Freaks Out

Ma non bastano gli effetti speciali

L' attesa opera seconda del regista di Lo chiamavano Jeeg Robot è, dal punto di vista produttivo, un' operazione ammirevole. Un tentativo di action ironico e visionario con una trama azzardata: un gruppo di freak da circo, dotati di superpoteri, inseguiti dai nazisti nella Roma occupata. Quelli che gli anglosassoni chiamano "production values" si vedono sullo schermo, con scene di massa e d' azione, effetti speciali. Il risultato complessivo però è zoppicante. Fin dall' inizio il film manca un po' di ritmo per appassionare davvero (ogni scena dura sempre un po' più del necessario), e fa spesso capolino un tono poetico inserito a forza e accentuato dalle musiche (dello stesso regista e di Michele Braga), con momenti estatici o onirici; i dialoghi sono stranamente scialbi, come se servissero solo far progredire la trama e a spiegare quel che accade. I difetti si accentuano nella seconda parte, quando il tono grottesco finisce con lo stancare (il film dura 2 ore e 20) e lo scioglimento è tirato per le lunghe, anche perché molti passaggi della trama erano prevedibili dall' inizio. Tra gli attori il migliore è Pietro Castellitto, dai tempi e dai toni efficaci come al solito.
da La Repubblica, 9 settembre 2021


di Emiliano Morreale, 9 settembre 2021