Atlantide

Film 2021 | Drammatico, +13 104 min.

Anno2021
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata104 minuti
Regia diYuri Ancarani
AttoriDaniele Barison, Maila Dabalà, Bianka Berenyi, Jacopo Torcellan .
Uscitalunedì 22 novembre 2021
TagDa vedere 2021
DistribuzioneI Wonder Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,07 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Yuri Ancarani. Un film Da vedere 2021 con Daniele Barison, Maila Dabalà, Bianka Berenyi, Jacopo Torcellan. Genere Drammatico, - Italia, 2021, durata 104 minuti. Uscita cinema lunedì 22 novembre 2021 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,07 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 23 novembre 2021

Una storia di iniziazione maschile, violenta e destinata al fallimento, che esplode trascinando la città fantasma in un naufragio psichedelico. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Atlantide ha incassato 70,8 mila euro .

Consigliato sì!
3,07/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,70
PUBBLICO 2,00
CONSIGLIATO SÌ
Un'intrigante e contemporanea esperienza visuale che si dirige verso la sperimentazione.
Recensione di Mathilde Narros
venerdì 3 settembre 2021
Recensione di Mathilde Narros
venerdì 3 settembre 2021

La laguna rappresenta un rifugio per molti giovani veneziani. Tra di essi, Daniele, giovane ventiquattrenne che si distingue dai suoi coetanei per un carattere più schivo e una vita più solitaria. Tutti loro, però, condividono la passione e il culto del barchino. Avere l'imbarcazione più veloce è sinonimo di potere e anche il protagonista, dopotutto, vorrebbe battere il record di velocità. Decide quindi di rubare un'elica, azione che lo porterà a vivere tragici eventi. Intanto, lo seguiamo nelle sue relazioni amorose e nei confronti con gli altri ragazzi della città.

Yuri Ancarani è un regista e video artist che rifiuta qualsiasi forma di conformismo e Atlantide ne è una prova lampante.

Dall'estetica alla rappresentazione di Venezia, ogni elemento vuole avere una nota d'originalità. Si discosta dall'idea tradizionale di cinema e propone una nuova maniera di sperimentare con l'arte, molto provocatoria.

Le riprese del film sono durate circa tre anni e la storia è stata concepita senza sceneggiatura. A disegnare il film è stato quindi il montaggio. Questa scelta si risente spesso e, talvolta, la narrazione sembra sfilacciata e confusa. Manca qualche elemento connettivo ma il fil rouge del film non sta nella storia, bensì nell'aspetto visuale. A valorizzare il film e a renderlo unico è l'abile lavoro alla fotografia e alla post produzione. Luci al neon e movimenti di camera singolari trasformano il film in una intrigante e contemporanea esperienza visuale. L'acqua di Venezia si sposa a meraviglia con questi giochi di luci, colori e riflessi. La città si trasforma in un oggetto malleabile che offre infinite possibilità artistiche.

Oltre alla capacità di regalare immagini originali e suggestive, Venezia svela le sue parti più nascoste. Yuri Ancarani si interessa alle piccole isole circostanti, come Sant'Erasmo e San Francesco del Deserto. Non è la Venezia da cartolina a cui siamo abituati, ma è anch'essa la vera Venezia. La prima mezz'ora del film si prende tutto il tempo necessario per immergere lo spettatore in un luogo così poco esplorato al cinema.

Curiosamente, in alcune scene il paesaggio viene inserito nel mondo del lavoro e in altre, è totalmente denaturalizzato. Nel primo caso, il regista mostra il lavoro a contatto con la natura nei campi, l'importanza di raccogliere le bottiglie di plastica gettate in mare e la necessità di fare manutenzione nelle aree artificiali della città. Nel secondo caso, invece, la città sembra ospitare un viaggio psichedelico.

I giovani, infatti, vivono la loro vita fatta di gare di velocità con i barchini, feste illegali e uso di droghe come valvole di sfogo. Rincorrono la velocità ma sono tutti un po' persi in loro stessi e nell'ambiente circostante. È un triste ritratto di una giovinezza attuale e Daniele Barison (Daniele anche nel film) incarna il ruolo con realismo, inserendosi perfettamente nel contesto cupo voluto dall'autore.

