gli accessori del caso (costume e cappello che lo rendono invisibile a tutti bambini esclusi e una slitta dietro l'armadio senza renne ahimè troppo vecchie e “in pensione” in Lapponia), pronto per un "passaggio consegne" dopo l’ultimo viaggio.
Riuscirà il ladruncolo a chiudere i conti col suo tormentato passato e ritornare a una via costellata di altruismo alla luce anche di una bambina che non lo ha mai conosciuto?
Sappiamo già di si e Io sono babbo Natale di Edoardo Falcone, garbatamente, ci ricorda come nella sua malinconia di fondo, il cinismo iniziale possa cedere il posto, grazie a un inatteso incontro, a un ricongiungimento emozionale, non necessariamente zuccheroso e retorico ma puro come l’amore che proviamo verso i nostri figli.
Giallini, con quella romanità perduta, quella voce roca capace di arrivare diretta e potente come un pugno allo spettatore, ben si adegua come "buddy" alla caduca figura di un Babbo Natale stanco ma ancora ligio al dovere, omaggiando, nella preparazione della trippa, il piatto povero per eccellenza , il ricordo mai sopito di un'Italia da boom economico, sincera e popolana dove le pellicole di Monicelli (una su tutte i soliti ignoti) riecheggiano come indimenticata saudade.
Un percorso di conoscenza, quindi, archetipico ma mai banale, dove ogni attore è ben inserito, dove il furto alla Banda Bassotti e la cialtronesca diavoleria di Giallini sono funzionali ad una fiaba "realistica", una redenzione tanto cara ai film americani anni '90 che Falcone rende suoi con la grazia di un maestro come Proietti che si congeda al termine da tutti noi, verso una meritata pensione.
Auguri Gigi, da lassù. Ci immaginiamo che tu stia facendo delle grasse risate, donandoci parte di esse a noi in tempi non propriamente sereni. [-]
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Questo film è l’ultima interpretazione del grandissimo Gigi Proietti e questa, da sola, è motivo per vederlo con gli occhi di un sentimento desueto: la gratitudine per i sorrisi, le risate e le riflessioni che Gigi ci ha regalato praticamente per una vita intera. La trama è estremamente semplice, Ettore Magni è un ex detenuto a cui la vita offre una sola possibilità, il crimine. Ma i problemi nascono quando va a rapinare Nicola Natalizi che, in realtà è Babbo Natale. Giallini, l’altro protagonista di questo bel film, è perfetto per incarnare la figura del mezzo delinquente. Ma dietro ogni uomo ci sono altre storie e il film racconta di un bambino che voleva diventare proprio Babbo Natale perché a lui i regali non arrivavano mai.
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Questo film è l’ultima interpretazione del grandissimo Gigi Proietti e questa, da sola, è motivo per vederlo con gli occhi di un sentimento desueto: la gratitudine per i sorrisi, le risate e le riflessioni che Gigi ci ha regalato praticamente per una vita intera. La trama è estremamente semplice, Ettore Magni è un ex detenuto a cui la vita offre una sola possibilità, il crimine. Ma i problemi nascono quando va a rapinare Nicola Natalizi che, in realtà è Babbo Natale. Giallini, l’altro protagonista di questo bel film, è perfetto per incarnare la figura del mezzo delinquente. Ma dietro ogni uomo ci sono altre storie e il film racconta di un bambino che voleva diventare proprio Babbo Natale perché a lui i regali non arrivavano mai. Ma il problema è che glieli rubavano i genitori per rivenderseli. Film perfetto nel periodo di Natale e poi che dire quest’anno Babbo Natale ci ha regalato l’occasione per tornare a sorridere con un attore che per gli italiani è, semplicemente, un grande amico.
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Ettore Magni è un criminale con una vita problematica: cinque anni prima è finito in prigione per una rapina per la quale non ha mai confessato il nome dei complici e una volta rilasciato spera vanamente di trovare riconoscenza e denaro da parte di chi ha protetto, mentre la sua ex compagna Laura si è ricostruita una vita con Walter che ha fatto da padre ad Alice, la figlia di cinque anni di Ettore e che Laura non vuole che lo conosca. Disilluso e senza un posto dove andare, una sera fa la conoscenza di Nicola un signore che è disposto a ospitarlo e che gli svelerà di essere Babbo Natale.
Marco Giallini e Gigi Proietti danno vita a uno dei migliori film natalizi degli ultimi anni.
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Ettore Magni è un criminale con una vita problematica: cinque anni prima è finito in prigione per una rapina per la quale non ha mai confessato il nome dei complici e una volta rilasciato spera vanamente di trovare riconoscenza e denaro da parte di chi ha protetto, mentre la sua ex compagna Laura si è ricostruita una vita con Walter che ha fatto da padre ad Alice, la figlia di cinque anni di Ettore e che Laura non vuole che lo conosca. Disilluso e senza un posto dove andare, una sera fa la conoscenza di Nicola un signore che è disposto a ospitarlo e che gli svelerà di essere Babbo Natale.
