Escape Room 2 - Gioco Mortale

Zoey e Ben sono i soli a essere sopravvissuti a una mortale serie di Escape Room, una sadico gioco per ricchi spettatori organizzato dal gruppo Minos, di cui ritengono di aver scoperto la sede. Seguendo gli indizi raccolti intendono sfidare il gruppo e portare allo scoperto la loro attività, ma a loro insaputa Minos li sorveglia e ha nuovi progetti per loro e per altri "campioni". Ma Minos non è un gruppo monolitico e la ragazza che progetta le stanze ha a sua volta un piano, una storia che cerca di comunicare con vari messaggi, nascosti nelle stanze che i protagonisti dovranno ancora una volta superare.

Secondo capitolo, ma nelle intenzioni non l'ultimo, per una saga horror dalla basilare premessa. L'intreccio è pretestuoso e i personaggi sono usa e getta, ma il meccanismo degli enigmi a tempo in suggestivi ambienti ha la sua relativa efficacia.

Oltre alla esilità narrativa, l'altro principale limite degli Escape Room è il codice di censura scelto, che punta al pubblico dei giovani e quindi impone di non metterci né sangue né sesso. Così sembra di assistere a una versione meno violenta e incisiva dei Saw, dove oltretutto non ci sono ombre morali sui protagonisti, tutti quanti vittime di trappole mortali.

Escape Room 2 - Gioco mortale fa quindi l'unico passo avanti possibile e dà un volto alla misteriosa Minos, aggiungendo dinamiche familiari assai perverse. Nel farlo continua ad avvalersi di attori noti più che altro per la serie True Blood, così dopo Deborah Ann Woll è il turno di James Frain.

Il regista Adam Robitel è lo stesso del precedente capitolo e infatti lo stile del film rimane invariato, con stanze che giocano a citare luoghi comuni cinematografici: questa una delle camere è una banca, come in un heist movie, ma non manca neppure un treno della metropolitana fuori controllo. Ci sono poi ambienti più malinconici, come la spiaggia di un'infanzia perduta e problematica, e altri luoghi che invece anche nella realtà possono essere pericolosi se usati in modo improprio, come una sauna dove la temperatura continua a salire. Le stanze migliori sono quelle in cui le trappole rispondono a una logica legata agli enigmi, ma non è sempre così e a volte sono invece piuttosto gratuite.

Del resto l'idea di fondo è che la Minos giochi sporco, ma è anche una scorciatoia per gli sceneggiatori che semplifica gli enigmi. Il pubblico non è mai messo in condizione di capire il puzzle insieme ai personaggi e dunque è necessario che la loro sia una concitata corsa contro il tempo e un ambiente ostile. L'enigma che è il maggior divertimento di una vera Escape Room è insomma paradossalmente assente nei film che portano questo titolo.

Escape Room 2 - Gioco mortale inizia dove il film precedente si era concluso, ma questa ripartenza è preceduta da un prologo che riassume il primo capitolo, quasi anche gli autori riconoscano quanto fosse dimenticabile... La parte iniziale trova modo di infilare alcune Escape Room in forma di flashback, esperimenti e incubi per movimentare la narrazione prima che arrivi alla nuova inevitabile serie di stanze mortali. L'introduzione dei nuovi personaggi poi ha il pregio di non perdere tempo, visto che entrano in scena già nel vivo dell'azione, denunciandone però immediatamente la natura di carne da macello. Rispetto al primo capitolo in cui il pubblico non sapeva chi sarebbe sopravvissuto, ora c'è chiaramente una "final girl" destinata a cavarsela: un'idea controproducente per una serie basata su un meccanismo in cui nessuno dovrebbe essere al sicuro. 