Un altro fiore all'occhiello di questo film, è la colonna sonora costituita prevalentemente da musica elettronica. Tra gli autori ritroviamo Sike Luke, Francesco Fantini, Lorenzo Senni e qualche pezzo della Dark Polo Gang: senza dubbio un repertorio giovanile e contemporaneo. I pezzi dal ritmo martellante esteriorizzano il fuoco interiore di Daniele e richiamano il mondo dei video clip musicali.

L'energia del film risiede dunque nella sua forma e nella sua originalità; Atlantide è, così, un'opera sperimentale riuscita che si avvicina più alla sfera artistica che cinematografica.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 8 settembre 2021
telor

     "Atlantide", in questo caso non è un mondo scomparso sotto le acque, bensì un mondo, la laguna di V enezia, che vive nell’acqua. Sono frammenti di vita lagunare che cambia.  Il vecchio contadino di S. Erasmo cederebbe il suo lavoro al nipote che però non vuole far quella vita, preso dalla adolescenziale (sebbene abbia 24 anni) voglia [...] Vai alla recensione »

martedì 27 giugno 2023
Greta-Sian

Film lento, poco coinvolgente Riprese di scarsa qualità

lunedì 28 marzo 2022
uppercut

Sublime. Videoarte, documentario e fiction in un incrocio continuo, con punte di magico equilibrio davvero commoventi. A volte l'alchimia forse si perde (lo spieghino col tg...) e si capisce come la componente narrativa sia quella sostenuta con maggiore affanno ma l'esito complessivo è a dir poco strepitoso. Di fronte a tanta bellezza a volte verrebbe da allargare le braccia quasi in [...] Vai alla recensione »

domenica 28 novembre 2021
CineMarte

Premetto che da Veneto e da Cinefilo sono andato in sala con le migliori aspettative. Il film però fa acqua da tutte le parti. Un film inconsistente e non ci prendiamo in giro non per la scelta "tratta di una generazione inconsistente", ma proprio perché il regista risulta incapace di mettere in scena qualcosa di cinematograficamente credibile. Sembra un docu-cortometraggio annacquato fino allo stremo [...] Vai alla recensione »

FOCUS
INCONTRI
lunedì 22 novembre 2021
Rossella Farinotti

Atlantide è l’ultimo lungometraggio di Yuri Ancarani. Dalla Mostra del Cinema di Venezia il film ha poi esordito a Milano all’apertura del Filmmaker Fest, rispettando quei codici che hanno sempre legato Yuri all’arte visiva e ora uscirà al cinema, distribuito da I Wonder Pictures, il 22, 23 e 24 novembre. Il grande cinema coi pop corn prevede una nuova platea per Ancarani e un nuovo impatto per questo film che racconta una storia di giovanissimi che animano la laguna di Venezia che il regista ha deciso di raccontare. Atlantide è girato intorno a una Venezia non conosciuta, ma un po’ nascosta e borderline dove Daniele, il protagonista, con il suo barchino dedicato alla fidanzata Maila, è una guida taciturna che fa scoprire luoghi speciali.

Barchini dalle luci fluo, catene d’oro ispirate alla Dark Polo Gang, adesivi come sul buster … in Atlantide ti sei inserito in un contesto molto circoscritto di giovanissimi, in una realtà quasi segreta e borderline. Quello che accade nei meandri della laguna sud di Venezia è davvero una narrazione di un micro-mondo. Come ne sei venuto a conoscenza? E come hai approcciato Daniele e gli altri ragazzi protagonisti?
Quando si parla di Venezia si trattano i soliti argomenti: tematiche come il flusso spropositato di turisti, o lo spopolamento della città. Ma esiste anche una moltitudine di giovani che vuole farsi sentire. Sono tantissimi e gridano il loro diritto ad esistere a suon di trap! Una volta trovato un ragazzo, ci siamo connessi con tutti gli altri. Siamo approdati nei loro luoghi di incontro, lontano dai turisti e dagli adulti. Per quanto ti sembrerà irreale questo punto di vista della città di Venezia, ti assicuro che le persone che mi sono state più vicine e riconoscenti sono stati proprio i veneziani. Finalmente, dopo tanto tempo, hanno rivisto una città che riconoscono. Questo fa capire quanto viviamo attaccati a degli stereotipi che, oltretutto, sono nati da un cinema hollywoodiano che non ci rappresenta. Venezia non è romantica, ma è incredibilmente dark.