Marco Giallini e Gigi Proietti danno vita a uno dei migliori film natalizi degli ultimi anni. Una fiaba moderna anticipata a Novembre per celebrare degnamente e nel corso del Festa del Cinema di Roma il primo anniversario della scomparsa di Proietti. Edoardo Falcone alla sua terza pellicola da regista, si limita a fornire alla coppia di attori, già visti assieme nel corso del 2011 in Tutti al mare, di Matteo Cerami, poche linee guida. Permettendo a Proietti e allo stesso Giallini di dar libero sfogo all’istrionismo trainante del primo ancora in vena recitativa, nel ruolo di un anziano Babbo Natale desideroso di appendere il cappello rosso al chiodo per ritirarsi a vita privata, e poi di un Giallini che gli si accoda pur non avendo, nel ruolo di Ettore, quelle caratteristiche cercate da Nicola in un possibile sostituto, ovvero di essere in grado sia di recapitare regali in breve tempo ma anche di essere spinto da una vena di altruismo che naturalmente non gli appartiene. Al duo comico si aggiungono attori che sanno caratterizzare e bene i propri personaggi. L’attrice teatrale Barbara Ronchi nella parte di Laura. Daniele Pecci in quello di Walter e Antonio Gerardi nella parte dell’ex sodale di Ettore. Alla fine si riflette e si osserva per l’ultima volta sul grande schermo un attore di rara bravura come Proietti che mai come in tal caso ha scelto di far calare il sipario su una carriera piena di successi.
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Questo film di Edoardo Falcone è proprio ciò che aspettavamo: atmosfera natalizia, una favola per bambini e adulti, una commedia italiana ante-volgarità, un saluto al grande Gigi Proietti, ma certo non un film da Oscar. Effetti scenici disneyani che portano lo spettatore a visitare tante Città in pochi istanti e attori scelti con attenzione, ben aderenti ai personaggi: un Marco Giallini delinquente fanfarone anzichè ispettore fanfarone e ottima spalla per il mattatore Gigi che, sarà per motivi emozionali, abbiamo trovato ricco di umanità, di saggezza, di esperienza e bravura.
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Questo film di Edoardo Falcone è proprio ciò che aspettavamo: atmosfera natalizia, una favola per bambini e adulti, una commedia italiana ante-volgarità, un saluto al grande Gigi Proietti, ma certo non un film da Oscar. Effetti scenici disneyani che portano lo spettatore a visitare tante Città in pochi istanti e attori scelti con attenzione, ben aderenti ai personaggi: un Marco Giallini delinquente fanfarone anzichè ispettore fanfarone e ottima spalla per il mattatore Gigi che, sarà per motivi emozionali, abbiamo trovato ricco di umanità, di saggezza, di esperienza e bravura. Barbara Ronchi è un'attrice che piace e migliora sempre più e non esagero pensando che possa essere la nuova Claudia Gerini. L'impacciato personaggio affidato a Daniele Pecci è risultato veritiero. Brava la bimba, promettente. Film ben costruito, con messaggi importanti sul miglioramento di se stessi, sul recupero sociale dopo un'esperienza di malavita, sul non essere egoisti anche con un occhio al vecchio detto "Aiutati che Dio ti aiuta". Come non associare la visione di quel Babbo Natale che, in abiti civili, tira un trolley andandosene in pensione, lentamente, verso una meta tranquilla, al suo saluto a tutti noi che lo abbiamo ammirato come mattatore e lo ameremo sempre?[-]
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Questo film di Edoardo Falcone è proprio ciò che aspettavamo: atmosfera natalizia, una favola per bambini e adulti, una commedia italiana ante-volgarità, un saluto al grande Gigi Proietti, ma certo non un film da Oscar. Effetti scenici disneyani che portano lo spettatore a visitare tante Città in pochi istanti e attori scelti con attenzione, ben aderenti ai personaggi: un Marco Giallini delinquente fanfarone anzichè ispettore fanfarone e ottima spalla per il mattatore Gigi che, sarà per motivi emozionali, abbiamo trovato ricco di umanità, di saggezza, di esperienza e bravura.
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Questo film di Edoardo Falcone è proprio ciò che aspettavamo: atmosfera natalizia, una favola per bambini e adulti, una commedia italiana ante-volgarità, un saluto al grande Gigi Proietti, ma certo non un film da Oscar. Effetti scenici disneyani che portano lo spettatore a visitare tante Città in pochi istanti e attori scelti con attenzione, ben aderenti ai personaggi: un Marco Giallini delinquente fanfarone anzichè ispettore fanfarone e ottima spalla per il mattatore Gigi che, sarà per motivi emozionali, abbiamo trovato ricco di umanità, di saggezza, di esperienza e bravura. Barbara Ronchi è un'attrice che piace e migliora sempre più e non esagero pensando che possa essere la nuova Claudia Gerini. L'impacciato personaggio affidato a Daniele Pecci è risultato veritiero. Brava la bimba, promettente. Film ben costruito, con messaggi importanti sul miglioramento di se stessi, sul recupero sociale dopo un'esperienza di malavita, sul non essere egoisti anche con un occhio al vecchio detto "Aiutati che Dio ti aiuta". Come non associare la visione di quel Babbo Natale che, in abiti civili, tira un trolley andandosene in pensione, lentamente, verso una meta tranquilla, al suo saluto a tutti noi che lo abbiamo ammirato come mattatore e lo ameremo sempre?
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