Non hai utilizzato uno script, né tantomeno una sceneggiatura. Come da tua prassi. E questo approccio si intravede tra una sequenza e un’altra. Quando hai realizzato il film in questi due anni passati, avevi già in mente questi episodi, o li ha creati come un flusso narrativo dettato dalle azioni dei ragazzi che seguivi con la tua camera?
Mi interessa creare un film vero, nuovo, fresco e che parli esattamente di questo momento. Non è immaginabile scrivere una sceneggiatura nel 2017, aspettare i finanziamenti e presentare il film nel 2021. Ci troveremmo di fronte a un film vecchio. Nel caso di Atlantide, ad esempio, quante cose sarebbero accadute a Venezia nel frattempo? Abbiamo girato, montato e costruito il film insieme ai ragazzi in divenire, era il modo migliore per portare al pubblico un piatto fresco gustoso e fatto in casa. Nessun piatto riscaldato per gli spettatori di Atlantide! Scoprire i segreti della vita dei ragazzi ogni giorno è stato sorprendente.

Il tema “acqua”: è forse scontato, ma è ovviamente un rimando chiaro di alcune tue storie filmate - Piattaforma Luna, Ricordi per moderni, ad esempio - e anche ai luoghi dove sei cresciuto. È per questo motivo che hai scelto di girare in laguna?
Vengo da Ravenna, la città de Il deserto rosso, il film di Michelangelo Antonioni. Ravenna è una terra di valle, diversa dalla laguna, ma simile. Questi immaginari fatti di acque ferme, benzina, città immobili e musica a palla fanno parte della mia storia.

La colonna sonora è importante in Atlantide. Le musiche di Lorenzo Senni e la traccia di Sick Luke sono senza dubbio un valore aggiunto. Avete lavorato insieme su questo, una volta realizzato il film, o è stato il frutto di un dialogo durante la lavorazione?
La colonna sonora è fondamentale. Soprattutto in periodo di lockdown. Stiamo parlando di 60 minuti di musica a tutto volume. Atlantide è un film che vive di contrasti in ogni inquadratura, e anche la musica condivide questo approccio. Da una parte sono presenti le basi trap della musica dei ragazzi composte dal ventenne Sick Luke, al suo debutto in un’impresa così diversa da quello che ha prodotto fino ad ora; dall’altra parte la musica colta senza tempo di una composizione orchestrale impeccabile di Lorenzo Senni e Francesco Fantini. Due mondi molto diversi che creano scontri e incontri restituendo così al film un carattere decisamente interessante e nuovo.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 20 novembre 2021
Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Quattro anni dedicati all' esplorazione dei ragazzi che sfrecciano per la laguna veneziana, immergendosi nella cosiddetta "religione del barchino". Non poteva far diversamente Yuri Ancarani, cineasta e videoartista esperienziale "quotato" nel 2016 dal New York Times "fra i nove nuovi registi da conoscere", quando ha immaginato un racconto audiovisivo sulla vita di questi baby-motoscafisti devoti solo [...] Vai alla recensione »

martedì 16 novembre 2021
Adriano De Grandis
Film TV

Correre: l'istinto brama la velocità, la prova muscolare dell'essere vivo e l'ebbrezza di un istante di eternità, il bisogno di un vuoto da colmare e il rumore assordante del motore che toglie la percezione del mondo attorno. Scappare: l'alienazione di un'adolescenza già consumata nell'oblio e la fuga dai luoghi di una quotidianità isolata, la fretta di un amore che non sorride e la compagnia fugace, [...] Vai alla recensione »

venerdì 12 novembre 2021
Massimo Causo
Duels.it

Sfiorare l'immagine, la sua levigatezza e la sua natura speculare rispetto alla realtà: Atlantide nasce da questa pulsione visiva, che si attaglia come fosse un cromato esoscheletro alla verità del metodo di osservazione adottato da Yuri Ancarani. Il suo cinema aderisce sempre più a questa tensione, stando nel dialogo silenzioso tra la logistica degli elementi in campo (questione di disposizione visiva [...] Vai alla recensione »

mercoledì 15 settembre 2021
Sarah Mataloni
Close-Up

Yuri Ancarani, autore e regista ravennate, conosciuto principalmente per The challenge, film dedicato allo strano mondo dei ricchi falconieri dell'Oman e vincitore del Premio Speciale della "Giuria Ciné + Cineasti del presente" al Festival del Film Locarno 2016, presenta in questa edizione di Venezia, in Orizzonti, Atlantide. Secondo il mito di Platone, risalente al IV secolo a.

mercoledì 8 settembre 2021
Carmelo Leonardi
Sentieri Selvaggi

Daniele è un giovane di Sant'Erasmo emarginato e solitario con la passione, come tutti i suoi coetanei, per i "barchini". Motoscafi elaborati che sfrecciano, colorati dalle luci a led, sulla laguna a suon di Trap. Parlare della trama di Atlantide non è semplice. Il punto di partenza è un fatto di cronaca, su cui poi il regista ha svolto un lavoro d'osservazione durato all'incirca quattro anni.

martedì 7 settembre 2021
Francesco Ruzzier
Cineforum

Daniele vuole essere il più veloce. La sua unica ambizione è sfrecciare con il motoscafo più spedito degli altri tra i canali della laguna di Venezia. Nella sua quotidianità non c'è altro: una religione incentrata sul culto delle imbarcazioni, della velocità e della classifica dei barchini più potenti. Eppure intorno a lui c'è una realtà assolutamente immobile e, come suggerisce il titolo del film, [...] Vai alla recensione »

martedì 7 settembre 2021
Adriano De Grandis
Film TV

Correre, scappare, morire. Forse. Un mondo d'acqua, il silenzio della laguna, la voglia di primeggiare, sentirsi appagati. L'adolescenza alienata che si riscatta nel fremito della velocità. Daniele è un ragazzo che vive in un'isola veneziana. Non ha molti amici, nemmeno confida in un amore adolescenziale sicuro. E così, come ogni gioventù bruciata ci insegna al cinema, la prova di forza passa attraverso [...] Vai alla recensione »

domenica 5 settembre 2021
Elisa Battistini
Quinlan

Con il suo film più riuscito Yuri Ancarani torna alla Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti in cui era stato ospitato già una decina di fa con i film brevi Il Capo e Piattaforma Luna sotto l'egida della precedente direzione di Marco Müller. Inquietante, mortuario, funebre, Atlantide è anche il primo film di finzione di Ancarani, una finzione particolare che, come spesso è capitato di vedere anche [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 settembre 2021
Luca Mosso
La Repubblica

Daniele ha schiena piegata e la zappa in mano, ma la sua attenzione è altrove. Il vecchio gli spiega come sradicare le piante con un colpo secco, ma è come parlare al vento: basta il suono lontano ma inconfondibile del fuoribordo preparato per farlo voltare. L' unica cosa ora, è ammirare il barchino che ancheggia morbidamente lungo il canale, neanche fosse in passerella sul tappeto rosso di Venezia. [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 settembre 2021
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Opera seconda, dopo The Challenge premiato a Locarno nel 2016, del videoartista e regista italiano Yuri Ancarani, Atlantide è un film che merita. L'isola che non c'è è Venezia, intesa quale laguna, gli eroi sono i ragazzini che la percorrono con i loro velocissimi barchini e la popolano come specie a sé stante, umana quanto psichedelica, competitiva tanto affratellata, anzi, abbrancata.

NEWS
POSTER
lunedì 15 novembre 2021
 

Una storia di iniziazione maschile, violenta e destinata al fallimento, che esplode trascinando la città fantasma in un naufragio psichedelico. Dal 22 al 24 novembre al cinema. Guarda il poster »

TRAILER
giovedì 11 novembre 2021
 

Regia di Yuri Ancarani. Un film con Daniele Barison, Maila Dabalà, Bianka Berenyi, Jacopo Torcellan. Dal 22 al 24 novembre al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
mercoledì 3 novembre 2021
 

L'età dei primi amori e dei tradimenti, della ricerca di un lavoro e di una prospettiva di vita. A Venezia. Vai all'articolo »

MOSTRA DI VENEZIA
venerdì 3 settembre 2021
Mathilde Narros

Yuri Ancarani rifiuta qualsiasi forma di conformismo e si dirige verso la sperimentazione. Presentato a Orizzonti.  Vai all'articolo »

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